Dopo il clamore provocato nel 1989 dagli esperimenti di Martin Fleischmann e Stanley Pons (Università di Salt Lake City - Utah), come sappiamo tutti, la reazione che prometteva di rivoluzionare il destino energetico dell'umanità ebbe un traumatico esito, fino ad essere tacciata per "bufala".
In realtà la reazione c'era, solo che non era possibile riprodurla con metodo scientifico, data l'incostanza degli effetti.
Insomma, rimaneva un esperimento non riuscito e non si riusciva a capire perché a volte funzionasse e altre no.
Molti scienziati hanno continuato a provare e riprovare, ora gli scienziati italiani Sergio Focardi e Andrea Rossi, dell'Università di Bologna sono riusciti a rendere questa reazione stabile e sfruttabile! :shock: :shock: :shock:
L'esperimento è ripetibile ed ne è provata la scientificità! :love:
Il Rapporto è stato pubblicato in questi giorni sul Journal of Nuclear Physics!
E' una reazione nucleare pulita, produce più energia di quanta non gli e ne venga fornita, consumando solo poco idrogeno e qualche catalizzatore come il nichel (ed altri metalli piuttosto economici) in acqua comune!!
Il prodotto della reazione, oltre ad energia in surplus, sembra essere un elemento come il rame (il rame all'inizio della reazione non c'era)! :eek:
Si tratta di un dispositivo che con 400 watt di energia elettrica fornita, produce 12.000 watt di calore!!
Un risultato eccezionale!
In realtà la reazione è provata e funziona, ma su che cosa accada al livello atomico c'è ancora qualche dubbio, ma accade ed è conveniente!
L'industria si è già interessata per poterne subito commercializzare l'applicazione! :inchino: :inchino: :inchino:
Insomma, se tutto va bene ben presto avremo una grande possibilità di rendere questo pianeta meno inquinato, non dovendo ricorrere a strategie di deprivazione e contenimento dello sviluppo! :inchino:
Senza pensare all'importanza di questa tecnologia per lo sviluppo dei paesi più poveri ed affamati.
Una scoperta che potrebbe essere destinata a cambiare il mondo anche da un punto di vista di equità sociale, e di politiche ed equilibri internazionali!
Va detto che le riviste scientifiche, scottate dall'esperienza passata, aspettano ulteriori conferme per procedere alla diffusione della notizia.
A mio avviso c'è anche un po' di incredulità ed invidia verso gli italiani... 8))
Stiamo a vedere. 8))
Sotto i video degli scienziati e degli esperimenti:
YouTube Link
Bologna - Probabile scoperta di una nuova sorgente di energia
"La quantità di potenze ed energia prodotta durante entrambi i test [16/12/10 e 14/01/11] è realmente impressionante e, insieme allo stato di automantenimento raggiunto durante il primo test, potrebbe indicare che il sistema lavora coinvolgendo un nuovo tipo di sorgente di energia di origine sconosciuta. La breve durata dei test suggerisce che è importante eseguire ulteriori e meno brevi esperimenti. Si predisporrà un appropriato programma di ricerca al riguardo". Così si conclude il primo report ufficiale (a firma del Dott. Giuseppe Levi, Università di Bologna, Dipartimento di Fisica - INFN) dell'esperimento di "fusione fredda" del reattore N-H brevettato dall'Ing. Andrea Rossi con la collaborazione del Prof. Sergio Focardi, eseguito a Bologna il 14 gennaio scorso.

"Ho realizzato la fusione fredda"
Annuncio choc del fisico Focardi
Bologna, 13 gennaio 2011 - È UNA CHIMERA della scienza da decenni. Un sogno chiamato fusione nucleare fredda. Il team di fisici dell’Università di Bologna, capitanati dal professor Sergio Focardi, ha annunciato di averne scoperto il segreto e ha dato appuntamento domani a un ristretto gruppo di ricercatori e giornalisti per assistere alla diretta dimostrazione. Al contrario della fissione, che ‘spezza’ un atomo con conseguente emissione di energia, la fusione nucleare è l’unione di due nuclei atomici che produce un terzo, nuovo, elemento con altrettanta emissione di enormi quantità di energia. È la reazione che tiene accese le stelle, la stessa che fa brillare il sole, laddove le condizioni di temperatura sono talmente estreme da permettere una fusione tra atomi. Com’è allora possibile riprodurla sulla Terra?
LA FUSIONE ‘fredda’ — alle temperature ordinarie — in realtà non è mai stata realizzata. Benché più volte scienziati di tutto il mondo ne abbiano dato annuncio, regolarmente smentito da tentativi successivi, la fusione fredda rimane un attraente campo di studio: ottenere una ‘fornace stellare’ di energia sulla Terra da un apparato ingombrante appena come un tavolo rivoluzionerebbe i consumi delle società e certamente varrebbe immediatamente il Nobel. Una scommessa interessante per Focardi che, con il partner e inventore del reattore, l’ingegnere Andrea Rossi, ha messo nero su bianco il metodo in fase di brevettazione mondiale. Una scommessa, perché, per ora, il team non si è ancora presentato con le carte in regola di fronte alla comunità dei colleghi: l’articolo redatto, dopo essere stato rifiutato dalle riviste scientifiche accreditate, è stato pubblicato autonomamente su Journal of nuclear physics, una rivista on-line fondata dagli stessi autori e nel cui comitato scientifico appare come primo nome lo stesso Focardi. Ma una scommessa interessante, perché se l’esperimento riuscisse e fosse riproducibile dimostrerebbe che il sistema di controllo della revisione paritaria, ‘peer review’, che nel mondo valida secondo pareri e criteri standard l’idoneità di ciò che viene prodotto dalla comunità scientifica, è sì garantista ma troppo rigido: come un filtro antispam che però respinge anche le e-mail importanti.
«DALL’ESPERIMENTO abbiamo ottenuto rame — ha detto Focardi –— e riteniamo che la sua comparsa sia dovuta alla fusione dei nuclei atomici di nichel e idrogeno, proprio gli ‘ingredienti’ che alimentano il nostro reattore». Poiché idrogeno e nichel ‘pesano’ insieme meno del rame deve essersi liberata molta energia, dal momento che «nulla si crea e si distrugge». E infatti: «La massa mancante — spiega Focardi — si è trasformata in energia e noi l’abbiamo misurata: è nell’ordine di qualche chilowatt, duecento volte superiore all’energia che c’era all’inizio della reazione».
Il meccanismo resta tuttavia un alchemico mistero: «Non possiamo spiegare come si possa innescare la fusione fredda ma la presenza di rame e la liberazione di energia ne sono testimoni: abbiamo le prove sperimentali ma non quelle teoriche». Se l’apparato Focardi-Rossi è un cappello da prestigiatore o un reattore a fusione nucleare fredda non si può stabilire senza la teoria. Per questo le riviste hanno rimandato al mittente l’articolo.
Domani allo stabilimento GM System, in via dell’Elettricista (zona industriale Roveri), si replicherà l’esperimento davanti a testimoni accreditati. L’energia attesa dal reattore è pari a quella che soddisferebbe i bisogni di un paio di appartamenti. Inoltre verranno misurate le radiazioni emesse dall’apparato come conferma dell’origine nucleare dell’energia prodotta.
di MARCO PIVATO