A 2 settimane da quell' Evento, vi aggiungo qualche foto alla serie postata in quei giorni sull' apposito 3D, ed un breve racconto per provare a descrivervi le sensazioni di quelle incredibili 48 ore.
Notte dell' 8/9 Marzo 2010, i modelli parlavano chiaro, ma la scaramanzia impediva di abbandonarsi completamente al sogno bianco. Nella ns terra umbra troppe volte il mezzo grado rappresenta il labile confine fra la gioia per l'evento e la cocente delusione per l'occasione sfumata.
E' il destino dei centrali, montanari e collinari, ma allo stesso tempo anche prossimi alle zone miti della ns bella Italia.
Dunque la vigilia dell' Evento, della concretizzazione di un sogno (sogno?), la serenità di aver comunque già visto begli squarci di inverno: sarà quel che Dio vuole, mi dico. Un collega, ammiccando mi dice: "domani ce la leviamo, la voglia di neve: comincia alle 4:00". Anche lui meteopatito, originario di quella Valtellina terra avvezza alle nevi .
Vado a letto, ma come un istinto, una telepatia, una voce, mi chiamano: mi sveglio alle 4:00. E' lei che mi chiama? Si, penso. Alzo delicatamente l'imposta, il riflesso del lampione mi proietta le prime sparute avvisaglie. I microfiocchi, la "forfora". "Ci siamo!"
E con malcelata gioia mi rimetto nel letto. Un paio d'ore di sonno non guastano, la mattina comunque si lavora. Ed alle 6:00, di nuovo in piedi, di nuovo lo sguardo fuori, il vago chiarore del suolo già coperto da un velo di neve, il fioccare fittissimo, il vento che disegna gli inconfondibili mulinelli.
Lavarsi e vestirsi in un attimo, per correrle incontro! Un solo desiderio: essere investiti da quel vento e quei fiocchi, che sembrano soffocarti, ma che tanto ti ritemprano, nel corpo e nello spirito. Aprire la porta e trovarsi nella bufera, avanzare sul suolo già coperto, il rumore soffocato dei passi. Arrivare all' ufficio, dopo una breve colazione: lo scambio delle prime impressioni "Ne hanno prevista mezzo metro" "Esagerati!" ."Ma sì!". L'incrociarsi delle opinioni e delle sensazioni.
Intanto lei che imperterrita continua, e segna lo scorrere della giornata: l'ora di pranzo, con il tragitto alla mensa di nuovo sotto il blizzard, lo scherzare con gli altri, le prime palle di neve che volano, il ritornare sempre bambini! Ed i chiacchiericci, i commenti: il soggetto è sempre Lei, la Dama!
Ah, che bello! E il bianco che cresce, cresce inesorabile. Torna di nuovo la sera. E lei continua ad esibirsi, leggiadra ed elegante, con il vento che le regg il gioco, come due ballerini che a tempo volteggiano su noi "spettatori".
Si va insieme agli altri a mangiare una pizza. "A piedi", è la decisione unanime. A tutti piace muoversi in mezzo alla bufera, e chiacchierare e scherzare, con il chiarore della Dama che ti fa da guida rassicurante. Ti fa sentire piu' uniti, e si dimenticano le fatiche giornaliere in modo migliore!
La cena consumata in allegria, i racconti che vertono sulle passate esperienze nevose: è l'argomento del giorno, certo.
Ogni tanto qualcuno va di vedetta alle finestre, per capire. Espressioni sempre più stupite: "Le macchine stanno sparendo!". "Ci sono cornicioni giganti sul tetto!". "Il vento ti porta via, nemmeno una sigaretta in pace!" non puo' mancare nemmeno un breve momento dopo-pasto davanti ad un piccolo caminetto acceso: l'immagine conviviale tipica dell' attesa con fuori la bufera che imperversa!
Si riparte, e si ritorna in baracca, ognuno con i propri pensieri: il piazzale ormai simile ad una tundra, con le gibbosità che nascondono le auto. Sempre piu' incredibile e straordinario!
Difficile anche addormentarsi: ogni tanto mi alzo e guardo fuori: sui muretti, dove non arriva il vento, cresce, cresce sempre più l'accumulo.....
Il mattino successivo: piu' di un giorno intero con la Dama, mai avventura era stata così lunga! Mai si era concessa così! Il mezzo metro, la parola magica, superato di slancio.
.....è Marzo, a mezzogiorno il sole fa capolino. Imbronciato, lui che di solito è già signore delle giornate, così brutalmente messo nell'angolo, viene ad osservare il suo trono usurpato, almeno per un giorno. Ma subito se ne va, offeso, forse!
Si, è finita. Si ha un capogiro, adesso che le grondaie gorgogliano, ed il livello rapidamente cala, si ha quasi la sensazione di aver sognato. Ma non si è sognato! E' stato tutto vero.
Ciao a tutti voi, ragazzi!
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" Intra Tupino e l'acqua che discende
del Colle Eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI