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Messaggio Re: Kursk: verso il 70.mo anniversario....

#16  burjan Sab 06 Lug, 2013 23:37

Oggi, 6 luglio.  Settore Nord. Considerati gli scarsissimi successi territoriali ottenuti, Model decise di impiegare altre tre divisioni corazzate, la 2ª, comandata dal generale Vollrath Lübbe, la 9ª, comandata dal generale Walter Scheller, e la 18ª, comandata dal generale Karl-Wilhelm von Schlieben, allo scopo di tentare di sfondare il fronte sovietico nei pressi di Gnilets, dove il XLVII corpo era riuscito ad aprire un varco nella linea difensiva, ma il tentativo non ottenne il risultato sperato e l'avanzata proseguì di soli 10 chilometri.
Settore Sud. I movimenti delle forze tedesche convinsero il generale Vatutin che la 4ª Armata corazzata avrebbe puntato decisamente verso nord in direzione di Obojan', con l'intenzione di attraversare il ponte sullo Psel per arrivare a Kursk, ma il generale Hoth, avendo ancora di fronte la 1ª Armata corazzata sovietica e, ad est di Prochorovka, le riserve corazzate di Konev, temendo un attacco sul suo fianco destro, dispose che il II SS-Panzerkorps si muovesse verso nord est per intercettarle, mentre il grosso del XLVIII Armeekorps avrebbe proseguito la marcia verso Obojan' e, una volta attraversato lo Psel, questo avrebbe dovuto dirigersi verso est in aiuto del II SS-Panzerkorps, mentre il distaccamento Kempf avrebbe continuato a proteggere il fianco meridionale.

La giornata di oggi ha visto una notevole intensificazione del caldo, a causa dell'onda altopressoria in arrivo dai Balcani. Sui campi di battaglia si è portata nettamente l'isoterma dei 17 °C a 850 hpa. I carri armati sollevano enormi nugoli di polvere. I delicati ingranaggi dei Tiger e dei Panther tedeschi vanno presto in difficoltà, mentre durante le lunghe marce di trasferimento dalle retrovie gli T-34 dimostreranno la loro totale affidabilità.

 rrea00120120707

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A proposito dello T-34. Ben pochi sanno che il mezzo corazzato più famoso della storia  fu progettato dall'ingegnere free-lance americano Christie. Il quale, non ricevendo udienza dal suo paese, propose il progetto all'Armata Rossa.
Il mezzo aveva caratteristiche rivoluzionarie. Grazie ai cingoli larghi mezzo metro, poteva manovrare con qualsiasi condizione atmosferica. Grazie allo scarter ad aria compressa, poteva partire con qualsiasi temperatura. La sua blindatura era imperforabile dai cannoni dei tanks della Wehrmacht.

Le grandissime innovazioni tecniche del T-34 (rispetto al suo predecessore BT-7) furono l'introduzione della corazza inclinata, i cingoli larghi (ben 55 cm ognuno, ovvero più di 1/6 della larghezza del carro) e il cannone a canna medio-lunga (i Panzer IV tedeschi dell'epoca avevano un cannone corto da 75mm, adatto soprattutto per il supporto alla fanteria, piuttosto che alla lotta controcarro). L'inclinazione di 60 gradi (rispetto ad un asse verticale) della corazza frontale, che misurava 45 mm, si traduceva in una resistenza equivalente a circa 90mm di acciaio posto verticalmente, giacché l'inclinazione peggiorava l'angolo penetrativo di una granata sparata orizzontalmente, un vero e proprio uovo di Colombo che consentiva anche un risparmio di acciaio di circa il 50%. I cingoli larghi (distribuendo il peso su una superficie più vasta) consentivano al mezzo di attraversare i terreni più difficili, come le plaghe nevose invernali o gli infidi pantani primaverili, che caratterizzano le pianure russe durante il disgelo (rasputitsa) e gli conferivano una maggiore mobilità su tutti i tipi di terreni. Il cannone da 76,2 mm era nel 1942 l'arma anticarro di maggior calibro e riusciva a perforare facilmente le corazze delle controparti tedesche (Panzer III e Panzer IV). Inoltre, il T-34 fu uno dei carri più veloci di tutta la seconda guerra mondiale, in grado di raggiungere una velocità massima di ben 55 km/h, il che lo rendeva un bersaglio più difficile da colpire durante gli scontri e gli consentiva di reagire più rapidamente alle esigenze della battaglia.

Mentre la produzione dei carri tedeschi era piuttosto lenta (la lavorazione ancora semi-artigianale dava ottimi risultati, a scapito però della velocità), la costruzione di un T-34 (totalmente aderente al principio della catena di montaggio) era veloce e semplice, essendo ogni operazione scomposta nella maniera più elementare, tanto che le fabbriche ricostruite dietro gli Urali poterono incrementare i loro organici anche attingendo alla popolazione locale, composta da contadini, donne e adolescenti troppo giovani per il servizio militare. Il mezzo poteva raggiungere i 55 km/h e aveva un'autonomia di 465 km, prestazioni notevolmente superiori a quelle dei corazzati tedeschi dell'epoca.

Come contromisura al T-34, i tedeschi installarono cannoni lunghi da 50mm sui Panzer III e 75mm lunghi (da 43 o 48 calibri) nei carri Panzer IV, e progettarono il nuovo carro armato Panther (1943), che riprendeva le innovazioni tecniche del T-34, ma con corazza e peso maggiore.
 




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Messaggio Re: Kursk: Verso Il 70.mo Anniversario....

#17  MySn0w Dom 07 Lug, 2013 01:20

Grazie Burjan come sempre per l'appassionante racconto    
Sto seguendo con interesse gli eventi da te descritti e per curiosità mi sono messo alla ricerca di informazioni più dettagliate sui carri armati da te menzionati:
Ecco un T34 (wikipedia)
image_1373150974_719613

Un Panzer IV (wikipedia)
image_1373151156_429157

Pensando al T-34 come una macchina perfetta ho letto con sorpresa che gli stessi Sovietici si lamentavano della sua affidabilità, ecco un piccolo estratto:

...all'inizio del conflitto, il ben corazzato T-34, pur con la sua imperfetta trasmissione, incapace di sostenere lunghe marce, si dimostrò tuttavia un buon carro armato di supporto alla fanteria. Ma progressivamente perse il suo vantaggio in corazzatura che aveva avuto all'inizio del conflitto. Alla fine del 1943 o all'inizio del 1944, il T-34 era diventato un obiettivo relativamente facile per i carri tedeschi con i cannoni da 75 mm e per le armi anti-carro, mentre i colpi del cannone da 88 millimetri del Tiger, le batterie anti-aeree e le armi anti-carro PAK-43 risultavano invariabilmente letali. La torretta era perforata in maniera relativamente facile dalle armi tedesche. La sua corazza era molto meno inclinata di quella che copriva lo scafo del carro russo ed offriva scarsa resistenza anche ai colpi da 37 mm delle armi antiaeree automatiche (T-34/76 modello 1940 e 1941). La situazione era aggravata dal fatto che spesso le torrette del T-34 erano colpite da pezzi di artiglieria pesante come l'88 mm antiaereo e dai carri tedeschi equipaggiati con cannoni a canna lunga come il 75 mm e il 50 mm.
Anche i cingoli erano un punto debole. Nel 1941, per il carro russo compiere viaggi di centinaia di chilometri sarebbe risultato letale. Quando nel giugno del 1941 l'8º Corpo Meccanizzato di D.I. Ryabyshev avanzò verso Dubno, perse metà dei suoi veicoli. A.V. Bodnar, che si trovò in combattimento nel 1941-42 ricordava:

"Dal punto di vista dell'operatività, le macchine corazzate tedesche erano più perfette, si rompevano meno spesso. Per i tedeschi, coprire 200 chilometri era nulla, ma con i T-34 qualcosa si sarebbe rotto, qualcosa si sarebbe perso. L'equipaggiamento tecnico delle loro macchine era migliore, l'armamento peggiore. ”

I cingoli erano un serio punto debole. Erano la parte riparata più di frequente. Gli equipaggi si portavano addirittura le parti di ricambio in combattimento. A.V. Maryevski ricordava:

"I cingoli si potevano spezzare anche senza essere colpiti. Quando la terra si incollava tra le ruote dentate, il cingolo, soprattutto durante una curva, si tendeva tanto che i perni e gli stessi cingoli non potevano resistere."

Inoltre la trasmissione dei primi modelli di T-34 era la più primitiva dei suoi tempi. Cambiare marcia nei T-34 dei primi anni del conflitto, con cambio a quattro marce, era molto complicato e richiedeva una grande forza fisica. I veterani carristi russi ricordavano quanto fosse difficile cambiare marcia e di come dovessero aiutarsi con le ginocchia. Era assolutamente necessario che gli equipaggi dei T-34 fossero molto ben addestrati. "Se un guidatore non lo era - ricordava il comandante di plotone A.V.Bodnar - avrebbe potuto ingranare la quarta invece della prima e la terza invece della seconda, la qual cosa avrebbe portato alla inevitabile rottura del cambio."

Fonte:
http://it.m.wikipedia.org/wiki/T-34_(carro_armato)

Sempre più affascinante..
 




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Messaggio Re: Kursk: verso il 70.mo anniversario....

#18  burjan Dom 07 Lug, 2013 12:34

Grazie Antonio per il contributo!
I pareri sul T-34 sono davvero discordi. In realtà, occorre fare un'analisi evolutiva e comparativa.
I carri tedeschi, fino al 1942, non erano così all'avanguardia come si potrebbe dedurre dalle vittorie nelle Blitzkrieg.
Vittorie dovute esclusivamente alla concezione tattica del loro impiego e non alla superiorità dei mezzi.
Durante tutto il conflitto, si assistette ad una continua corsa al miglioramento, che coinvolgeva sia i carri in senso stretto che l'artiglieria controcarro. Gli ultimi modelli di tanks russi, gli IS, erano senza dubbio superiori anche ai Panther ed ai Tiger; ma l'ultima invenzione tedesca, il Panzerfaust, una micidiale arma anticarro, rallentò di almeno tre mesi l'arrivo sovietico a Berlino.

Capire perchè i difetti del T-34 furono corretti male e tardi aiuta comunque a capire il modo radicalmente diverso con cui Germania e URSS affrontarono la guerra.

Per la Germania, si trattava dell'affermazione di una ideologia classista, razzista ed irrazionalista. Non era pensabile sovvertire l'ordine della famiglia tedesca tradizionale. Le donne furono tenute a casa. Milioni di operai maschi adulti furono lasciati nelle officine anzichè essere mandati al fronte. I tedeschi poterono così giovarsi di molti operai specializzati e costruire quelle che sono state chiamate "macchine mirabili".

Per la Russia, si trattava di una pura lotta per la sopravvivenza. In più, l'ideologia marxista prevedeva la parità fra i sessi. Donne e bambini furono quindi impiegati in massa nell'industria bellica, in produzioni fatalmente massificate e con poche varianti, che dovevano prevedere montaggi elementari. Ogni maschio disponibile, ma anche centinaia di migliaia di donne, doveva andare al fronte.
 




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Messaggio Re: Kursk: verso il 70.mo anniversario....

#19  burjan Lun 08 Lug, 2013 00:03

7 Luglio. Mentre sul fianco sud del saliente di Kursk i tedeschi compiono ulteriori progressi, sul fianco nord la loro spinta è arrestata dalle armate sovietiche, che lanciano contrattacchi locali mentre si preparano a una controffensiva generale.
Le fonti sovietiche parlano di 520 carri armati nemici distrutti e di 111 aerei abbattuti.
Ecco una mappa che raffigura l'avanzata della Wehrmacht sul fronte sud.

 800px_kursk_south_svg
 




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Messaggio Re: Kursk: verso il 70.mo anniversario....

#20  marvel Lun 08 Lug, 2013 18:39

burjan ha scritto: [Visualizza Messaggio]
7 Luglio. Mentre sul fianco sud del saliente di Kursk i tedeschi compiono ulteriori progressi, sul fianco nord la loro spinta è arrestata dalle armate sovietiche, che lanciano contrattacchi locali mentre si preparano a una controffensiva generale.
Le fonti sovietiche parlano di 520 carri armati nemici distrutti e di 111 aerei abbattuti.
Ecco una mappa che raffigura l'avanzata della Wehrmacht sul fronte sud.

 800px_kursk_south_svg


Certo che anche gli attacchi tedeschi erano devastanti.
Quando decidevano di avanzare non li fermava nessuno.
Credo che gli errori maggiori, se così li vogliamo chiamare, siano stati fatti a causa delle visioni di onnipotenza di Hitler che non voleva ascoltare gli avvertimenti dei suoi generali.
Che ne dici Luisito?
C'erano i sentori della probabile disfatta?
Qualche generale aveva tentato di proporre una strategia diversa?
O avevano semplicemente sottostimato la possibile reazione sovietica?
 




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Messaggio Re: Kursk: verso il 70.mo anniversario....

#21  burjan Mar 09 Lug, 2013 01:18

Andiamo con ordine.

1) L'attacco alla Russia era parte integrante e sostanziale dell'ideologia nazista. Chi dice che Hitler avrebbe potuto accontentarsi della Polonia e della Francia non conosce il nazismo. Già in Mein Kampf si diceva chiaro e tondo che compito fondamentale del nazionalsocialismo era la conquista dello spazio vitale ad est, l'annientamento del bolscevismo e delle roccheforti dell'ebraismo.
D'altra parte, solo l'attacco alla Russia avrebbe giustificato il colossale riarmo tedesco, a sua volta motore fondamentale dell'uscita dalla crisi del 1929.

2) Posto che l'Operazione Barbarossa era inevitabile, essa si fondava su una premessa sbagliata: il tracollo politico dell'URSS. Tracollo reso impossibile dal disumano trattamento tedesco della popolazione ucraina e bielorussa.

3) Il tracollo politico era necessario perchè, sul piano della forza bruta, non c'era confronto fra i due eserciti, le due economie, i due paesi. Non c'era confronto demografico, territoriale, economico. Nell'estate del 1943 i russi producevano 2000 carri al mese, i tedeschi 350. Alla lunga, i fattori generali dei rapporti di forza finirono fatalmente per prevalere.

4) Molti generali avvertirono Hitler del pericolo, ben prima dell'Operazione Zitadel, che fu invece paradossalmente ideata dallo Stato Maggiore. Dopo il fallimento della campagna per Mosca, nel dicembre 1941, Rundstedt e Von Bock proposero addirittura una ritirata controllata per riposizionarsi sulle frontiere prebelliche. Questo avrebbe sicuramente reso impossibile l'invasione russa della Germania e salvato le dittature fasciste in Europa, riaprendo lo scenario della bomba americana da te giustamente ipotizzato.

5) Un'altra premessa politica sbagliata di Hitler era che l'Occidente mai avrebbe aiutato la Russia. Il dittatore tedesco non faceva i conti nè col pragmatismo di Stalin, nè con l'idealismo di Roosevelt e Churchill. Una volta saldatosi l'asse fra USA, URSS e impero britannico, la Germania era spacciata in partenza.

A mio giudizio, quindi, la causa di fondo della sconfitta nazista non fu militare, non risiede negli ordini sbagliati di Hitler, che sicuramente ci furono e tanti, ma nelle stesse premesse politiche di fondo del nazionalsocialismo.

Per quanto diversi, per quanto giunti ad esiti talvolta opposti, liberalismo borghese e socialismo, come ammetteva esplicitamente Marx, sono figli della stessa madre: la Rivoluzione Francese. Nel momento del pericolo supremo, seppero presto trovare un accordo. Per fortuna di tutti noi.
 




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Messaggio Re: Kursk: Verso Il 70.mo Anniversario....

#22  zeppelin Mar 09 Lug, 2013 20:20

Condivido tutti i punti di Burjan, anche l'analisi della fondamentale provenienza comune di socialismo e liberalismo democratico dalla rivoluzione francese è davvero azzeccata, alla fine dal 1789 in poi è sempre questione di Giacobini e Girondini che litigano... contrapposti però a loro volta ai reazionari di varie specie e versioni.
P.S. tanto per completare le immagini dei Panzer ecco probabilmente il "Re" della seconda guerra mondiale, il Panzer Tiger:

 panzer_tiger
 



 
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Messaggio Re: Kursk: verso il 70.mo anniversario....

#23  burjan Mar 09 Lug, 2013 21:25

In realtà. una sottostima delle riserve sovietiche ci fu, fin dall'inizio della guerra. I servizi segreti tedeschi avevano stimato una forza di duecento divisioni, ma fin dai primi mesi i sovietici ne allestirono almeno trecentosessanta.

Il potenziale demografico, fra l'altro, non fu neanche esageratamente sfruttato: basti pensare che la classe più giovane ad essere richiamata fu il 1920, mentre, tanto per fare un paragone, l'Italia del Piave mandò al fronte i 18enni del 1999 e Hitler fece combattere, nella fase finale della battaglia di Berlino, i tredicenni della Hitlerjugend.

Tutto questo, grazie all'enorme vantaggio competitivo offerto dal pieno sfruttamento delle donne, sia come combattenti che come operai. Lo stesso vincitore di Stalingrado, il generale Ciuikov, nelle sue memorie pone con grande forza l'accento su questo fatto.

Qualche dietrologo si è spinto ad ipotizzare che la sottovalutazione sia stata voluta, da quei settori dell'esercito tedesco nascostamente antinazisti che speravano di mandare in tal modo il Fuhrer a rompersi le corna.
 




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Messaggio Re: Kursk: verso il 70.mo anniversario....

#24  burjan Mar 09 Lug, 2013 21:36

9 Luglio. I sovietici lanciano un contrattacco nella zona di Obojan, a sud di Kursk e nel settore meridionale del saliente, fermando anche qui l’avanzata dei tedeschi.
I combattimenti sono durissimi. La stampa sovietica parla di “macello dei tedeschi” e paragona la battaglia in corso alla storica battaglia di Kulikovo, nella quale il principe Dmitrij Donskoj salvò la patria sconfiggendo i tartari, nel 1380.
A dispetto della minaccia che si stava venendo a creare, il comando della 4ª Armata corazzata dette ordine al II SS-Panzerkorps di dirigersi a nord est di Beregovoy e di raggiungere la sponda orientale del fiume Salotinka: la divisione Das Reich, una volta conquistata la posizione, si sarebbe posta in assetto difensivo mentre la Leibstandarte e la Totenkopf dovevano puntare verso Prokhorovka ed il fiume Psel.

Oggi raggiunge il culmine l'onda di calore proveniente dai Balcani. Con la +17 sopra la capoccia, non è possibile oggi neanche immaginare il caldo atroce che dovevano soffrire gli equipaggi dei carri armati. I carristi russi combattevano completamente nudi all'interno dei loro mezzi. La polvere era ovunque, accecante.

E sarà una immensa nube di polvere ad annunciare, nei prossimi giorni, l'inizio di una battaglia il cui nome, ancora oggi, è associato in Russia ad immagini di morte, terrore ed eroismo: Prokhorovka.  


rrea00220120709
 




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Messaggio Re: Kursk: verso il 70.mo anniversario....

#25  burjan Ven 12 Lug, 2013 00:05

E domani (ormai oggi), 12 luglio, ricorre il 70.mo anniversario dello scontro più famoso della battaglia di Kursk: quell'autentico "affaire Prochorovka" che non smette di far discutere storici ed esperti militari.
Chi scrive vi può assicurare che non esiste ancora oggi una versione definitiva dei fatti; anzi, sono oggetto di controversie e discussioni accanite la stessa dislocazione delle forze in campo.

Cerchiamo di definire l'essenziale, quello su cui tutti, più o meno, concordano.

Per evitare che le tre divisioni corazzate delle SS sfondino il fronte sud, l'alto comando sovietico ha mobilitato la principale forza tank del Fronte della Steppa, lo schieramento di riserva: la Quinta armata corazzata, insignita del titolo "della Guardia"  per le prove di valore già fornite.

La Quinta è comandata da un personaggio controverso: il generale Pavel Rotmistrov. Ottimo propagandista di sè, immodesto a detta dello stesso Stalin, Rotmistrov ha a disposizione una forza agile e mediamente leggera: circa 500 carri T-34, 264 T-70, 31 carri Churchill, pochi KV-1 e circa 50 semoventi d'artiglieria tra SU-122 e SU-76. Ciò gli consente di giungere inaspettatamente sul campo di battaglia, anticipato da una immensa nube di polvere.

Rotmistrov non aspetta di schierarsi in posizione strategicamente favorevole: forse teme che i tedeschi sfondino definitivamente il fronte, forse vuol ritagliarsi il suo pezzo di gloria, forse teme un crollo tecnico dei suoi carri. Fatto sta che ordina all'armata di mettersi in colonna e di infilarsi in uno stretto passaggio fra l'alta riva del fiume Psel e una massicciata ferroviaria, dove i tedeschi possono fare un autentico tiro al piccione. Ma, per farlo, devono comunque avvicinarsi ai carri russi, che rispondono molto duramente al fuoco. E' una battaglia terrificante: senza alcun supporto di fanteria, oltre 800 carri fra russi e tedeschi si affrontano come due armate medievali di cavalleria, lancia in resta, sparandosi cannonate a bruciapelo. La battaglia infuria per tutta la giornata, con perdite spaventose da entrambe le parti.

Per i russi è un'ecatombe: almeno 400 carri distrutti, migliaia di morti. Le perdite tedesche sono a tutt'oggi un mistero: si oscilla fra i 70 e i 300 carri, ed è tutto dire. Fatto sta che, alla fine della giornata, ad essere padroni del settore sono incontestabilmente i russi, ed Hitler decide di annullare l'intera Operazione Cittadella. Probabilmente, mentre i russi hanno perso in gran parte vetusti carri leggeri, i tedeschi hanno perso un terzo di tutti i loro Tiger.

La battaglia di Prokhorovka non rappresenta solo la svolta della guerra fra gli umani, ma anche fra gli elementi atmosferici. Ne parliamo domani, nel penultimo episodio di questa storia.
 




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Messaggio Re: Kursk: verso il 70.mo anniversario....

#26  burjan Sab 13 Lug, 2013 22:46

La giornata di Prokhorovka inizia con la + 20°C a 850 hpa che si aggira sul campo di battaglia. Che notte infernale, caldissima deve essere stata. Nessuno dei carristi, dei poveri fantaccini, degli aviatori deve essere riuscito a dormire... Una notte di polvere e di spavento, soprattutto per i sovietici della Quinta armata corazzata della Guardia, appena giunta sul campo di battaglia (evidenziato in blu sulla mappa)

 rrea00219430712

Ma mentre si scatena lo scontro, un impulso di aria nord-atlantica fa retrocedere bruscamente il promontorio della fornace della steppa. Inevitabilmente, si innescano violentissimi contrasti: l'aria in arrivo è veramente molto fresca, su tutto il settore settentrionale del continente le isoterme si aggirano fra la +5 e la +10.

Se nella fase iniziale della battaglia è la polvere  a dominare la scena, alla fine è un mostruoso temporale a spegnere le fiamme ed a suggellare la fine nibelungica del corpo a corpo corazzato. La polvere diventa fango, tutto si spegne, Hitler ha già revocato l'Operazione Cittadella. Le divisioni delle SS occorrono sul fronte italiano, dove il 10 luglio gli angloamericani hanno effettuato lo sbarco in Sicilia.

Alla fine della giornata, dove regnava la +19/+20 si è sostituita la +10. Le sorti della guerra sono cambiate in modo decisivo, l'aria della steppa, come i carri della Wehrmacht, è tornata al punto di partenza.

 rrea00219430713
 




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Messaggio Re: Kursk: verso il 70.mo anniversario....

#27  burjan Lun 15 Lug, 2013 23:08

Lo scontro di Prokhorovka segna la fine dell'offensiva tedesca, ma non della battaglia di Kursk.
A partire dal 12 Luglio, il pallino dell'offensiva è nelle mani dei sovietici, e ci resterà fino al termine della guerra.
L'Armata Rossa darà immediatamente inizio, nei giorni seguenti, a due poderose offensive: l'Operazione Rumiantsev, a Sud, e l'Operazione Kutuzov, a Nord. Queste culmineranno nella liberazione, nel corso del mese di Agosto del 1943, di alcune fra le più importanti città della Russia occidentale e dell'Ucraina: Oriol, Belgorod, Kharkhov (sede quest'ultima di alcune partite degli ultimi Europei di Calcio).

Per una descrizione accurata di questi eventi potrete rifarvi a Wikipedia, molto accurata nella trattazione degli eventi della Grande Guerra Patriottica.

La bibliografia su queste vicende è semplicemente immensa. Personalmente, ho trovato molto esaustivo il saggio di Chris Bellamy "Guerra assoluta" Einaudi 2010. Per le tematiche generali del conflitto, resta però insuperabile la "Storia dell'Unione Sovietica" del nostro Giuseppe Boffa, citata in bibliografia su Wikipedia.
 




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