Reti colabrodo, emergenza idrica

Reti colabrodo, emergenza idrica
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Messaggio Reti colabrodo, emergenza idrica 
 
PALERMO - Mezza Italia nell'incubo dell'emergenza idrica. La siccità diminuisce i livelli negli invasi del Nord, le reti colabrodo fanno perdere al Sud milioni di litri d'acqua. Puglia e Sicilia le regioni più colpite, ma difficoltà si segnalano anche in Calabria, dove il comune di Reggio ha emesso un'ordinanza che proibisce di utilizzare l'acqua per usi non potabili dopo che alcuni quartieri sono rimasti a secco per giorni. "Per fortuna le piogge nelle regioni meridionali sono state abbondanti, altrimenti sarebbe stata una catastrofe - dice il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso - Le reti e le infrastrutture sono da terzo mondo ed è incivile che intere città, da Taranto ad Agrigento, si siano abituate ad avere l'acqua ogni dieci giorni. Gli enti locali devono fare di più. I soldi ci sono ma la burocrazia blocca la realizzazione delle opere. Alla fine a pagare sono i cittadini".

La situazione più drammatica si registra in Puglia. E in particolare a Taranto, dove anche ieri è mancata l'acqua a causa dell'abbassamento del livello dei fiumi campani Sele e Calore, che servono l'acquedotto. Risultato? Da più di una settimana in alcuni quartieri non arriva una goccia d'acqua. Quella pugliese è un'emergenza dichiarata, ma in Sicilia non va meglio. Ad Agrigento fino a poche settimane fa l'acqua mancava anche per 18 giorni consecutivi: "Adesso la situazione è migliorata, in alcuni quartieri arriva ogni tre giorni, in altri ogni sei", dice il neo-sindaco Marco Zammuto. Motivo, le reti vecchie di sessant'anni e un sistema di approvvigionamento che entra facilmente in tilt. Nonostante gli invasi siciliani siano quasi pieni, basta un guasto a un dissalatore, come quello di Gela, per far mancare l'acqua a migliaia di persone. A Licata, 40 mila abitanti in provincia di Agrigento, l'acqua non arriva da 8 giorni. A Caltanissetta arriva a giorni alterni: "Ma in periferia manca anche per tre giorni consecutivi", dice il sindaco Salvatore Messana. Il mese scorso si è rotto il dissalatore di Trapani: otto Comuni sono rimasti senz'acqua per 20 giorni perché non c'erano altre fonti di approvvigionamento disponibili.

Situazione critica anche nel Centro Italia, soprattutto a causa della siccità. Ieri nelle Marche il presidente della Provincia di Pesaro, Palmiro Ucchielli, ha vietato agli agricoltori prelievi d'acqua lungo la vallate del fiume Metauro in secca. "In questa regione c'è un calo del 30 per cento nelle fonti di approvvigionamento. Ma ci sono problemi anche in diversi comuni dell'Appennino Tosco-Emiliano e dell'Umbria che da settimane vengono forniti con autobotti", spiega Bernardo de Bernardis, commissario della Protezione civile per l'emergenza idrica al Nord. Anche il presidente della Provincia di Perugia, Giulio Cozzari, ha sospeso ieri le concessioni per prelevare acqua dal lago Trasimeno, calato di 94 centimetri rispetto ai livelli di guardia.

A rischio sono infine gli agricoltori e decine di Comuni del Nord. "Abbiamo ricevuto segnalazioni di problemi di approvvigionamento anche da alcune zone montane del Piemonte - continua De Bernardis - Il Po è in secca, non a caso oggi (ieri, ndr) ho emesso l'ennesima ordinanza per diminuire dell'8 per cento i prelievi per uso agricolo da Torino a Venezia. Viviamo in perenne emergenza idrica".

Preso da www.repubblica.it



 
 Francesco [ Ven 13 Lug, 2007 10:21 ]


Reti colabrodo, emergenza idrica
Commenti
Messaggio Re: Reti colabrodo, emergenza idrica 
 
Qui in Umbria le autobotti non arriveranno, ma soprattuto nel perugino aspettatevi già tra 2-3 settimane interruzioni coatte delle erogazioni d'acqua durante la notte. E' già successo negli anni scorsi quando ci sono stati problemi simili e si vocifera già che la cosa si ripeterà a breve.



 
 andrea75 [ Ven 13 Lug, 2007 11:17 ]
Messaggio Re: Reti Colabrodo, Emergenza Idrica 
 
La gestione dell'acqua in Italia andrebbe rivista a fondo. Non dimentichiamoci mai che la mafia è nata con la gestione dell'acqua in Sicilia. Il fatto delle reti colabrodo è vero solo in parte. Quando si parla di perdite vicine al 50% - 60% non dobbiamo immaginarci infatti solo il buco nel tubo dell'acquedotto che perde. Per perdita si intende la differenza tra quello che si pompa e i consumi che registrano i contatori degli utenti. Quindi tra le perdite ci sono anche e soprattutto gli allacci abusivi che nessuno controlla. Basterebbe poco in questo momento particolare della stagione per scovare gli abusivi. Foto aeree, da dove si vede chiaramente chi ha il giardino verde o la piscina piena e incrociando i dati dei consumi salterebbero fuori delle belle sorprese.
Altro esempio di gestione completamente sbagliata della risorsa idrica scaturisce da una notizia di due giorni fa dove a causa dell'emergenza idrica in Puglia lo stabilimento industriale dell'ILVA dirottava verso l'acquedotto 167 litri al secondo (un piccolo fiume) di ACQUA POTABILE!!!! Si avete letto bene raffreddiamo i manufatti delle acciaierie con l'acqua potabile. Non ci si deve stupire poi che l'Italia è il più grande consumatore di acqua minerale in bottiglia. 17 marchi solo in Umbria e 14 concessionari per un prelievo di 42 litri secondo.
C'è stato un periodo in cui i nostri nonni andavano a prendere l'acqua alla sorgente o alla fonte pubblica con il carretto e l'orcio.
Poi è arrivato il benessere è l'acqua si beveva dal rubinetto, ma è durato poco.
Oggi stiamo ancora peggio dei nostri nonni, infatti l'acqua andiamo a prenderla anche noi non più alla fonte, ma al supermercato e a differenza dei nostri nonni la paghiamo!!  



 
 icchese [ Ven 13 Lug, 2007 12:41 ]
Messaggio Re: Reti Colabrodo, Emergenza Idrica 
 
icchese ha scritto: [Visualizza Messaggio]
La gestione dell'acqua in Italia andrebbe rivista a fondo. Non dimentichiamoci mai che la mafia è nata con la gestione dell'acqua in Sicilia. Il fatto delle reti colabrodo è vero solo in parte. Quando si parla di perdite vicine al 50% - 60% non dobbiamo immaginarci infatti solo il buco nel tubo dell'acquedotto che perde. Per perdita si intende la differenza tra quello che si pompa e i consumi che registrano i contatori degli utenti. Quindi tra le perdite ci sono anche e soprattutto gli allacci abusivi che nessuno controlla. Basterebbe poco in questo momento particolare della stagione per scovare gli abusivi. Foto aeree, da dove si vede chiaramente chi ha il giardino verde o la piscina piena e incrociando i dati dei consumi salterebbero fuori delle belle sorprese.
Altro esempio di gestione completamente sbagliata della risorsa idrica scaturisce da una notizia di due giorni fa dove a causa dell'emergenza idrica in Puglia lo stabilimento industriale dell'ILVA dirottava verso l'acquedotto 167 litri al secondo (un piccolo fiume) di ACQUA POTABILE!!!! Si avete letto bene raffreddiamo i manufatti delle acciaierie con l'acqua potabile. Non ci si deve stupire poi che l'Italia è il più grande consumatore di acqua minerale in bottiglia. 17 marchi solo in Umbria e 14 concessionari per un prelievo di 42 litri secondo.
C'è stato un periodo in cui i nostri nonni andavano a prendere l'acqua alla sorgente o alla fonte pubblica con il carretto e l'orcio.
Poi è arrivato il benessere è l'acqua si beveva dal rubinetto, ma è durato poco.
Oggi stiamo ancora peggio dei nostri nonni, infatti l'acqua andiamo a prenderla anche noi non più alla fonte, ma al supermercato e a differenza dei nostri nonni la paghiamo!!  


Analisi lucida e coerente. Complimenti!  



 
 Francesco [ Ven 13 Lug, 2007 12:47 ]
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