Ho però più di una riserva sulla seguente affermazione:
"A meno che Scipione non avesse scelto di inerpicarsi per le aspre montagne della Valnerina, cosa assai improbabile, è lecito dedurre che almeno gli Umbri meridionali non si siano imbarcati nell’alleanza antiromana."
Perché scartare l'ipotesi Valnerinese come accesso al valico di Colfiorito?
Venendo da sud, da Terni, le strade per risalire a nord sono due: la Valtiberina e la Valnerina. La strada che sale a Spoleto non era (e non è) la più agevole, con un dislivello da superare, da Terni, di oltre 500 m, con tratti angusti e impervi.
La Valnerina invece era a quei tempi una vera autostrada verso il nord est. Ipotizzando che i popoli autoctoni valligiani non fossero stati ostili con i Romani, questi ultimi avrebbero risalito la comoda Valnerina fino a Visso e da li, via Pieve Torina, avrebbero potuto salire al valico di Colfiorito con soli 200 m di dislivello ripido, contro i quasi 600 per chi sale da Foligno.
La strada Spoletina-Folignate avrebbe invece comportato la salita al Valico della Somma (da 130 a 650 m), la discesa a Spoleto, la traversata fino a Foligno e la salita a Colfiorito (da 250 a 800 m).
Siamo sicuri che sia la più plausibile?
Ciao!
Capperi! Un tema di straordinario interesse storico! La tua ipotesi potrebbe anche essere corretta.
Andiamo per ordine, con una premessa. La geografia delle fonti di questo periodo è alquanto incerta. Come nella cronaca delle guerre sannitiche, così c'è il dubbio che nomi e fatti possano essere stati confusi. Ad esempio, alcuni sostengono che la Kamars di Polibio non sia Camerino, ma addirittura Chiusi. Un sacco di conti non tornerebbero, comunque.
1) E' vero, il dislivello della Somma è cospicuo, ma le legioni potrebbero anche aver utilizzato i tracciati umbri che poi, cuciti insieme, avrebbero pochi decenni dopo dato vita alla Flaminia. Via Narni-Acquasparta-Sangemini- Massa-Bevagna. Bevagna che già nel 305 risulta con certezza alleata di Roma dopo una sonora sconfitta (che alcuni ritengono essere stata la VERA guerra di conquista di Roma contro gli Umbri).
2) Se pensi che ancora nel XIII secolo d.C. la Valnerina era così impaludata da far raffigurare le imprese di bonifica, in via metaforica, sulla facciata di S.Felice di Narco, è possibile che nel 295 a. C. il fondovalle sia stato difficilmente percorribile per eserciti composti da migliaia, o decine di migliaia, di uomini.
3) La zona almeno fino a Visso era sotto il controllo della tribù umbro-sabina dei Naharkus. Per quanto ci consta, i Sabini non erano ancora affatto entrati nell'orbita romana, e furono sottomessi solo nel 276 da Curio Dentato (quello della cascata delle Marmore). Addirittura, secondo alcuni, potrebbero essere stati i Sabini, e non i Sanniti, gli avversari dei Romani a Sentino, il che, detto fra noi, appare molto più plausibile, considerato che solo due anni dopo i Romani si trovano a dover affrontare, ad Aquilonia, un altro immenso esercito sannita... quanti cavolo ne poteva mantenere, il Molise? Ei Romani, vent'anni dopo le Forche Caudine, si vanno ad infilare nelle Gole della Valnerina? Quello è un posto che mette paura a passarci ora in auto...
Risolto il problema della prima parte del tragitto, quello della seconda è semplice, hai avuto una bella intuizione. Di sicuro, la zona di Pievetorina era controllata dall'alleata Camerino. Da Visso in poi, i Romani avrebbero giocato in casa.
Grazie per i complimenti e per il suggerimento.