E intanto immatricoliamo auto che da euro 4 passano ad euro 5 e consumano il 2% in meno.
ovviamente rottamando (distruggendo)le precedenti che avrebbero funzionato per altri 10 anni.
Siamo proprio bigotti..... ed anche un po coglioni.
Questo dobbiamo farlo per forza, come dovremo per forza passare alle auto elettriche, o ad idrogeno.
Senza il progresso staremmo messi molto peggio...forse molti di voi non si ricordano quanto inquinavano le fabbriche inglesi della rivoluzione industriale. Se oggi tutte fossero in quel modo avremmo chiuso da un bel pezzo...
Se tutti acquistassero auto euro 5 sarebbe già un gran passo avanti....girano certe carrette che sembrano stufe...
bix [ Mar 04 Mag, 2010 13:52 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
Questo dobbiamo farlo per forza, come dovremo per forza passare alle auto elettriche, o ad idrogeno.
Le auto elettrice finiscono per consumare energia derivata dal petrolio e quelle ad idrogeno idem
Con la differenza che per produrre energia elettrica e trasportarla fino a casa delle persone ,per forza di cose ci sono delle notevoli perdite .
quindi è meglio che i motori termici restino all'interno delle vetture con le migliorie possibili.
Almeno fin quando l'energia non sara prodotta in maniera veramente pulita e conveniente.
Giusto, anche se la differenza tra il rendimento complessivo delle due filiere (petrolio/carburanti, e quella elettrica) è tutto da valutare. Credo che la soluzione più realistica nel medio termine siano gli ibridi.
marvel [ Mar 04 Mag, 2010 16:03 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
Questo dobbiamo farlo per forza, come dovremo per forza passare alle auto elettriche, o ad idrogeno.
Le auto elettrice finiscono per consumare energia derivata dal petrolio e quelle ad idrogeno idem
Con la differenza che per produrre energia elettrica e trasportarla fino a casa delle persone ,per forza di cose ci sono delle notevoli perdite .
quindi è meglio che i motori termici restino all'interno delle vetture con le migliorie possibili.
Almeno fin quando l'energia non sara prodotta in maniera veramente pulita e conveniente.
In parte concordo ma dobbiamo tenere conto anche dell'inquinamento nelle nostre città, e per questo credo che le auto ibride (che ottimizzando i consumi consentono anche un notevole risparmio di combustibile) siano la soluzione migliore.
Grande, assoluta idiozia (a detta anche degli esperti) è quella delle euro 2-3-4-5-ecc, capace solo di inquinare di più (rinnovare continuamente il parco macchine significa consumare ingenti risorse ed inquinare molto) e spingerci ad un consumismo sfrenato!
L'ideale sarebbe, senza alcun dubbio, il passaggio all'elettrico da fonti rinnovabili, energia atomica, e perfino da combustibili fossili (la questione del minore rendimento, come vedrai sotto, è relativa e discutibile).
Infatti, tanto per iniziare, veicoli elettrici hanno complessivamente una maggiore efficienza energetica rispetto a quasi tutti i motori a combustione interna. Un motore a benzina ha una efficienza energetica del 25-28%, un diesel si avvicina al 40%, mentre un motore elettrico a induzione in corrente alternata ha un'efficienza del 90%.
Grazie alla elevata coppia prodotta dai motori elettrici, i veicoli elettrici hanno buone prestazioni in accelerazione, tali da superare i veicoli convenzionali alimentati a benzina. I nuovi modelli possono viaggiare per centinaia di chilometri con una sola carica, anche dopo 160.000 km di impiego delle stesse batterie.
Quindi i veicoli elettrici non solo riducono la dipendenza dal petrolio, sono più silenziosi rispetto ai motori a combustione interna e non producono fumi nocivi, ma anche se la produzione di energia elettrica derivasse interamente da combustibili fossili (eventualità tanto improbabile quanto stupida) il rendimento finale sarebbe superiore, essendo più efficiente il passaggio di trasformazione del combustibile in energia elettrica, tramite generatori di produzione industriali.
Le vetture elettriche di serie o convertite tipicamente consumano da 0,11 a 0,23 kWh/km (dati sul veicolo GM EV1 : 0,179 kWh/km e 0,373 con basso rendimento di carica).
Considerando un consumo di 5 litri di benzina per 100 km, una vettura a combustione interna consuma circa 0,51 kWh/km. Poi circa 1/3 del consumo della vettura elettrica è dovuto a dispersioni ed al basso rendimento nella ricarica delle batterie, e quindi non è impensabile un consumo chilometrico inferiore a 0,1 kWh in un futuro molto prossimo, con lo sviluppo di batterie più performanti, consumo neppure ipotizzabile nelle vetture a combustione interna.
Se si considera il sistema globale, includendo l'efficienza energetica del processo di produzione e della distribuzione al punto di rifornimento, il calcolo risulta complesso a causa della grande diversità delle fonti prime. Considerando un generatore elettrico a ciclo combinato ed ipotizzando pessimisticamente un rendimento pari a 0,6 nella generazione e 0,75 nella distribuzione, il consumo chilometrico totale di una vettura elettrica passa a 0,33 kWh/km (riferito al valore medio tra quelli sopra detti), mentre si può ritenere accettabile un rendimento pari a 0,75 alla produzione e 0,75 alla distribuzione per gli idrocarburi, che comporta un consumo di 0,91 kWh/km per vetture a combustione interna, valore 2,75 volte superiore, fattore che potrebbe divenire in un futuro assai prossimo superiore a 3.
Altri sistemi di generazione di energia elettrica possono dare risultati ancora più eclatanti: accumulatori ricaricati da celle fotovoltaiche, generatori eolici o simili fonti hanno un consumo primario pari a zero, e l'energia elettrica di origine nucleare potrebbe essere considerata anch'essa a costo primario nullo (anche se andrebbe analizzato il costo del materiale fissile con la sua estrazione, in quanto non rinnovabile).
Molte delle vetture elettriche di oggi sono capaci di prestazioni in accelerazione che eccedono quelle dei veicoli a benzina della stessa potenza. La Tesla Roadster, una sportiva biposto attualmente commercializzata dalla californiana Tesla Motors e dotata di un motore elettrico asincrono a tre fasi con trasmissione monomarcia, accelera da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi: una rapidità superiore a quella di una Ferrari 575M Maranello ad esempio.
I veicoli elettrici possono utilizzare una configurazione diretta motore-ruota che aumenta l'efficienza nell'erogazione della potenza. Il fatto che possono avere molteplici motori collegati direttamente alle ruote permette a ciascuna ruota di essere sia propulsiva che frenante, cosa che aumenta la trazione.
In alcuni casi, il motore può essere alloggiato direttamente nella ruota, come nel disegno noto come "Whispering Wheel", che abassa il centro di gravità complessivo del veicolo e riduce il numero di parti in movimento. Quando non sono dotate di un asse, di un differenziale, oppure della trasmissione, i veicoli elettrici godono di una minore inerzia rotazionale del treno direzionale ma anche di un minor peso e di componenti che consumano energia nel loro funzionamento. Un sistema senza ingranaggi, o con un solo ingranaggio in alcuni BEV elimina la necessità di un cambio a marce, dando all'auto un'accelerazione e frenata più dolce. Si consideri inoltre che i motori elettrici, con i moderni sistemi di alimentazione, possono lavorare a potenza o a coppia costanti; i motori a combustione interna hanno una propria curva caratteristica, seguendo la quale i regimi di coppia e potenza massime si hanno in zone molto limitate della velocità di rotazione, in genere verso i 2/3 della velocità massima per la coppia e 4/5 per la potenza.
Grazie a Wikipedia.
Boba Fett [ Mar 04 Mag, 2010 17:16 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
Va beh, più che con il ciclo combinato il confronto lo farei con una centrale a olio combustibile o altri derivati petroliferi, e il rendimento elettrico in questo caso si aggira intorno al 40%. Anche se la sempre maggior diffusione di auto a metano rende certamente interessante anche il confronto con le centrali a gas a ciclo combinato.
marvel [ Mar 04 Mag, 2010 18:10 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
Va beh, più che con il ciclo combinato il confronto lo farei con una centrale a olio combustibile o altri derivati petroliferi, e il rendimento elettrico in questo caso si aggira intorno al 40%. Anche se la sempre maggior diffusione di auto a metano rende certamente interessante anche il confronto con le centrali a gas a ciclo combinato.
Beh, guarda che la maggior parte delle centrali elettriche a combustibili fossili o sono turbogas (da noi per esempio) o comunque sono a rendimento molto più elevato di un'automobile, comprese quelle a metano, dove la combustione oltre a disperdere in calore un'enorme quantità di energia (recuperata praticamente sempre, almeno in parte, in una centrale elettrica, anche per alimentare il ciclo stesso) è una combustione di pessima qualità.
marvel [ Mar 04 Mag, 2010 18:25 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Tiè, queste sono le mie preferite, se farò soldi mi comprerò un modello della serie S-model ... alla faccia delle auto elettriche giocattolo!
Ora, però, rientriamo On Topic, please..
Va beh, più che con il ciclo combinato il confronto lo farei con una centrale a olio combustibile o altri derivati petroliferi, e il rendimento elettrico in questo caso si aggira intorno al 40%. Anche se la sempre maggior diffusione di auto a metano rende certamente interessante anche il confronto con le centrali a gas a ciclo combinato.
Beh, guarda che la maggior parte delle centrali elettriche a combustibili fossili o sono turbogas (da noi per esempio) o comunque sono a rendimento molto più elevato di un'automobile, comprese quelle a metano, dove la combustione oltre a disperdere in calore un'enorme quantità di energia (recuperata praticamente sempre, almeno in parte, in una centrale elettrica, anche per alimentare il ciclo stesso) è una combustione di pessima qualità.
Certo, però il confronto va fatto tra il petrolio bruciato nel motore e il petrolio bruciato in una centrale elettrica, non è possibile trasferire tutto il consumo petrolifero dell'autotrazione sul gas o altre fonti, se non nel lungo periodo.
zerogradi [ Mer 05 Mag, 2010 10:01 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Vi state dimenticando che l'energia elettrica si può produrre anche tramite solare ed eolico..il petrolio no. Li dobbiamo arrivare.......energie rinnovabili!
Poranese457 [ Mer 05 Mag, 2010 10:09 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Ed una volta che tutto il mondo andrà a batterie... il problema smaltimento batterie come si risolve????
zerogradi [ Mer 05 Mag, 2010 10:18 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Ed una volta che tutto il mondo andrà a batterie... il problema smaltimento batterie come si risolve????
Le batterie si riciclano quasi totalmente. I metalli pesanti che le compongono (oggi in % molto molto ridotta rispetto al passato) vengono completamente riciclati. Ci sono industrie apposite, che ovviamente aumenteranno di numero.
Tra l'altro l'Italia è lo stato leader nel riciclaggio delle vecchie batterie al piombo...in qualcosa di positivo ci distinguiamo anche noi...
marvel [ Mer 05 Mag, 2010 11:26 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Ed una volta che tutto il mondo andrà a batterie... il problema smaltimento batterie come si risolve????
Come dice Zerogradi, le batterie si riciclano, anzi, è prezioso e conveniente riciclarle!
Tra l'altro sono state sviluppate, ed altre lo saranno, batterie completamente riciclabili allo zinco ed altri materiali meno costosi del litio, nonchè sistemi di produzione di idrogeno in celle in auto,senza bisogno di stoccaggio del prezioso quanto esplosivo gas.
Insomma, continuare con i motori a combustione ormai inizia ad essere decisamente anacronistico, e lo facciamo solo per non mettere ko l'industra automobilistica tradizionale e i grandi sistemi di produzione e di distribuzione dei combustibili.
Passare all'elettricità non solo è possibile ma conveniente.
Non concordo sulla possibilità di andare solo a rinnovabili, non siamo ancora in grado di rispondere all'enorme fabbisogno energetico, e forse non lo saremo ancora per molto tempo.
Secondo me, purtroppo, per i prossimi 50-70 anni dovremo ancora utilizzare (da noi di nuovo e nel mondo di più) il nucleare anche con i suoi difetti e rischi.
Ma sono sicuro che il passaggio all'elettrico darà nuovo stimolo anche allo sviluppo di nuovi sistemi di produzione da energie rinnovabili.
I tempi sono più che maturi per il trasporto elettrico, la distribuzione è relativamente semplice dato che basta potenziare la rete elettrica già presente capillarmente.
L'unico punto debole della catena è rappresentato solamente dall'autonomia delle auto che mediamente non supera i 500-600 km, ma esistono sistemi alternativi in grado di sopperire a questa limitazione, in attesa di tecnologie più performanti.
Uno dei sistemi è rappresentato dalla presenza capillare di una rete di distribuzione che possa ricaricare le auto ad ogni sosta (autogril, parcheggi, ecc); l'altro è la presenza a bordo dell'auto di un piccolo generatore ad alcool (o altri combustibili alternativi) che funzionando a regime ideale al massimo dell'efficienza, sia in grado di entrare in funzione durante il viaggio se dovesse rendersi necessaria una carica aggiuntiva per raggiungere la destinazione oltre l'autonomia delle batterie; poi c'è chi propone di costruire una rete di sostituzione batterie (in un paio di minuti invece di ricaricarti le batterie te le sostituiscono già cariche), in pratica comprando l'auto non si comprerebbero anche le batterie, ma si sottoscriverebbe un contratto con una società che, in abbonamento, ti fornisca batterie nei punti di distribuzione delle stesse, nè più e nè meno di una rete di distribuzione di benzine; infine si stano studiando dei sistemi ad induzione (quindi senza bisogno di contatto) che possano trasferire carica ad un auto anche in movimento, addirittura un'auto potrebbe ricevere carica dalle auto vicine viaggiando tra di loro, e pagando automaticamente il corrispettivo assorbito, all'auto che le sta cedendo parte della sua carica.
Sarebbe una specie di rete in cui le auto a breve percorso e cariche, cedono parte della loro carica all'auto che ha bisogno di maggiore autonomia.
Boba Fett [ Mer 05 Mag, 2010 16:21 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
Vi state dimenticando che l'energia elettrica si può produrre anche tramite solare ed eolico..il petrolio no. Li dobbiamo arrivare.......energie rinnovabili!
Ma dato che per ora il petrolio è la fonte di energia primaria maggioritaria del pianeta (30/40% circa) non ha senso invocare le auto elettriche e pensare di sostituire il consumo di petrolio per i trasporti con fonti NON petrolifere, se non nel luunghissimo periodo.
finché ci sarà petrolio da estrarre, verrà bruciato, come è giusto che sia.
il fosso [ Mer 05 Mag, 2010 16:48 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
Ma dato che per ora il petrolio è la fonte di energia primaria maggioritaria del pianeta (30/40% circa) non ha senso invocare le auto elettriche e pensare di sostituire il consumo di petrolio per i trasporti con fonti NON petrolifere, se non nel luunghissimo periodo.
finché ci sarà petrolio da estrarre, verrà bruciato, come è GIUSTO che sia.
Se è possibile sotituirlo, anche se c'è, perchè continuare ad usarlo, visto gli immensi danni ecologici è alla salute che procura? Proprio non capisco perchè debba essere giusto
Boba Fett [ Mer 05 Mag, 2010 16:54 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
Ma dato che per ora il petrolio è la fonte di energia primaria maggioritaria del pianeta (30/40% circa) non ha senso invocare le auto elettriche e pensare di sostituire il consumo di petrolio per i trasporti con fonti NON petrolifere, se non nel luunghissimo periodo.
finché ci sarà petrolio da estrarre, verrà bruciato, come è GIUSTO che sia.
Se è possibile sotituirlo, anche se c'è, perchè continuare ad usarlo, visto gli immensi danni ecologici è alla salute che procura? Proprio non capisco perchè debba essere giusto
Se fosse possibile sostituirlo sarebbe già stato sostituito. Ma in realtà l'unico limite all'utilizzo del petrolio e le altre fonti fossili è la disponibilità, quando la produzione calerà verrà sostituito, anche per forza.
bix [ Mer 05 Mag, 2010 20:36 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
Vi state dimenticando che l'energia elettrica si può produrre anche tramite solare ed eolico..il petrolio no. Li dobbiamo arrivare.......energie rinnovabili!
Ma dato che per ora il petrolio è la fonte di energia primaria maggioritaria del pianeta (30/40% circa) non ha senso invocare le auto elettriche e pensare di sostituire il consumo di petrolio per i trasporti con fonti NON petrolifere, se non nel luunghissimo periodo.
finché ci sarà petrolio da estrarre, verrà bruciato, come è giusto che sia.
Bisogna guardare in faccia alla realtà ed ammettere che con le fonti rinnovabili non andremo mai oltre il 20%.
Finiremo per dipendere dall'uranio.
Non possiamo continuare ad incrementare il consumo di energia ad i ritmi odierni.
Per non parlare della presa per il c..lo delle ibride.
l'unica auto a risparmio è energetico è la Smart che consuma molto meno di una ibrida.
Visto che per il 90% del tempo viaggiamo soli.
Che senso ha girare con 1500kg di cui molti di batterie per consumare lo stesso carburante (o forse di più), di una panda diesel.Tanto vale acquistare questa.
Consumassero dieci volte di meno?
Il futuro semmai è quello dell'utilizzo dei mezzi pubblici,che devono essere efficenti, ma sopratutto OBBLIGATORI.Ossia Centri storici CHIUSI.
No auto elettriche, per soddisfare la nostra voglia di possedere il mezzo a tutti i costi.
Immaginate Perugia con quattro linee di mini-metrò che convergono in centro.
zerogradi [ Gio 06 Mag, 2010 09:46 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Secondo me bisogna guardare in faccia alla realtà e capire che il petrolio (PER FORTUNA) finirà a breve...e poi???
Tutti in bicicletta???
Non riusciamo a capire che occorre pensarci prima che finisca, e non dopo...
E quello del 20% di picco massimo delle energie rinnovabili la trovo una vera cavolata.
IL fatto che non si sia passati alle auto elettriche già da ora è arcinoto...vaglielo a dire tu che tutti comprano le auto eletrriche alle multinazionali del petrolio....
Poranese457 [ Gio 06 Mag, 2010 10:05 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Quella della fine del petrolio è una delle più grosse fandonie messe in giro da ormai molti decenni.
Il petrolio non finirà e, purtroppo, finchè esso sarà presente non vi saranno assolutamente altre fonti di energia da utilizzare semplicemente perchè le potentissime lobby del greggio non lo permetteranno.
Con il petrolio ci si fa di tutto... dai copertoni, al catrame, al carburante!
Sapete quando finirà il petrolio??? Quando ormai noi saremo tutti morti di fame (perchè il suo prezzo risulterà elevatissimo) o distrutti da qualche guerra nucleare causata dalla lotta per le ultime scorte.
il fosso [ Gio 06 Mag, 2010 10:37 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
) o distrutti da qualche guerra nucleare causata dalla lotta per le ultime scorte.
Hai visto troppe volte MAD MAX!
No ragazzi, siete voi che avete sentito troppe favolette!!!!
Io, dentro a questo mondo, ci vivo da 5 anni
Boba Fett [ Gio 06 Mag, 2010 10:57 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
Non è che il petrolio "finisce"dall'oggi al domani, diminuirà gradualmente la produzione (il famoso picco), ma si continuerà a usarlo per decenni, forse secoli anche se il suo peso relativo diminuirà.
Secondo me bisogna guardare in faccia alla realtà e capire che il petrolio (PER FORTUNA) finirà a breve...e poi???
Tutti in bicicletta???
Non riusciamo a capire che occorre pensarci prima che finisca, e non dopo...
E quello del 20% di picco massimo delle energie rinnovabili la trovo una vera cavolata.
IL fatto che non si sia passati alle auto elettriche già da ora è arcinoto...vaglielo a dire tu che tutti comprano le auto eletrriche alle multinazionali del petrolio....
Alle compagnie petrolifere importa poco se lo bruci nel motore dell'auto o in una centrale elettrica...
marvel [ Gio 06 Mag, 2010 11:01 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
Bisogna guardare in faccia alla realtà ed ammettere che con le fonti rinnovabili non andremo mai oltre il 20%.
Finiremo per dipendere dall'uranio.
Non possiamo continuare ad incrementare il consumo di energia ad i ritmi odierni.
Per non parlare della presa per il c..lo delle ibride.
l'unica auto a risparmio è energetico è la Smart che consuma molto meno di una ibrida.
Visto che per il 90% del tempo viaggiamo soli.
Che senso ha girare con 1500kg di cui molti di batterie per consumare lo stesso carburante (o forse di più), di una panda diesel.Tanto vale acquistare questa.
Consumassero dieci volte di meno?
Il futuro semmai è quello dell'utilizzo dei mezzi pubblici,che devono essere efficenti, ma sopratutto OBBLIGATORI.Ossia Centri storici CHIUSI.
No auto elettriche, per soddisfare la nostra voglia di possedere il mezzo a tutti i costi.
Immaginate Perugia con quattro linee di mini-metrò che convergono in centro.
No, le auto elettriche sono una realtà e convengono sotto ogni aspetto, su questo non c'è più alcun dubbio!
Inoltre conviene prendere energia da una centrale elettrica, anche a combustione di combustibili fossili (il gas, tra l'altro, durerà ancora per molto tempo ed è tra i fossili quello che si brucia con la massima efficienza e minime scorie) piuttosto che bruciare benzina, gas o gasolio in milioni di "stufe mobili" (questo sono le automobili anche più progredite) con cicli di conversione energetica mediocri, inquinanti ed inefficienti!!
Inquina di meno e con maggiore efficienza un impianto sotto produzione costante e controllata, pur con la conversione ad elettrico, stoccaggio nelle batterie e di nuovo meccanico sulle auto elettriche, che la combustione diretta, anche perché in questo modo si risolverebbe il problema delle emissioni nocive.
Le auto ibride non sono una stupidaggine, anzi sono l'unico esempio, nella nostra società scarcassata e contraddittoria, di applicazione tecnologica finalizzata a migliorare le condizioni ambientali e per il risparmio energetico.
La presa per il c...o sono le nostre auto, che siano euro 0 o euro 10, tanto poco cambia, restano dei pessimi mezzi di locomozione da un punto di vista energetico!
Le rinnovabili hanno un grande futuro, ma per ora il fotovoltaico ha dei limiti tecnologici, dovuti in gran parte ai pochi investimenti nello sviluppo (in cui l'industria del petrolio sicuramente ha responsabilità, anche se preventivamente si è appropriata di quasi tutta la produzione di tali tecnologie... condizionandone anche lo sviluppo).
Il limite del 20% riguarda la capacità di conversione in energia elettrica della radiazione solare intercettata... ma in futuro nuovi materiali potrebbero stravolgere questa limitazione rendendo il fotovoltaico altamente conveniente.
Il petrolio finirà, su questo non c'è alcun dubbio, ma sarà un gran peccato perché è un materiale prezioso per molte tecnologie e noi, invece, lo stiamo letteralmente mandando in fumo. Il metano durerà ancora molto, il carbone idem, ma l'uranio, esso stesso esauribile, sarà sempre più importante per noi e converrà di più del petrolio. anche per questo oltre che ad investire sulla ricerca e lo sviluppo delle rinnovabili e del trasporto elettrico, bisogna mettersi in testa che tra poco dovremo fare i conti con il nucleare, volenti o no! (io ne farei volentieri a meno)
Ahimè la fusione atomica resta un sogno ancora troppo lontano, ci sono troppi ostacoli di natura tecnologica da superare e anche la teoria stessa scricchiola, speriamo solo che ci si arrivi prima della prossima era glaciale, altrimenti l'uomo non saprà far fronte all'enorme quantità di energia necessaria per poterla superare indenne.
Boba Fett [ Gio 06 Mag, 2010 11:10 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
No, le auto elettriche sono una realtà e convengono sotto ogni aspetto, su questo non c'è più alcun dubbio!
Inoltre conviene prendere energia da una centrale elettrica, anche a combustione di combustibili fossili (il gas, tra l'altro, durerà ancora per molto tempo ed è tra i fossili quello che si brucia con la massima efficienza e minime scorie) piuttosto che bruciare benzina, gas o gasolio in milioni di "stufe mobili" (questo sono le automobili anche più progredite) con cicli di conversione energetica mediocri, inquinanti ed inefficienti!!
Inquina di meno e con maggiore efficienza un impianto sotto produzione costante e controllata, pur con la conversione ad elettrico, stoccaggio nelle batterie e di nuovo meccanico sulle auto elettriche, che la combustione diretta, anche perché in questo modo si risolverebbe il problema delle emissioni nocive.
Io comunque devo ancora vedere un confronto tra il rendimento della filiera petrolio/carburante/motore a combustione interna e quella che passa per l'elettricità generata mediante una centrale alimentata con derivati petroliferi...
E l'esito è tutt'altro che scontato.
marvel [ Gio 06 Mag, 2010 11:35 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
) o distrutti da qualche guerra nucleare causata dalla lotta per le ultime scorte.
Hai visto troppe volte MAD MAX!
No ragazzi, siete voi che avete sentito troppe favolette!!!!
Io, dentro a questo mondo, ci vivo da 5 anni
Se tutti fossero "dinamici e lungimiranti" come te dovremmo ancora inventare la ruota e la tua Civic sarebbe nient'altro che una slitta trscinata da buoi ... sicuramente fichissima, ma un po' impegnativa come guida!
marvel [ Gio 06 Mag, 2010 12:18 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Tornando ON Topic:
sembrerebbe che le perdite di greggio non siano "soltanto" di 5.000 barili al giorno ma oltre 10 volte questa quantità, ossia 60.000 barili al giorno!!!
La cupola di contenimento con la quale gli esperti di Bp sperano di arrestare la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico, è in viaggio verso il luogo dell'incidente. Lo annuncia Bp in una nota, precisando che l'installazione della struttura inizierà oggi. La struttura è partita ieri in tarda serata, a bordo del rimorchiatore Joe Griffin. «Se tutto andrà come previsto, dovremmo poter iniziare a fermare il flusso di petrolio a partire da lunedì», ha detto il capo delle operazioni di Bp, Doug Suttles, alla Cnn precisando che l'operazione «è molto complessa, avremo sicuramente delle sfide da affrontare durante il percorso».
SI PERDONO 60MILA BARILI AL GIORNO
In audizioni a porte chiuse in Congresso un alto funzionario di Bp ha ammesso che dal geyser sottomarino di greggio nel Golfo del Messico potrebbero sgorgare fino a 60 mila barili di petrolio al giorno, oltre dieci volte quanto stimato finora. Lo scrive il New York Times sul suo sito online paragonando la pressione a cui la società britannica si trova adesso di fronte in Congresso e quella affrontata dalla Toyota nei mesi scorsi per i problemi all'acceleratore dei suoi modelli venduti negli Usa. Nel briefing David Rainey, vicepresidente Bp per il Golfo del Messico, ha detto che la società sta utilizzando vari sistemi per fermare la perdita a 1.500 metri sotto il mare, ta cui la cupola di contenimento del pozzo che dovrebbe essere installata in settimana per immagazzinare e aspirare in superficie il flusso di greggio. Rainey e altri manager di Transocean e di Halliburton hanno ammesso di non saper valutare la probabilità che petrolio del pozzo danneggiato possa essere agganciato dalle cosiddette 'correnti loop' del Golfo del Messico e trascinato fino alle Keys della Florida e da lì nell'Atlantico. «Abbiamo ascoltato da Bp, Halliburton e Transocean una serie di scenari peggiori senza avere invece le migliori soluzioni», ha detto il deputato Edward Markey, democratico del Massachusetts e presidente della sottocommissione Energia e Ambiente della Camera che ha condotto le audizioni.
TRE MESI PER CHIUDERE IL POZZO
Potrebbero volerci tre mesi per chiudere il pozzo petrolifero danneggiato nel Golfo del Messico. A comunicarclo è stato lo stesso Tony Hayward, l'ad di British Petroleum, il colosso britannico che gestisce la piattaforma affondata. Hayward ha spiegato che sono in corso lavori per creare un secondo pozzo per isolare e chiudere quello danneggiato. La nuova perforazione è a circa mezzo chilometro dal pozzo da chiudere. «Vi è un altro passo chiave nel nostro lavoro per chiudere in modo permanente la perdita di petrolio dal pozzo», ha spiegato Hayward. Il manager ha inoltre aggiunto che continuano gli sforzi per fermare la fuoriuscita e di controllare il greggio al livello del fondale marino, per recuperare il petrolio in maroe e proteggere la costa, insieme alle agenzie governative Usa e alle comunità locali.
marvel [ Mar 11 Mag, 2010 12:42 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
ILSOLE24ORE.COM Bp alle corde nel Golfo del Messico chiede aiuto al web
LOS ANGELES - Aiutateci, non sappiamo più cosa fare.
La British Petroleum potrebbe ridursi a cospargere di capelli la superficie del mare per meglio scremare il petrolio che galleggia da venti giorni nel Golfo del Messico, un'idea suggerita alla Bp da un'organizzazione ambientalista. Incapace di chiudere la falla che da 20 giorni sputa almeno 5mila barili di greggio al giorno, il colosso inglese sta usando un sito internet, www.deepwaterhorizonresponse.com , per chiedere suggerimenti alla popolazione su come arginare il danno all'ambiente, e le proposte stanno arrivando numerose; ma sul piano tecnologico le idee sono ormai esaurite e un palpabile senso di panico si sta spargendo rapidamente.
Anche l'ultimo tentativo di coprire la sorgente rimasta aperta dopo l'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon il 20 aprile scorso con una cupola di acciaio è fallito domenica per la profondità dei fondali: a quelle temperature si è formato un addensamento di idrati di metano che ha intasato l'apertura da cui il petrolio avrebbe dovuto essere pompato in superficie.
A metà settimana la Bp ritenterà con una cupola più piccola, e potrebbe anche provare a chiudere la falla temporaneamente con della gomma. Nel frattempo ha ottenuto l'autorizzazione dall'agenzia americana per la protezione dell'ambiente a spargere solventi in profondità e continua a trapanare il fondale per creare una seconda apertura nella sorgente sottomarina e abbassare la pressione nella falla, una soluzione permanente realizzabile nel giro di due mesi ma mai sperimentata a un chilometro e mezzo di profondità.
Cresce intanto a vista d'occhio il costo in dollari per ripulire l'ambiente: finora la Bp ha sborsato 350 milioni di dollari e il conto potrebbe salire rapidamente a un miliardo. Questa cifra non include tra l'altro i risarcimenti già chiesti dalle famiglie degli 11 operai morti nell'esplosione, dai pescatori della Louisiana e da diversi individui e aziende penalizzati dal disastro ecologico: un totale stimato in altri 10 miliardi di dollari.
Ieri per la prima volta anche un'azionista della Bp, Katherine Firpo della Pennsylvania, ha fatto causa all'amministratore delegato Anthony Hayward e ad altri dirigenti per non avere preso adeguate misure di sicurezza che avrebbero potuto impedire la catastrofe. La signora chiede un risarcimento per il crollo del valore delle azioni Bp (-15% dal giorno dell'esplosione) e cita in giudizio anche la Transocean, proprietaria della piattaforma presa in leasing dalla Bp; la Cameron International, produttore della valvola di sicurezza malfunzionante; e la Halliburton Energy Services, la società che aveva cementato l'apertura della sorgente poco prima dell'esplosione (il giacimento, scoperto dalla Transocean, avrebbe dovuto essere chiuso e riaperto successivamente per l'estrazione).
Man mano che i dettagli sulle cause dell'incidente stanno venendo alla superficie, le polemiche stanno infuriando.
Sotto accusa è l'operato della Minerals Management Services, l'agenzia federale che ha continuato ad approvare progetti di offshore drilling a profondità sempre più elevate senza richiedere misure di sicurezza più stringenti; sotto accusa anche tutti i parlamentari che hanno incoraggiato le attività di trivellazione ricevendo nel frattempo laute donazioni dalla Bp. Il colosso inglese ha speso l'anno scorso 16 milioni di dollari per fare lobbying in Parlamento.
Nell'immediato tuttavia tutte le risorse private e pubbliche sono investite nei tentativi di chiudere la falla e limitare i danni ambientali. La marea nerastra è approdata ormai su diverse isolette di fronte alle coste della Louisiana, palle di catrame sono già comparse sulle spiagge dell'Alabama, e i venti ora stanno spingendo questa macchia di petrolio di 12mila chilometri quadrati verso le coste occidentali della Louisiana e del Texas.
Idee online
C'è chi ha suggerito di usare un grande tappo di sughero per chiudere la falla; chi di cucire insieme un salsicciotto di cuscini e usarlo per assorbire il petrolio; chi ha pensato di usare esplosivi per coprire di detriti il fondale. Molte le idee peregrine, ma via web alla Bp arriva anche qualche suggerimento sensato.
In Florida vogliono cospargere il mare con del fieno per assorbire il greggio e rastrellare la superficie. In Alabama spruzzare una soluzione a base di biossido di carbonio per surgelare le particelle di petrolio, rastrellarle e riutilizzarle per la raffinazione. La Matteroftrust.com intanto ha già ricevuto montagne di scatole piene di capelli con cui riempire calze di nylon e assorbire il petrolio affiorato in superficie.
___________
Io un'ideuzza ce l'avrei, non tanto per ripulire il mare o per tappare la falla, quanto per farla pagare ai responsabili della BP... sotto forma di un bel tappo di sughero gigante, cuneiforme... da apporre sul loro di dietro!!
il fosso [ Mar 11 Mag, 2010 13:17 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
Che immane disastro
andrea75 [ Mer 12 Mag, 2010 12:27 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Roba da matti... un disastro di proporzioni immani! Il bello è che ci sono già gli sciacalli che fregandosene del disastro ambientale pensano già all'aumento del prezzo del carburante per arginare le perdite..... MAH!
marvel [ Gio 13 Mag, 2010 15:42 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
MAREA NERA: BP POSIZIONA NUOVA CUPOLA CONTENITIVA SU PERDITA
(AGI) - Robert (Louisiana), 12 mag. - La Bp ci riprova. Dopo aver fallito il primo tentativo di chiudere la perdita nel Golfo del Messico, la societa' petrolifera britannica ne ha portata un'altra molto piu' piccola, 2 tonnelate di peso contro 100 dell'originaria. La struttura, battezzata 'cappello a cilindro, sara' installata entro domani o al piu' tardi venerdi' e avra' il compito di pompare in superficie la perdita di 5.000 barili a 1.525 metri di profondita'. L'altra cupola e' stata rimossa dalla Bp dopo che la formazione di cristalli di idrati di metano nelle condutture l'aveva compromessa .
marvel [ Gio 13 Mag, 2010 15:45 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Marea nera: BP, mini-cupola calata in mare per tentare di incappucciare il pozzo di petrolio
12 maggio, 20:12
(ANSA) - NEW YORK, 12 mag - Una mini-cupola mobilitata per tentare di incappucciare il pozzo di petrolio e' stata calata sui fondali: lo ha annunciato la Bp.
La cupola, del peso di circa due tonnellate, non e' stata ancora posizionata in attesa degli ultimi controlli.
marvel [ Ven 14 Mag, 2010 15:45 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
ANCORA PESSIME NOTIZIE, oserei dire ALLUCINANTI!
Ormai è una vera CATASTROFE!!!
Marea nera: la perdita è di 4-5 volte superiore alle stime del Governo
La perdita di petrolio originata dall'esplosione della piattaforma nel golfo del Messico potrebbe essere decisamente maggiore di quanto stimato dal Noaa (l'organismo federale americano che si occupa della tutela ambientale delle acque e delle coste marine), forse 4-5 volte di più. Lo affermano al New York Times alcuni esperti.
Il metodo contestato - La cifra fornita dal governo americano è stata ottenuta con un metodo chiamato “Bonn Convention” basato sui colori dell'acqua, che sono usati per stimare lo spessore della macchia di petrolio: "Ma questo protocollo è specificatamente non raccomandato per le macchie molto grandi - afferma al quotidiano Alun Lewis, un esperto britannico -, inoltre una sua applicazione corretta dovrebbe dare un intervallo di quantità".
Gli esperti scomodi - La stima iniziale fornita dalla Bp era di 1000 barili al giorno, alzata dal Noaa a 5000 solo una settimana dopo la tragedia. I dirigenti dell'azienda britannica hanno sempre affermato che una stima è impossibile. Secondo il quotidiano però, due ricercatori del Massachussets, esperti nelle misure del flusso dei geyser sottomarini, erano stati invitati dalla Bp per provare i loro strumenti sulla falla, ma sono stati all'improvviso rimandati a casa. "Il governo ha la responsabilità di chiedere i numeri esatti - afferma Ian McDonald, oceanografo della Florida State university - ho fatto una stima sulle immagini satellitari, e il risultato è 4-5 volte maggiore di quanto detto finora".
Le stime peggiori - Ma ci sono stime anche peggiori di quelle riportate dal New York Times. Come afferma il quotidiano britannico The Guardian, la quantità di greggio riversata nel Golfo del Messico potrebbe essere dodici volte superiore a quanto stimato dalla compagnia petrolifera britannica. Il limite massimo potrebbe essere di 70mila barili giornalieri, contro i 5mila stimati dalla Bp: equivalenti a un disastro come quello causato dal naufragio della Exxon Valdez ogni quattro giorni. La Bp dal canto suo non cambia sistema e si affida alle immagini satellitari e all'osservazione dell'acqua, ritenendo impossibile effettuare una stima affidabile in base alle immagini sottomarine.
I mezzi mobilitati per bloccare la falla - Intanto il Noaa ha reso noto un primo bilancio dei mezzi messi in campo per bloccare la falla. Secondo il sito dell'agenzia sono al lavoro 13 mila persone, che hanno disposto a difesa delle coste oltre 600 chilometri di barriere di contenimento e assorbenti, e sono stati spruzzati 712 mila litri di sostanze disperdenti.
Bp: spesi 450 milioni usd finora per la macchia - E salgono sempre più anche i costi per gli sforzi compiuti dalla British Petroleum per fermare la marea nera: la compagnia britannica gestore della piattaforma esplosa il 20 aprile ha fatto sapere di aver già speso 450 milioni di dollari dall'inizio del disastro. Si tratta di un aumento di ben 100 milioni di dollari dall'ultimo bollettino diffuso da Bp appena tre giorni fa. Le spese sostenute da Bp riguardano i tentativi per contenere la macchia di petrolio fuoriuscita dalla piattaforma Deepwater Horizon, le trivellazioni per un nuovo pozzo, il denaro dato agli Stati che si affacciano sulle coste minacciate e costi federali. Il direttore operativo Doug Suttles aveva detto due giorni fa che i costi aumentano di 10 milioni di dollari al giorno.
Difficoltà per nuova cupola - La mini cupola che in queste ore avrebbe dovuto “incappucciare” il pozzo arginando la marea è più difficile da posizionare del previsto: se ne parlerà soltanto la prossima settimana, o nella migliore delle ipotesi durante il week-end se ci sarà stato qualche progresso nel frattempo. Dopo la maxi-cupola della scorsa settimana, inutilizzabile perché a 1.500 metri di profondità si era formato del ghiaccio sulla sua superficie, anche la soluzione alternativa sta incontrando serie difficoltà e rischia di risultare vana. La multinazionale britannica, sempre più nel fuoco delle critiche, ammette che avrebbe dovuto fare di più per prepararsi all'eventualità di un incidente come l'esplosione del 20 aprile della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, con 11 morti e oltre cinquemila barili quotidiani che fuoriescono dal pozzo.
marvel [ Gio 20 Mag, 2010 16:06 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Marea nera, un esperto: "Disastro peggiore di quello di Chernobyl". Scendono in campo i divi di Hollywood
"Lo sversamento sottomarino nel Golfo del Messico è un disastro ambientale peggiore di quello causato dall'esplosione di un reattore nucleare a Chernobyl nel 1986". Così Nicholas A. Robinson, co-direttore del Centro per gli studi giuridici ambientali Pace Law School di New York, intervenendo alla Conferenza internazionale Icef sulla governance globale per l'ambiente, ha definito la marea nera che si sta propagando al largo degli Stati Uniti. "E' un vero assalto alla vita sottomarina - ha proseguito Robinson - che né la Bp, né nessun altro sa come fermare. Finora è stato catturato solo il 10% del flusso del petrolio con misure palliative e la corrente sta portando la chiazza sulla costa atlantica degli Stati Uniti".
Hollywood si mobilita per salvare l’ambiente - A un mese dall'esplosione che ha fatto affondare la piattaforma Deepwater Horizon, Hollywood è scesa in campo per salvare le coste del golfo del Messico investite dalla Marea . Kevin Costner, la star di 'Waterworld' che ha speso anni e milioni di dollari per perfezionare una centrifuga succhia-petrolio dalle acque marine, ha incontrato i vertici di Bp a corto di soluzioni per far fronte il disastro ambientale. E intanto Robert Redford, un altra star ambientalista, ha registrato uno spot e scritto una lettera aperta al presidente Barack Obama: "Siamo davanti a uno dei peggior disastri ecologici della storia. Signor presidente: è arrivato il momento di pensare a una energia pulita".
La macchina di Costner si chiama “Ocean Therapy”: l'attore ci si dedica con un team di scienziati, tra cui il fratello Dan, dai tempi del disastro Exxon-Valdez in Alaska. Piazzata su una chiatta la centrifuga ad alta velocità risucchia vaste quantità di acqua inquinata, separa il petrolio e restituisce il 97 per cento di acqua pulita. “In pratica è come un gigantesco aspirapolvere", ha spiegato l'attore che ha avuto l'ok dal Chief Operating Officer della Bp Doug Suttles di mettere alla prova sei delle sue macchine questa settimana.
Intanto la marea, entrata mercoledì nella Corrente Loop che potrebbe portarla verso l'Atlantico lambendo le coste di Cuba, ma risparmiando forse quelle della Florida che si affacciano sul Golfo del Messico, ha investito in pieno la Louisiana.
Una coperta di liquido viscoso color cioccolato ha invaso le paludi del Delta e dalle acque inquinate dal petrolio è stata recuperata una baby tartaruga: l'animale, che ha meno di un anno, è stato portato in cura in un centro specializzato di New Orleans.
20 maggio 2010 Redazione Tiscali
marvel [ Lun 31 Mag, 2010 12:17 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Marea nera: l'operazione "Top kill" fallisce, Obama sotto pressione
Top Killè ufficialmente morta: tre giorni e 35 mila barili di fluidi dopo l'inizio del pompaggio, l'ultima manovra di Bp per fermare la marea nera nel Golfo del Messico è stata abbandonata. "E' un fallimento che infuria e che spezza il cuore", ha detto il presidente Barack Obama dopo che in una conferenza stampa a Robert in Louisiana Doug Suttles, il Chief Operating Officer della multinazionale del petrolio, aveva annunciato il nuovo fiasco. Bp passa adesso a una nuova manovra per cui si è data quattro giorni, forse più, di tempo: si chiama Lower Marine Riser Package (LMRP), nella sostanza un 'cappuccio' o una 'mini-valvola' posizionato sopra la supervalvola che non ha funzionato in aprile e collegato alla nave di appoggio in superficie con cui Bp si augura di catturare il grosso del greggio e del gas che escono dal pozzo danneggiato 40 giorni fa. "Ma è una manovra non priva di rischi, ed ecco perché non è stata tentata prima", ha detto Obama da Chicago dove si trova con la famiglia in una difficile vacanza per il 'ponte' del Memorial Day, mentre la costa degli stati che si affacciano sul Golfo del Messico ricevono una nuova condanna a morte.
Triplo fallimento - La nuova battuta d'arresto - la terza dopo il fallimento della cupola e del 'siringone' - e l'annuncio del cosiddetto piano D hanno chiuso una giornata contrassegnata da indignazione crescente. Proteste in Louisiana, proteste a New York: ipnotizzati dalla 'spill-cam', la telecamera che trasmette immagini del fiotto di greggio 24 ore su 24, gli americani condividono la rabbia della Casa Bianca per l'impotenza dei petrolieri e a Washington il Dipartimento della Giustizia sta valutando azioni legali a carattere penale. A Manhattan ieri 200 manifestanti si sono imbrattati di finto petrolio fatto di cioccolata e vernice davanti a una pompa di benzina. In Louisiana guida la polemica contro Bp, ma anche contro il governo federale, l'ex stratega di Bill Clinton James Carville: "La gente qui crede in quel che vede. Mi sembra che il presidente Obama sia più arrabbiato con i suoi critici che con Bp", ha detto Carville, che è di New Orleans, guadagnandosi un rimbrotto del portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs: "James non conosce i fatti". Era da venerdi che negli stati del Golfo cresceva il pessimismo sull'esito di Top Kill, e anche adesso non ci sono certezze.
Obama sulla graticola - Mentre in Louisiana crescono le polemiche perché, secondo le autorità locali (smentite da Bp), la multinazionale del petrolio ha organizzato soccorsi da palcoscenico in occasione della visita di Obama su una spiaggia di Grand Isle, il Dipartimento della Giustizia ha mosso i primi passi verso un'azione penale contro Bp per i comportamenti prima e dopo il disastro. Una squadra di procuratori e di investigatori guidata dagli Assistant Attorney General Ignacia Moreno e Tony West hanno cominciato a raccogliere prove nello Stato americano per verificare se Bp abbia violato regole di sicurezza federali e fuorviato le autorità assicurando che era in grado di contenere rapidamente la perdita di greggio. L'indagine del Dipartimento della Giustizia è un passo preliminare prima di decidere l'apertura formale di una inchiesta, ma ad ogni buon conto l'amministrazione ha chiesto al Congresso dieci milioni di dollari per finanziarla. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, appena 24 ore fa, si era simbolicamente inginocchiato sulla spiaggia di Port Fouchon per sporcarsi le mani con il catrame. Annuciando subito dopo di aver intenzione di triplicare sforzi e stanziamenti per fermare il disastro ambientale. Me ngli Usa sono ancora in molti a dargli addosso, sostenendo che la sua Amministrazione troppo lentamente, e con poca decisione, lasciando la guida tecnica delle operazioni alla Bp, che in quanto responsabile del dramma possiede ben poca credibilità.
30 maggio 2010 Redazione Tiscali
stefc [ Mer 02 Giu, 2010 13:55 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale Nel Golfo Del Messico
....................negli Usa sono ancora in molti a dargli addosso, sostenendo che la sua Amministrazione troppo lentamente, e con poca decisione, lasciando la guida tecnica delle operazioni alla Bp, che in quanto responsabile del dramma possiede ben poca credibilità.
....è questa la cosa strana:
di solito gli USA sono sempre i primi a mobilitarsi con uomini, mezzi e tecnologia per andare in capo al mondo e difendere i diritti umani e la democrazia.......
Mentre lì davanti e in casa casa loro, dove si sta consumando un disastro da ormai un mese, non hanno ancora mosso un dito.......
Come a dire, "Cara BP, hai fatto un gran casino e ora sono c...i tuoi........"
...ed intanto le coste USA diventano sempre più nere.................
marvel [ Gio 03 Giu, 2010 12:13 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Marea nera, Obama: "In tribunale i responsabili"
Il presidente Usa annuncia azioni legali nei confronti dei manager della Bp. Dopo i tentativi a vuoto di chiudere la falla, si prova a dirottare il flusso di petrolio verso la superficie
01 giugno, 2010
Il presidente Barack Obama torna ad attaccare la British Petroleum, gestore della piattaforma petrolifera esplosa oltre un mese fa nel Golfo del Messico. "Continuerò a ritenere responsabile Bp per tutte le perdite economiche subite dalle persone che vivono nella regione", ha detto Obama parlando dal giardino delle rose della Casa Bianca dopo l'incontro con la commissione indipendente che sta indagando sull'incidente nel Golfo. Obama ha poi promesso che la sua amministrazione perseguirà tutti coloro che hanno infranto le leggi permettendo che avvenisse questa catastrofe ecologica, la peggiore mai avvenuta negli Stati Uniti.
Tg24 Mondo
marvel [ Gio 03 Giu, 2010 12:15 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
3/6/2010 (9:52) - DISASTRO ECOLOGICO - La Stampa
La marea nera si avvicina alla Florida
La Bp prova ancora a chiudere la falla
Il regista James Cameron accusa: la compagnia petrolifera
ha rifiutato il mio aiuto
Le cose non vanno affatto bene. Mentre la marea nera si avvicina pericolosamente alle coste della Florida preannunciando un dramma nel dramma; mentre la Bp subisce una nuova seria battuta d’arresto nelle operazioni di contenimento del greggio, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama definisce con toni quasi disperati la questione la sua priorità numero uno. Alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania, sotto il fuoco delle critiche per non essere riuscito a risolvere in 44 giorni la sfida della marea nera, Obama scende nuovamente in campo in prima persona contro quello che definisce «il petrolio facile». «Fermare questa perdita e contenere il danno deve essere la priorità numero uno del governo», tuona il presidente. E aggiunge: «stiamo combattendo questa battaglia ogni minuto di ogni giorno».
Le polemiche non si fermano. Il regista James Cameron ha detto che la Bp ha rifiutato la sua offerta di aiuto per contrastare la marea nera. «In queste ultime settimane ho visto, come tutti noi, con crescente orrore e angoscia, quel che sta accadendo nel Golfo e ho pensato che questi imbecillinon sanno quello che fanno», ha detto il regista di Avatar e Titanic, che è anche un esperto esploratore di acque profonde. Il celebre regista -che ha lavorato a lungo con i robot sottomarini ed è considerato un esperto di riprese sottomarine- non ha chiarito esattamente cosa voleva dire utilizzando il termine «imbecillli». La notizia arriva il giorno dopo quello in cui Cameron ha partecipato a un super-vertice presso l’Agenzia di Protezione Ambientale statunitense a Washington, una sorta di ’brainstorming’ per cercare di dare una soluzione a quella che ormai è il peggior disastro ambientale della storia statunitense. Cameron ha detto che si è offerto di dare aiuto alla Bp e al governo Usa, ma che è stato «gentilmente» liquidato dal colosso energetico britannico.
Il regista ha aggiunto di non aver parlato direttamente con la Casa Bianca, ma che gli esperti partecipanti al meeting hanno «registrato tutto per riferire alle varie agenzie». Il regista, autore di film con strabilianti effetti speciali, ha contribuito a sviluppare tecniche per apparecchiature da utilizzare in acque profonde e tecnologie subacque oceaniche per realizzare i documentari sul relitto del transatlantico Titanic e della corazzata tedesca Bismarck, circa 3 chilometri sotto la superficie oceanica. Cameron ha anche lasciato capire che il governo Usa dovrebbe assumere un ruolo più attivo per fronteggiare l’emergenza. «Conosco gente davvero, davvero in gamba che lavora a profondità decisamente superiori a quella in cui si trova il pozzo (che è a un chilometro e mezzo circa sotto il livello del mare); e pur riconoscendo che i suoi contatti nel settore non riguardano tecnici di perforazione petrolifera, ha detto che molti sono abituati a lavorare con veicoli subacquei e sistemi elettronici di fibra ottica.
tifernate [ Lun 07 Giu, 2010 11:22 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
....non so se conoscete già questo link con le immagini live, io ve lo posto.
Intanto sembra che il nuovo TAPPO stia funzionando, anche se da quelle immagini non saprei dire...
Marea nera, Il "tappo" funziona, la Bp ottimista
di Apcom Roma, 7 giu. (Apcom)
Starebbe dando i suoi frutti l'ultimo dispositivo istallato dai tecnici della British Petroleum sul pozzo in fondo al Golfo del Messico, che riversa greggio in mare dallo scorso 22 aprile, giorno dell'incidente alla piattaforma petrolifera gestita dalla compagnia britannica. Secondo quanto ha detto il numero uno della Bp, Tony Hayward, l'"imbuto" montato giovedì sera riesce a recuperare 10.000 barili di petrolio al giorno, quindi "una gran parte" del petrolio che fuoriesce. Hayward ha detto che "altri sistemi di contenimento saranno istallati nel corso della prossima settimana, e così speriamo di raccogliere" sempre più petrolio, promettendo che la sua compagnia chiuderà la falla e si impegnerà per fare fronte alla catastrofe ambientale. "Ripuliremo il petrolio, rimedieremo a ogni danno ambientale e riporteremo la costa del Golfo alla situazione precedente a questo" incidente, ha dichiarato. Intanto però il comandante della Guardia Costiera americana, l'ammiraglio Thad Allen, ha detto che la chiazza di petrolio nel Golfo del Messico si estende per un raggio di 200 miglia (320 km) attorno alla falla in fondo al mare. Il petrolio "si estende su un raggio di 320 chilometri attorno alla testa del pozzo da dove fuoriesce in questo momento, e non si tratta di una chiazza uniforme", ha detto l'ammiraglio, incaricato di coordinare le operazioni del governo, parlando all'emittente ABC. "Si tratta letteralmente di centinaia di migliaia di piccole chiazze", ha aggiunto nel corso della trasmissione della domenica "This week". Quella che stiamo combattendo - ha aggiunto - "è una guerra insidiosa, perchè (il petrolio) attacca quattro Stati l'uno dopo l'altro, e arriva da più direzione in funzione delle condizioni meteorologiche", ha spiegato l'ammiraglio Allen. I quattro Stati toccati dalla marea nera sono la Luisiana, e in misura minore il Mississippi, l'Alabama e la Florida.
07 giugno 2010
marvel [ Lun 07 Giu, 2010 18:44 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Ci siamo, iniziano a fioccare i miliardi e, quindi, è probabile una grande spinta verso l'auto elettrica.
Pensate che oltre ad incentivi ed agevolazioni pe non so quanti miliardi, il Senato USA vorrebbe istituire un premio da 10 milioni di dollari per la prima azienda che riuscirà a costruire un'auto elettrica con un'autonomia di 800 chilometri.
L'importante è che risolvano gli unici problemi che insidiano ancora la diffusione di questo mezzo di trasporto, che sono rappresentati esclusivamente dalle batterie, ancora piuttosto pesanti, costose, con autonomia limitata e soprattutto con vita troppo limitata. Risolto questo annoso problema, credo che l'auto elettrica non avrà più nessun ostacolo.
Continuare a bruciare oli combustibili fossili per muoversi è ormai "primitivo", peggio che fumare!
Auto elettrica: 10.000 $ di incentivo negli USA
Barack Obama mantiene la parola. Quando due anni fa era solo un candidato alla Casa Bianca illustrava a Lansing (Michigan), cuore dell'industria automobilistica americana, un piano energetico per mettere fine entro 10 anni alla dipendenza dall'oro nero proveniente dal Medio Oriente e il Venezuela, ed ora che è Presidente degli Stati Uniti mette d'accordo Democratici e Repubblicani con il tema dell'auto elettrica.
L'obiettivo politico comune è l'indipendenza energetica e, proprio adesso che la marea nera nel Golfo del Messico spaventa l'America, il Senato ha dichiarato l'intenzione di aumentare le agevolazioni fiscali per l'acquisto di auto a impatto zero.
10.000 DOLLARI DI BONUS STATALE
La proposta di legge, illustrata dal quotidiano Detroit News (entrato in possesso di una copia del documento lungo più di 40 pagine), prevede l'incremento delle agevolazioni fiscali a disposizione degli acquirenti di auto elettriche fino a 10.000 dollari (circa 8.000 euro). Una cifra su cui sono tutti d'accordo, sebbene lo stanziamento complessivo da concedere ai contribuenti americani resti un nodo da sciogliere. Il Congresso vorrebbe una manovra da 6,6 miliardi di dollari per arrivare in poco tempo a 700.000 auto elettriche incentivate e a diversi punti di ricarica. Il Senato, invece, alzerebbe la cifra a 10 miliardi di dollari.
PER I COSTRUTTORI 10 MILIONI DI DOLLARI IN PALIO
Sul fronte costruttori il Senato vorrebbe istituire un premio da 10 milioni di dollari per la prima azienda che riuscirà a costruire un'auto elettrica con un'autonomia di 800 chilometri. Scontate le reazioni positive dei colossi dell'auto americana. "Apprezziamo molto la lungimiranza del Parlamento per questo settore, soprattutto a pochi mesi dalla presentazione della Chevrolet Volt - ha detto Greg Martin per conto di General Motors -. Con tempismo perfetto per permetterci di lavorare su nuove tecnologie per rendere sempre più conveniente l'acquisto di una emissioni zero". Oltre alla Volt, che arriverà in listino negli USA a Novembre, arriverà presto anche la Nissan Leaf.
IL CALENDARIO DELL'AUTO ELETTRICA IN LISTINO
A questo proposito, mentre in Italia si è già cominciato a parlare di incentivi all'auto elettrica (quando i bonus per l'acquisto di auto nuove non sono stati rinnovati per il 2010), vale la pena ricordare i piani dei costruttori. Mentre a Roma è partito il progetto sperimentale di smart ED (sulle nostre strade in 100 unità), nei listini 2010 entreranno a breve la Nissan Leaf, Citroen C-zero e Peugeot iOn. Nel 2011 arriveranno la Opel Ampera (sorella della Volt), la Mitsubishi i-Miev, la Renault Fluence ZE, Kangoo Express ZE, Twizy ZE e BMW Serie 1; nel 2112 sarà la volta di Fiat 500 elettrica, Renault Zoe ZE, smart ED, Mercedes Classe A e Ford Focus e nel 2013 di Volkswagen Golf e E-Up.
di Omniaut
Io aggiungerei anche la Tesla Motor che è già bella che pronta con i modelli Roadster e Model S.
marvel [ Mar 13 Lug, 2010 12:02 ] Oggetto: Re: Disastro Ambientale nel Golfo del Messico
Marea nera, Il super tappo è posato, Bp ancora col fiato sospeso
di Apcom
New Orleans, 13 lug. (Ap) - Forse è una svolta cruciale nella lotta che dura da mesi contro il greggio che inquina il golfo del Messico: ma la British petroleum è ancora prudente perchè non c'è la certezza che il nuovo super 'tappo' sul pozzo di petrolio, posato questa notte, riuscirà a bloccare del tutto la fuoriuscita. C'è la speranza però che la copertura riusca a contenere integralmente la fuga dei milioni di litri di greggio che si riversano quotidianamente nell'oceano da oltre 3 mesi. Le prossime 48 ore saranno cruciali per capire se l'operazione ha avuto successo: le immagini diffuse sul sito internet del gruppo petrolifero britannico mostrano la posa del tappo sulla fuga di greggio a una profondità di 1.500 metri. Battezzato "Top Hat 10", il nuovo imbuto sostituisce il modello precedente che raccoglieva al massimo 25.000 barili di petrolio, contro i 35.000-60.000 che sgorgavano dal pozzo. La Bp non ha voluto comunque garantire il successo del nuovo tentativo, sottolineando come questa operazione sia assolutamente eccezionale e senza precedenti "a questa profondità e in queste condizioni". "La sua efficacia e capacità di contenere il greggio e il gas non possono essere assicurate", mette in guardia la compagnia. Inoltre Bp sottolinea che "ci aspettiamo - sebbene non vi sia la certezza - che nel corso dei test non sarà rilasciato greggio nell'oceano. Questo però non costituirà indicazione che il flusso dal pozzo sia stato bloccato permanentemente". Se il super tappo dovesse funzionare, la Bp conta entro inizio agosto di riuscire a mettere in opera i due primi nuovi pozzi di soccorso che dovrebbero bloccare definitivamente la fuga di greggio. Nel frattempo è giunta in Florida la First Lady, Michelle Obama, che ha invitato i turisti a non abbandonare la costa del Golfo: "E' importante per il resto del Paese sapere che questi posti continuano ad essere vivi e belli come lo sono sempre stati in precedenza". Sul fronte giuridico, il governo Usa ha annunciato una nuova moratoria sulle perforazioni offshore in profondità, per sostituire quella attualmente sospesa dal tribunale federale, perche "troppo estesa". La nuova moratoria sarà in vigore fino al 30 novembre. 13 luglio 2010