Dopo un inverno mite, nel quale febbraio fu davvero caldo superando i recordo del precedente 1990, il mese di marzo fu più freddo grazie alla posizione anomala dell'alta atlantica che mantenva il suo baricentro sulla Gran Bretagna.
Un nucleo freddo trovò un pertugio tra l'alta atlantica e russa si isolò sull'Europa orientale e appena l'alta atlantica si allungò verso nord est unendosi con il collega russo, l'aria fredda trovò il sentiero giusto verso il Mediterraneo.
Valori bassi di geopotenziale, con l'isoterma della -5° che tagliava l'Umbria, forti contrasti tra l'aria fredda e il mare abbstanza caldo determinarono la formazione di un minimo sul Tirreno ideale per avere nevicate sui versanti tirrenici.
La giornata fu caratterizzata da pioggia pesante fin dal mattino a tratti sostituita dalla neve in pianura, mentre in collina e zone montane nevicava copiosamente.
In serata la neve cadeva anche in pianura ma ormai eravamo arrivati al termine della fase perturbata.
Se non sbaglio a Perugia centro caddero tra i 10-15 cm di neve, ma a quote intorno ai 600-700 metri ci furono accumuli anche di 40 cm. con gli spazzaneve che percorrevano più volte le strade dei valici tra cui anche quello della cima sopra Tuoro, ricordo le macchine che scendevano dalle zone montane con uno spessore di neve sopra i tetti.
Fu una delle nevicate più intense tardive, con una gelata successiva che in parte dannenggiò le ormai tante colture in fiore.
Ci sono gli estremi che possa riaccadere.


