Carissimo, 
ho appena letto il tuo accorato articolo su Umbriameteo. Lo condivido per intero, lo sottoscrivo così com'è. 
Purtroppo, in questa regione di parole se ne dicono tante, ma all'atto pratico una vera cultura della prevenzione e della precauzione manca, od è ancora insufficiente.
Giustamente, ti lamenti del fatto che hai segnalato il pericolo con giorni e giorni di anticipo e nessuno ha fatto niente...
Ne abbiamo parlato tante volte, anche di persona, ma, al di là della apertura mentale di tanti, tecnici, volontari, anche amministratori, manca la  capacità di decidere misure radicali PRIMA dei disastri. Perché sono misure costose, perché ci si può sputtanare, perché se poi si sbagliano... 
Già, perché purtroppo neanche noi riusciamo a garantire un'affidabilità assoluta. 
Nonostante tutto, nonostante l'abilità dei previsori dobbiamo ammettere che le previsioni delle precipitazioni in Italia conservano a tutt'oggi un margine di aleatorietà che, purtroppo, ad oggi, la gente comune per prima, oltre a politici e amministratori, non è disposta ad accettare per orientare di conseguenza i propri comportamenti. 
Fra i 35 mm. previsti dalle BOLAM per Foligno venerdì pomeriggio e gli 8 caduti c'è ancora troppa differenza. C'è il nostro istinto, la nostra esperienza, d'accordo, ma dobbiamo chiedergli di regolarsi sulla fiducia.
Non è facilissimo, rendiamocene conto.   
Chiedere su questa base agli enti pubblici locali di spendere risorse e credibilità, anche di programmare a medio-lungo termine, diventa sempre più difficile, anche se sacrosanto, in un contesto generale di finanza pubblica e competitività del sistema talmente negativo che si tende solo a navigare a vista,  nella speranza di tirare avanti il più possibile. 
E non intendo giustificare nessuno, sia chiaro. Dietro i mancati interventi preventivi nelle ore antecedenti al disastro ci sono vere colpe, se non autentiche responsabilità nel senso tecnico della parola.
Sarebbe forse giunto il momento di definire, intorno alle previsioni del tempo, un quadro   chiaro di soggetti competenti, misure da adottare, responsabilità dei previsori,  di chi dovrebbe agire e di cosa si dovrebbe fare. Non mi pare ci sia, ad oggi.
Altrimenti, qualcuno avrebbe fatto evacuare la famiglia di Torre di Montefalco che ha dormito tranquillamente tutto sabato notte a 3 m. dalla Marroggia infuriata, rimasta sotto l'argine per tre (dico tre) centimetri.
Ad maiora 
