Anche io ho un aneddoto riguardo a quella tragedia: tornai a casa trafelato per vedere il lancio e trovai mia sorella che guardava "Kiss me Licia". Tutto ansimante le dissi: "cambia, cambia, corri che c'è il lancio dello Shuttle!" Mia sorella cambiò e l'immagine passò dal capoccione di Andrea (si chiamava così il fratello di Licia, mi pare) alla nuvola bianca dell'esplosione in diretta... avevo cambiato canale proprio in quell'istante...

Che tristezza....
Da piccolo anche io ero appassionato di astronautica, sapevo pressoché tutto sulle spadizioni dall'Apollo 8 all'Apollo 17, le fasi, i nomi degli astronauti... e non mi davo pace per Collins, lo sfigato che si era limitato a orbitare mentre Aldrin e Armstrong scorrazzavano sulla Luna... mi chidevo perché, una volta rientrati gli altri non avessero messo abbastanza carburante per far scendere anche lui! Avevo 7-8 anni, capitemi!
L'esplorazione spaziale era e rimane affascinante, per quanto in gran parte inutile... ma che importa? L'uomo esplora per istinto, non per necessità. Tralasciando volutamente le implicazioni politiche, economiche, sociali e scientifiche che ci sono dietro...
A chi contesta l'utilità di certe attività mi piace sempre citare questo aneddoto:
George Mallory tentò la scalata dell'Everest ben tre volte, tra il 1920 e il 1924, in un epoca in cui era pura follia (la prima salita avvenne nel 1953). Prima del terzo tentativo, dove perse la vita e dove, secondo alcuni, potrebbe addirittura aver raggiunto la vetta, un giornalista gli chiese:
"Ma perché ci tiene tanto a scalare l'Everest?"
Mallory: "Perché esiste"