Re: Modelli stagionali: INVERNO FREDDO?......
..........vi aggiorno sulle ultime uscite dei modelli stagionali di Meteoromagna (13/11) e ECPC NCEP (11/11). Come annunciato nelle settimane scorse e sottolineato anche ultimamente, sul finire della terza decade di novembre andremo verso un progressivo, generale raffreddamento. Le piogge saranno accompagnate da neve a quote inizialmente medio-alte sulle Alpi in progressivo calo. Ma la fase più interessante per gli Appennini sarà quella che probabilmente attraverseremo nella prima decade di dicembre quando tenderanno ad irrobustirsi blocchi anciciclonici dinamici sull'Atlantico orientale, tra Spagna, Inghilterra, Islanda e Scandinavia, con correnti fredde che inverstiranno l'Europa centro orientale ed il Mediterraneo centrale. L'HP, poi, secondo le elaborazioni di Meteoromagna, tenderà a spostarsi verso ovest nella seconda decade di dicembre rendendo assai probabili quelle rodanate da molti amate. Gennaio potrebbe invece essere fresco e con buone precipitazioni, ma ne riparleremo più avanti. Comunque vi posto prima il bollettino di Meteoromagna per dicembre e gennaio, poi le carte ECPC NCEP per l'ultima decade di novembre e la prima di dicembre.
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http://www.meteoromagna.com/cfstext.php?curl=europamultimedia&
La circolazione stimata per DICEMBRE
Per il mese di dicembre si attende la radicalizzazione della formazione di cellule anticicloniche dinamiche in sede Mediterranea occidentale e Atlantico orientale. La presenza di simili assi di promontoro ad onda mediamente corta (e con tendenza a pulsare in senso meridiano) sembra essere più marcata nella prima parte del mese rispetto alla seconda, ma specie durante la terza decade la circolazione potrebbe iniziare a modificarsi in modo più deciso.
La presenza di blocchi dinamici alla circolazione atlantica prevista per dicembre troverà spunto dall’incrementata velocità in uscita del getto polare in sede nordamericana,getto che dovrebbe entrare in sede Euroatlantica e divergendo in modo brusco dopo aver dato luogo alla formazione di onde cicloniche lunghe e semistazionarie in medio oceano.
Se tale anomalia dovesse effettivamente verificarsi nei tempi e nei modi descritti rappresenterebbe una fonte di notevole disturbo alla circolazione stratosferica, disturbo che potrebbe poi estrinsecarsi nella parte finale del mese o in quello successivo in fenomeni di riscaldamento stratosferico.
Relativamente ai precedenti due aggiornamenti del presente bollettino, la tempistica della probabile genesi del blocco potrebbero essere posticipate alla fine della prima decade, e la conformazione del blocco potrebbe assumere anche carattere d’onda corta, favorendo temporanei split del getto seguiti da brevi fasi subzonali
Nel complesso si attende per la prima e la seconda decade di Dicembre un tipo di tempo relativamente stabile, con scarsi disturbi alla stabilità anticiclonica riguardanti prevalentemente centro sud e regioni adriatiche, ma con tendenza a progressiva destabilizzazione nel corso del mese.
Le temperature si mostreranno sotto le medie del periodo essenzialmente nei valori minimi, i quali potranno mostrare scarti rilevanti rispetto alla climatologia. Le anomalie più evidenti si potranno rilevare sul comparto Adriatico, su estremo nord est, e su Appennino centro meridionale.
Fenomeni di nebbie persistenti dovrebbero essere limitati al comparto padano centro occidentale, e comunque interrotti da episodi di foehn alpino.
Nel complesso sarà un periodo relativamente secco con anomalie negative comprese fra il 50-60% dell’estremo nord ovest a anomalie negative pressoché nulle fra adriatico centrale e meridionale
La seconda parte del mese (più nella terza decade) dovrebbe vedere la migrazione del blocco dinamico verso latitudini più occidentali, e contemporaneamente un suo maggior sviluppo meridiano, con conseguente accorciamento della lunghezza d’onda.
Una evoluzione simile impone un indebolimento stesso del blocco che, dopo aver convogliato inizialmente masse d’aria polare marittima su Europa centrale, lo vedrà andare facilmente incontro rotture con distacco di cut off di cellule anticicloniche su Alto Atlantico. Questo lascerà un corridoio aperto per inserimenti atlantici molto umidi nel contesto Mediterraneo.
La terza decade di Dicembre potrebbe precedere o essere essa stessa una breve fase zonale o subzonale (su basse latitudini) non ascrivibile a pattern NAO positiva
Le anomalie termiche si invertiranno su buona parte della penisola, specie al centro sud mentre le precipitazioni attese per la terza decade potrebbero essere oltre la media su tutta la penisola.
Nel complesso per Dicembre si attendono temperature nel complesso sotto la media fra 0.7°/ 0.8° al nordest, circa mezzo grado sul settore adriatico e negative di 0.2° / 0.3° al nord ovest e centro sud tirrenico
Le precipitazioni cumulate nell’intero mese dovrebbero essere leggermente inferiori alla media del periodo ma con scarti non rilevanti.
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--------------------------------------------------Output modellistico: GENNAIO 2007 ------------------------------------------
Per il mese di gennaio si attende che la variabilità a bassa frequenza attesa per il mese precedente prosegua, seppur in modo difforme, a quanto previsto per il mese precedente.
La dinamica di ingresso del getto dovrebbe consentire anche per questo mese la formazione di blocchi dinamici in sede atlantica, più occidentali di quanto messo in preventivo per il mese precedente, ma decisamente meno solidi. L’analisi delle anomalie dell’intensità della circolazione meridionale in media troposfera rivela la possibilità di avere una circolazione piuttosto lenta sullo scenario Euroatlantico, scenario nel quale muoveranno onde sinottiche piuttosto corte capaci di determinare frequenti cut off anticiclonici in sede nordatlantica, ipostesi confortata dalle ridotte velocità zonali previste in area Mediterranea e dalla accentuata diffluenza delle correnti in media troposfera in ingresso sul comparto europeo.
Questo scenario favorisce l’isolamento di cellule anticicloniche barocline in sede atlantica centro settentrionale, rialimentate ad intervalli da promontori dinamici in fase di pulsazione meridiana dal medio Atlantico e Atlantico orientale. La connotazione d’onda di tali promontori renderà facile la genesi di split al getto polare, il quale a sua volta favorirà la formazione di blocchi bicellulari molto estesi su Europa centrale e Mediterraneo settentrionale.
Questo scenario risulta difficilmente decifrabile in termini di impatti sul Mediterraneo centrale e specie sull’Italia.
Si prevede, come detto, che i blocchi dinamici attesi in Atlantico non mostrino carattere di particolare robustezza nella loro parte meridionale, dunque è lecito attendersi come impatto sul Mediterraneo centrale un tipo di circolazione piuttosto variabile, nella quale le pulsazioni meridiane della cellula anticiclonica atlantica andrebbe a determinare la formazione di saccature fredde su Europa centro occidentale e Mediterraneo, dopodichè l’evoluzione di tali promontori dinamici Atlantici in cut off di anticiclonici sul comparto oceanico settentrionale o centro settentrionale favorirebbe l’ingresso del getto polare dal nordatlantico sul Mediterraneo, imponendo l’ingresso di correnti più miti sull’Europa meridionale, sia per l'ingresso di aria prettamente atlantica, sia per il richiamo caldo che precederebbe tali ingressi, i quali poi evolverebbero in blocchi bicellulari ad innesco atlantico, potenzialmente anche bloccati ad est
Tale circostanza imporrebbe anche temporanei richiami di aria calda dal Mediterraneo meridionale precedenti le avvezioni nordoccidentale. Questo schema potrebbe ripetersi più volte nel corso del mese, alternando periodi relativamente freddi ad altri relativamente più miti e perturbati
Nel complesso le temperature all’interno del mese dovrebbero risultare allineate o leggermente inferiori alle medie con scarti maggiori in senso negativo al centro nord; le precipitazioni sono attese leggermente sopra media su tutta la penisola, sia per gli attesi fenomeni perturbati inseriti in richiami meridionali e/o in ingressi perturbati da ovest nord ovest (con apporti maggiori al nord) sia per formazione di minimi chiusi alla formazione delle saccature di derivazione artica marittima (al centro e sud)
In un contesto simile appare probabile il verificarsi di episodi favorevoli a nevicate sino al piano nelle pianure di tutto il nord (specie nord ovest) e nelle valli del centro Italia; rispetto ai precedenti aggiornamenti appaiono maggiormente probabili anche colate fredde artiche o continentali severe (stima di probabilità passata dal 5 al 25%) che, anche se non appaiono come potenziali "pattern dominanti" della circolazione prevista per gennaio, potrebbero ritagliarsi uno spazio all'intero del primo mese del 2007
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