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Messaggio 800.000 anni di storia climatica

#1  marvel Mer 18 Giu, 2008 17:22

Lo studio europeo, di cui (guarda caso) in giro si è parlato ben poco, ha trovato informazioni molto interessanti che sembrerebbero avvalorare ulteriormente due ipotesi:

1) le variazioni di concentrazione di gas serra come la CO2 (anidride cabonica) e il CH4 (metano) sono sempre avvenute in concomitanza di variazioni termiche, a testimoniare il differente grado di assorbimento dei suddetti gas, da parte dell'Oceano in base alla temperatura superficialle.
2) in alcuni casi tali variazioni di concentrazione sono anche state molto rapide, nel giro di pochi decenni.

Entrambe le conclusioni scardinano ulteriormente la tesi serrista per cui il nostro periodo sarebbe l'unico in cui la variazione di concentrazione di gas serra avviene in pochi decenni e mettono ulteriormente in dubbio l'ordine  causa-effetto tra i cosiddetti gas serra e le variazioni di temperatura.

Resto dell'opinione che Vapore e Sole possano da soli influire sulla temperatura in modo dannatamente e drammaticamente più sensibile, sia verso l'alto che verso il basso!
Comunque il sistema resta altamente complesso e complicato, ben lungi, ahimè, dal poter essere semplificato da un pur evoluto modello matematico!

800.000 anni di storia climatica

Le analisi del ghiaccio antartico mostrano che anche la curva del metano segue assai fedelmente la curva di temperatura: quando il clima è freddo, c’è meno metano in atmosfera

Nuove carote di ghiaccio estratte in Antartide hanno rivelato due interessanti valori di picco per altrettanti parametri ambientali significativi misurati nell’arco degli ultimi 800.000 anni: il più basso contenuto atmosferico di anidride carbonica (CO2) e un rapido cambiamento nel contenuto di CH4 (metano).
I risultati, pubblicati sull’ultimo numero della rivista “Nature” sono stati ottenuto nell’ambito dello European Project for Ice Coring in Antartica (EPICA) consorzio di ricerca di 10 nazioni europee. Le trivellazioni della copertura glaciale antartica, spessa tre chilometri, presso la Dome C Station di EPICA hanno permesso di ricostruire gli ultimi 800.000 anni di storia climatica del continente, passando per otto periodi glaciali e altrettanti interglaciali. I periodi glaciali sono durati 100.000 anni ciascuno in media, mentre quelli interglaciali, come quello in cui ci troviamo attualmente, sono durati circa 10.000 anni.

“La curva della temperatura segue abbastanza fedelmente l’andamento delle concentrazioni di CO2; durante i periodi glaciali, in cui il clima è freddo, c’è meno biossido di carbonio in atmosfera”, ha spiegato Thomas Blunier del Centre for Ice and Climate del Niels Bohr Institute, dell’Università di Copenhagen, in Danimarca, che ha partecipato alla ricerca.

Quando la temperatura è bassa, infatti, la crescita delle piante è limitata e così anche l’assorbimento di CO2 da parte dei vegetali, mentre è maggiore l’assorbimento di tale gas da parte dell’oceano; in definitiva l’effetto netto è una minore concentrazione atmosferica di tale gas, che a sua volta determina un minore effetto serra, e un clima ancora più freddo.

Tuttavia, i nuovi risultati mostrano come durante il periodo glaciale, che copre l’arco di tempo tra 650.00 e 750.000 milano anni fa, il livello di CO2 era estremamente basso, più di qualunque altro valore ottenuto da misurazioni precedenti. Tale circostanza si verificò per due volte in tale periodo, mentre la temperatura non raggiunse valori inferiori rispetto ad altri periodi glaciali.

Il metano, o CH4, è un altro importante gas serra e rappresenta un indicatore sensibile delle variazioni climatiche e delle fluttuazioni di temperatura. Esso viene prodotto da alcuni microrganismi e fuoriesce dalle riserve naturali nel sottosuolo.

Le analisi del ghiaccio antartico mostrano che anche la curva del metano segue assai fedelmente la curva di temperatura: quando il clima è freddo, c’è meno metano in atmosfera. Le misurazioni indicano l’esistenza di una forte correlazione tra il contenuto di metano atmosferico con il cammino della Terra intorno al Sole e con l’inclinazione dell’asse terrestre. Inoltre, è stata trovata documentazione di un incremento della circolazione monsonica nei tropici degli ultimi 400.000 anni.

Infine lo studio ha messo in luce come alcuni cambiamenti climatici possono avvenire in modo più rapido di quelli che dovrebbero essere i risultati di cicli a lungo termine che si verificano nello spazio. Circa 770.000 anni fa, sono stati identificati rapidi cambiamenti nella concentrazione sia di CO2 sia di CH4 in atmosfera, che avvennero nell’arco di pochi decenni. Altri cambiamenti simili avvennero circa 40.000 anni fa durante l’ultimo periodo glaciale. (fc)
 




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