Un conto è il filtro polarizzatore, un conto è il filtro ND, un altro l'UV.
Partiamo dall'UV che è semplicemente una "protezione" per la tua lente dai raggi ultravioletti: all'atto pratico non serve a na cippa se non, appunto, a proteggere la lente da urti accidentali. Zero esperienza per utilizzarlo
Il filtro polarizzatore invece è quello che dici giustamente: l'unico filtro i cui effetti non sono riproducibili in post produzione. Esso infatti incide su quale tipo di gamma cromatica entra nell'obiettivo ed è molto utile ad esempio per eliminare i riflessi del sole (es. su acqua e macchine) o per fotografare correttamente le tonalità del cielo. Si apprende abbastanza rapidamente il suo uso ma non ti elimina la post-produzione che è comunque raccomandata.
Il filtro ND, nelle sue varie gradazioni, limita l'ingresso della luce nell'obiettivo permettendo di scattare con esposizioni lunghe anche quando c'è luce.
E' indubbiamente abbastanza complesso da utilizzare perchè stimare le esposizioni corrette una volta applicato è... come dire.... un bel macello
Dovrai anche dotarti di un telecomando (a filo costano pochi euro) se vorrai superare i 30sec di esposizione, limite massimo delle reflex in modalità che non siano la posa B. Gli interventi da apportare in postproduzione saranno abbastanza invasivi.
Il filtro ND è in grado ovviamente di dare grosse soddisfazioni, con un ND 1000 (-10 stop di esposizione circa) ho scattato ad esempio questa foto di Castelluccio con 93 secondi di esposizione