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Meteocafè - Tendenza Inverno 25/26



Frasnow [ Mar 04 Nov, 2025 21:24 ]
Oggetto: Tendenza Inverno 25/26
Il trimestre invernale 2025-26 si presenta complesso e potenzialmente dinamico, con alcuni elementi in contrasto tra loro. La fase attuale mostra una configurazione ancora in evoluzione ma con segnali che lasciano intendere una stagione più articolata di quanto ci si potrebbe aspettare da un semplice “non inverno”.

1. ENSO e Pacifico

L’ENSO si conferma in una fase neutra–negativa, con valori della zona 3.4 prossimi a -0.3/-0.5°C e tendenza verso una debole la niña tra dicembre e gennaio. Questa transizione, unita a una PDO negativa, favorisce un rinforzo della cella di walker e un flusso più teso da ovest sull’oceano Pacifico. In pratica, si creano le condizioni per una cresta d’onda in area pacifica occidentale e per la costruzione di una wave 1 piuttosto efficiente e capace di disturbare la circolazione stratosferica, pur senza eccessi.

2. Indice QBO

La QBO a 30 hPa mostra una chiara fase negativa (easterly) in approfondimento anche a 50 hPa, mentre i piani più bassi (restano ancora debolmente positivi ma in graduale inversione. Questo profilo verticale suggerisce un aumento della propagazione d’onda troposferica e una maggiore possibilità di disturbi stratosferici moderati, specie tra gennaio e febbraio.

3. SOI, PDO e AMO

Il SOI positivo e la PDO negativa rafforzano un pattern west based, che tende a favorire un getto pacifico più zonale e frequenti ondulazioni verso il continente americano. In risposta, l’Atlantico può risentire di un flusso alternato, con possibile costruzione di blocchi in area groenlandese soprattutto nella seconda parte della stagione. L’AMO positiva, invece, tende a bilanciare il quadro e a sostenere un regime mediamente mite sull’Europa occidentale, ma non dominante.

4. SAI e copertura nevosa eurasiatica

Il Snow Advance Index (SAI) di ottobre si mostra sopra la media, con una rapida espansione della copertura nevosa siberiana. Ciò implica un rafforzamento del'anticiclone termico siberiano troposferico e, di conseguenza, un maggior rischio di disturbi d’onda verso la stratosfera a stagione avanzata. È un segnale che spesso anticipa un NAM tendente a valori negativi tra gennaio e febbraio, coerente con la possibilità di un episodio di warming anche consistente.

5. NAM e circolazione stratosferica

Il NAM attuale è negativo a 10 hPa, segno di un vortice polare ancora non strutturato e vulnerabile. Il flusso di calore (EP Flux) mostra una discreta attività in salita dalle medie latitudini, a testimoniare un certo coupling troposfera-stratosfera già in atto. Tutto lascia pensare che tra fine dicembre e metà gennaio si possa avere un disturbo di tipo “minor” o “displacement”, con successiva tendenza a un Weak Vortex o ESE Warm nella fase centrale dell’inverno. In alternativa, un rinforzo prematuro del vortice (ESE Cold) appare meno probabile ma non del tutto escluso.

6. Proiezione termica e barica europea

Il mese di dicembre potrebbe risultare altalenante, con un avvio ancora dominato da un getto forte e un’Europa occidentale in media o leggermente sopra media termica.
Gennaio si presenta come il mese più interessante: con QBO negativa, NAM negativo e possibile rallentamento zonale, il rischio di configurazioni bloccanti sull’Atlantico settentrionale aumenta, aprendo la porta a incursioni fredde anche verso l’Europa centrale e mediterranea.
Febbraio potrebbe rappresentare la fase di massima dinamicità: un indebolimento del vortice stratosferico e il possibile evento di warming potrebbero determinare un ribaltamento circolatorio, con ondate fredde anche intense sul settore europeo orientale e, a tratti, sul Mediterraneo.

Conclusione

La stagione 2025-26 si configura dunque come potenzialmente più dinamica della media, con una prima parte occidentale ancora mite e una seconda fase progressivamente più instabile e fredda. Il rischio di un evento stratosferico significativo resta concreto, anche se la sua intensità e tempistica sono ancora da definire.
In sintesi, un inverno non privo di occasioni fredde, ma più probabile nella parte finale, con fasi di blocco e NAM negativo a favorire un’inversione di pattern a gennaio-febbraio.

Vediamo come andrà quest'anno la giostra, incrociamo le dita


Gab78 [ Mar 04 Nov, 2025 23:22 ]
Oggetto: Re: Tendenza Inverno 25/26
Molto approfondito e interessante!


andrea75 [ Mer 05 Nov, 2025 09:27 ]
Oggetto: Re: Tendenza Inverno 25/26
Grande France!


Francesco [ Mer 05 Nov, 2025 09:38 ]
Oggetto: Re: Tendenza Inverno 25/26
Bravo !!!


Poranese457 [ Mer 05 Nov, 2025 10:41 ]
Oggetto: Re: Tendenza Inverno 25/26
Molto interessante Fra, grazie davvero ed a questo punto occhi puntati sulla seconda parte della stagione: statisticamente anche quella più foriera di possibilità freddo/nevose per le nostre lande


MilanoMagik [ Mer 05 Nov, 2025 11:13 ]
Oggetto: Re: Tendenza Inverno 25/26
Ottimo riassunto, grazie!


Frasnow [ Mer 05 Nov, 2025 11:35 ]
Oggetto: Re: Tendenza Inverno 25/26
Grazie a tutti per aver apprezzato, nonostante statisticamente sappiamo come queste previsioni non abbiano un buon grado di affidabilità per loro natura, ma sto studiando e sto mettendo a punto un modello matematico, che avrà bisogno di qualche anno per perfezionarsi, perchè genera previsioni a lungo termine per l'Italia su input specifici e nel tempo andrà a verificare e correggere gli errori fatti in precedenza. I primi risultati grezzi, con validità molto bassa, sono questi tanto per farvi capire.

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Allo stesso tempo sto procedendo con lo stesso metodo per le previsioni a livello stratosferico.


Adriatic92 [ Mer 05 Nov, 2025 13:41 ]
Oggetto: Re: Tendenza Inverno 25/26
Speriamo che almeno la stagione invernale dia i suoi frutti, dopo un'autunno scarno a livello precipitativo e mite ci vorrebbe un buon reset.

Complimenti Francesco per la tua analisi


Frasnow [ Gio 06 Nov, 2025 10:34 ]
Oggetto: Re: Tendenza Inverno 25/26
Adriatic92 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Speriamo che almeno la stagione invernale dia i suoi frutti, dopo un'autunno scarno a livello precipitativo e mite ci vorrebbe un buon reset.

Complimenti Francesco per la tua analisi

Che per il momento non viene letto da nessun modello
Grazie Daniel.


In questo inizio novembre il vortice polare stratosferico si presenta in buona salute, ma non “corazzato”. I dati di diagnostica indicano un vortice più forte della media a 10 hPa (venti occidentali sui ~20 / 25 m/s a 60°N), quindi in regime di NAM lievemente positivo, ma senza raggiungere i picchi preoccupanti, al momento.

Nelle prossime 240 ore i principali modelli stratosferici (GFS/GEFS ed ECMWF) mostrano un lento indebolimento del getto in quota: i venti restano sempre westerly ma la curva tende a scendere leggermente. Al tempo stesso il vortice, pur restando in forma, appare più ellittico e decentrato dal Polo, segno che la wave-1 sta già lavorando sul suo bordo, mentre la wave-2 rimane più timida.

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Dal punto di vista termico compaiono warming “soft” su uno dei lati del vortice, sufficienti a eroderne un po’ la compattezza ma non abbastanza per parlare di evento di riscaldamento stratosferico vero e proprio. Insomma: un vortice ancora solido, ma che non sta correndo indisturbato come in molte annate iper-zonali.

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Nel concreto, entro 10 giorni non ci sono ancora segnali stratosferici in grado di forzare cambi di regime drastici in troposfera su Europa e Italia; la partita resta giocata soprattutto dai pattern a 500 hPa. Tuttavia il fatto che il vortice non sia partito “a razzo” e che già ora mostri qualche segno di indebolimento e di decentramento lascia aperta la porta a scenari più dinamici verso fine novembre / inizio dicembre, se le onde planetarie dovessero intensificarsi.
La stratosfera non ci sta garantendo un inverno gelido, ma di certo non sta impostando un copione blindato alla “zonalità infinita”.
Stiamo entrando in un momento in cui il vortice sembra più vulnerabile e disturbabile del normale, e questo, per chi tifa dinamismo, è già una premessa migliore di molti inverni recenti.




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