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Rispondo ai dubbi che Fili ha sollevato di là...
1) I costi: si, sono sostenuti, ma vanno considerati due aspetti fondamentali.
a) Il costo in €/Wp è passato, al cliente finale, per potenze dell'ordine dei 20 kWp, dai 3,5 € del 2007 ai 2,5 €/kWp del 2009. Come tutte le nuove tecnologie hanno bisogno di ammortamento per raggiungere un vero costo di mercato, ed è proprio grazie alle sempre maggiore diffusione che i prezzi stanno scendendo velocemente. Se nessuno avesse investito (i pionieri presi per i fondelli, per pazzi visionari o miliardari eccentrici) i prezzi non sarebbero scesi. Considerate che a 1,8 €/kWp si raggiunge la grid parity, ovvero l'energia da fotovoltaico costa esattamente come l'energia da fonti fossili. Alcuni studi la prevedono per il 2011.
b) Il costo reale dell'energia NON è quello dei combustibili fossili. QUELLO è il prezzo falso, non quello delle energie rinnovabili.
Ipotizziamo che io trovi una cantina abbandonata nel deserto, zeppa di bottiglie di vino... le prendo, le metto in macchina, arrivo al primo mercato, calcolo la benzina, il disturbo e il mio margine...e vendo a 3 centesimi al litro. E' quello il vero prezzo del vino? NO! Stesso discorso per le fonti fossili. E la cantina è quasi vuota... e circondata da gente bellicosa. Non so se è chiaro il concetto.
2) Estetica: a parte che la botte piena e la moje 'mbriaca rende l'idea, io sono a favore dell'integrazione architettonica. Ma sono proprio i moduli a integrazione ad avere prezzi anche del 50% superiori... perché chi li vole in solo vetro, chi li vole triangolari, chi li vole gialli, chi li vole trasparenti! Architeeeeeee! Me fate diventà matto! Bello, tutto bello... ma costa. E solo per l'estetica? Secondo me, spesso, non ne vale decisamente la pena.
3) Futuro: un pannello che rende il doppio e ingombra la metà? Scordatelo. Almeno per i prossimi 10 anni. Il silicio ha un limite teorico di rendimento intorno al 28%, e sopra il 19% termina la convenienza economica. Piuttosto si investe in materiali meno performanti, ma meno costosi... e più ingombranti.
4) Il contributo: la Germania ha superato il 10% da rinnovabili, e punta al 15%. La Germania emette il 10% di gas in meno e dipende per il 10% in meno dai produttori di petrolio rispetto a 10 anni fa. L'Italia, considerando il clima, con lo stesso sforzo potrebbe arrivare facilmente al 15%. 10 anni fa tutto questo sembrava follia.
Ciao!
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