Quando l'ultima parola spetta all'osservazione diretta…
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 Quando l'ultima parola spetta all'osservazione diretta…
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Tanto per chiarire subito, comincio con questa foto, fatta ieri (dom 18 sett.) pomeriggio alle 15,30 ai Laghi di Pilato ove si evince molto bene il tempo che fa (nel mentre che nel resto dell'Italia si scatena il finimondo):
Tutto comincia venerdì pomeriggio alle 18, quando stacco il pc dopo aver guardato tutte le mappe possibili ed immaginabili, compresi radar e carte di previsione delle precipitazioni. Non c'è assolutamente scampo, week-end compromesso, così si prevede, ad ovest come ad est. Stiamo comunque partendo alla volta del rifugio Sibilla, sito a 1540 m. sulla spalla est del monte omonimo. Arriviamo alle 21, ceniamo e osserviamo il cielo notturno, stellato e con qualche cirro sparso. C'è vento umido da sud-ovest, però.
Sabato mattina è prevista la salita alla grotta e al Monte Sibilla, alto 2173 m. Grossi nuvoloni incappucciano le vette del gruppo del Vettore, rimaniamo un attimo incerti sul da farsi, ma è proprio in quel momento che ho una specie di "illuminazione", poiché comprendo che quelle nubi non sono altro che condensa delle valli esposte ad ovest sollevata dal vento di libeccio fin sulle creste, con l'effetto dell'incappucciamento. Ed un altro buon segnale era che non si presentavano ancora particolari rinforzi a livello di nubi alte.
E così saliamo. Sulla cresta c'è vento forte, ma ecco appunto il primo "miracolo": le nubi, che si muovono da sud-ovest, si infrangono sulla linea nord-sud dello spartiacque appenninico e non riescono a spingersi sulla Sibilla poiché quest'ultima fa parte di una sottocatena posta perpendicolarmente (e ad est) rispetto alla suddetta linea. Secondo "miracolo": la condensa alla fine esaurisce il suo carburante e tende a rasserenarsi persino sulla catena principale.
Risultato: sul monte della Sibilla SERENO o poco nuvoloso fino a metà pomeriggio. Vedi foto seguenti:
Poi, attorno le 17 comincia il rinforzo degli altostrati. D'altronde doveva pur arrivare quella fascia nuvolosa pre-frontale già ben visibile venerdì dal satellite.
E' nella notte tra sabato e domenica, infatti, che nella zona avvengono le precipitazioni più importanti.
Domenica mattina, al risveglio, dal rifugio si vede poco o nulla; ma si tratta di nubi basse, tuttavia piove debolmente ed a tratti. Rinunciamo alla prevista ascesa all'Argentella e optiamo per l'escursione ai Laghi di Pilato partendo da Foce, rimanendo così nel "tranquillo" fondovalle.
Sul versante di Castelluccio evidentemente piove bene; ma le nubi, appena scavalcano la cresta, si frammentano, si disintegrano. Pochissime gocce di pioggia raggiungono i nostri crani.
C'è molto vento in quota: bassissimo il rischio di temporali. Saliamo lungo le caratteristiche "svolte", il tratto più faticoso. Sbuchiamo sulle prime morene di origine glaciale ed incredibilmente sul Vettore… esce il sole, mentre che il Redentore rimane chiuso!
Quando arriviamo al lago, si rasserena quasi tutto. Incredibile.
Attorno le 18,30 siamo nuovamente a Foce. Accendiamo la radio in macchina, i notiziari parlano di nubifragi pure non lontano da noi, nel territorio marchigiano. I cellulari tornano ad avere "campo": ed ecco i vari sms inviatici già dalla mattina di parenti e amici che recitano: "Siete vivi?" "qui piove a dirotto!" "State tornando?" e così via. E invece ci beccavamo il sole ai laghi di Pilato.
Se c'è una morale, potrei riassumerla così: cari amici, ormai ho 41 anni ed ho imparato che bisogna sempre uscire, o quanto meno partire. POI, quando sei sul posto, decidi, magari per qualcosa di più facile, se vedi le brutte. E' non è imprudenza, perché, certo, ovviamente ci devi mettere 5, 10 volte più attenzione, osservi lì per lì la formazione o l'implosione del cumulonembo. Se c'è tempaccio a Perugia può essere bello appena dopo Colfiorito. Ok le rilevazioni dal satellite, del radar, le proiezioni sulle precipitazioni. Ma a maggior ragione se ci sono le catene montuose tutto può essere stravolto. E pertanto, morale delle morali, e scusate la mia irriverenza, le carte non DEBBONO dissuadere nessuno (nessuno che… se la cavi bene con l'osservazione diretta) dal muoversi (soprattutto dal muoversi… a piedi!). Prudenza sì, ma in modo eccessivo risulta savonarolistica. E' non c'è nulla di peggio per atrofizzare la mente.
La meteo non è solo teoria virtuale, ma va anche vissuta. Questa è la mia vera passione meteo e per la Natura.
Fine del pillotto e buona giornata a tutti!!!
p.s. foto già inserite nell'album personale, a breve anche altre.
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mausnow [ Lun 19 Set, 2005 12:16 ]
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Quando l'ultima parola spetta all'osservazione diretta…
Commenti |
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Fantastiche foto!!! e bellissima escursione dev'essere stata! 
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snowfinder [ Lun 19 Set, 2005 15:11 ]
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Sai qual'è il motto dei cacciatori da queste parti?
"Lu tempu bbonu s'aspetta su lu cappannu!"
Saggezza popolare... 
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snow96 [ Lun 19 Set, 2005 16:10 ]
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Citazione:
ormai ho 41 anni ed ho imparato che bisogna sempre uscire, o quanto meno partire. POI, quando sei sul posto, decidi, magari per qualcosa di più facile, se vedi le brutte
Carissimo Mausnow,
consentimi di dissentire. Quanti sono gli escursionisti in grado di fare le analisi meteo che tu, giustamente, hai fatto sul posto, rischiando ma a ragion veduta?
In montagna l'applicazione del principio di precauzione è alla base di qualsiasi norma di sicurezza. Meglio rinunciare ad una bella escursione che rischiare la pelle.
Il ragionamento "andiamo poi vediamo" fa autentiche stragi, specie in estate e sulle Alpi, specie se fatto da comitive parrocchiali o da bancari in vena d'avventure.
Aspettà lu tempu bonu può essere fattibile su un cappannu al rientro su-ppe la Vallocchia, molto peggio in una tendina tremolante sul Vettoretto.
Fra noi possiamo anche fare questo tipo di ragionamenti (io no), ma, sinceramente, esternarli mi pare pericoloso, controproducente e, in una certa misura, anche diseducativo. In fondo, è lo stesso ragionamento di chi ha atteso Katrina pensando "tanto esagerano sempre".
Che ci piaccia o no, qui noi contribuiamo a costruire mentalità, atteggiamenti, cultura. E come tutti quelli che lo fanno, abbiamo precise responsabilità. Non ridete: ormai le pagine dei forum vengono lette molto più di tanti libri. Dobbiamo costruire una cultura della sicurezza, della protezione civile, dobbiamo fare entrare le previsioni del tempo nel meccanismo decisionale di una intera collettività.
Il messaggio che vorrei dare a chi ci legge, da accompagnatore escursionistico FIE e UISP, è francamente opposto: diamo ascolto alle previsioni del tempo, andiamo in montagna solo in condizioni di sicurezza, non azzardiamo.
Comunque, complimenti per l'analisi e la fiducia in te stesso, Mausnow. Io me la sarei data a gambe, sinceramente. 
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burjan [ Lun 19 Set, 2005 21:05 ]
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No, no Burjan, non fraintendere, dipende cosa si intende per lu cappannu: nel caso del Vettore vuol dire che almeno vale la pena di arrivare a Castelluccio, e poi da li si decide, sempre con cognizione di causa e prudenza...
Io questa estate l'ho passata davvero nel capanno, su a S.Martino di Castrozza, in rifugio, aspettando tempi migliori....che non sono arrivati!
Ciao! 
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snow96 [ Lun 19 Set, 2005 21:38 ]
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burjan ha scritto: Citazione:
ormai ho 41 anni ed ho imparato che bisogna sempre uscire, o quanto meno partire. POI, quando sei sul posto, decidi, magari per qualcosa di più facile, se vedi le brutte
Carissimo Mausnow,
consentimi di dissentire. Quanti sono gli escursionisti in grado di fare le analisi meteo che tu, giustamente, hai fatto sul posto, rischiando ma a ragion veduta?
In montagna l'applicazione del principio di precauzione è alla base di qualsiasi norma di sicurezza. Meglio rinunciare ad una bella escursione che rischiare la pelle.
Il ragionamento "andiamo poi vediamo" fa autentiche stragi, specie in estate e sulle Alpi, specie se fatto da comitive parrocchiali o da bancari in vena d'avventure.
Aspettà lu tempu bonu può essere fattibile su un cappannu al rientro su-ppe la Vallocchia, molto peggio in una tendina tremolante sul Vettoretto.
Fra noi possiamo anche fare questo tipo di ragionamenti (io no), ma, sinceramente, esternarli mi pare pericoloso, controproducente e, in una certa misura, anche diseducativo. In fondo, è lo stesso ragionamento di chi ha atteso Katrina pensando "tanto esagerano sempre".
Che ci piaccia o no, qui noi contribuiamo a costruire mentalità, atteggiamenti, cultura. E come tutti quelli che lo fanno, abbiamo precise responsabilità. Non ridete: ormai le pagine dei forum vengono lette molto più di tanti libri. Dobbiamo costruire una cultura della sicurezza, della protezione civile, dobbiamo fare entrare le previsioni del tempo nel meccanismo decisionale di una intera collettività.
Il messaggio che vorrei dare a chi ci legge, da accompagnatore escursionistico FIE e UISP, è francamente opposto: diamo ascolto alle previsioni del tempo, andiamo in montagna solo in condizioni di sicurezza, non azzardiamo.
Comunque, complimenti per l'analisi e la fiducia in te stesso, Mausnow. Io me la sarei data a gambe, sinceramente. 
Concordo pienamente su ogni parola. La prudenza è sempre la cosa migliore. Capiterà di poterci perdere qualche escursione, ma sicuramente non capiterà di trovarci in guai seri... 
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zerogradi [ Mar 20 Set, 2005 10:03 ]
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Carissimi amici, immaginavo di sollevare un "polveroncino" con questo mio post, anche perché si tratta di un argomento peraltro dibattuto da decenni all'interno di organizzazioni come il CAI, e mai definitivamente risolto.
Comprendo perfettamente anche che, essendo questo un posto dove si fanno e si elaborano previsioni meteo, strombazzare come ho fatto io di escursioni riuscitissime in barba a tutte le previsioni più nefaste condivise più o meno da tutti, chiaramente può restituire un'immagine quantomeno offuscata dei modelli previsori, almeno a scala locale.
Con questo si potrebbe dedurre che prediligo l'osservazione diretta ai modelli; e invece no, poiché, come ho chiaramente scritto, proprio in base alle carte (e dopo confermato dalle analisi SUL POSTO) ho dedotto che in quel contesto la barriera appenninica avrebbe giocato un valore determinante.
Amici, caro Burjan, tu stesso mi insegni che è proprio la complessità dell'orografia italiana a determinare una complessità di parametri meteorologici difficilmente riscontrabili altrove.
Come ben sappiamo, a volte sembra che da certi modelli svizzeri sulle precipitazioni l'Italia venga considerata come una striscia di terra priva di monti, colorano di blu versanti tirrenici ed adriatici in egual misura; oppure, a volte i radar indicano temperature freddissime delle nubi, ci si aspetta cose incredibili e poi piove poco o niente (è successo anche recentemente); eccetera.
Ma nessuno vuole screditare chicchessia, però non credo che sia una bestemmia biblica se affermo che dò la parola finale all'osservazione diretta. Questo non vuol dire che la strada dei modelli sia sbagliata. Ma che è ancora piuttosto lontana dall'esattezza, quanto meno a livello locale, santo cielo, è sotto gli occhi di tutti! Per cui è sacrosanta, ma deve ancora migliorare e tenere conto, evidentemente, di molte variabili e parametri in più.
Io pertanto rivendico la mia totale indipendenza come "uomo avvisato mezzo salvato" nel decidere (CONSAPEVOLMENTE!) comunque quello che voglio fare. E non sono "cattivi esempi", poiché nessuna autorità morale o civile può impedire a nessuno di muoversi anche se è "sconsigliabile".
Siamo su un forum che viene letto anche fuori dall'Umbria? Bene! Qui mi sembra che non ci sia nessuno che invita a lanciarsi dalla finestra provando a volare agitando le braccia.
Non credo sia neppure troppo educativa la "prudenza a priori". Uno diventa prudente perché bisogna fargli comprendere le ragioni della prudenza cominciando anzitutto ad insegnargli a ragionare con la propria testa. Altrimenti, è solo una costante, improduttiva, repressiva (e sbrigativa) diseducazione.
Per finire, io ho semplicemente descritto i FATTI. E i fatti sono stati che ci siamo beccati persino il sole, e le foto ne sono state una prova. E altro fatto determinante è che non abbiamo rischiato una virgola in termini di temporali e scariche elettriche.
Pertanto chi ha percepito imprudenza dal mio post non ha assolutamente colto l'essenza del messaggio: che era invece un invito ad una maggiore consapevolezza dei segnali della Natura e, in definitiva, di sé stessi.
E questo vuol dire anche essere in grado di capire quando si deve tornare indietro, il che è tutt'altro che disonorevole.
Se poi dobbiamo stare attenti a dire "A" perché chissà come, la gente può capire "B", beh, allora è meglio tacere del tutto, no?
E con ciò vi saluto caramente, avvisandovi che con ogni probabilità post "arditi" come questo continuerò ad inviarli, e che da questo punto di vista sono un'autentica mina vagante!
Salutissimi a tutti e... andiamo insieme a fare qualche escursione, perbacco!!! 
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mausnow [ Mar 20 Set, 2005 12:09 ]
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Citazione:
Amici, caro Burjan, tu stesso mi insegni che è proprio la complessità dell'orografia italiana a determinare una complessità di parametri meteorologici difficilmente riscontrabili altrove.
Come ben sappiamo, a volte sembra che da certi modelli svizzeri sulle precipitazioni l'Italia venga considerata come una striscia di terra priva di monti, colorano di blu versanti tirrenici ed adriatici in egual misura; oppure, a volte i radar indicano temperature freddissime delle nubi, ci si aspetta cose incredibili e poi piove poco o niente (è successo anche recentemente); eccetera.
Ma nessuno vuole screditare chicchessia, però non credo che sia una bestemmia biblica se affermo che dò la parola finale all'osservazione diretta. Questo non vuol dire che la strada dei modelli sia sbagliata. Ma che è ancora piuttosto lontana dall'esattezza, quanto meno a livello locale, santo cielo, è sotto gli occhi di tutti! Per cui è sacrosanta, ma deve ancora migliorare e tenere conto, evidentemente, di molte variabili e parametri in più.
Fin qui siamo d'accordo.
Citazione:
Non credo sia neppure troppo educativa la "prudenza a priori". Uno diventa prudente perché bisogna fargli comprendere le ragioni della prudenza cominciando anzitutto ad insegnargli a ragionare con la propria testa. Altrimenti, è solo una costante, improduttiva, repressiva (e sbrigativa) diseducazione.
Pertanto chi ha percepito imprudenza dal mio post non ha assolutamente colto l'essenza del messaggio: che era invece un invito ad una maggiore consapevolezza dei segnali della Natura e, in definitiva, di sé stessi.
E qui non sono molto d'accordo. Premetto che sono un giacobino ed hobbesiano convinto, ma ritengo che l'idea per cui tutti siano adulti, maggiorenni, capaci di decidere consapevolmente, etc. sia smentita ogni giorno dalla realtà che ci circonda. Al contrario, quest'ultima ci insegna che il livello della maturità collettiva è sempre meno adeguato alle immense possibilità che la tecnica ci offre.
Inoltre, la montagna è una maestra che non sempre ci dà la possibilità di trarre profitto dalle sue lezioni. Più spesso, accade il contrario.
La consapevolezza cui tu giustamente ci inviti è tale solo se preceduta da solide basi teoriche e pratiche. I gitanti della domenica, quelli che non hanno mai studiato la meteo, è meglio che se ne stiano a casa, se le previsioni sono cattive.
Attendo con ansia il tuo prossimo post "ardito".

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burjan [ Mar 20 Set, 2005 12:29 ]
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 Re: Quando l'ultima parola spetta all'osservazione diretta…
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mausnow ha scritto: Ma a maggior ragione se ci sono le catene montuose tutto può essere stravolto...
Dici bene. Ma molte volte è valido anche il contrario. Se non si è assolutamente esperti del luogo si puo' andare incontro a repentini mutamenti del tempo in montagna. Trovarsi immersi nella nebbia mentre si è su una cresta non è piacevole, anche se si è consapevoli che non si formeranno temporali. Occorre prudenza, prudenza, e ancora prudenza. Tutto questo, ovviamente, è il mio metro di giudizio. 
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zerogradi [ Mar 20 Set, 2005 12:37 ]
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burjan ha scritto: Citazione:
Non credo sia neppure troppo educativa la "prudenza a priori". Uno diventa prudente perché bisogna fargli comprendere le ragioni della prudenza cominciando anzitutto ad insegnargli a ragionare con la propria testa. Altrimenti, è solo una costante, improduttiva, repressiva (e sbrigativa) diseducazione.
Pertanto chi ha percepito imprudenza dal mio post non ha assolutamente colto l'essenza del messaggio: che era invece un invito ad una maggiore consapevolezza dei segnali della Natura e, in definitiva, di sé stessi.
E qui non sono molto d'accordo. Premetto che sono un giacobino ed hobbesiano convinto, ma ritengo che l'idea per cui tutti siano adulti, maggiorenni, capaci di decidere consapevolmente, etc. sia smentita ogni giorno dalla realtà che ci circonda. Al contrario, quest'ultima ci insegna che il livello della maturità collettiva è sempre meno adeguato alle immense possibilità che la tecnica ci offre.
Inoltre, la montagna è una maestra che non sempre ci dà la possibilità di trarre profitto dalle sue lezioni. Più spesso, accade il contrario.
La consapevolezza cui tu giustamente ci inviti è tale solo se preceduta da solide basi teoriche e pratiche. I gitanti della domenica, quelli che non hanno mai studiato la meteo, è meglio che se ne stiano a casa, se le previsioni sono cattive.
Infatti sono pochi coloro in grado di decidere consapevolmente. Anzi, ti dirò di più: molti incidenti accadono anche a "quei pochi" che dovrebbero saperla lunga. Quindi, oltre alla consapevolezza, ci vuole pure una bella dose di umiltà.
Però qual è il rimedio? Inchiodare la gente in casa non è possibile. Come fai ad impedire alle gite parrocchiali della domenica di andarsi a pericolare sui monti? Ce mettemo i divieti? L'unica via è l'informazione dettagliata (sicuramente migliorabile); però la cronaca ci informa che manco questo basta; e allora si può cadere nella tentazione di terrorizzare in nome della prudenza. Che può trasformarsi però nel classico "al lupo, al lupo", al quale poi dopo alla fine nessuno ci fa più caso: "ah, beh, quello esagera sempre" e così via. E allora... boh!
Insomma, per dirla alla romana, "come te movi te sbagli..."
Rispondo anche a Zerogradi: sì, lo so bene, lo stravolgimento può essere in positivo (come questa volta) o in negativo (più frequentemente), e il temporale può davvero sorprenderti in cresta e garantisco che è un'esperienza non piacevole, comunque peggiore della nebbia.
Ma sai le volte che il tempaccio si è formato sul monte in condizioni "insospettabili" di alta pressione, bassa umidità e in assenza di vicini peggioramenti organizzati? Eppure a volte è stato peggio così che come ieri, ove con quel forte vento in quota (che andava temporaneamente asciugandosi) la possibilità di temporali era bassissima.
Che si fa, non ci muoviamo più?
E' la meteo. Inafferrabile, inetichettabile. E noi siamo quelli a cui piace indagare sui suoi misteri, con prudenza ed umiltà. 
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mausnow [ Mar 20 Set, 2005 13:29 ]
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Citazione:
andiamo insieme a fare qualche escursione, perbacco!!!
Dimenticavo: sono totalmente d'accordo, non me pare vero. Fin dalla prima domenica d'ottobre (nei parchi. Altrove rischieremmo di finire insieme ai cinghiali dentro a una fila de sarcicce  ).
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burjan [ Mar 20 Set, 2005 14:20 ]
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Mia opinione stringatissima (perchè non ho tempo, anche se l'argomento mi appassiona): io sono un prudente estremo, a volte ho rinunciato ad escursioni mentre gli altri si incamminavano davanti a me, e non me ne sono mai pentito.
Ma sono comunque dalla parte di Mausnow: nessuna imposizione, nessun divieto in montagna. Che la gente ragioni con la propria testa (se ne sta perdendo l'abitudine) e che, lasciatemi essere molto cinico, la selezione naturale faccia il resto
Chiudo con una provocazioncina: se Messner, Bonatti, Nobile, Colombo e Amundsen fossero stati prudenti avrebbero scritto pagine di storia?
Ciao! (sono tornato indietro due volte quest'anno!  )
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snow96 [ Mar 20 Set, 2005 16:51 ]
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burjan ha scritto:
Dimenticavo: sono totalmente d'accordo, non me pare vero. Fin dalla prima domenica d'ottobre (nei parchi. Altrove rischieremmo di finire insieme ai cinghiali dentro a una fila de sarcicce  ).
 Eh, già!!!!
Benissimo, allora ci organizziamo!
x Snow96: hai ragione, l'auspicio comunque è che tutti acquisiscano una buona capacità di analisi.
E ti dico la verità... un pizzico di fortuna non guasta mai, anche se la fortuna va aiutata. 
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mausnow [ Mer 21 Set, 2005 09:49 ]
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Citazione:
allora ci organizziamo
Proposta operativa: meta la meravigliosa Val di Canatra, la boscosa valle dietro Castelluccio. Alternativa: i Casali dell'Acquaro, Preci.
Non so se a questo punto il webmaster vorrà aprire un topic, faccia lui. 
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burjan [ Mer 21 Set, 2005 10:50 ]
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Secondo me, Maurizio, sei stato fortunato, c'erano molte probabilità che ti potesse andare molto peggio. Molti escursionisti guardano il cielo la mattina, partono, e si ritrovano nei guai già in tarda mattinata (a me è capitato nonostante gli avvertimenti, sopra S.Martino di Castrozza, il gruppo ha rischaito la pelle ed ora prima chiede e s'informa sempre). In situazioni simili, non con un vero fronte ma con rapidi focolai temporaleschi, in montagna un temporale può fiorire in 30 minuti e scaricare, pioggia, grandine e fulmini. Domenica, in 2 ore, poco a nord di te, verso Perugia, alcuni CB temporaleschi hanno scaricato oltre 50 millimetri di pioggia in poco tempo e se ti capita a 2 o 3 ore di marcia da un rifugio non è piacevole
Ciao 
Descrizione: |
Il 24 agoso, ad esempio, tutto sereno al mattino fino alle 9-10, poi rapido sviluppo di temporali con anche grandine secca |
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tifernate [ Mer 21 Set, 2005 11:12 ]
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