Le osservazioni del satellite Goce mostrano come la forza gravità agisca in maniera disomogenea sulla superficie terrestre
01 aprile 2011 di Anna Lisa Bonfranceschi

Si può ben dire che abitanti di Cile, Indonesia e Islanda hanno i piedi per terra più di quelli di qualsiasi altra parte del mondo. Il motivo è semplice: la gravità, quella forza che attrae tutti gli oggetti verso il basso, qui è più forte. A svelare la mappa gravitazionale della Terra è stato Goce, il satellite dell' Esa spedito nello Spazio con la missione di riportare a casa l'atlante più completo e mai delineato della gravità lungo il nostro Pianeta. L’immagine della Terra che se ne ricava più che a una sfera fa pensare a una patata. Una patata molto utile, perché dal suo studio si potrebbero ricavare dati importanti per comprendere alcuni fenomeni naturali, come i cambiamenti climatici o i terremoti.
Il segreto dei risultati ottenuti da Goce (Gravity Field and Steady-State Ocean Circulation Explorer) sta nella breve distanza che lo separa dalla Terra: 254,9 chilometri, la più breve a cui si trova oggi un satellite da un pianeta. Il resto lo hanno fatto le strumentazioni estremamente sensibili presenti a bordo (sei accelerometri a formare un gradiometro) che hanno permesso al satellite di “sentire” anche piccole variazioni di gravità lungo il suo percorso, usate poi per elaborare la speciale mappa gravitazionale. Il modello a patata della Terra ricostruito da Goce, in termini scientifici geoide, va letto in questo modo: le linee di contorno sono tali che in ogni punto su di esse il valore della gravità è lo stesso, ovvero la superficie della patata è un'ideale superficie equipotenziale per quel che riguarda la gravità. Infatti, come si legge sul sito dell'Esa: “Il geoide è la superficie di un ideale oceano globale modellato solamente dalla gravità, in assenza di maree e correnti”. In altre parole se si posizionasse una palla su un qualsiasi pendio del geoide essa non si muoverebbe, perché la forza di gravità, essendo la stessa in ogni punto, non la spingerebbe da nessuna parte.
Ma questo modello, presentato a Monaco alla Technische Universität in occasione del Fourth International Goce User Workshop, ci dice anche qualcos'altro. Le zone blu sono quelle in cui la gravità è minore mentre quelle gialle sono quelle in cui la spinta verso il basso si fa sentire maggiormente. A rendere disomogeneo il campo gravitazionale sulla Terra è il contenuto roccioso del nostro pianeta, che non è distribuito in maniera uniforme sotto la superficie terrestre.
La mappa elaborata da Goce, che nei prossimi mesi continuerà le sue misurazioni cercando di ottenere dati ancora più precisi e dettagliati, potrebbe servire per approfondire gli studi climatici, dal momento che, per esempio, per studiare come si muovono le correnti oceaniche è importante conoscere il comportamento della gravità. Oppure per comprendere meglio la genesi dei terremoti, studiando indirettamente i cambiamenti della gravità prodotti dal movimento delle placche tettoniche.
Fonte: http://daily.wired.it/news/scienza/...vita-terra.html
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Fonte e foto: http://www.repubblica.it/scienze/20.../1/?ref=HRESS-6