Ebbene si, la notizia è finalmente arrivata: quella robina bianca fotografata dalla Sonda Phoenix era veramente acqua!!!
Discussione sulla missione della Phoenix
http://www.lineameteo.it/foto-sonda...rte-vt5125.html
Le analisi sono state fatte con uno strumento che anche io ho usato in laboratorio alla facoltà di Ingegneria, trattasi di una Thermal and Evolved-Gas Analyzer, detta TEGA.
In pratica viene inserito nella camera di analisi (un piccolo contenitore) dentro un provino (in questo caso la sabbia raccolta) viene sigillato e creato il vuoto. Poi si procede con un progressivo riscaldamento e i vapori prodotti vengono analizzati da uno spettrometro. Chiaramente man mano si volatilizzano i vari composti e tra loro è stato individuato il vapore d'acqua man mano che la temperatura aumentava, finchè tutta l'acqua contenuta nel provino è evaporata.
Le operazioni di raccolta del provino non sono state molto facili, infatti sono stati fatti molteplici tentativi e molti sono falliti, infatti sembra che il terreno sabbioso sia molto duro, molto probabilmente (e a questo punto quasi sicuramente) anche per una sorta di permafrost di ghiaccio di acqua!
l'impronta della pala (chiamata "Snow White", vedi foto successiva), del braccio meccanico, utilizzata per l'esperimento
La pala doveva prelevare la sabbia per il provino a una certa profondità e senza farla restare a contatto con l'atmosfera marziana troppo a lungo (onde evitare che il ghiaccio sublimasse immediatamente e anche per evitare "l'inquinamento delle prove") e per ogni tentativo fallito l'operazione doveva interessare una zona diversa del suolo.
L'area intorno alla sonda... snow white (letteralmente "bianca neve" è la zona dove nelle settimane scorse era stata individuato del ghiaccio... una specie di brina... poi volatilizzatasi a contatto con l'atmosfera) è stata la prima prova indiretta di presenza di ghiaccio di acqua.
Ora la sonda ha letteralmente assaggiato il ghiaccio... che è rislutato essere di acqua.
In molte occasioni il provino non riusciva ad entrare nell'analizzatore e per ogni tentativo fallito lo stesso analizztore andava ripulito completamente (si fa andare le temperatura della camera di analisi a diverse centinaia di gradi... e per una sonda che va a energia fotovoltaica su un pianeta più distante dal sole del nostro e in prossimità del polo non è semplice).
Insomma, è stato difficile ma alla fine la missione è arrivata all'obiettivo prefissato!
E' ufficiale, su Marte ci si può fare un bel thè!