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Sulla rivista "Current Biology"
Anche lo scimpanzé pianifica il futuro
Studiosi svedesi hanno osservato come gli scimpanzé maschi ospitati in uno zoo pianifichino le future azioni, e in particolare il lancio di pietre all'indirizzo dei visitatori.
La prima prova inequivocabile di un comportamento premeditato in un primate non umano è stata trovata da un gruppo di biologi della Lund University che firmano in proposito un articolo sulla rivista “Current Biology”.Grazie a una serie di osservazioni durate circa un decennio, gli studiosi hanno infatti osservato come gli scimpanzé maschi ospitati in uno zoo pianifichino le future azioni, e in particolare il lancio di pietre all'indirizzo dei visitatori.
“Le osservazioni mostrano in modo convincente che gli scimpanzé considerano il futuro in un modo assai complesso”, ha spiegato Mathias Osvath, primo firmatario dell'articolo. “Ciò implica che essi hanno una coscienza molto sviluppata che include le simulazioni mentali di potenziali eventi. Essi probabilmente hanno un 'mondo interno' simile al nostro nel quale rivivono episodi passati della loro vita e pensano ai possibili eventi con giorni di anticipo. Quando gli scimpanzé allo stato selvatico raccolgono pietre per 'andare in guerra', probabilmente pianificano in anticipo le loro azioni; per questo possiamo immaginare anche che lo facciano nella vita di tutti i giorni.
Sebbene molti ricercatori abbiano osservato in passato comportamenti di primati sia selvatici sia in cattività che facevano pensare a una pianificazione, è sempre stato impossibile stabilire se si trattasse della preparazione di un'azione presente o futura. Per esempio, nel caso raccolgano una pietra per rompere una noce si tratta di una successione di eventi temporalmente contigui.
La situazione osservata invece nell'ambito di quest'ultimo studio, per contro, ha caratteristiche del tutto peculiari: in contrasto con l'estrema agitazione che mostrano quando lanciano le pietre, gli animali si dimostrano estremamente calmi quando le raccolgono.
Resta da stabilire se il comportamento non sia in qualche modo indotto dallo stato di cattività, un'ipotesi che non viene condivisa da Osvath."Ritengono che gli scimpanzé selvatici possano avere una capacità di pianificazione ancora più sviluppata, su cui fanno affidamento per la sopravvivenza.”, conclude il ricercatore. "L'ambiente di uno zoo è molto meno complesso di quello di una foresta: gli scimpanzé non incontrano i pericoli che devono affrontare allo stato brado né la scarsità di cibo che ne mette in pericolo la sopravvivenza. La pianificazione ha un valore molto maggiore nella foresta”. (fc)