Quest’oggi, dopo settimane e settimane di stasi meteorologica, si può affermare con discreta sicurezza che nel weekend il tempo cambierà in maniera considerevole. Ma facciamo un passo alla volta andando prima ad analizzare l’immagine satellitare.

Come ben si può notare, l’Europa centro-meridionale è dominata da un vastissimo campo di alta pressione. Tale figura barica sta, però, invecchiando e, quindi, parziali infiltrazioni d’aria umida (frecce gialle e verdi) generano innocui annuvolamenti locali e sparsi
Se, invece, ci dirigiamo verso Nord, notiamo un’altrettanta ampia zona dominata dalle basse pressioni. Infatti, in queste ultime settimane, il Vortice Polare ha acquistato una gran forza, approfondendosi grazie anche ad un forte accumulo di aria fredda sulla propria verticale. Tale forza viene tradotta in forti venti zonali (ovest-est) che spingono altrettante forti depressioni sul Nord Europa (con poco freddo, a causa della provenienza oceanica di quest’ultime) mentre, più a Sud, è l’anticiclone azzoriano ad essere spinto verso Est-Nord-Est (cioè verso l’Europa centro-meridionale).
Nello specifico, possiamo notare un centro di Bassa Pressione accanto all’Irlanda, dove sono presenti due fronti freddi (linee tratteggiate blu). Più a Nord, inoltre, si intravede un fronte freddo figlio del vortice d’Islanda, quest'ultimo troppo a Nord per essere visto da tale immagine satellitare.
E’ presente anche un debole fronte occluso sulla Spagna e Francia, ma in fase di frontolisi (distruzione) a causa del muro anticiclonico ivi presente.
Un altro centro di bassa pressione è presente sull’Europa orientale, dove sono individuabili un fronte occluso (linea tratteggiata nera) e 2 fronti freddi (linee tratteggiate blu); uno di quest’ultimi, diventa un fronte caldo nella sua lunga coda (linea tratteggiata rossa) ed attraversa una grande fetta d’Europa all’interno del campo anticiclonico: proprio la forza di tale anticiclone lo sta riducendo in una serie di sterili e sfrangiate nubi che solo localmente stano determinando pioviggini di esiguo valore.
Una cosa degna di nota è la zona cerchiata di grigio sul Nord Italia. Infatti, si può notare un intenso tappeto di nubi basse e nebbie che, proprio a causa dell’anticiclone (e della sua vecchiaia) si sono generate, infittite ed accumulate in questi giorni: in tali zone di pianura (Emilia Romagna, Veneto, Lombardia), quindi, sono presenti nebbie diffuse e le temperature, anche in pieno giorno, faticano a superare i +10°c.
Altrove, in Italia, sui rilievi e sulle coste, si stanno registrando temperature altissime, anche oltre ai +20/+25°c. Inoltre, ogni giorno che passa l’inquinamento si sta accumulando e la pioggia sta latitando, proprio nel mese che, per sua eccellenza, dovrebbe essere il più piovoso.
Ma ne usciremo da questa stasi meteorologica? La risposta è SI’.
Infatti, da sabato 21 la situazione meteorologica dovrebbe stravolgersi. L’alta pressione delle Azzorre (freccia nera 1) si ergerà verso Nord, andando a “pescare” aria artico-marittima da Nord (freccia nera 2). Arriveranno venti violenti, temporali (a causa del forte contrasto termico) ed un crollo termico. La passata di rovesci/temporali del 21-22 non dovrebbe essere accompagnata dalla formazione di alcun minimo barico importante, ad esclusione di una depressione padana momentanea (a causa della disposizione troppo settentrionale delle correnti), perciò la passata perturbata dovrebbe risultare piuttosto veloce ed interesserà maggiormente le zone settentrionali delle Alpi ed il lato adriatico della penisola. Durante i rovesci e temporali la quota neve potrebbe arrivare attorno alla quota dei 500 m. (specie sul Nord Italia): quasi impossibile che si possa spingere a quote pianeggianti: se ciò accadrà, si tratterrà di fenomeni di neve tonda durante eventuali forti rovesci ma solo per alcuni minuti e senza alcuna possibilità di accumulo.
Inoltre, il 24, altra aria fredda potrebbe gettarsi sull’Italia: il suo tragitto dovrebbe essere più occidentale, andando, quindi, a generare, probabilmente, un blando minimo pressorio sulla Corsica Nord-Orientale: se ciò accadesse (ma stiamo parlando di dettagli a 6 giorni), tale minimo favorirà il transito della perturbazione in maniera più ficcante e, al tempo stesso, lenta e produttiva (in termini di precipitazioni). L’aria fredda accumulatasi nel giorni precedenti, unita all’afflusso d’aria fredda che avrà generato tale depressione, potrebbe favorire nevicate (bagnate) sul Nord Italia, specie Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna.
Ripeto, comunque, che siamo a 6 giorni dall’evento: per prevedere la neve, a volte, anche la distanza di appena 1 giorno è eccessiva, quindi l’informazione va presa con le pinze ed ha una possibilità di realizzarsi attorno al 20%.
In seguito, poi, il futuro si fa ancora più ingarbugliato.
Infatti, si avrà, inizialmente, una probabile estensione verso Est dell’Anticiclone delle Azzorre (freccia nera 3), che andrà a portare aria stabile è più mite (specie in quota) sull’Europa centro-meridionale. Di seguito, diversi indici propendono per un nuovo approfondimento del Vortice Polare che, quindi, favorirebbe nuove tempeste sul nord Europa ed una distensione dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Europa meridionale (possibilità del 60% a mio avviso). Ma ci può essere la possibilità (40%) che l’anticiclone delle Azzorre si erga nuovamente verso Nord (freccia nera 4) provocando, quindi, una nuova discesa d’aria artico-marittima verso l’Italia (freccia nera 5) attorno al 27 e, un'altra volta, attorno ai primi giorni di dicembre.