E questo succede solo e soltanto nei casi in cui è un lobo del vortice polare a scendere a sud, e non stiamo parlando di un'irruzione o di una saccatura di aria fredda. Vai a vedere che temperature ci sono al suolo in zone nordiche quando in quota (850Hpa) ci sono -8, -10 °C. Sono le caratteristiche dell'aria artica a restare invariate, e l'omotermia tipica si fa sentire.
In sostanza la presenza dello scorrimento gelido continentale al suolo ha determinato una quasi omotermia dei bassi strati della colonna d'aria. Infatti la massa d’aria di origine continentale presenta un gradiente verticale molto basso o nullo, creando una colonna quasi del tutto omotermica in teoria molto stabile.
Nell'85, come magistralmente spiegato dal mitico Colonnello Andrea Baroni, l'aria artica continentale, spostatasi in blocco sull'Europa, a seguito di una potente Stratwarming che innescò la retrogressione del lobo siberiano del Vortice Polare, venne poi in contatto con aria più mite ma umida di origine atlantica.
Il mix di queste condizioni diede la sovrapposizione sulla nostra penisola delle due masse d'aria, con omotermia indotta dal flusso continuo di quella artica, e dal contributo instabile ed umido di quella atlantica.
La differenza tra un evento e l'altro può essere, anzi è, nei dettagli come questi.
Inutile guardare le temperature a 5500 metri o a 1400 metri, se poi gli effetti al suolo sono ben diversi perché le caratteristiche delle masse d'aria, ma soprattutto per le specifiche dinamiche in atto, sono ben diverse.
Gli effetti parlano chiaro, non sono stati eventi di pari entità.
Poi, oh, ognuno può dire la sua... poi se alla Rosy gli volete mettere un cuscino in faccia, potete pure fare finta che sia Belen... ma resta sempre l'altra!