Intanto a quasi 4 anni di distanza, la crisi sismica del 2016-17 non può ancora definirsi conclusa.
Finché il numero di terremoti giornalieri non ritorna a quello precedente al 24 agosto 2016, la sequenza sismica non può definirsi tecnicamente conclusa.
I numeri prima del 24 agosto si aggiravano sui 200-260 terremoti giornalieri, anche se comunque l’area risentiva ancora gli effetti dei terremoti del 2009 e del 1997. Mentre oggi, nel 2020 abbiamo una media di 450-470 terremoti giornalieri.
Terremoti forti non potranno comunque MAI essere esclusi, nemmeno a sequenza conclusa.
Questo non solo perché i terremoti non possono essere previsti, ma anche perché la sequenza sismica del 2016 ricade in una delle zone più sismiche d’Italia, i terremoti forti (Mw 5.0+) hanno cadenze davvero frequenti: 1979, 1962, 1951, 1950, 1943, 1941, 1916, 1898, 1883, 1879 e per non allungare il brodo, ce ne sono altri 17 fino al 1600.
Tutti questi solamente tra la Valnerina e il L’Aquila.
Tutti questi dati non sono stati riportati per mettere ansia o allarmare nessuno, purtroppo però, bisogna imparare che finché non avremo tutti case antisismiche non potremo mai stare tranquilli.
Per fortuna comunque, la sequenza sismica sembra sulla buona strada per tornare ai livelli del pre 24 agosto, probabilmente servirà ancora un’annetto o due, se non ci saranno sorprese.