Maledetti siano gli incendiari
Quelli che mettono i depositi di bombole nei paesi
Quelli che accendono i fuochi negli uliveti
e quelli che si ricordano dei soldati
a fuochi spenti, sempre a fuochi spenti.
E poi si dice maledetta estate, maledetto clima
e sotto ai piedi acquedotti colabrodo
e un paese di ladri d'acqua e di speranza
e nei campi ormai solo cose tropicali
per le cene a lume di candele alla citronella
dove si parla di caldo e di zanzare.
Chissà perché il vecchio Catone
diceva che dopo il grano i campi
dobbiamo lasciarli stare
non metterci kiwi ed attinidie
né mais che verrebbe bene con temporali messicani.
E poi si dice maledetta estate
maledetti noi che abbiamo smesso anche di goderci il caldo
coi nostri amici e le nostre donne
non si sentono nemmeno più le risate
di ragazzi che si fanno gavettoni
un tempo i figli si facevano tutti in luglio
adesso non ci sono più pagliai
solo uffici col condizionatore a palla
dentro gente triste che non vorrebbe rincasare.
Maledetta estate, maledetti noi
anzi maledetti voi
perché alla faccia vostra io stasera me ne vado
per la mia bella pianura
che soffre ma non si vuol seccare
in bicicletta in faccia al sole
con la mia bimba, senza paura.
Scusate, mi è venuta così, di getto. Se non piace la censuro subito
