Scusate il titolo ma a volte provo a mettermi nei panni del Tempo e mi rendo conto quanto sia difficile accontentare tutti insieme, me compreso, e mi torna in mente la storiella del “babo, fiolo e somaro”.
Non pretendo di ricordarla alla perfezione ma grosso modo dice:
Una volta un babo, il suo figliolo ed il loro somaro si incamminarono per andare verso un paese lontano.
Il babo all’inizio fece salire il proprio figlio in groppa all’animale che poi avrebbero fatto a cambio più avanti.
Incontrando delle persone per strada però sentiva i loro commenti sdegnati:
“ma guarda che maleducato quel fiolo, fa camminà el su babo anziano mentre lu se riposa!
‘n c’è più rispetto per niente! Sti giovani d’oggi!”
Così sentine uno, sentine un altro alla fine el babo decide di far scendere il figlio e di prenderne il posto.
Ma ancora agli altri non andava bene:
Ma guarda quel disgraziato che fa caminà chela pora creatura. Mignino!
Poro fiolo!
E così dopo alcuni commenti ‘l babo decise di scendere pure lui dal somaro e continuarono il viaggio ognuno sulle proprie gambe (o zampe).
E la gente?
Ma guarda che imbecilli quei due che c’hanno ‘n somaro e vanno a piedi!
Questa storiella si usa per consigliare di non stare troppo a sentire il parere della gente quando c’è bisogno di fare qualcosa, che tanto ci sarà sempre chi non si accontenterà del nostro operato.
E così credo che il Tempo se ne freghi altamente delle nostre delusioni o dei nostri pensieri.
L’anticiclone lo mette dove vuole Lui e basta. Fa piovere se Gli va e fa il freddo quando Gli gira!