Una piccola ma fitta sequenza sismica è in atto a pochi chilometri da Parma e Reggio Emilia.
I terremoti totali sono ben 49 e sono iniziati alle 06:33 del 1 maggio.
38 invece sono le scosse superiori a ML 2.0, le più forti in ordine sono: 2.7, 2.7, 2.8, 2.7, 2.9 e 3.0.
Il terremoto di ML 3.0 avvenuto alle 17:55 di oggi, risulta essere al momento la scossa più forte dell’intera sequenza.
La scossa è stata avvertita debolmente a Parma, Montecchio Emilia, Collecchio e Langhirano (Oltre che ovviamente ai comuni limitrofi).
La PGA (la misura della massima accelerazione del suolo registrata dagli accelerometri) è stata 2.39 cm/s² nel Comune di Lesignano de’ Bagni, valore basso: di solito i terremoti iniziano ad essere percepiti proprio da questo valore circa.
L’accelerometro di Lesignano pur essendo il più vicino, è comunque posto una quindicina di chilometri più a sud dalla zona epicentrale, di conseguenza la PGA nel comune più vicino all’epicentro è stata sicuramente più alta.
La sequenza sismica sta interessando profondità molto differenti, si va dai 2 ai 27 km.
Molto probabilmente quindi sta interessando più strutture sismogenetiche diverse.
La zona è posta in una fascia di pericolosità media.
Storicamente (dal 1.000 d.C.) l’area è stata epicentro di molti terremoti medi (Mw 5.0- Mw 5.5.).
Nelle immediate vicinanze infatti troviamo ben 7 terremoti avvenuti in questa forchetta di magnitudo: 1409 – Mw 5.1, 1438 – Mw 5.5, 1818 – Mw 5.2, 1898 – Mw 5.3, 1940 Mw 5.0, 1971 – Mw 5.5 ed infine 1983 – Mw 5.0.
Dai dati strumentali dal 1985 ad oggi comunque la zona è sempre risultata abbastanza movimentata: in un raggio di 15 km da Montechiarugolo, troviamo 13 terremoti superiori a ML 3.0 (Il più forte avvenne nel 2007: Mw 3.9).
Sul DISS (Database delle sorgenti sismogenetiche capaci di terremoti superiori o uguali a Mw 5.5) risulta un sistema di faglie denominate “Busseto-Cavriago” che sembra coincidere con gli epicentri odierni.
Ricordo che il DISS non fa altro che semplificare e mettere insieme moltissime faglie raggruppandole per “sistema di faglie”.
In ogni caso le profondità stimate di tale struttura vanno dai 2 agli 8 chilometri, il che fa pensare che forse (e ribadisco forse) alcune scosse stanno interessando questa struttura, mentre quelle più profonde di 9-10 km stanno interessando altre strutture.
Con una sequenza così piccola, con magnitudo così contenute e senza nessun meccanismo focale, è molto molto difficile individuare la faglia precisa che sta scatenando le scosse. Di conseguenza non conoscendo la faglia precisa, la sua lunghezza e le sue caratteristiche, è molto difficile anche stimare il suo reale potenziale sismico.
In ogni caso, scosse e sequenze come questa purtroppo sono molto comuni nel nostro paese e ce ne sono diverse decine l’anno. Più del 90% degli sciami si conclude senza alcuna forte scossa, ma come è ovvio, esiste anche un 10% di sciami che invece lo fa, vedi L'Aquila 2009.
Ciò non vuol dire escludere a priori forti scosse, semplicemente non possiamo sapere cosa succederà in futuro, i terremoti non si possono prevedere.