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Meteocafè - Nuovo studio sul Riscaldamento Globale: colpa dell'uomo ma non della CO2



marvel [ Mer 05 Giu, 2013 19:18 ]
Oggetto: Nuovo studio sul Riscaldamento Globale: colpa dell'uomo ma non della CO2
Questa notizia mi fa tornare alla mente diversi episodi in cui, durante le mie lezioni di meteorologia, qualcuno distrattamente formulava la solita domanda: ma il riscaldamento globale è colpa del buco dell'ozono?
E io, come spesso capita in queste materie complesse, rispondevo cercando di distinguere i diversi fenomeni e le diverse teorie per non far fare troppa confusione.
Ecco, questa ricerca afferma che a sbagliare ero io e non i miei interlocutori!

In poche parole alcuni giorni fa è stato pubblicato uno studio i cui risultati, se confermati, sarebbero rivoluzionari per la scienza del clima.
Infatti si afferma che sarebbero stati proprio i CFC (cloro fluoro carburi), i gas nocivi per l'ozono stratosferico e causa del buco dell'ozono, ad essere anche all'origine del riscaldamento atmosferico globale avutosi negli ultimi decenni dello scorso secolo!

Invece l'attività solare sarebbe responsabile dell'aumento termico occorso nella prima parte del ventesimo secolo, attraverso un meccanismo chiamato cosmic-ray-driven electron-induced-reaction (CRE), partecipando anche al successivo riscaldamento.

In pratica la teoria renderebbe del tutto superficiale, se non del tutto nullo, il ruolo dell'anidride carbonica nel global warming, riuscendo a spiegare la totalità delle variazioni termiche registrate.

La cosa interessante è che la teoria spiegherebbe ciò che il modello climatico dell'AGW su base CO2 non riesce a spiegare, ossia l'attuale fase di stasi termica (senza aumento termico da oltre un decennio), nonostante il continuo aumento della CO2. Infatti sarebbe proprio la messa al bando dei CFC e il parziale recupero della ozonosfera ad aver prodotto il fenomeno di stasi, e la previsione secondo il nuovo modello sarebbe verso una riduzione progressiva delle temperature nei prossimi decenni.

(e, molto probabilmente, confermerebbe la teoria sulla saturazione degli effetti della CO2, cioè dell'incapacità del gas di trattenere ulteriori quantità di radiazione infrarossa riemessa dal pianeta (calore) oltre una certa limitata soglia)

Magari, speriamo!
Tra l'altro questo nuovo modello climatico darebbe soddisfazione anche a quanti, come me, vanno predicando da sempre che bisogna concentrarsi per combattere il vero inquinamento, come si è fatto per la messa al bando dei CFC, e come si dovrebbe fare con moltre altre sostanze la cui nocività per l'ambiente e per l'uomo è provata. E non sprecare miliardi e miliardi di €$ per cercare invano di limitare le emissioni di CO2 di pochi paesi, mentre altri le raddoppiano ogni pochi anni (vedi Cina e India)... e di smetterla di far guadagnare i guru come Al Gore, che sono diventati miliardari grazie ai loro investimenti sul mercato delle quote di CO2.

Se Kyoto non è Montreal il riscaldamento globale è finito
da www.climatemonitor.it - Guido Guidi

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I trattati firmati a Montreal nel 1987 e a Kyoto esattamente dieci anni dopo, sono stati i primi, se non unici esempi di global governance che la diplomazia internazionale ha saputo esprimere. Se simili, in quanto di natura ambientale il primo ed essenzialmente focalizzato sul clima il secondo, tra i due trattati c’è di fatto una enorme differenza.

Il primo, riguardante la messa al bando dei Clorofluorocarburi (CFC), ritenuti responsabili del depauperamento dello strato di ozono stratosferico, ha funzionato, nel senso che l’uso dei CFC è stato di fatto abolito e, seppur con lentezza e con qualche controversia scientifica, ci sono prove abbastanza evidenti che i loro effetti dannosi si siano attenuati. Il secondo, siglato con l’obbiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica provocate in larga misura dall’uso dei combustibili fossili e ritenute responsabili dell’accrescimento dell’effetto serra e conseguente riscaldamento globale, è fallito in tutte le sue parti. Le emissioni sono aumentate e i fondamenti scientifici su cui poggiava stanno venendo meno, perché nonostante questo aumento la temperatura media superficiale del Pianeta ha smesso di aumentare o, quanto meno, ha assunto un trend molto diverso da quello atteso.

Si potrà obbiettare che la mancata implementazione del protocollo da parte di molti dei firmatari ne ha di fatto impedito gli effetti e che i due o tre lustri di stasi delle temperature medie superficiali possono anche essere ascirivibili ad una variabilità naturale solo temporaneamente in controfase con il forcing, ma, di fatto, le cose oggi stanno così, la CO2 aumenta e le temperature no. E questo se non altro identifica una seria lacuna conoscitiva in quella che dovrebbe essere – e di fatto è stata spacciata per tale – una realtà delle dinamiche climatiche scientificamente acquisita.

Negli ultimi tempi, proprio per cercare di colmare questa lacuna, la ricerca si è concentrata sulla quantificazione della relazione causale tra gas serra e dinamiche delle temperature, la sensibilità climatica, ovvero, quanto si pensa che possa aumentare la temperatura al raddoppio della concentrazione di CO2 rispetto ai livelli pre-industriali. Tenendo conto dei dati più recenti, sono stati pubblicati molti studi che hanno in effetti modificato verso il basso la sensibilità climatica, smentendo le stime molto più allarmistiche su cui non solo poggiava proprio il protocollo di Kyoto, ma anche gran parte delle cosiddette policy climatiche che in un modo o nell’altro si è cercato di adottare.

Alcuni giorni fa, invece, è stato pubblicato uno studio i cui risultati, qualora venissero confermati, rischiano seriamente di mandare tutto all’aria e di modificare dalle fondamenta tanto i paradigmi dello stato dell’arte della scienza del clima, quanto tutte le azioni più o meno ad elevato impatto economico che ci hanno visti impegnati nella mitigazione di qualcosa che pare proprio fosse stato già mitigato.

Lo studio si colloca a metà tra quanti hanno sempre sostenuto che le attività umane avessero avuto un ruolo determinante sulla temperatura del Pianeta negli ultimi decenni e quanti (molti meno) hanno invece con altrettanta forza sotenuto che dovesse essere meglio indagato il ruolo della fonte primaria di energia del nostro sistema, il Sole.

Secondo Q. -B. Lu, ricercatore di una università dell’Ontario e prima firma dell’articolo, sarebbero stati proprio i CFC ad originare e sostenere gran parte dell’aumento delle temperature del Pianeta nelle ultime tre decadi del secolo scorso, composti di origine antropica che, in quanto poi significativamente diminuiti in termini di concentrazione atmosferica grazie al protocollo di Montreal, avrebbero consentito l’innesco della recente fase di stasi e/o diminuzione delle temperature, una fase destinata inoltre a protrarsi per le prossime 5-7 decadi. Il Sole, ovvero la modulazione del flusso dei raggi cosmici in arrivo sul Pianeta operata dall’attività solare, per parte sua, sarebbe stato responsabile dell’aumento delle temperature occorso prima del rilascio di massicce quantità di CFC, contribuendo poi nella fase successiva all’accrescimento dei loro effetti.

Lo studio è sostanzialmente statistico, nel senso che una volta individuato un meccanismo che gli autori chiamano cosmic-ray-driven electron-induced-reaction (CRE), si trovano valori di correlazione molto elevati tra i CFC e le temperature superficiali, mentre se questo meccanismo viene eliminato, la correlazione tra l’azione dei gas serra propriamente detti e le temperature è bassissima, ove non del tutto assente.

In sostanza, secondo questo studio, il riscaldamento globale delle ultime decadi del secolo scorso sarebbe sì di origini antropiche, ma di natura completamente diversa da quanto si è letto e dibattuto sin qui e, inoltre, in questo meccanismo avrebbe avuto (e avrebbe tutt’ora com’è ovvio attendersi) un ruolo decisivo l’attività solare.

Il messaggio che si può trarre da queste nuove informazioni, sempre e comunque dopo l’eventuale conferma delle stesse è il seguente. Gli sforzi regolamentari di respiro globale, che hanno sempre un enorme impatto economico, hanno senso se sostenuti efficacemente dalla conoscenza scientifica, in relazione alla quale non ha senso parlare di maggiore o minore volontà di implementazione delle norme. Il protocollo di Montreal rispettava questo requisito in origine, quello di Kyoto assolutamente no, tanto che forse proprio l’incertezza scientifica su cui poggiava ha fatto sì che fossero commessi gravi errori nella stesura del trattato, di fatto invalidandolo. Su questo inevitabile beneficio del dubbio, quelli che ieri erano i meno volenterosi ma forse oggi appaiono come i più lungimiranti, hanno fatto leva per non adempiere agli obblighi sottoscritti o addirittura per non sottoscriverli.

Ripetendo per l’ennesima volta che questa teoria ha assoluto bisogno di essere meglio investigata, sebbene comunque si tratti di uno studio peer reviewed, vi invito a leggerne l’abstract, chiedendo al contempo ai lettori di fare uno sforzo per procurare il testo per intero.

COSMIC-RAY-DRIVEN REACTION AND GREENHOUSE EFFECT OF HALOGENATED MOLECULES: CULPRITS FOR ATMOSPHERIC OZONE DEPLETION AND GLOBAL CLIMATE CHANGE
This study is focused on the effects of cosmic rays (solar activity) and halogen-containing molecules (mainly chlorofluorocarbons — CFCs) on atmospheric ozone depletion and global climate change. Brief reviews are first given on the cosmic-ray-driven electron-induced-reaction (CRE) theory for O3 depletion and the warming theory of halogenated molecules for climate change. Then natural and anthropogenic contributions to these phenomena are examined in detail and separated well through in-depth statistical analyses of comprehensive measured datasets of quantities, including cosmic rays (CRs), total solar irradiance, sunspot number, halogenated gases (CFCs, CCl4 and HCFCs), CO2, total O3, lower stratospheric temperatures and global surface temperatures. For O3 depletion, it is shown that an analytical equation derived from the CRE theory reproduces well 11-year cyclic variations of both polar O3 loss and stratospheric cooling, and new statistical analyses of the CRE equation with observed data of total O3 and stratospheric temperature give high linear correlation coefficients ≥ 0.92. After the removal of the CR effect, a pronounced recovery by 20~25% of the Antarctic O3 hole is found, while no recovery of O3 loss in mid-latitudes has been observed. These results show both the correctness and dominance of the CRE mechanism and the success of the Montreal Protocol. For global climate change, in-depth analyses of the observed data clearly show that the solar effect and human-made halogenated gases played the dominant role in Earth’s climate change prior to and after 1970, respectively. Remarkably, a statistical analysis gives a nearly zero correlation coefficient (R = -0.05) between corrected global surface temperature data by removing the solar effect and CO2 concentration during 1850–1970. In striking contrast, a nearly perfect linear correlation with coefficients as high as 0.96–0.97 is found between corrected or uncorrected global surface temperature and total amount of stratospheric halogenated gases during 1970–2012. Furthermore, a new theoretical calculation on the greenhouse effect of halogenated gases shows that they (mainly CFCs) could alone result in the global surface temperature rise of ~0.6°C in 1970–2002. These results provide solid evidence that recent global warming was indeed caused by the greenhouse effect of anthropogenic halogenated gases. Thus, a slow reversal of global temperature to the 1950 value is predicted for coming 5~7 decades. It is also expected that the global sea level will continue to rise in coming 1~2 decades until the effect of the global temperature recovery dominates over that of the polar O3 hole recovery; after that, both will drop concurrently. All the observed, analytical and theoretical results presented lead to a convincing conclusion that both the CRE mechanism and the CFC-warming mechanism not only provide new fundamental understandings of the O3 hole and global climate change but have superior predictive capabilities, compared with the conventional models.

http://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1210/1210.6844.pdf

http://www.sciencedaily.com/releases/2013/05/130530132443.htm


MySn0w [ Mer 05 Giu, 2013 19:39 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
Molto interessante Massimiliano! questo studio farà storcere il naso a molti!!
Proprio ieri sul biglietto del treno c'era scritto che con il mio viaggio risparmierò ben 50 kg di Co2...


bix [ Mer 05 Giu, 2013 21:21 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
Io aspetto una teoria che spieghi "razionalmente" il riscaldamento avvenuto moltissime altre volte nella storia della nostra terra.
Secondo me si parla di "aria fritta" ci si allarma per variazioni dell'ordine di pochissimi gradi avvenute chissà quanta altre volte.
Si cerca a tutti i costi una spiegazione razionale, che probabilmente no avremmo a breve, e si cerca di trovare un capro espiatorio.
Qualche mese fà sembrava che tutto andasse in rovina a causa di un drastico calo delle precipitazioni, irreversibile secondo alcuni.
Adesso facciamo conti con l'acqua che non smette più di cadere , e non arriviamo a comprendere che le temperature medie e le precipitazioni medie sono le somme/2 delle stesse.
Secondo me siamo ancora in alto mare , e lo dimostra il fatto che ognuno dice il contrario dell'altro.


marvel [ Gio 06 Giu, 2013 15:14 ]
Oggetto: Re: Nuovo studio sul Riscaldamento Globale: colpa dell'uomo ma non della CO2
Dimenticavo questa:

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zeppelin [ Gio 06 Giu, 2013 15:30 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
Se permetti però, al di là di quella o di quell'altra tesi scientifiche (ce ne sono delle più contrastanti, compresa quella di Abdussamatov sulla glaciazione), la limitazione della CO2 nell'atmosfera, considerando l'inquinamento ed intere zone addirittura offuscate dagli inquinanti proprio in India e in Cina ma non solo, con i relativi problemi per la salute umana, è comunque una priorità per il genere umano...


Cyborg [ Gio 06 Giu, 2013 15:42 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
zeppelin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Se permetti però, al di là di quella o di quell'altra tesi scientifiche (ce ne sono delle più contrastanti, compresa quella di Abdussamatov sulla glaciazione), la limitazione della CO2 nell'atmosfera, considerando l'inquinamento ed intere zone addirittura offuscate dagli inquinanti proprio in India e in Cina ma non solo, con i relativi problemi per la salute umana, è comunque una priorità per il genere umano...


Povera CO2, sempre tirata in ballo come se fosse la causa di tutti i problemi.
Sono d'accordo con te che limitare l'inquinamento è assolutamente una priorità, ma iniziamo a menzionare le sostanze tossiche che veramente contaminano noi e il pianeta, invece dell'anidride carbonica che è innocua!


marvel [ Gio 06 Giu, 2013 18:57 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
Cyborg ha scritto: [Visualizza Messaggio]
zeppelin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Se permetti però, al di là di quella o di quell'altra tesi scientifiche (ce ne sono delle più contrastanti, compresa quella di Abdussamatov sulla glaciazione), la limitazione della CO2 nell'atmosfera, considerando l'inquinamento ed intere zone addirittura offuscate dagli inquinanti proprio in India e in Cina ma non solo, con i relativi problemi per la salute umana, è comunque una priorità per il genere umano...


Povera CO2, sempre tirata in ballo come se fosse la causa di tutti i problemi.
Sono d'accordo con te che limitare l'inquinamento è assolutamente una priorità, ma iniziamo a menzionare le sostanze tossiche che veramente contaminano noi e il pianeta, invece dell'anidride carbonica che è innocua!


Allora, il fatto che la CO2, per ovvi motivi, sia associata ad emissioni inquinanti non c'è dubbio, ma l'anidride carbonica non è affatto tossica per l'ambiente, anzi... la emettono la maggior parte degli esseri viventi e anche noi. Ti dirò di più, la assorbono le piante per cibarsene e più ne hanno a disposizione e meglio è.
E comunque stiamo sempre parlando di percentuali bassissime con cui questo gas è presente, naturalmente o artificialmente, nella nostra atmosfera. In tali percentuali, ma anche 10 volte tanto o anche di più, non crea problemi a chi respira l'aria.

Altro discorso, come dicevo, per altri gas e polveri risultate dalla combustione.
Fatto sta che potremmo spendere soldi per cercare di limitare tali emissioni, filtrare, riassorbire i gas dannosi.

Pensa che caminetti e stufe a legna sono tra gli oggetti più inquinanti e meno efficienti che l'uomo ancora utilizzi!
La legna è rinnovabile, certo, ma le polveri sottili generate dalla combustione, insieme ad altri gas tossici, non sono affatto rinnovabili... vanno nell'aria che respiriamo, quindi dritte nei nostri polmoni. L'unico gas che un camino produce e che viene riassorbito nella crescita di un nuovo albero, è proprio la CO2... tutto il resto inquina inesorabilmente.
Per me chi utilizza il camino per scaldare casa crea un danno peggiore di chi guida un suv... o equiparabile.



Cyborg [ Gio 06 Giu, 2013 20:48 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Per me chi utilizza il camino per scaldare casa crea un danno peggiore di chi guida un suv... o equiparabile.


Dai non scherziamo.... questa a me sembra una bestemmia!
Bruciare legna è la cosa più naturale che ci possa essere! Le sostanze che vengono prodotte sono del tutto riassorbibili dalla natura.
Come si fa a comparare con gli scarichi prodotti da un'automobile?

Alcuni paragoni che mi vengono in mente:
-Prova a fare una boccata di fumo del focolare e una dal tubo di scappamento della tua auto... è uguale!
-Fai una grigliata con al posto della legna una tanica di gasolio... le carne sarà più salutare!
-Fai stagionare dello speck su una terrazza a Pechino... il fumo dell'abete e del faggio sarebbe più tossico!

Ora non dico che se in una città tutti accendessero il camino l'aria non ne risulterebbe peggiorata, ma criticare chi brucia legna (pratica antica quanto l'uomo), mi sembra fuori luogo.
Tra l'altro non possiamo pensare che tutto faccia male... lo so che andando ad analizzare i composti uno ad uno si possono trovare sostanze "nocive", ma allora ragionando così facciamo prima a spararci un colpo in testa, perchè sono poche le cose al mondo che non contengono niente di dannoso.



snow96 [ Ven 07 Giu, 2013 16:16 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Pensa che caminetti e stufe a legna sono tra gli oggetti più inquinanti e meno efficienti che l'uomo ancora utilizzi!
La legna è rinnovabile, certo, ma le polveri sottili generate dalla combustione, insieme ad altri gas tossici, non sono affatto rinnovabili... vanno nell'aria che respiriamo, quindi dritte nei nostri polmoni. L'unico gas che un camino produce e che viene riassorbito nella crescita di un nuovo albero, è proprio la CO2... tutto il resto inquina inesorabilmente.
Per me chi utilizza il camino per scaldare casa crea un danno peggiore di chi guida un suv... o equiparabile.



Tra l'altro la legna è rinnovabile come tutte le biomasse se e solo se il ciclo temporale di utilizzo di una determinata massa legnosa (globale o rapportato, più correttamente, a una determinata area geografica) è pari o superiore al tempo di ricrescita di una equivalente massa legnosa.
Per esempio la mia famiglia ha un boschetto e due caminetti. Non siamo rinnovabili. Ho calcolato che il tempo di ricrescita di pari massa legnosa a quella consumata in un anno è di circa 1,3 anni. Dovremmo avere il 30% in più di bosco per essere rinnovabili. Infatti ogni 10-15 anni, per qualche anno dobbiamo comprare la legna sul mercato, per poi tornare a tagliare la nostra.

Questo dettaglio sulle biomasse viene spesso dimenticato.

Ovvio, niente a che vedere sulla non rinnovabilità dei fossili, dove il rapporto tempo di consumo su tempo di reintegro sarà di 1/100000000000000000000000 ... più o meno!


Boba Fett [ Ven 07 Giu, 2013 17:04 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
Va beh, la legna (biomasse, biocarburanti) si definisce rinnovabile perché è energia solare, catturata dalla pianta con la fotosintesi, così come è energia solare anche l'idroelettrico, il ftv, il solare termico, l'eolico...
Chiaro che tutte le energie rinnovabili attualmente non lo sarebbero seguendo il tuo ragionamento perché copriranno si e no il 15% dei consumi energetici.


marvel [ Sab 08 Giu, 2013 12:14 ]
Oggetto: Re: Nuovo studio sul Riscaldamento Globale: colpa dell'uomo ma non della CO2
Pochi anni fa, credo fossero 3 o 4, assistetti ad un convegno dell'ARPA Umbria, tenutosi a Terni, incentrato sulle polveri sottili. L'anno precedente avevo dato il mio contributo ad un esperimento dell'Università di PG in collaborazione con l'ARPA, occorso a Terni sulle polveri sottili, fornendo per qualche settimana delle previsioni locali dettagliate. Qualcuno forse si ricorderà del pallone aerostatico sopra Terni...
Insomma, i risultati furono interessanti decretando che l'impatto maggiore era dovuto alle acciaierie (un peso in inquinamento nemmeno confrontabile con quello degli inceneritori, che pur essendo importante era quasi trascurabile rispetto al colosso siderurgico).
Poi venne presentata una relazione sullo stato della qualità dell'aria nelle varie città e cittadine umbre e venne fuori che in inverno le polveri sottili prodotte dalla combustione di legna per riscaldamento erano molto importanti, rappresentando in alcuni casi e in alcune giornate (fredde invernali, con inversione) quasi l'80% del carico di polveri sottili presenti nell'aria!!!
Venne fatto l'esempio di Foligno, in cui cementifici (e cave) e camini erano responsabili della quasi totalità degli agenti inquinanti, e in alcune giornate e notti invernali erano quasi tutte polveri sottili derivate dalla combustione della legna, mentre traffico ed agricoltura avevano un ruolo marginalissimo.
Ora, è vero che l'inquinamento proveniente dalla combustione della legna non è tra i più nocivi per la salute, ma venne sottolineato che a certi livelli (quali quelli raggiunti a Foligno) le polveri sottili da combustione di legna sono altrettanto dannose di polveri più pericolose rilasciate a livelli di concentrazione molto inferiori...

Insomma, se volete che vi dica che accendendo il camino per riscaldarvi non fate un danno alla salute collettiva... non posso dirvelo. Il gas è di gran lunga meno inquinante-pericoloso.



bix [ Sab 08 Giu, 2013 21:41 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Insomma, se volete che vi dica che accendendo il camino per riscaldarvi non fate un danno alla salute collettiva... non posso dirvelo. Il gas è di gran lunga meno inquinante-pericoloso.



Il problema non trascurabile è che il gas come tutte le altre fonti fossili prima o poi finirà, e allora sanno caxi amari.
Mentre la legna è rinnovabile, poi se un minimo ci intossica, pazienza, al freddo si muore molto prima.


marvel [ Sab 08 Giu, 2013 23:58 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
bix ha scritto: [Visualizza Messaggio]
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Insomma, se volete che vi dica che accendendo il camino per riscaldarvi non fate un danno alla salute collettiva... non posso dirvelo. Il gas è di gran lunga meno inquinante-pericoloso.



Il problema non trascurabile è che il gas come tutte le altre fonti fossili prima o poi finirà, e allora sanno caxi amari.
Mentre la legna è rinnovabile, poi se un minimo ci intossica, pazienza, al freddo si muore molto prima.


La legna non è affatto la soluzione, ma un antichissimo, direi primitivo, inefficiente sistema per riscaldarci... tutt'altro che rispettoso dell'ambiente.


Francesco [ Dom 09 Giu, 2013 08:38 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
bix ha scritto: [Visualizza Messaggio]
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Insomma, se volete che vi dica che accendendo il camino per riscaldarvi non fate un danno alla salute collettiva... non posso dirvelo. Il gas è di gran lunga meno inquinante-pericoloso.



Il problema non trascurabile è che il gas come tutte le altre fonti fossili prima o poi finirà, e allora sanno caxi amari.
Mentre la legna è rinnovabile, poi se un minimo ci intossica, pazienza, al freddo si muore molto prima.


La legna inquina tantissimo!!! Basta pensare che a Londra l'aria è più pulita adesso (nonostante il traffico) che in passato quando c'erano i riscaldamenti a legna. In India per esempio la gente ancora continua ad usare la legna per cucinare con effetti disastrosi, basta che fai qualche ricerca su google.


Pigimeteo [ Dom 09 Giu, 2013 15:45 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
Speriamo davvero sia così!


snow96 [ Dom 09 Giu, 2013 19:12 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
Boba Fett ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Va beh, la legna (biomasse, biocarburanti) si definisce rinnovabile perché è energia solare, catturata dalla pianta con la fotosintesi, così come è energia solare anche l'idroelettrico, il ftv, il solare termico, l'eolico...
Chiaro che tutte le energie rinnovabili attualmente non lo sarebbero seguendo il tuo ragionamento perché copriranno si e no il 15% dei consumi energetici.


No, non c'entra la percentuale di copertura, ma il rapporto tra il tempo di reintegro e il tempo di consumo. In teoria anche il petrolio sarebbe rinnovabile se ne usassimo un barile all'anno.


marvel [ Dom 09 Giu, 2013 20:15 ]
Oggetto: Re: Nuovo studio sul Riscaldamento Globale: colpa dell'uomo ma non della CO2
Finendo il discorso su Foligno, ricorderete l'emergenza inquinamento a Foligno e la tavola rotonda organizzata dal sindaco per arrivare alla chiusura permanente del traffico dentro il centro, ebbene io venni convocato a diversi incontri, durante il primo di questi incontri il rappresentante dell'ARPA fece notare, dati alla mano, che la chiusura del centro non avrebbe portato alcun abbattimento delle polveri sottili, non solo perché le strade più trafficate sono quelle periferiche ed esterne (vedi superstrada) ma soprattutto perché l'inquinamento maggiore proveniva dagli impianti industriali, agricoli e soprattutto dall'inquinamento per combustione di massa legnosa.
Non era possibile chiudere gli impianti industriali, non era possibile fermare le attività agricole, restavano l'inconsistente impatto del traffico e il forte impatto del riscaldamento a legna...
Ebbene, intervennero immediatamente i rappresentanti di un certo "partito ambientalista" sostenendo che non si poteva dire alla gente, dopo anni di campagne ambientaliste a favore delle rinnovabili, delle stufe a legna e a pellet, che era tutto sbagliato... "genereremmo confusione tra la popolazione"!

E così tacerono sulla questione... bella la politica, vero?


marvel [ Mer 19 Giu, 2013 18:33 ]
Oggetto: Re: Nuovo studio sul Riscaldamento Globale: colpa dell'uomo ma non della CO2
Ecco una chiara analisi economica e della sostenibilità...
e senza considerare il fattore inquinamento (oltre alla CO2)...

La grande truffa delle biomasse
11 aprile 2013

La combustione del legno fornisce metà dell’energia da fonti rinnovabili prodotta nell’Ue. I sussidi hanno gonfiato un business che piace a governi e industriali, ma non produce alcuna riduzione reale delle emissioni.

The Economist
Qual è la fonte di energia rinnovabile più importante per l'Unione europea? L'energia solare forse? (L'Europa ha i tre quarti dei pannelli fotovoltaici installati in tutto il mondo). O quella eolica? (La Germania negli ultimi dieci anni ha triplicato la sua capacità di ottenere energia dal vento). La risposta è nessuna delle due. La fonte rinnovabile di gran lunga più utilizzata in Europa è il legno.

Nelle sue varie forme, dalle stecche ai pellet alla segatura, il legno (o per usare un nome alla moda, la biomassa) copre metà del consumo di energia rinnovabile in Europa. In alcuni paesi, come la Polonia o la Finlandia, la quota sale oltre l’80 per cento. Dopo anni in cui i governi europei si vantavano della loro rivoluzione energetica ad alta tecnologia e a basse emissioni di carbonio, sembra che ad aver tratto il maggior beneficio sia stato il carburante preferito delle società preindustriali.

L’idea che il legno abbia un basso contenuto di carbonio può sembrare bizzarra. Ma la motivazione originaria per la quale è stato inserito nell'elenco delle fonti di energia rinnovabile redatto dall'Ue era buona. Se il legno utilizzato in una centrale elettrica proviene da foreste gestite in modo sostenibile, allora l'anidride carbonica che esce dal comignolo può essere compensata da quella trattenuta nei nuovi alberi che crescono. Il legno può essere neutro dal punto di vista delle emissioni di CO2. Che ciò accada davvero, però, è tutt'altra faccenda. Ma una volta che è stato definito una fonte rinnovabile, il suo utilizzo è aumentato a dismisura.

Per il settore energetico il legno presenta numerosi vantaggi: installare impianti eolici è costoso, ma le centrali elettriche possono essere adattate con poca spesa per bruciare una miscela formata al 90 per cento da carbone e al 10 per cento da legno (la cosidetta co-combustione). A differenza delle nuove centrali fotovoltaiche o eoliche, le centrali elettriche sono già collegate alla rete elettrica, e oltretutto l'energia prodotta dalla combustione del legno non è intermittente come quella ottenuta dal sole e dal vento: non richiede una risorsa combustibile di scorta per la notte o nei giorni in cui non tira vento. Dato che il legno può essere utilizzato in centrali elettriche alimentate a carbone che altrimenti in base ai nuovi parametri ambientali avrebbero dovuto essere chiuse, è molto gradito alle compagnie elettriche.

Ne consegue che si è rapidamente andato formando un consenso per appoggiare i sussidi pubblici alle biomasse. Si è così venuta a creare una sorta di alleanza tra i Verdi, che credevano che il legno fosse neutro dal punto di vista dell'anidride carbonica; le compagnie di servizio pubblico che hanno visto nella co-combustione un mezzo economico per salvare le loro centrali a carbone dalla chiusura, e i governi che nel legno hanno visto l'unica concreta possibilità di raggiungere i propri obbiettivi sull'energia rinnovabile. Entro il 2020 l'Ue intende ottenere il 20 per cento del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili, e se facesse affidamento unicamente sul sole e sul vento mancherebbe di parecchio questo obiettivo.

La strategia Europa 2020 sta dando vita a una nuova tipologia di business energetico. In passato l'elettricità ottenuta dalla combustione del legno era un'operazione di riciclaggio delle scorie su piccola scala. Nei pressi di ogni impianto per la lavorazione del legno e della carta in Scandinavia sorgeva una centrale elettrica alimentata a rami e segatura. In seguito è arrivata la co-combustione, un'innovazione marginale. Ma nel 2011 la Rwe, una grande impresa tedesca di servizio pubblico, ha convertito la sua centrale elettrica Tilbury B, nell’est dell'Inghilterra, per farla funzionare interamente con pellet di legno (la forma più comune di legno come combustibile industriale).

Secondo una società canadese, l'International Wood Markets Group, nel 2012 in Europa sono state consumate 13 milioni di tonnellate di pellet di legno. A questo ritmo, la richiesta europea aumenterà entro il 2020 tra i 25 e i 30 milioni di tonnellate. L'Europa non produce legname sufficiente per far fronte a questo fabbisogno, quindi una buona parte di esso deve essere importata. Nell'Ue le importazioni di pellet di legno nel solo 2010 sono cresciute del 10 per cento e il loro commercio globale complessivo (influenzato tanto dai consumi cinesi quanto da quelli europei) potrebbe quintuplicarsi o sestuplicarsi ogni anno, arrivando dalle 10-12 milioni di tonnellate alle 60 milioni di tonnellate nel 2020. A renderlo noto è l'European Pellet Council. Una ingente parte di tutto questo legname arriverà dal nuovo business delle esportazioni del legno che stanno fiorendo nel Canada Occidentale e nell'America del sud.

I prezzi del legname stanno arrivando alle stelle, dato che il legno non è una materia prima e non ha un prezzo unico. Ma l'indice riferito dall' Argus Biomass Market contenente i prezzi dei pellet di legno sale dai 116 euro alla tonnellata dell'agosto 2010 ai 129 euro raggiunti alla fine del 2012.

Un secolo di carbone

Ma allora questo sistema può dirsi efficiente? No. Il legno produce anidride carbonica due volte, nella centrale elettrica e nella filiera di rifornimento. Il processo di produzione dei pellet dal legname comporta diverse operazioni – triturazione, trasformazione in una pasta, pressurizzazione – che richiedono energia ed emettono anidride carbonica. A ciò va poi aggiunto il trasporto: in tutto si parla di due tonnellate di CO2 per fornire 1 megawattora di elettricità. Tutto ciò diminuisce la quantità di anidride carbonica risparmiata passando al legno come fonte energetica, e di conseguenza aumenta il costo dei risparmi. Secondo Vetter, tenuto conto di un sussidio di 45 sterline per megawattora, risparmiare una tonnellata di CO2 per passare dal gas al legno costa 225 sterline. E questo assumendo che il resto del processo (nella centrale elettrica) sia a somma zero. Probabilmente non è così.

Nel corso degli ultimi anni, gli scienziati sono giunti alla conclusione che l'idea originaria – l'anidride carbonica in foreste ben curate compensa l'anidride carbonica emessa dalle centrali elettriche – di fatto era un'esagerazione. In realtà la neutralità del legno nei confronti dell'anidride carbonica dipende dal tipo di foresta che si utilizza, da quanto rapidamente vi crescono gli alberi, dall'impiego di frammenti di legno o di alberi interi e così via. Come ha detto nel 2011 un'altra istituzione dell'Ue, l'Agenzia europea per l'ambiente, la presupposizione “che la combustione delle biomasse fosse di per sé neutra dal punto di vista dell'emissione di anidride carbonica è errata, in quanto non tiene conto del fatto che utilizzare terreni per far crescere piante destinate a scopi energetici di solito comporta il fatto che quel terreno non produce piante destinate ad altri scopi, che includono carbonio sequestrato comunque”.

Tim Searchinger dell'Università di Princeton ha calcolato che se vengono usati alberi interi per produrre energia, come spesso accade, nel giro di 20 anni le emissioni di CO2 rispetto al carbone (il combustile più inquinante) aumenterebbero del 79 per cento e del 49 per cento in 40 anni. In pratica, non vi sarebbe alcuna riduzione delle emissioni di anidride carbonica fino a cento anni, quando gli alberi piantati in loro sostituzione sarebbero finalmente cresciuti. Ma, come sottolinea Tom Brookes dell'European Climate Foundation, “noi stiamo cercando di ridurre le emissioni oggi, non tra un secolo”.

In sintesi, l'Ue ha creato un sistema di sussidi che costa un mucchio di soldi, probabilmente non riduce le emissioni di anidride carbonica, non incentiva nuove tecnologie energetiche e soprattutto è destinato a crescere come una siepe di cipressi.

Traduzione di Anna Bissanti

http://www.presseurop.eu/it/content...-delle-biomasse

http://www.economist.com/news/busin...ope-fuel-future


bix [ Mer 19 Giu, 2013 21:31 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
La soluzione è "semplice" , se vogliamo ancora continuare a vivere consumando risorse sperando che queste siano infinite , potremmo tentare la carta del nucleare.
Altrimenti decrescere lentamente fino a campare di lavoro e poche cose e necessarie.
La prima soluzione non farà altro che portarci alla seconda qualche centinaio di anni più tardi, ma sempre li si finirà.
Per questo motivo non mi preoccuperei tanto della situazione economica , meglio abituarsi da subito


snow96 [ Gio 20 Giu, 2013 12:09 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
bix ha scritto: [Visualizza Messaggio]
La soluzione è "semplice" , se vogliamo ancora continuare a vivere consumando risorse sperando che queste siano infinite , potremmo tentare la carta del nucleare.
Altrimenti decrescere lentamente fino a campare di lavoro e poche cose e necessarie.
La prima soluzione non farà altro che portarci alla seconda qualche centinaio di anni più tardi, ma sempre li si finirà.
Per questo motivo non mi preoccuperei tanto della situazione economica , meglio abituarsi da subito


No Bix, tecnicamente è perfettamente producibile tutta l'energia attuale con sistemi rinnovabili (veramente rinnovabili, non come le biomasse). Tanto per rendere l'idea, su una superficie di 1/50 del deserto del Sahara arriva in un anno, al netto dell'efficienza di conversione, tutta l'energia consumata dagli esseri umani sul pianeta Terra, sempre in un anno.

Ci sono anche progetti al riguardo, dal Desertec (http://www.desertec.org/) al Sunbelt. Lo sviluppo deve passare da un mix energetico composto prevalentemente da solare fotovoltaico, termodinamico ed eolico (le energie più rinnovabili in assoluto, perché attingono le prime due direttamente dall'unica vera fonte primaria e inesauribile, la terza da un suo secondo stadio di trasformazione), al quale si aggiungono l'ottimo idroelettrico e il geotermico. Fatto ciò serve una vera rete mondiale di interscambio (semplificando, in modo che quando c'è sole in Australia e piove in Italia, ce la danno, e viceversa). Fatto ciò serve una coscienza comune di genere umano.

Quindi si, è impossibile. Ma perché siamo degli idioti.


snow96 [ Gio 20 Giu, 2013 12:22 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
snow96 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
bix ha scritto: [Visualizza Messaggio]
La soluzione è "semplice" , se vogliamo ancora continuare a vivere consumando risorse sperando che queste siano infinite , potremmo tentare la carta del nucleare.
Altrimenti decrescere lentamente fino a campare di lavoro e poche cose e necessarie.
La prima soluzione non farà altro che portarci alla seconda qualche centinaio di anni più tardi, ma sempre li si finirà.
Per questo motivo non mi preoccuperei tanto della situazione economica , meglio abituarsi da subito


No Bix, tecnicamente è perfettamente producibile tutta l'energia attuale con sistemi rinnovabili (veramente rinnovabili, non come le biomasse). Tanto per rendere l'idea, su una superficie di 1/50 del deserto del Sahara arriva in un anno, al netto dell'efficienza di conversione, tutta l'energia consumata dagli esseri umani sul pianeta Terra, sempre in un anno.

Ci sono anche progetti al riguardo, dal Desertec (http://www.desertec.org/) al Sunbelt. Lo sviluppo deve passare da un mix energetico composto prevalentemente da solare fotovoltaico, termodinamico ed eolico (le energie più rinnovabili in assoluto, perché attingono le prime due direttamente dall'unica vera fonte primaria e inesauribile, la terza da un suo secondo stadio di trasformazione), al quale si aggiungono l'ottimo idroelettrico e il geotermico. Fatto ciò serve una vera rete mondiale di interscambio (semplificando, in modo che quando c'è sole in Australia e piove in Italia, ce la danno, e viceversa). Fatto ciò serve una coscienza comune di genere umano.

Quindi si, è impossibile. Ma perché siamo degli idioti.


Comunque, anche se su base mondiale non sarà possibile nemmeno nel 34000 dopo Cristo, diciamo che su base continentale (inserendo anche il nord Africa), si può fare. Anche i sistemi di accumulo di energia (fondamentali quando si lavora con rinnovabili) stanno facendo passi da gigante, dalle batterie al vanadio ai flywheel a tanta altra roba interessante. Idroelettrico (prevedibile e modulabile), termodinamico (parzialmente prevedibile e modulabile), fotovoltaico (parzialmente prevedibile e non modulabile, picchi estivi), eolico (parzialmente prevedibile e non modulabile, picchi invernali), geotermico (prevedibile e modulabile). Distribuzione ampia e razionale sul territorio continentale, smart grid (rete intelligente). Si può fare, come urlava Gene Wilder in Frankenstein Junior.
Il costo? Innumerevoli studi ormai parlano chiaro: il prezzo in €/kWh delle fonti rinnovabili con gestione centralizzata E' paragonabile a quello delle fonti fossili, e ovviamente sarebbe inferiore se ci decidessimo a sommare nel prezzo delle fossili il costo geopolitico e ambientale. Ma se ne guardano bene, chiaramente.


daredevil71 [ Gio 20 Giu, 2013 13:48 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
snow96 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
bix ha scritto: [Visualizza Messaggio]
La soluzione è "semplice" , se vogliamo ancora continuare a vivere consumando risorse sperando che queste siano infinite , potremmo tentare la carta del nucleare.
Altrimenti decrescere lentamente fino a campare di lavoro e poche cose e necessarie.
La prima soluzione non farà altro che portarci alla seconda qualche centinaio di anni più tardi, ma sempre li si finirà.
Per questo motivo non mi preoccuperei tanto della situazione economica , meglio abituarsi da subito


No Bix, tecnicamente è perfettamente producibile tutta l'energia attuale con sistemi rinnovabili (veramente rinnovabili, non come le biomasse). Tanto per rendere l'idea, su una superficie di 1/50 del deserto del Sahara arriva in un anno, al netto dell'efficienza di conversione, tutta l'energia consumata dagli esseri umani sul pianeta Terra, sempre in un anno.

Ci sono anche progetti al riguardo, dal Desertec (http://www.desertec.org/) al Sunbelt. Lo sviluppo deve passare da un mix energetico composto prevalentemente da solare fotovoltaico, termodinamico ed eolico (le energie più rinnovabili in assoluto, perché attingono le prime due direttamente dall'unica vera fonte primaria e inesauribile, la terza da un suo secondo stadio di trasformazione), al quale si aggiungono l'ottimo idroelettrico e il geotermico. Fatto ciò serve una vera rete mondiale di interscambio (semplificando, in modo che quando c'è sole in Australia e piove in Italia, ce la danno, e viceversa). Fatto ciò serve una coscienza comune di genere umano.

Quindi si, è impossibile. Ma perché siamo degli idioti.

d'accordissimo


Mex71 [ Mar 25 Giu, 2013 19:30 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
molto interessante questo post che mi sono letto tutto d'un fiato la notte scorsa

dal basso della mia ignoranza scientifica sono però stato sempre molto perplesso sul reale ruolo della CO2 nel riscaldamento globale, ormai dopo una certa età si sta sempre un po' attenti su quanto ci viene divulgato anche da fonti che dovrebbero essere attendibili, quelle degli scienziati che poi si scopre essere politicamente influenzati o comunque non del tutto liberi e indipendenti nei loro studi e ricerche
Per esempio ci sono gas nettamente più efficaci della CO2 per l'effetto serra, mi vengono in mente i naturalissimi e comunissimi vapore acqueo e metano, eppure ci volevano far credere che il futuro dell'auto ecologica fosse l'idrogeno che produce proprio vapore acqueo come scarico o i carburanti alternativi tra cui il sempre più diffuso metano stesso
Tra l'altro l'idrogeno non si trova nemmeno così com'è in natura, ma bisogna produrlo emettendo ulteriore CO2...
Poi non è che per caso anche lo straordinario aumento degli allevamenti di bovini nel secondo dopoguerra emettitori anch'essi di metano possa aver influito su questo riscaldamento eh?
Se ne potrebbero citare tante... ma la realtà è che ancora nessuno sa l'esatta verità su questo riscaldamento che tra l'altro sembra in regresso, cioè non è che sta diminuendo la temperatura globale, ma sta diminuendo il suo aumento al contrario di quanto previsto che sembrava una marcia inarrestabile e che di certo i provvedimenti presi sinora non hanno minimamente influenzato il suo andamento (come detto alcuni paesi hanno semplicemente ridotto di poco le emissioni, altri importanti invece continuano ad aumentarle e il bilancio è sempre positivo a favore di +CO2)
Alla fine verrà fuori che è solo l'ennesimo ciclo climatico che l'uomo al massimo ha contribuito ad accentuare, ma non certo a provocare per primo, tanto è che ora il processo di riscaldamento sta subendo un rallentamento inatteso e potrebbe riservare ulteriori sorprese in futuro...


Boba Fett [ Mar 25 Giu, 2013 21:05 ]
Oggetto: Re: Nuovo Studio Sul Riscaldamento Globale: Colpa Dell'uomo Ma Non Della CO2
La combustione di qualsiasi sostanza libera acqua, ma non è assolutamente un problema perché il vapore acqueo ha un tempo di persistenza nell'atmosfera molto breve.
Il metano invece rimane in atmosfera, ma le emissioni e la concentrazione di tale gas in atmosfera non sono neanche lontanamente paragonabili a quelle di CO2.

Il punto è che nessuno è riuscito a dimostrare una correlazione tra le emissioni di CO2 dell'epoca industriale e l'andamento del clima, ma questo è stato assunto come dogma.




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