Apro questo nuovo post (non so se Andrea vorrà lasciarlo in evidenza o lo ritireremo su ogni volta che ci sarà da parlarne) per discutere e monitorare questo nuovo indice OPI che tanto interesse ha suscitato al suo esordio lo scorso anno. Sappiamo tutti che è partito clamorosamente bene e che è finito clamorosamente male, ma credo che, proprio perché è ai suoi esordi, gli vadano date ulteriori chances.
A tal proposito riporto l'articolo del Colonnello Guido Guidi pubblicato su Climatemonitor.
Indice OPI, comincia ottobre, il mese osservato speciale
Posted on 1 ottobre 2014
Articolo di Guido Guidi
Un anno fa, durante l’ottobre 2013, abbiamo iniziato a parlare sulle nostre pagine dell’indice OPI (October Pattern Index), sviluppato da un team italiano come strumento predittivo dell’andamento dell’indice AO (Artic Oscillation), dalle cui dinamiche dipende una buona parte delle sorti dell’inverno europeo. Di lì a poche settimane, poi, sono stati pubblicati gli Outlook per la successiva stagione invernale basati sull’OPI (qui e qui), una stagione che come ormai sappiamo ha presentato un carattere decisamente anomalo, per la persistenza di un pattern da cui sono scaturite elevata piovosità e temperature piuttosto miti. Questa anomalia, è altrettanto noto, ha di fatto mandato all’aria ogni previsione, da quelle di cui stiamo discutendo ora, ai nostri Outlook, a quelle ben più blasonate ma non per questo più precise dei vari centri di calcolo e ricerca in giro per il mondo.
Però, da quelle prime discussioni e, soprattutto, dall’appassionante ricerca sull’OPI, sono nate delle amicizie e una collaborazione, fatta di molti progetti di cui spero di poter mettere al corrente i lettori di CM quanto prima. Ma ora siamo di nuovo in ottobre, quindi sta iniziando nuovamente la caccia all’inverno. Per la verità qualche bracconiere ha già sparato i primi colpi nel mucchio, annunciando un inverno da era glaciale già nel mese di agosto (qui il mio commento), ma di questo ce ne importa davvero poco. Molto più interessante, invece, il fatto che da oggi inizierà il calcolo dell’indice OPI, con un valore consolidato che arriverà solo a fine mese e sarà quello su cui si baserà un outlook per la prossima stagione invernale.
Quest’anno, per tornare alle collaborazioni di cui sopra, la pagina con il calcolo progressivo dell’indice sarà disponibile anche su CM, in un widget che troverete nella spalla destra della nostra home page a partire dalle prossime ore, la cui consultazione vi porterà alla pagina vera e propria ospitata sui server dell’azienda che ha gentilmente messo a disposizione l’infrastruttura informatica per un traffico che potrebbe essere significativo.
Sempre dopo la fine di ottobre, poi, pubblicheremo anche i nostri Outlook, prognosi che faranno seguito all’analisi già iniziata qualche giorno con questo post di Carlo Colarieti Tosti, che ha sviluppato un altro indice (IZE) la cui definizione ha concettualmente molte cose in comune con l’OPI. Per finire, spero di potervi mettere a disposizione anche i valori dell’indice SAI sviluppato dal prof. Cohen, che di fatto conserva la paternità sull’intuizione della similarità tra le dinamiche troposferiche del mese di ottobre e quelle della successiva stagione invernale. Chissà che la sintesi e il confronto tra questi diversi approcci, che hanno in comune l’attenzione agli aspetti fenomenologici più che modellistici, non ci restituisca un valore aggiunto significativo per capire quale sarà il carattere della prossima stagione fredda. Ad ogni modo, vada come vada, sono davvero contento di riuscire a fare di queste pagine un aggregatore di questo genere di discussioni. Questo post resterà aperto ai commenti proprio per ospitare la discussione che dovesse eventualmente svilupparsi, sebbene come sapete CM non sia un forum, per cui vi prego comunque di attenervi agli aspetti tecnici, evitando se possibile digressioni fantameteorologiche.
Detto ciò, vi lascio alla breve presentazione che Riccardo Valente, Alessandro Pizzuti e Andrea Zamboni hanno preparato per questa iniziativa, ricordandovi di tornare a consultare la pagina OPI tramite il nostro widget e, soprattutto, di tornare tra un mesetto quando cominceranno ad uscire gli outlook.
MONITORAGGIO OCTOBER PATTERN INDEX (OPI)
STAGIONE INVERNALE 2014-2015
Riccardo Valente, Alessandro Pizzuti, Andrea Zamboni
Per il secondo anno consecutivo rendiamo disponibile la pagina di monitoraggio dell’indice “October pattern index” (OPI). Brevemente l’indice OPI costituisce una sintesi numerica dello schema circolatorio che si instaura, a livello emisferico alla quota isobarica di 500hPa, nel corso del mese di ottobre e mostra una correlazione estremamente elevata (r ≈ 0.9) con l’oscillazione artica media del trimestre invernale successivo (DJF AO).
L’indice viene calcolato attraverso uno specifico software di calcolo, il quale elabora le 31 carte emisferiche giornaliere di ottobre, relative alla quota isobarica di 500hPa. La pagina di monitoraggio viene aggiornata automaticamente ad ogni emissione del modello di previsione globale GFS (Global Forecast System), eccetto la corsa 18z. Ad ogni specifica corsa il software prende in esame le carte consolidate dei giorni precedenti più 10 carte di previsione fornite dal modello GFS. Ad esempio, al giorno 15 di ottobre, il software estrapola l’indice elaborando le 15 carte consolidate (dall’1 al 15 ottobre), più le carte fornite da GFS per i 10 giorni successivi (dal 16 al 25). Il valore definitivo dell’indice OPI si avrà quindi solo sulla base delle 31 carte consolidate, al termine del mese di ottobre. Pertanto il valore parziale, visibile sulla presente pagina di monitoraggio, tenderà ad acquisire significato progressivamente al trascorrere del mese di ottobre, tendendo sempre più al valore finale. Valori attendibili si cominceranno a vedere solo dopo la metà del mese, quando, il numero delle carte consolidate supererà quello delle carte derivanti dal modello di previsione GFS.
Al termine del mese di ottobre verrà redatta una previsione ufficiale sulla tendenza stagionale dell’inverno 2014-2015, sia in considerazione del valore finale dell’indice OPI, sia sulla base degli sviluppi della ricerca portati avanti nel corso dell’anno grazie anche alla collaborazione del Prof. Judah Cohen e del Ten. Col. dell’Aeronautica Militare Guido