NEVE A QUOTE COLLINARI - I come e i perchè!!!


Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
stinfne ha scritto: [Visualizza Messaggio]
zerogradi ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Comunque il richiamo caldo qui c'è stato eccome...la notte il vento ha danneggiato molte piante, ed in mattinata la pioggia è caduta sino ai 1400 metri di quota. Dopo una temporanea schiarita con temperatura di 8° C in città (!!!) si poteva notare l'Appennino quasi completamente privo di neve se non nelle vette piu alte.
Per il resto sono d'accordo con voi per le sacche di aria fredda.
:bye:



Concordo pienamente ed aggiungo che secondo me non si è trattato di aria fredda che è riuscita a stazionare sopra l'appennino (alle 14 lungo la Valnerina pioveva fino alle cime dei monti e lungo la statale c'erano 4/5 gradi, quindi il richiamo caldo aveva lavorato bene) quanto di sacche d'ara fredda che sono "rientrate" da ovest/sudovest, tant'è che, in zona Cascia - Monteleone di Spoleto, la trasformazione da piogga a neve,con un calo di almeno 4 gradi, è risalita appunto da SW (ho percorso il tragitto, trovando pioggia con 5 gradi a Cascia e neve a Monteleone, dopo mezz'ora, tornando indietro ho trovato neve anche a Cascia e lungo tutta la valnerina).


Anche secondo me...
Infatti Porano aveva +3 quando qui avevamo 8...e poco dopo siamo crollati a quasi 0° con neve.

Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
......secondo me i motivi sono i seguenti:

- aria fredda stazionante alle quote medio alte per l'anticipata formazione del minimo sull'alto Tirreno e quindi breve fase ventosa. Un'impostazioni simile a quando ci sono nevicate da cuscinetto in Altotevere e dalle altre parti piove.

- secondo e forse ancor più importante motivo è la tipologia delle nubi e della precipitazione. Erano nubi cumuliformi ben sviluppate e rovesci, da fronte freddo, fatto sta che la neve è caduta a larghe falde od in mezzo a goccioloni di medio grandi dimensioni. I rovesci a goccioloni o meglio a fiocconi hanno fatto scendere di quota l'aria fredda e l'omotermia (chiaramente presente e ben visibile anche dalle mappe meteotitano).



:bye:

Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
Io confermo l'ipotesi delle sacche d'aria che, per forza di cosa, nella fase di avvezione calda sono rimaste "annidate" nella zona appenninica.
Questo non vuol dire che le prime zone ad essere state interessate dal calo termico siano state quelle delle valli appenniniche meridionali (vedi Valnerina). Infatti l'espansione ad ovest dell'aria fredda è iniziata dal momento in cui la spinta mite è cessata. Ma come sappiamo la spinta mite non è calata in modo uniforme, probabilmente, anzi direi sicuramente, le ultime zone ad essere state abbandonate dal richiamo caldo sono state proprio quelle dell'umbria meridionale.
Intanto le zone dove il vento era già cessato (umbria settentronale, nordorientale e anche occidentale) hanno cominciato a risentire della discesa delle sacche fredde.
Come è noto la parte sottovento della catena appenninica può trattenere molta aria fredda, questa dal momento in cui la spinta mite cessa, tende a rifluire verso le aree occidentali, in presenza di una spinta settentrionale o orientale (debole).
I valichi del nord-est sono l'ingresso ideale per le sacche fredde (e non solo), ma anche la Valle Umbra può essere una buona zona di reflusso per le caratteristiche orografiche che ne fanno un vero bacino contenitivo.
Molto più difficile invece è l'ingresso in Valnerina, dove la presenza dei Sibillini costituisce un ostacolo molto consistente e l'aria tende ad aggrarli dovendo incontrare molte resistenze.

Nemmeno la teoria della tramontana spiega bene gli episodi del poranese, visto che la stessa tramontana avrebbe dovuto interessare prima l'Umbria settentrionale...

Dando uno sguardo alle carte è facile notare, invece, che la disposizione delle correnti è stata favorevole all'accumulo di aria fredda dapprima sui versanti orientali appenninici e nelle zone interne appenniniche, poi alla lenta risalita delle sacche fredde verso nord, poi ad una rotazione, complice il calo del flusso mite e l'attivasi di una debole tramontana, che hanno fatto rientrare ad ovest le sacche fredde (molto più profique di una tramontana spinta).

In parole povere si è creata una vera e propria occlusione con ariamite relegata alle quote elevate, aria fredda umida nei bassi strati (sacche di aria fredda) e tramontana debole.

Le sacche di aria fredda sono indispensabili per spiegare l'accaduto, e non è sufficiente pensare al freddo accumulato al suolo, infatti zone come lo spoletino prima sono state spazzate da un sud-ovest teso (credo che a Terni non sia stato così teso), con rialzo termico deciso, poi improvvisamente c'è stato il calo termico.
Tali sacche si sono necessariamente trattenute in zona appenninica (più probabile sulle valli sottovento e nel serbatoio abruzzese-laziale, oltre che marchigiano) per risalire lentamente verso nord e poi rientrare ad ovest nei punti più favorevoli.

E' già successo e risuccederà ancora. 8))

:bye:

Ultima modifica di marvel il Mer 26 Nov, 2008 11:26, modificato 2 volte in totale
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Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
tifernate ha scritto: [Visualizza Messaggio]
......secondo me i motivi sono i seguenti:

- aria fredda stazionante alle quote medio alte per l'anticipata formazione del minimo sull'alto Tirreno e quindi breve fase ventosa. Un'impostazioni simile a quando ci sono nevicate da cuscinetto in Altotevere e dalle altre parti piove.

- secondo e forse ancor più importante motivo è la tipologia delle nubi e della precipitazione. Erano nubi cumuliformi ben sviluppate e rovesci, da fronte freddo, fatto sta che la neve è caduta a larghe falde od in mezzo a goccioloni di medio grandi dimensioni. I rovesci a goccioloni o meglio a fiocconi hanno fatto scendere di quota l'aria fredda e l'omotermia (chiaramente presente e ben visibile anche dalle mappe meteotitano).

:bye:


No Fabio, tale tesi non regge, in altre occasioni sarebbe stata plausibile ma in questa no.
Infatti in caso di rovesciamento di aria fredda durante i fenomeni precipitativi, il calo si verifica ancor di più ad 850Hpa, e in questo caso non c'è stato.
Inoltre le nubi erano si ben sviluppate, ma era palese la stratificazione dei vari livelli atmosferici, con nubi basse, medie e alte, sintomo dell'assenza di flussi ascendenti (tipici dei cumuli).
Ne tantomeno è entrata franca la trmontana che avrebbe prodotto un calo sensibile dell'umidità.
Non c'è stato un fronte in grado di formarli ma si è trattato proprio della formazione di un fronte occluso con sovrapposizione di livelli atmosferici con caratteristiche termiche differenti e contenuti di umidità differenti anche se sempre elevati. (forse nell'alta umbria l'aria si è "asciugata prima" risentendo maggiormente della tramontana e meno dlle sacche frede umide)
L'aria fredda ed umida che prima era stata spazzata dalle correnti miti sulle nostre aree, poi è ritornata nel momento in cui il flusso mite è cessato.
E' chiaro che il minimo alto tirrenico abbia favorito questa situazione agendo con una tempistica tale da far rientrare sulla nostra regione il freddo che aveva resistito poco oltre i nostri confini. :ok:
Non vedo altre spiegazioni plausibili. :bye:

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Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
invece qualcuno mi spiega perchè a foligno è nevicato cumulando fin sotto i 300 metri mentre a bettona a 350 mt nn si è andati oltre i fiocchi fradicissimi in mezzo alla pioggia nonostante i 350 mt? troppa distanza dall'appennino?

Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
DragonIce ha scritto: [Visualizza Messaggio]
invece qualcuno mi spiega perchè a foligno è nevicato cumulando fin sotto i 300 metri mentre a bettona a 350 mt nn si è andati oltre i fiocchi fradicissimi in mezzo alla pioggia nonostante i 350 mt? troppa distanza dall'appennino?


E' quello che abbiamo cercato di spiegare finora... :mrgreen:

Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
...poi ad una rotazione, complice il calo del flusso mite e l'attivasi di una debole tramontana, che hanno fatto rientrare ad ovest le sacche fredde (molto più profique di una tramontana spinta)....


Questo spiega il fatto che su Spoletino e Valnerina il calo termico e la trasformazione della pioggia in neve sia risalita da O/SW.

Ciao e grazie veramente tanto per queste chicche di alta meteorlogia!!
:ok:

Stefano

Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
Domanda: E' possibile che a 1500 mt nevichi, più in basso cada pioggia e poi trovando una temperatura sottozero si trasformi di nuovo in neve?

Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
mondosasha ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Domanda: E' possibile che a 1500 mt nevichi, più in basso cada pioggia e poi trovando una temperatura sottozero si trasformi di nuovo in neve?


Sulla stessa verticale è impossibile, al massimo cade pioggia ghiacciata. Dipende molto dal valore delle temperature, se le differenze sono minime può nevicare fino al suolo (neve più pesante ma asciutta), se le differenze sono notevoli e il tragitto con T positive è lungo e/o con T abbastanza elevate la pioggia è quasi sicura fino al suolo... dove se le T sono molto basse la pioggia (sopraffusa) si trasforma in ghiaccio a contatto con il suolo... fenomeno pericolosissimo.

A volte però, se c'è vento lungo la colonna d'aria le cose possono andare diversamente e a distanza di poche centinaia di metri (magari scendendo da una montagna con l'auto) si possono avere diverse situazioni che vanno dalla neve fino al suolo alla pioggia, ed apparentemente può sembrare che avvenga quanto da te descritto... ma non è così.
:bye:

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Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
mondosasha ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Domanda: E' possibile che a 1500 mt nevichi, più in basso cada pioggia e poi trovando una temperatura sottozero si trasformi di nuovo in neve?


La sparo:

E' esattamente quanto successo lunedì mattina presto quanto alla mia partenza da Porano (ore 6.40) c'erano 3.2°C e, seppur in un contesto di cielo coperto quindi anti-inversione, ho poi trovato qui in ufficio una temp +1.2°C con pioggia ghiacciata che precipitava.

Secondo me è un fenomeno che per avvenire deve esser frutto di una tempistica perfetta: lunghe giornate con temperature basse e discreta inversione termica, un rapidissimo aumento delle nubi non associato a ventilazione al suolo.

In questo caso potrebbero verificarsi le condizioni che dici te, freddo in quota per il normale gradiente termico, meno freddo alle quote medie per l'assenza di inversione, e molto freddo in baso dove l'inversione non viene spazzata dal vento e quindi si possono creare dei movimenti d'aria particolari in grado di far avvenire il fenomeno da te descritto!

Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
mondosasha ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Domanda: E' possibile che a 1500 mt nevichi, più in basso cada pioggia e poi trovando una temperatura sottozero si trasformi di nuovo in neve?


Sulla stessa verticale è impossibile, al massimo cade pioggia ghiacciata.


Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]

La sparo:

E' esattamente quanto successo lunedì mattina presto quanto alla mia partenza da Porano (ore 6.40) c'erano 3.2°C e, seppur in un contesto di cielo coperto quindi anti-inversione, ho poi trovato qui in ufficio una temp +1.2°C con pioggia ghiacciata che precipitava.



E non ci siamo messi d'accordo, ve lo giuro :inchino: :inchino: :inchino:

Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
mondosasha ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Domanda: E' possibile che a 1500 mt nevichi, più in basso cada pioggia e poi trovando una temperatura sottozero si trasformi di nuovo in neve?


La sparo:

E' esattamente quanto successo lunedì mattina presto quanto alla mia partenza da Porano (ore 6.40) c'erano 3.2°C e, seppur in un contesto di cielo coperto quindi anti-inversione, ho poi trovato qui in ufficio una temp +1.2°C con pioggia ghiacciata che precipitava.

Secondo me è un fenomeno che per avvenire deve esser frutto di una tempistica perfetta: lunghe giornate con temperature basse e discreta inversione termica, un rapidissimo aumento delle nubi non associato a ventilazione al suolo.

In questo caso potrebbero verificarsi le condizioni che dici te, freddo in quota per il normale gradiente termico, meno freddo alle quote medie per l'assenza di inversione, e molto freddo in baso dove l'inversione non viene spazzata dal vento e quindi si possono creare dei movimenti d'aria particolari in grado di far avvenire il fenomeno da te descritto!


Che si ritrasformi in neve dopo la fusuone in pioggia è impossibile...fisicamente impossibile. I fiocchi di neve sono aggregati di cristalli che si sono formati nelle nuvole direttamente dalla condensazione del vapore, quindi è impossibile che si formino di nuovo nella colonna di aria sottostante una volta fusi.
Se più in basso si incontra uno strato di aria fredda può formarsi il gelicidio(acqua che gela immediatamente a contatto col suolo) o la classica pioggia ghiacciata, molto più dura del fiocco di neve.

Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
Si Ale, ovviamente hai più che ragione...

Infatti poi ho parlato di pioggia ghiacciata :ok: :ok:

Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
A perugia il limite è stato a 450m zona montebagnolo-montelaguardia, meglio a ridosso del tezio e per novembre è grasso che cola... come speravo ora si attivano delle correnti perturbate prettamente autunnali foriere di precipitazioni abbondanti,( ricordiamo che il trasimeno acora è sotto 150 o giù di li).
Tale situazione, complice anche la neve caduta a quote basse può secondo me creare delle situazioni da tenere sotto controllo per i corsi d'acqua anche in prospettiva di una settimana che difficilmente vedrà un deciso miglioramento.
Sul futuro remoto ;) detto con il beneficio dell'inventario, si vede da più modelli la formazione di anticicloni in sede nord-europea, voglio ricordare che qualsiasi ondata di gelo più o meno intensa che abbia investito l'italia è partita da tali configurazioni ;) poi il seguito è tutta un altra cosa..... :urted:

Profilo PM  
Titolo: Re: NEVE A QUOTE COLLINARI
questo è quello che feci prima della nevicata di dicembre 2007..

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e venerdì scorso l'ho fatto di nuovo..

i ringraziamenti con calma eh.. :mrgreen:


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