Ottimo topic, importante per avere una visione d'insieme dei principali indici teleconnettivi.
Come dimostrato abbondantemente, e riconosciuto da tutti i professionisti del settore, tali indici sono strumenti molto interessanti ed importanti, se usati opportunamente, che permettono di avere una visione sul lungo, altrimenti impossibile da prevedere tramite le carte.
Infatti esiste una relazione precisa tra lo stato e la tendenza dei vari indici teleconnettivi e l'evoluzione atmosferica futura. E' ampiamente dimostrato che, là dove i modelli deterministici falliscono, le analisi dei meteorologi basate sulle relazioni tra indici, coadiuvata da un supporto esperenziale, possono fornire indicazioni di tendenza più attendibili.
Non è un caso che tutti i meteorologi che conosco, se costretti dalle circostanze, loro malgrado (un meteorologo sa benissimo che oltre i 5-7 giorni i rischi sono enormi), a dare una tendenza sul lungo, prediligono affidarsi ad analisi del genere piuttosto che agli output modellistici che perdono senso entro pochi giorni.
E' vero che gli indici, per la maggior parte, vengono generati dagli stessi algoritmi modellistici, ne sono un'estrapolazione, ma l'occhio esperto sa utilizzarli a dovere. Ad esempio si sa che la parte affidabile ed utile dell'output indicativo della NAO è di pochi giorni (5-10), così come per gli altri indici (alcuni 7-10 gg). Quindi gli indici vanno messi in relazione tra loro in base all'andamento compreso in questo intervallo temporale quindi, conoscendone le corrispondenze teleconnettive reciproche d'influenza, è possibile trarne una linea evolutiva che, purtroppo, il modello deterministico non sa dare (anzi, quasi sempre risulta essere fuorviante).
Ed è proprio quello il punto limite della "macchina" che vede tornare protagonista l'uomo esperto e la sua intelligenza ed esperienza. Chi ha studiato i modelli matematici, in qualsiasi campo sia, lo sa. Il modello può essere utile entro un certo intervallo temporale limitato, perché lo stesso processo matematico deterministico, basato sulle successioni di calcoli con crescenti approssimazioni, nel tentativo di limitare l'accumulo e l'amplificazione dell'errore sistemico, oltre un certo limite produce uno scollamento esponenziale (vedi spaghi). Il metodo del meteorologo non è deterministico, non è basato sul tentativo di ricostruzione del fenomeno naturale e, quindi, non essendo un metodo lineare che deve tenere conto dell'accumulo di errori nell'algoritmo, può utilizzare un ragionamento basato su relazioni tipiche dimostrate nel tempo, che forniscono un dato decisamente più "affidabile" rispetto al processo deterministico.
