Buongiorno a tutti, riporto di seguito un mio post pubblicato su FB stamattina.
"Di norma evito di parlare a caldo di qualcosa, meno che mai di tragedie, ma in questo caso farò un'eccezione per fare un pó di chiarezza in mezzo a tanto baccano.
Un ghiacciaio è un fiume: un fiume di ghiaccio che si muove a velocità impercettibili. Il bacino collettore è in alto, ed è la sorgente. Sotto c'è spesso la lingua glaciale che è il fiume, che può abbassarsi ben al di sotto del limite delle nevi perenni (Brenva, Miage, Mer de Glace, Aletsch...). La lingua glaciale termina con un corso d'acqua di fusione o con un lago (a volte effimero) che possiamo considerare la foce.
A volte lungo il corso del ghiacciaio ci sono dei salti di roccia che sono l'equivalente delle cascate nei corsi d'acqua: lì troviamo i seracchi. I seracchi sono enormi blocchi di ghiaccio che si formano sul bordo del salto di roccia e che, periodicamente, precipitano di sotto come una cascata. Il distacco di un seracco è quanto di meno prevedibile possa esserci. La cascata di un ghiacciaio si chiama seraccata, e meno tempo ci passi sotto o in mezzo e meglio è. In ogni caso si ritiene che il distacco di un seracco sia tanto meno probabile quanto più bassa è la temperatura: il ghiacciaio è meno mobile, la coesione è maggiore, non c'è acqua di fusione che scorre nelle sue pieghe. La seraccata più famosa è probabilmente l'Icefall dell'Everest, che infatti si cerca di attraversare di notte e non ci si ferma in mezzo a fare un picnic.
Il cambiamento climatico è una chiara concausa della tragedia (chi lo nega è un coglione - poi farò un post sulla definizione di coglione), ma ciò non toglie che quel blocco sarebbe prima o poi crollato comunque per questioni dinamiche e non climatiche.
Resta un enorme dubbio: quel pezzo di ghiacciaio era davvero una seraccata? Non ne sono convinto. Sembrerebbe una semplice calotta sommitale con ben pochi movimenti dinamici (tipo una pozza d'acqua senza emissari) e se così fosse il cambiamento climatico diventa una concausa molto molto più pesante. Probabilmente nessun nuovo seracco occuperà lo spazio lasciato da quello caduto, perché il ghiacciaio sta morendo.
Il tema più difficile è quello delle responsabilità. Il fenomeno appartiene alla categoria dei rischi oggettivi della montagna, che non sono mai azzerabili. Personalmente e molto umilmente, senza condannare nessuno, dico che io, con queste temperature, non metterei mai piede su un ghiacciaio, a maggior ragione se sofferente e di bassa quota. Ma io ho un livello di accettazione del rischio molto basso e non sono necessariamente l'esempio da seguire.
Chiudo dicendo che sono tassativamente contrario a qualsiasi chiusura delle montagne: si possono diramare allerte, si può anche, previo avviso, negare il soccorso in determinate condizioni, ma le montagne devono restare "aperte". Chi va in montagna deve interiorizzare la cultura della montagna e valutare i rischi, sennò è Gardaland.
Pace all'anima loro."
Il Crollo Del Seracco Sulla Marmolada
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Ultima modifica di and1966 il Mar 05 Lug, 2022 15:50, modificato 3 volte in totale |
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Ultima modifica di and1966 il Ven 08 Lug, 2022 17:36, modificato 1 volta in totale |
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Ultima modifica di and1966 il Mar 12 Lug, 2022 12:36, modificato 1 volta in totale |
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