La Holding del "Premio Nobel" Al Gore chiude!
La CCX, a cui fa riferimento la GIM dell'ex vicepresidente americano, che basava i suoi profitti sul mercato delle quote di CO2, con speculazioni inverosimili e passaggi di denaro a dir poco "poco chiari", terminerà presto le proprie attività!
C'è un modo di dire sempre più utilizzato per descrivere certe speculazioni, cioè "vendere aria fritta", ed è esattamente quello che quel gran genio di Al Gore & Co sono riusciti a fare per almeno una decina di anni, convincendo, chissà come, mezzo mondo che fosse il modo migliore per risolvere o attenuare il problema climatico (o come ormai dicono loro, "la distruzione climatica" - climate disruption) mettendo da parte un bel gruzzolo di denaro!
Il problema è che se non ci fosse stata di mezzo la forte azione di disinformazione catastrofista da parte del democratico e dei suoi amici, con uso sleale ed opportunista di organi politici, di informazione e soprattutto di organizzazioni scientifiche, il mondo (inteso come quello di noi umili cittadini) probabilmente avrebbe risparmiato diversi miliardi di $ spesi solo per arricchire alcuni potenti.
Ah, naturalmente nonostante il crollo delle suddette società, i potenti non ci hanno rimesso un $ dei triliardi "guadagnati".

Il Carbon Trading chiude. Fate piano, nessuno se ne deve accorgere…
SCRITTO DA GUIDO GUIDI IL 1 - NOVEMBRE - 2010
Il mercato del Carbon Trading d’oltreoceano sta chiudendo, quello Europeo resta in piedi solo in quanto sostenuto dall’adempimento degli obblighi dei paesi membri della UE al Protocollo di Kyoto.
Qualche mese fa il CCX (Chicago Climate Exchange) è stato venduto per 600 milioni di dollari ad una società di trading con base a Londra ed Atlanta. L’ECX (la componente europea) è entrata nel pacchetto perché era controllata dal CCX. Apprendiamo che con questa operazione, compagnie come la GIM di Al Gore e la Goldman Sachs sono rientrate dei loro investimenti, giusto in tempo per la prossima chiusura, prevista per la fine dell’anno.
Ad oggi, la tonnellata di anidride carbonica scambiata (o meglio, non scambiata) vale esattamente zero, proprio come qualcuno aveva previsto in questo articolo di qualche settimana fa. Quando questa ennesima bolla speculativa è stata messa in piedi, nel 2000, si stimava che il valore del CCX potesse arrivare a 500 miliardi di dollari, ora è stato venduto per la millesima parte di quella stima.
Veramente un’idea brillante, con la quale però, quelli che l’hanno avuta hanno comunque tirato su un sacco di soldi. Complimenti. Al riguardo, non c’è in giro uno straccio di notizia. Potere, asfittico, della non-comunicazione globale.
Ed ecco il crollo che ha portato alla crisi del settore:

www.climatemonitor.it