A volte quando faccio lezione nelle scuole mi soffermo spesso sul concetto di CLIMA e di TEMPO (meteorologico), cercando di spiegare la differenza fondamentale che passa tra un giorno di pioggia e una stagione delle piogge, tra un giorno freddo e un clima polare ...
Noi che tentiamo di parlare di clima e dei suoi cambiamenti, ci ricordiamo appena gli eventi meteorologici recenti, per di più riferiti ad un brevissimo
intervallo di tempo, legato alla nostra diretta esperienza di abitanti di una piccolissima porzione della Terra!
Ho spesso l'impressione che a volte ci dimentichiamo di questo concetto, e confondiamo un'inverno senza neve o un'estate calda e siccitosa, con il
riscaldamento globale e con l'inizio della desertificazione o di qualche altra catastrofe.
Io rifiuto ogni forma di allarmismo ingiustificato e di strumentalizzazione politica riferite alle cause antropiche o naturali del riscaldamento globale,
ammesso che esso sia in atto. Ma chi può stabilirlo, se veramente ci stiamo riscaldando e se questo sia veramente effetto dell'attività antropica, o
piuttosto solamente un fattore naturale legato a variazioni climatiche cicliche o ancora a causa di fattori astronomici, o magari un po' di tutte le cose insieme.
I modelli matematici si basano su input di dati a scala globale, da lì si elaborano i vari scenari. Ma questi dati sono sicuramente oggetto di errori di misura, più o meno eclatanti, e non solo, in questi decenni gli strumenti di misura delle grandezze atmosferiche sono stati oggetto di innovazione tecnologica, come dire, il termometro di una capannina degli anni trenta o cinquanta non può avere la stessa risoluzione e la stessa accuratezza nella misura del valore di temperatura di un sensore elettronico intelligente dei nostri tempi. Inoltre i sensori elettronici necessitano di accurata taratura più volte in un anno, se non lo si fa, sarebbe meglio trascurare il dato e fare riferimento al termometro a mercurio;
inoltre la stessa capannina che negli anni'30 che si trovava in campagna, nella periferia di una città, ora sarà sicuramente parte di un ambiente urbano, cementificato e sicuramente più caldo!
Quindi?
Quindi, io diffiderei un po' dei proclami del tipo che l'Italia si scalda 4 volte più in fretta del resto d'Europa e altre fesserie ...
Sarei invece molto attento ai segnali che ci trasmette la Terra, al permafrost che si scioglie, ai ghiacciai alpini che si ritirano, alla riduzione della calotta
artica, alle variazione delle correnti oceaniche, alla distribuzione delle piogge, ma ancora più alla variazione degli areali di distribuzione di piante,
animali e delle colture, alle specie in via di estinzione, al diffondersi delle malattie infettive, al problema demografico, alla disponibilità delle risorse, all'inquinamento, etc ...
ci sono grandi segnali di cambiamento, economico, sociale, ambientale, culturale, religioso, etc ... facciamo parte di un mondo complesso e diversificato
dove dovremmo smetterla di credere che il meglio e il giusto facciano parte del mondo occidentale.
Il cambiamento climatico, a mio avviso, non mi sembra corretto definirlo problema o emergenza, semplicemento un processo dinamico, di evoluzione, un ciclo naturale soggetto a cambiamenti.
Lo stiamo alterando con il progressivo incremento in atmosfera di anidride carbonica?
Non saprei rispondere, ma sono sicuramente più preoccupato delle conseguenze dell'inquinamento atmosferico ai miei polmoni,
o delle tossine e dei vleni ingeriti con il cibo, o ancora di bere acqua batteriologicamente e chimicamente alterata. Se poi i miei pronipoti dovranno comprarsi un'oasi e un cammello o piuttosto un igloo, poco importa, fa parte dell'adattamento dell'uomo ad un ambiente in continua evoluzione.
La Terra è viva, dobbiamo fare attenzione a non inquinarla, e a non alterare troppo gli ecosistemi e i cicli naturali, quello sarebbe un danno serio, il resto fa parte dell'evoluzione del pianeta, e non saremo noi a fermarla.
Concludo tornando alle vicende meteorologiche dei giorni nostri, postandovi le mappe di anomalia termica e pluviometrica in Europa negli ultimi tre mesi:
termicamente l'Europa sembra divisa in due, caldo a est, "fresco" o nella norma a ovest. Ovviamente meriterebbero un discorso a parte i valori estremi di temperatura.
dalle Alpi in su, esclusa la Scandinavia, è venuta giù acqua in abbondanza! A secco invece l'Italia e l'Europa dell'est.
Buon autunno a tutti.