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Messaggio L'entanglement quantistico. E se fosse vero?

#1  burjan Dom 28 Set, 2014 18:09

Il fenomeno dell'entanglement è davvero affascinante. Fu in qualche modo intuito e preconizzato dalla mente visionaria della scrittrice Ursula Le Guin, che nei suoi romanzi ipotizzava la possibile realizzazione di un "Ansible": un oggetto realizzato con atomi così interconnessi fra di loro, da permettere la comunicazione interstellare in tempo reale.
40 anni fa, avremmo mai immaginato di conversare real time da un angolo all'altro della Terra?
 

Da "Le Scienze.it".

Un gruppo di fisici ha utilizzato la correlazione quantistica che Albert Einstein chiamava “azione fantasmatica a distanza” per collegare 500.000 atomi in modo che il loro destino fosse strettamente interconnesso. Gli atomi erano legati dall'entanglement, il che significa che un'azione compiuta su un atomo si riverbera su ogni atomo entangled con esso, anche se si trova molto lontano. L'enorme nuvola di atomi entangled è il primo “singoletto di spin macroscopico”, un nuovo stato della materia, finora previsto per via teorica ma mai realizzato praticamente.

L'entanglement è una conseguenza delle strane regole probabilistiche della meccanica quantistica e permette una misteriosa connessione istantanea su lunghe distanze che sfida le leggi del mondo macroscopico (da qui l'aggettivo “fantasmatica” usato da Einstein).

Un singoletto di spin è una forma di entanglement in cui diversi spin delle particelle – il loro momento angolare intrinseco – si sommano fino a dare somma nulla, il che significa che il sistema ha momento angolare totale nullo.

Gli sperimentatori hanno utilizzato atomi di rubidio, dotati di spin pari a 1. (Ogni particella ha un proprio valore di spin costante, una caratteristica quantistica che viene espressa tramite un numero adimensionale). L'unico modo per cui un insieme di questi atomi possa avere spin che complessivamente diano somma zero – la condizione necessaria per avere un singoletto di spin – è che le direzioni dei loro spin si cancellino le une con le altre. E una volta che due o più atomi sono entangled in un singoletto di spin, i loro spin daranno sempre somma zero. Ciò significa, bizzarramente, che se la direzione di uno spin atomico è alterata, i suoi “compagni” entangled cambieranno istantaneamente i loro spin in modo corrispondente, per preservare la somma zero dello spin totale.

Un nuovo stato della materia creato con l'entanglement quantistico
 Rappresentazione artistica del gas ultrafreddo di atomi di rubidio (in rosso): sono visibili l'orientamento degli spin e l'entanglement (strisce bianche) (Cortesia Istituto di scienze fotoniche, Barcellona)
Rendere entangled un insieme di atomi così ampio e in questo modo non è un compito facile. In primo luogo, i ricercatori hanno raffreddato gli atomi fino a 20 milionesimi di grado kelvin: questa temperatura è necessaria per mantenere gli atomi perfettamente in quiete; qualunque collisione tra di essi, infatti, altererebbe i loro spin. Poi, per determinare lo spin totale degli atomi, i ricercatori hanno effettuato una cosiddetta misurazione quantistica non demolitiva: si tratta di una tecnica per avere informazioni su un sistema quantistico che evita di alterarne lo stato. Ciò è necessario perché generalmente le misurazioni dei sistemi quantistici tendono a disturbarli, cambiando irrimediabilmente i parametri che si intendono misurare.

Per effettuare questa misurazione non distruttiva, i ricercatori hanno inviato un impulso di circa 100 milioni di fotoni, le particelle di luce, attraverso la nube di atomi. Questi fotoni avevano energie calcolate in modo preciso, in modo da non eccitare gli atomi ma di passarvi attraverso. I fotoni, tuttavia, erano influenzati dagli atomi attraversati. Gli spin degli atomi, infatti, agivano come magneti, ruotandone la polarizzazione, cioè l'orientazione, della luce. Misurando di quanto era cambiata la polarizzazione della luce dopo il passaggio attraverso la nube, i ricercatori sono riusciti a determinare lo spin complessivo della nube di atomi.

Malgrado non cambiasse lo stato di spin delle particelle, la misurazione aveva l'effetto di rendere molte di esse entangled le une con le altre. I ricercatori presuppongono che all'inizio gli spin degli atomi puntassero in direzioni casuali. In alcuni casi, tuttavia, la misurazione mostrava che il loro spin totale era nullo. Quando ciò si verificava, la misurazione “bloccava” per così dire questo risultato netto nullo, assicurando che le successive misurazioni dello spin totale continuassero a dare risultato nullo. “La misurazione stessa ha in qualche modo creato lo stato di singoletto”, ha spiegato Naeimeh Behbood, dell'Istituto di scienze fotoniche di Barcellona, primo autore dello studio pubblicato il 25 agosto scorso sulle “Physical Review Letters”. “Ha creato uno stato entangled senza entanglement. Come sia potuto avvenire è un mistero della meccanica quantistica”.

Nell'esperimento è stata utilizzata una nube di circa un milione di atomi di rubidio, ma le misurazioni passive non potevano quantificare esattamente quanti di questi atomi fossero entangled. Poiché lo spin totale del sistema era uguale a zero, tuttavia, i limiti quantistici, della misurazione garantiscono che almeno metà di essi, cioè circa 500.000 atomi, fossero entangled. Questo numero rappresenta un primato per un singoletto di spin, ed è la prima volta che interi atomi sono stati entangled in un sistema macroscopico con spin netto nullo, anche se alcuni esperimenti in passato sono arrivati a questo risultato utilizzando fotoni.

“Ritengo che si tratti di un risultato notevole sia per la ricerca di base sia per quella applicata”, ha sottolineato Marco Koschorreck, fisico dell'Università di Bonn, non coinvolto nello studio. Poiché gli spin degli atomi entangled sono molto sensibili alla manipolazione magnetica, spiega il ricercatore, il singoletto di spin macroscopico potrebbe essere utilizzato per la rivelazione di campi magnetici.
Nel prossimo futuro i ricercatori vorrebbero comprendere meglio il nuovo stato della materia che hanno creato. Per esempio, poiché conoscono solo lo spin totale della nube, non sanno in che modo i singoli atomi vi possano contribuire.

“Quali atomi sono entangled?”, si domanda Behbood. “Si tratta dei primi vicini, cioè gli atomi immediatamente a fianco gli uni degli altri o degli atomi più distanti? Oppure la distanza è casuale? Gli atomi formano singoletti in coppie o in gruppi più ampi?” Queste domande potrebbero aiutare gli scienziati a comprendere meglio in che modo la non demolizione produca l'entanglement e in che modo questo possa essere manipolato a fini pratici. Quanto meglio comprendiamo l'entanglement, tanto meno diventa “fantasmatico”.
 




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Messaggio Re: L'entanglement quantistico. E se fosse vero?

#2  marvel Mar 30 Set, 2014 00:15

Si Luis, il fenomeno dell'entanglement è una di quelle cose "inspiegabili" che fanno arrovellare le meningi dei più grandi scienziati del mondo. Quando lo studiai all'esame di Struttura della Materia (fisica quantistica) ne rimasi irrimediabilmente affascinato.
Tra l'altro, oltre alle possibili applicazioni straordinarie che la scienza potrebbe sviluppare in un prossimo futuro, implica una visione del tutto nuova dell'Universo e della realtà così come la vediamo.
Secondo la fisica l'Entanglement non sarebbe possibile, dato che nulla, nemmeno l'informazione (e la variazione dello spin di una particella rappresenta un'informazione) dovrebbe poter viaggiare a velocità superiore a quella della luce. Nulla può viaggiare a velocità superiori (l'ha teorizzato Einstein ed è stato dimostrato).
E allora come si spiega che separando due particelle precedentemente accoppiate, e con il medesimo spin. e portandole a grande distanza l'una dall'altra, poi alterando lo stato di una delle due e quindi lo spin, si ha istantaneamente  la stessa variazione anche nell'altra, anche se portata a migliaia o centinaia di migliaia di km (o oltre) dalla prima?
Teoricamente impossibile!
Ma succede.
Questo significa che qualcosa nella nostra visione della realtà è sbagliato.
 
 




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Messaggio Re: L'entanglement quantistico. E se fosse vero?

#3  burjan Mar 30 Set, 2014 16:27

Ciò che mi affascina di questa e di altre vicende analoghe, è che spessissimo gli scrittori, gli umanisti, anticipano la realtà meglio degli scienziati. L'Ansible della LeGuin è diventato realtà su scala planetaria dopo soli 20 anni. Chissà se potrà diventare tale su scala interstellare od intergalattica, magari fra 100, 500 o 1000 anni? Per non parlare delle intuizioni di un Verne, o, prima ancora, di un Democrito coi suoi atomi.
Nel libro della LeGuin, "I reietti dell'altro pianeta", gli ingegneri implorano il fisico-filosofo Shevek, che ha intuito la teoria della simultaneità: "Dacci l'equazione, al resto penseremo noi!".
 




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Messaggio Re: L'entanglement quantistico. E se fosse vero?

#4  marvel Mer 01 Ott, 2014 09:27

burjan ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ciò che mi affascina di questa e di altre vicende analoghe, è che spessissimo gli scrittori, gli umanisti, anticipano la realtà meglio degli scienziati. L'Ansible della LeGuin è diventato realtà su scala planetaria dopo soli 20 anni. Chissà se potrà diventare tale su scala interstellare od intergalattica, magari fra 100, 500 o 1000 anni? Per non parlare delle intuizioni di un Verne, o, prima ancora, di un Democrito coi suoi atomi.
Nel libro della LeGuin, "I reietti dell'altro pianeta", gli ingegneri implorano il fisico-filosofo Shevek, che ha intuito la teoria della simultaneità: "Dacci l'equazione, al resto penseremo noi!".


E' vero, alcune intuizioni degli scrittori più "visionari" hanno dell'incredibile!
Anche se, in fondo in fondo, sono convinto che tutto ciò che l'immaginario umano riesce a concepire, prima o poi e in qualche modo, potrà essere realizzato.  
 




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Messaggio Re: L'entanglement quantistico. E se fosse vero?

#5  marvel Mer 15 Ott, 2014 10:59

Ed ecco un'incredibile applicazione del principio dell'entanglement:
i ricercatori sono riusciti ad ottenere una copia a distanza di una "foto" sfruttando quest'effetto.
In pratica proiettando dei fotoni su una sagoma di 3 mm a forma di gatto, essendo stati questi fotoni inizialmente accoppiati con degli altri, una volta separati il secondo fascio, pur non avendo colpito la sagoma, ha risentito in tempo reale dell'azione svolta dal primo fascio, quindi ha proiettato altrove (in negativo) la sagoma del gatto!

Insomma, il titolo del topic andrebbe cambiato, perché che l'entanglement quantistico sia vero non v'è alcun dubbio.

Dal numero di Le Scienze - ottobre 2014
20141015_104609
 




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