I sintomi dei cambiamenti climatici sono all'ordine del giorno, e quello che sta accadendo in questi mesi è palese, temperature massime che per più giorni se non settimana sono sopra ai 15°, minime che non toccano lo 0°.
L'effetto serra è una realtà di cui dobbiamo prendere atto.
La circolazione atmosferica della troposfera europea dalla fine degli anni 80 ha subito un radicale e direi repentino cambiamento, con la scomparsa dell'anticilcone russo e un decremento dell'ingresso delle perturbazioni atlantiche sul bacino occidentale del Mediterraneo.
Non c'è nulla da eccepire, l'anticiclone russo non riesce più a sconfinare verso ovest , gli anticicloni che si formano sull'Europa centro settentrionali hanno radici più dinamiche che termiche.
La causa va ricercata nell'aumento della temperatura del suolo e dell'intensità del flusso zonale atlantico in parole povere più energia in gioco. Se osserviamo attentamente l'archivio delle mappe di wetterzentrale ci accorgiamo come una volta la persistenza dell'aria fredda per più giorni sul comparto russo ed est europeo generava spesso e volentieri nuclei di aria gelida che grazie al moto retrogrado visitavano spesso le latitudini più basse e quindi il nostro paese.
Oggi questo non avviene più ormai sono 10 anni che non arriva più il burian e la neve la possiamo solo sperare con colate di aria artica che non si possono equiparare a quelle di aria gelida continenetali.
In più ormai è arcinota lo spostamento a latitudini settentrionali degli anticicloni subtropicali o dinamici, essi si formano grazie all'avvitamento nei bassi strati dell'aria calda , tale aria calda deriva dalle depressioni termiche che si formano generalmente nella fascia equatoriale. Essendoci più calore e più energia alle fascie equatoriali e sub questo eccesso si riperquote più a nord su tutto il sistema, ed ecco perche il cammello è sempre più onnipresente alle nostre latitudini alimentata da una semipermanente depressione termica al largo del Portogallo.
L'unica speranza e credo che alla fine si avvererà nella stagione invernale è si nell'ondulazione del flusso, ma anche in una traslazione o verso ovest o verso est del flusso caldo sub tropicale, in modo che permetterebbe l'entrata delle correnti atlantiche oppure aria più fredda dalla Scandinavia. Credo personalmente che questo sia l'unica via di uscita sperare che nei prossimi mesi qualcun altro si venga a trovare nella nostra situazione attuale. L'inverno 2004/2005 è stato freddo non perchè il riscaldamento non ci fosse più, ma semplicemente ci siamo trovati nella traiettoria giusta.
Poi un'altra possibilità è legata allo stratwarming degli anni 29, 56, 85, per la legge dei grandi numeri tale ondate di gelo si hanno ogni 25-30 anni. ormai dal 1985 sono passati 22 anni è cominciato il conto alla rovescia chissà che per una volta non anticipi???
??? Riconosco che la circolazione dinamica delle celle di Hadley possa avere un ruolo fondamentale nella formazione dei maledettissimi anticicloni subtropicali a latitudini più settentrionali di quanto "non dovrebbe". Ho già sentito questa teoria e l'ho sentita pronunciata da meteorologi di alto livello... ma mi sono sempre chiesto se non fosse poco opportuno avallare una tesi del genere senza nessun riscontro scientifico, cioè senza prove.
Infatti sono stati fatti numerosi studi e ricerche di ogni genere per cercare una interconnessione tra questi fenomeni, e il risultato è stato sempre lo stesso:
l'ipotesi dell'aumento di calore e quindi di più energia per le depressioni equatoriali non è comprovata.
Anzi, è stato verificato che, nonostante che i media e i meteomen continuino ad urlarlo ai 4 venti, non esiste nessuna relazione tra l'aumento delle temperature e le tempeste tropicali e depressioni equatoriali.
Che ci sia stato una variazione nella circolazione atmosferica durante il secolo scorso, e non solo, visto che dalla fine della PEG è stato un continuo cambiamento, probabilmente non ancora terminato, è accertato.
Che questo cambiamento sia dovuto all'effetto serra è ancora da accertare, che sia dovuto alla combinazione di fattori esterni al sistema Terra (Sole... con attività "alle stelle" negli ultimi 80 anni) è molto probabile.
Ma sulla persistenza unidirezionale e univoca, di questo tipo di circolazione nutro molti dubbi.
Abbiamo assistito a ciclicità di periodo corto e lungo, stiamo probabilmente vivendo un ciclo la cui oscillazione potrebbe determinare un cambiamento della situazione che abbiamo vissuto nella nostra stessa esistenza.
Molti fattori ed indici climatici fanno presagire, ad esempio, la possibilità di una nuova oscillazione NAO.
Se fosse come dici tu allora dovremmo pensare che le incursioni verso nord degli
HP di blocco, situazioni che hanno di fatto invertito il trend NAO+ verso una NAO neutra tendente a NAO- (VEDI GRAFICI SOTTO), siano dovute all'aumento di energia a disposizione (secondo il meccanismo prima descritto), ma allo stesso tempo dici che il flusso zonale è più forte perchè c'è più energia in gioco... e qui trovo una potenziale contraddizione, visto che gli anticicloni dinamici di blocco sono tipici di situazioni con Vortice Polare debole e correnti zonali pressochè latenti (cosa che è stata praticamente la caratteristica di questi ultimi anni e che, appunto, ha prodotto l'abbassamento dell'indice NAO... fate caso che la NAO- o neutra ha caratterizzato proprio i periodi freddi dello scorso secolo).
Quello che dici si sarebbe potuto verificare, casomai, nei periodi a forte NAO+, quando i flussi atlantici producevano inverni umidi e miti.
Invece una caratteristica di questi anni, e non solo in inverno, uando sarebbe più tipico, è stata l'assenza di questo forte flusso zonale.
Al contrario, la risalita di anticicloni subtropicali sull'area Mediterranea, può essere proprio collegata a un tipo di circolazione meridiana, tanto quanto la situazione a noi più gradita di cavi d'onda freddi sul Mediterraneo e
HP più ad ovest.
La situazione odierna, invece, la reputo, come ha evidenziato anche Alessandro, abbastanza "normale", se osservata in relazione alla circolazione emisferica, dove, come accade spesso, lo spostamento del baricentro di un
VP, al massimo dei giri, verso l'area canadese-terranoviana, e siberiana (con asse maggiore dell'ellisse trasversale rispetto a noi), lasci spazio alla risalita di un
HP subtropicale con valori e struttura per niente invincibili... anzi..
Il ritorno ad una forma meno allungata, pur dimostrando la buona salute del
VP, permetterà alle correnti atlantiche di ricominciare a guadagnare terreno verso l'Europa centrale e meridionale. (poi ritornerò, più tardi, sopra a questa caratteristica e importante propensione del
VP verso l'America)
Poi, dopo questo ennesimo sforzo ed allargamento della
LP polare, probabilmente lo stesso
VP sarà più attaccabile e la circolazione comincerà ad assumere caratteristiche più invernali anche su di noi (in altre zone del globo l'inverno è già bello che arrivato... eppure l'effetto serra dovrebbe essere arrivato pure là o sbaglio?

)
Il fattore più inquietante, invece, è la mancanza dell'anticiclone termico russo...e, stando ad alcune proiezioni stagionali, si rischierebbe di assistere anche quest'anno ad una sua latitanza...
In un editoriale che scrissi qualche tempo fa per ML e per UM parlai dell'ipotesi che fosse la spiccata circolazione meridiana ad ostacolare l'avvicinamento dell'Orso all'Europa...
EDITORIALE 15/05/2004 : RISCALDAMENTO GLOBALE : SOLO UN FATTO DI CIRCOLAZIONE ATMOSFERICA? ma poi, recentemente mi sono parzialmente ricreduto.
Infatti è vero che discese di rami del
VP verso l'Europa centrale producano risalite di aria calda verso est, ma è altrettanto vero che un tempo questo avveniva regolarmente e nella stessa stagione si assisteva pure ad incursioni fredde da est.
Allora mi sono reso conto che, praticamente sempre, la presenza dell'
HP russo in sede europea è da ricollegarsi ad
HP dinamici nordeuropeo-scandinavi, figure, cioè, che possano fungere da supporto all'
HP freddo orientale e all'aria gelida e densa, tipica del termico, permettendogli di fluire e avanzare verso ovest.
Questa e solo questa è la componente chiave, e tale componente viene automaticamente ostacolata da situazioni con
HP dinamico di blocco sull'Atlantico Settentrionale, che, appunto, produce saccature poco chiuse e risalite calde troppo orientali.
Insomma, non si producono più "facilmente" figure ad OMEGA rovesciata, capaci di isolare
LP europee fredde.
Ma c'è pure da dire che se questo fenomeno non avviene lo si deve anche alla mancanza del giusto supporto groenlandese, che raramente riesce a contribuire nella chiusura della porta settentrionale, mentre non di rado fornisce timidi appoggi alle risalite bariche atralntiche.
Ma se mi si viene a dire che "
gli anticicloni europei hanno radici più dinamiche che termiche" non mi viene altro che rispondere:
e bhè? Perchè quancuno pensa che l'Europa (in tempi non glaciali), anche settentrionale, sia mai stata capace di produrre anticicloni termici ???
A meno che tu non ti riferica agli scandinavi, che però sono più artici che europei
E adesso lo scoop 
...
Al contrario io credo che la colpa di questo handicap di cui parlavo poco sopra, quello della mancanza di
HP dinamiche (chiaramente, poi, anche in termicizzazione) settentrionali, non oceaniche, spalleggiatrici di termiche russe in avvicinamento,........ sia solo dell'
America!
Si, nei decenni il baricentro del freddo polare si è andato spostando ulteriormente verso il comparto artico americano, con i conseguenti stravolgimenti di circolazione, a tutto discapito dell'azione di supporto groenlandese-scandinava, e le risalite dell'
HP Atlantica, ecc.
Sempre più spesso, infatti, si assiste a situazioni statiche, della durata di settimane e settimane, in cui si hanno pattern wave (ovvero modelli d'onda o forme d'onda) a risonanza doppia o tripla, permanentemente ancorate all'Alaska o a Terranova... ma difficilmente in trasferimento sull'Europa.
E la risalita dell'
HP atlantico sarebbe solo una conseguenza di questà caratteristica, e non una causa.
Il sospetto, che poi è base delle mie speranze, è che la fase transitoria alla quale stiamo assistendo, sia una fase di passaggio, in vista di una circolazione fortemente a NAO- (e non solo neutra, blanda e saltuaria) che possa produrre lo spostamento del baricentro del
VP più segnatamente, e meno occasionalmente vero si noi.
PS( la NAO è un fattore strettamente collegato alla circolazione nord-americana)
Aho, e mo' non ditemi che non scrivo mai!!!