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Meteocafè - SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG? (Aggiornato 27-02-2016)
DragonIce [ Ven 09 Gen, 2009 12:36 ]
Oggetto: Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
anche perchè "Elio" ancora dorme..
Il sole tace e la Terra perde energia
Il sole continua a tacereNegli ultimi 2 anni la radiazione solare verso la Terra ha toccato i minimi assoluti dal 1978, rimanendo sempre al di sotto dei 1365.3 Watt a metro quadro. Questa è la conseguenza misurabile più importante dell'attuale minimo solare, che si conferma uno dei più critici degli ultimi 250 anni. Anche la NASA ha dovuto gettare la spugna di fronte alla reiterata assenza di macchie solari: non solo l'inizio del nuovo ciclo è stato ulteriormente posticipato, ma ne è anche stata ridotta notevolmente l'intensità. In parole povere con la debacle di dicembre gli assertori di un 24° ciclo forte si sono dovuti ricredere, prevedendo un'attività solare addirittura inferiore a quella del precedente massimo. Mai prima d'ora si era assistito ad un passo indietro così clamoroso. Di fatto più l'attività solare si mantiene bassa più le proiezioni per il futuro si fanno incerte; nel frattempo il 2008 crolla al 10° posto della speciale classifica del caldo e l'Europa riscopre rigori invernali che sembravano ormai sopiti. La crisi solare sta cominciando a contagiare anche il clima?
continua qui..
http://www.3bmeteo.com/giornale/meteo_articolo-8701.htm
fonte 3Bmeteo
marvel [ Gio 15 Gen, 2009 18:11 ]
Oggetto: Re: CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Davvero incredibile!! :eek: :eek: :eek:
Oh! RIPIJATEEEEEEEE!
Francesco [ Gio 15 Gen, 2009 18:15 ]
Oggetto: Re: CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Questo dato è veramente incredibile .....
Nuova era glaciale alle porte??? :confuso:
Icestorm [ Gio 15 Gen, 2009 18:20 ]
Oggetto: Re: CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Questo dato è veramente incredibile .....
Nuova era glaciale alle porte??? :confuso:
Si..senz'altro...in tutte le videoteche mondiali! Da non perdere...... :zzz: :zzz:
marvel [ Gio 15 Gen, 2009 18:27 ]
Oggetto: Re: CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Questo poi è interessantissimo...
Fa vedere come la NASA ha variato la previsione man mano che il ciclo tendeva a non riprendersi... in pratica si è passati da una previsione di un ciclo precoce, lungo e con un massimo intenso, a quella di un ciclo breve, posticipato e con un massimo davvero debole.
Clikkate sull'immagine per vedere la sequenza.

Icestorm [ Gio 15 Gen, 2009 18:31 ]
Oggetto: Re: CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Purtroppo mi mette paura allo stesso modo la proiezione di un ciclo a bassa energia e di brevissima durata, tanto poco ci si capisce in materia solare ancora nel 2008 nel mondo scientifico...
Siamo lungi dal saper tutto...questa ne è una delle tante riprove..
Francesco [ Gio 15 Gen, 2009 18:33 ]
Oggetto: Re: CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Questo dato è veramente incredibile .....
Nuova era glaciale alle porte??? :confuso:
Si..senz'altro...in tutte le videoteche mondiali! Da non perdere...... :zzz: :zzz:
The day after tomorrow!!! :P :P
Massi a parte tutto, le influenze sulla Terra, sono davvero così misteriose??
marvel [ Gio 15 Gen, 2009 18:41 ]
Oggetto: Re: CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Massi a parte tutto, le influenze sulla Terra, sono davvero così misteriose??
Mah, non credo che le influenze sulla Terra siano tanto misteriose... si sa che l'attività solare, e quindi i Watt per metro che ci riscaldano, sono direttamente proporzionali all'attività solare e, di conseguenza, alla T terrestre.
Un ciclo più debole del previsto fornirà meno calore del previsto.
Quantificare quanto non lo so fare.
Il discorso, anche in questo caso, è molto più complesso e tira in ballo il campo magnetico terrestre, la risposta ad una ridotta attività solare, il vento solare, i raggi cosmici... un calderone enorme di variabili.
La conoscenza del Sole non è poi così approfondita come alcuni credono, infatti le previsioni fatte erano più che altro basate sui dati statistici che, ahimè, non fanno una teoria affidabile (un po' come per la storia del NAM ;) ).
Lo dico sempre:
la statistica è quella cosa strana per cui se devi prendere un aereo è bene che ti porti con te una bomba...
...infatti è assai improbabile che su un'aereo ci siano 2 bombe contemporaneamente! :lol:
andrea75 [ Gio 15 Gen, 2009 19:49 ]
Oggetto: Re: CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
la statistica è quella cosa strana per cui se devi prendere un aereo è bene che ti porti con te una bomba...
...infatti è assai improbabile che su un'aereo ci siano 2 bombe contemporaneamente! :lol:
E che un areo caschi con un terrorista a bordo! :D
Cmq... questa bassa attività solare sono convinto che in qualche modo si farà sentire..... giustamente difficile dire quanto, ma mi pare di aver visto dalle varie statistiche degli ultimi decenni, che certi cicli hanno avuto una corrispondenza con periodi piuttossto freddi a livello terrestre.
snow96 [ Gio 15 Gen, 2009 20:43 ]
Oggetto: Re: CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Eh eh, la statistica è anche quella cosa per cui se io mangio due polli e te mangi zero polli, abbiamo mangiato un pollo a testa! Hai fame? Non capisci niente di statistica! :D
Poranese457 [ Gio 15 Gen, 2009 21:56 ]
Oggetto: Re: CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Oh bellino anche sto topic... putroppo ho tempo raramente di leggere le analisi intere ma stasera mi sto appassionando non poco :D
PS: Massi... ma il tuo avatar ha qualcosa a che fare con questo calo dell'attività solare? :P :P :P
DragonIce [ Ven 20 Feb, 2009 15:49 ]
Oggetto: Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
beh beh beh... finchè si sbagliano così..
Pack sottostimato di 500.000kmq (Artico)
Clamoroso errore tecnico: l'NSIDC, il più importante ente mondiale per il monitoraggio dei Poli, ha scoperto che il satellite di riferimento SSM/I da oltre 40 giorni sottostima pesantemente la superficie della banchisa artica. A detta degli studiosi dell'NSIDC il problema ha cominciato a presentarsi i primi giorni di gennaio. Il guasto, conosciuto come "sensor drift", è tra i più subdoli che possono occorrere ad un satellite di osservazione. Infatti la sottostima (o sovrastima) parte in sordina per poi ampliarsi di giorno in giorno. Secondo alcune stime al 15 febbraio il Satellite ignorava circa mezzo milione di chilometri quadrati di banchisa. Nonappena l'NSIDC ci accorto del clamoroso errore ha subito reso nota la notizia interrompendo fino a data da destinarsi il servizio. Aggiungendo i 500.000kmq "persi" dal SSM/I l'attuale superficie del pack artico dovrebbe oscillare tra i 14.7 e i 14.9 milioni di chilometri quadrati. Una superficie ben superiore ai livelli del 2008 e tra le maggiori dell'ultimo decennio. Non solo, l'estensione media di Gennaio dovrà essere rivisa al rialzo e quindi il
progresso su 2004-2005-2006-2007 e 2008 sarà sicuramente più importante.
Per chi volesse approfondire la vicenda:
http://nsidc.org/arcticseaicenews/
fonte 3Bmeteo.
pablo [ Ven 20 Feb, 2009 17:32 ]
Oggetto: Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
beh beh beh... finchè si sbagliano così..
Pack sottostimato di 500.000kmq (Artico)
Clamoroso errore tecnico: l'NSIDC, il più importante ente mondiale per il monitoraggio dei Poli, ha scoperto che il satellite di riferimento SSM/I da oltre 40 giorni sottostima pesantemente la superficie della banchisa artica. A detta degli studiosi dell'NSIDC il problema ha cominciato a presentarsi i primi giorni di gennaio. Il guasto, conosciuto come "sensor drift", è tra i più subdoli che possono occorrere ad un satellite di osservazione. Infatti la sottostima (o sovrastima) parte in sordina per poi ampliarsi di giorno in giorno. Secondo alcune stime al 15 febbraio il Satellite ignorava circa mezzo milione di chilometri quadrati di banchisa. Nonappena l'NSIDC ci accorto del clamoroso errore ha subito reso nota la notizia interrompendo fino a data da destinarsi il servizio. Aggiungendo i 500.000kmq "persi" dal SSM/I l'attuale superficie del pack artico dovrebbe oscillare tra i 14.7 e i 14.9 milioni di chilometri quadrati. Una superficie ben superiore ai livelli del 2008 e tra le maggiori dell'ultimo decennio. Non solo, l'estensione media di Gennaio dovrà essere rivisa al rialzo e quindi il
progresso su 2004-2005-2006-2007 e 2008 sarà sicuramente più importante.
Per chi volesse approfondire la vicenda:
http://nsidc.org/arcticseaicenews/
fonte 3Bmeteo.
;) ;) ;)
http://www.lineameteo.it/l-inverno-...80.html#p107580
Pigimeteo [ Ven 20 Feb, 2009 22:56 ]
Oggetto: Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
Macché piccola era glaciale! Nun me fate ride! Io so' ssolo armasto...
de ghiaccio de fronte ar topic de
Marvel su lo stratwarming! Me l'ho letto tutto, da la prima all'urtima paggina. No cche cce fosse quarcosa de novo per me, che c'ho cinque miliardi d'anni, tant'è che sse dice "Niente de novo sotto ar sole"; però me l'ho gustato un monno: in fonno anche solo a
rinfrescasse le idee, ogni tanto, fa bbene. E poi, cque c'avrete da lamentavve col fatto che nun c'ho più le macchie? Quanno ve riempite voi de nei, ve pare d'esse belli?
E poi, invece, se cc'avete freddo, anziché lamentavve con me, che mme so pijato un po' de ferie, scaldateve co lo stratwarming! E tappate tutti 'sti spifferi: nun sete mica ar Colosseo!
Tanti
freschi saluti :freddo:
Er Sole :sunny:
il fosso [ Ven 20 Feb, 2009 23:35 ]
Oggetto: Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
Macché piccola era glaciale! Nun me fate ride! Io so' ssolo armasto...
de ghiaccio de fronte ar topic de
Marvel su lo stratwarming! Me l'ho letto tutto, da la prima all'urtima paggina. No cche cce fosse quarcosa de novo per me, che c'ho cinque miliardi d'anni, tant'è che sse dice "Niente de novo sotto ar sole"; però me l'ho gustato un monno: in fonno anche solo a
rinfrescasse le idee, ogni tanto, fa bbene. E poi, cque c'avrete da lamentavve col fatto che nun c'ho più le macchie? Quanno ve riempite voi de nei, ve pare d'esse belli?
E poi, invece, se cc'avete freddo, anziché lamentavve con me, che mme so pijato un po' de ferie, scaldateve co lo stratwarming! E tappate tutti 'sti spifferi: nun sete mica ar Colosseo!
Tanti
freschi saluti :freddo:
Er Sole :sunny:
:roftl3: :roftl1: :clap:
pablo [ Sab 21 Feb, 2009 14:22 ]
Oggetto: Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
certo che agli occhi di un profano osservando questa carta si rimane abbastanza interdetti perchè io a parte la forte mancanza di ghiaccio in area europea ( sul mare di barents ad ovest della novaja zemlja) sul mare glaciale artico non vedo grossi sconvolgimenti.
e (scusate la provocazione) sempre agli occhi di un profano osservando l'antartico e usando il metro di giudizio che a volte molti scienziati usano per l'artico si potrebbe ipotizzare una imminente era glaciale

il fosso [ Sab 21 Feb, 2009 14:35 ]
Oggetto: Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
Il sole continua a dormire, oggi 7gg di fila senza macchie, 42 gg senza macchie sui 51 totali del 2009!!!!
Frasnow [ Sab 21 Feb, 2009 15:09 ]
Oggetto: VERITà O FANTASIA???
Leggete questo, lo so è lungo, ma ne vale la pena, fidatevi! :eek: :bye:
21 dicembre 2012:
fine del mondo o nuovo inizio?
Scienza e profezie
Quello che non sai...
Salute
Controllo Globale
Illuminati e manipolazione
La Verità sul Riscaldamento Globale
La corrente del Golfo
editoriale di
Drunvalo Melchizedek
Tutti i libri di Drunvalo Melchizedek
Ciò che state per leggere cambierà per sempre il vostro mondo, questo ve lo posso garantire. Devo scusarmi per essere io a portare queste notizie spiacevoli, ma è necessario che sappiate, se volete sopravvivere, che ciò che verrà sarà o SECCO e caldo o GHIACCIO e freddo.
Del riscaldamento globale si parla da 40 anni, e nel frattempo siamo diventati compiacenti. I nostri scienziati concordano sul fatto che il riscaldamento globale sarà causa di enormi cambiamenti e problemi nel mondo, ma secondo i loro ragionamenti ci vorranno cinquanta o cento anni prima di doverci occupare dei suoi effetti.
La loro idea è che, in generale, il riscaldamento globale sarà lento ed il mondo troverà il tempo per scoprire la soluzione ai problemi.
Nuove incontrovertibili prove suggeriscono invece che questo scenario è semplicemente sbagliato, e faremmo meglio ad essere pronti per un'altra, più improvvisa possibilità.
La Rivista Discovery
Uno dei primi dubbi sulla veridicità di quello che ci veniva detto (specialmente qui negli USA) fu sollevato dalla rivista Discovery nel Settembre 2002, il cui titolo di copertina annunciava: "La sorpresa del riscaldamento globale, una nuova era glaciale", mentre il sottotitolo aggiungeva che "Gli oceanografi hanno scoperto un grande fiume d'acqua dolce nell'Atlantico, formato dallo scioglimento dei ghiacci polari. Avvertono che questo potrebbe presto seppellire la Corrente del Golfo, facendo sprofondare il Nord America e l'Europa in inverni polari".
Questo quasi due anni fa, e nessuno ha prestato ascolto. La vita continua, incurante del terribile pericolo incombente.
L'INGHILTERRA & SIR DAVID KING
Poi, nel Gennaio 2004, è arrivato Sir David King, capo dei consulenti scientifici del primo ministro inglese. Sir King è andato da Blair e gli ha parlato del disastro che incombe su tutto il mondo, dicendogli che era loro dovere dire a tutti cosa stava per accadere.
Tony Blair disse a Sir King di stare tranquillo e di non parlare. Ma Sir King sentiva che tutto questo era semplicemente troppo importante per non parlarne, e così nello stesso mese aggirò deliberatamente Blair e pubblicò un articolo sulla rivista americana Science in cui comunicava tutte le sue informazioni e preoccupazioni.
Nel suo articolo Sir King afferma: "Dal mio punto di vista, i cambiamenti climatici sono il problema più grave che dobbiamo affrontare oggi, più grave della stessa minaccia del terrorismo".
L'Inghilterra ha emesso una diffida nei confronti di Sir David King, ed ora egli non può nemmeno parlare in pubblico dell'argomento senza il rischio di essere arrestato.
AMERICA & PENTAGONO
Il mese successivo, Febbraio 2004, vede l'ingresso in scena del Pentagono, il che ha indotto il mondo ad entrare in azione.
Il Pentagono studia il Riscaldamento Globale da molti anni, per via dei possibili problemi di sicurezza nazionale associati al tipo di cambiamenti che potrebbero prodursi nel mondo in seguito al Riscaldamento Globale.
Uno studio speciale fu condotto da uno dei dipartimenti del Pentagono, l' Office of Net Assessment (Ufficio Valutazioni Nette), diretto da Andrew W. Marshall, 83 anni, che ha la responsabilità di identificare i rischi a lungo termine degli USA.
Marshall, in collaborazione con l'organizzazione statunistense Global Business Network, compilò le possibilità del Riscaldamento Globale ed i loro effetti sulla sicurezza nazionale degli USA. Lo studio fu completato nell'ottobre 2003 e consegnato al Pentagono, che considerava la questione dal punto d vista del peggiore scenario possibile. Il titolo è "Lo scenario di un improvviso cambiamento climatico e le sue implicazioni per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti". Il testo andava ben al di là di quanto si aspettava la maggior parte degli esperti del Pentagono.
Rendendosi conto delle incredibili possibilità delineate da questo studio, Marshall prese la decisione di rendere pubblica la sua ricerca e altre informazioni a tutti gli americani. E, probabilmente a causa della posizione del presidente Bush sul Riscaldamento Globale - piuttosto negativa - decise di aggirare il presidente, e pubblicò le sue informazioni e preoccupazioni sulla rivista Fortune, il 9 febbraio 2004.
Nel suo articolo, Marshall spiega come le calotte polari che si stanno sciogliendo a nord e a sud, nonché i ghiacciai di tutto il mondo, sono composti di acqua dolce, e questa è la causa dell'imminente disastro climatico globale.
La Corrente del Golfo, che gli scienziati chiamano 'convettore termoalino nord atlantico', è una corrente d'acqua calda proveniente da Sud dell'Equatore, che scorre sulla superficie dell'oceano verso nord; quest'acqua calda evita che il Nord America e l'Europa Occidentale e Settentrionale si ghiaccino. Essa è anche responsabile dei modelli climatici mondiali che conosciamo.
Quando la Corrente del Golfo si raffredda, scende al fondo dell'oceano e va verso sud, dove si riscalda nuovamente e torna in superficie muovendosi ancora verso nord, in una corrente convettiva continua. Così facendo, disegna un gigantesco '8' tridimensionale.
Il motore che tiene in funzione questo flusso d'acqua calda si trova a nord, dove la Corrente del Golfo scende al fondo dell'oceano. E' la densità salina dell'oceano che causa l'inabissamento di questo fiume, e che "tira su" l'acqua calda dal sud.
Ora che le calotte polari si stanno sciogliendo, l'acqua dolce si sta riversando nell'Oceano Atlantico, la densità salina sta diminuendo, e la Corrente del Golfo non va più molto a fondo - il che risulta in un rallentamento di questa corrente. La Corrente del Golfo ha rallentato notevolmente il suo corso negli ultimi dieci anni.
Con il rallentamento della Corrente del Golfo, il calore non raggiunge più la regione nord atlantica, e i modelli climatici incominceranno a mutare, poiché la loro stabilità dipende da quel calore.
I POLI SI SCIOLGONO
L'Amministrazione Bush
Nel corso dell'amministrazione Bush, quando vi sono stati dibattiti sullo scioglimento dei ghiacci ai poli nord e sud, questo governo e le grandi corporazioni hanno sostenuto concordemente che gli scienziati di tutto il mondo sono in errore quando concludono che vi è un gran pericolo, e hanno indotto il pubblico americano a credere che non esista alcun problema.
Tuttavia, è stato su George W. Bush che si sono concentrati gli attacchi di Sir David King nel suo articolo su Science; i migliori scienziati del mondo - almeno 1.700, raccolti nella Union of Concerned Scientists (Unione degli Scienziati Preoccupati) - sostengono che, nel migliore dei casi, Bush è male informato.
Poiché il governo USA è responsabile del 25% dell'inquinamento da anidride carbonica nel mondo (che crea il Riscaldamento Globale), è assolutamente necessario discutere la politica di Bush sul Riscaldamento Globale. Forse uno dei migliori articoli che riassumono le posizioni di Bush è quello pubblicato dalla rivista Rolling Stone il 19 Maggio 2004, a firma di Tim Dickinson. Riportiamo qui di seguito, in corsivo, un brano tratto dal suo articolo.
Considerando l'imminenza della minaccia costituita dal Riscaldamento Globale, ci si potrebbe aspettare che perfino l'amministrazione Bush dichiari Guerra al Calore. Dopotutto, una delle promesse di Bush nella campagna elettorale del 2000 fu quella di "stabilire obiettivi di riduzione tassativi" per le emissioni di CO2, dichiarando che la questione avrebbe avuto priorità assoluta. Tuttavia, una volta diventato presidente, quella della riduzione delle emissioni di anidride carbonica è stata la prima promessa non mantenuta da Bush - e da allora ce ne sono state molte altre. Solo due mesi dopo essere entrata in carica, l'amministrazione si è ritirata dal Protocollo di Kyoto, il trattato globale che gli USA firmarono nel 1997 per stabilire rigidi limiti alle emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra. Al suo posto, Bush istituì un piano di 'emissioni volontarie' che si è rivelato un fallimento totale: finora, soltanto 14 compagnie hanno dichiarato di voler ridurre le loro emissioni di CO2.
Il presidente trasformò inoltre il gruppo inter-agenzie che effettua il monitoraggio dei cambiamenti climatici in un Dipartimento del Commercio - affidandone la guida a Don Evans, ex amministratore di società petrolifere e del gas. Predispose inoltre ulteriori ricerche climatiche, che rimanderanno qualunque regolazione significativa per almeno altri dieci anni. In un discorso nel Rose Garden, Bush ha dichiarato: "Non sappiamo quanto potrà cambiare o cambierà il clima nel futuro". Affermazioni del genere hanno provocato la reazione di 20 premi Nobel, che in una lettera aperta hanno accusato senza mezzi termini l'amministrazione di aver "deliberatamente e cospicuamente inficiato" la comprensione pubblica del ruolo umano nel riscaldamento globale. (Il consigliere scientifico di Bush ha rifiutato di rilasciare un'intervista per quest'articolo)
Poi è arrivata la censura. Nel settembre 2002, la EPA, Environmental Protection Agency (Agenzia di Protezione Ambientale) ha reso pubblico un rapporto sulla qualità dell'aria che - per la prima volta dal 1996 - non comprendeva alcuna menzione del riscaldamento globale. Sette mesi dopo, la Casa Bianca effettuò una completa revisione del capitolo sui cambiamenti climatici del "Rapporto sull'Ambiente" dell'EPA, minimizzando l'influenza umana, cancellando i riferimenti all'impatto del riscaldamento globale sulla salute ed inserendo dati sul clima desunti da studi finanziati in parte dall' American Petroleum Institute. L'EPA rimosse poi il capitolo alterato, riconoscendo in un memorandum interno che "non rappresenta più in modo accurato il pensiero scientifico accettato sui cambiamenti climatici".
Perfino alcuni repubblicani sono rimasti sbalorditi dal pasticcio di Bush sulla faccenda dell'EPA. Russell Train, capo della stessa agenzia nelle Amministrazioni Nixon e Ford, ha dichiarato: "Sembra costantemente evidente che, con George W. Bush, l'EPA dovrebbe prendere ordini tassativi dalla Casa Bianca in materia di regolazioni. Ai miei tempi, non è mai successo." Train, che ricevette da Bush padre una Medaglia Presidenziale alla Libertà, definisce l'atteggiamento dell'attuale amministrazione nei confronti del riscaldamento globale "totalmente sbagliato" ed "irresponsabile".
Bush può contare su alcuni repubblicani di spicco che, nel Congresso, s'incaricano di bloccare ogni tentativo di ridurre le emissioni inquinanti ed evitare il disastro. Il senatore James Inhofe, consigliere del Environment and Public Works Committee (Commissione per l'Ambiente ed i Lavori Pubblici), liquida il riscaldamento globale come una 'bufala'. In un discorso tenuto nel luglio scorso, Inhofe ha paragonato l'IPCC ai Sovietici, tessendo le lodi di quello che ha definito 'un mondo rafforzato dall'anidride carbonica', ed ha concluso così: " Ho la fervida speranza che il Congresso respingerà i profeti di sventura che spacciano propaganda mascherata da scienza, in nome della salvazione del pianeta da un disastro catastrofico".
Da un altro punto di vista, nello stesso articolo si legge un'affermazione di Michael Oppenheimer, climatologo della Princeton University: "L'amministrazione Bush non ha un piano credibile, nazionale né internazionale, in merito al problema del riscaldamento globale. Dicono di non voler prendere una posizione sul riscaldamento globale perché - dicono - 'la scienza è incerta'. E' una posizione indifendibile, perché la scienza non è incerta."
Frasnow [ Sab 21 Feb, 2009 15:10 ]
Oggetto: Continua...
Lo Scioglimento del Polo Nord
Guardiamo i fatti. Due anni fa, per la prima volta nella storia a noi nota, il Polo Nord si è completamente disciolto. Per la prima volta navi militari e private hanno potuto navigare direttamente sul polo, poiché c'era solo acqua. Di solito, in quell'area c'erano sempre stati almeno tre metri di solido ghiaccio.
Alcuni anni fa Greenpeace annunciò che la calotta polare perenne del Polo Nord era arretrata di circa 450 km, ma nessuno ha ascoltato.
Oggi, mentre scrivo quest'articolo, siamo testimoni degli incendi in Alaska, che hanno consumato più di un milione di acri di foresta. Fino ad oggi, quell'area era sempre stata coperta dalle piogge o dalla neve. Anche questi incendi sono legati direttamente allo scioglimento dei poli e alla Corrente del Golfo.
Ma alla fine il Pentagono ha dovuto - grazie ad Andrew Marshall - ammettere la verità: hanno reso pubbliche foto satellitari che ritraggono il Polo Nord nel 1970 e nel 2003, e che dimostrano come il 40% del Polo Nord si è disciolto in soli 33 anni - ed ora lo scioglimento procede ad un ritmo ancor più rapido. Il Pentagono ha provato che tutte quelle dichiarazioni del governo sui poli che non si stavano sciogliendo erano pure menzogne - più dannose di qualunque cosa la guerra di Bush all'Iraq possa provocare agli Stati Uniti.
Lo Scioglimento del Polo Sud
Un paio d'anni fa la placca denominata 'Larsen A' si è staccata dalla calotta del Polo Sud, con grande stupore di molti scienziati. All'epoca il personale scientifico che conduceva gli studi su quest'evento affermò che non si trattava di qualcosa di veramente rilevante, poiché questo lembo di ghiaccio era stato parte del Polo Sud soltanto negli ultimi 10.000 anni.
Quegli stessi scienziati aggiunsero che invece la placca 'Larsen B', che si trovava dietro 'Larsen A', non si sarebbe mai sciolta, in quanto era rimasta lì per molte ere glaciali. E tuttavia l'anno scorso 'Larsen B' si è staccata e ha preso il largo. Sempre loro affermarono che ci sarebbero voluti sei mesi per sciogliere quell'immensa massa di ghiaccio, ma ancora una volta erano in errore: sono bastati 35 giorni, e - cosa più importante - il livello degli oceani in tutto il mondo è aumentato di circa 3 cm.
Ora che la placca 'Larsen B' non c'è più, resta esposta un'enorme massa di ghiaccio detta 'Placca di Ross', e l'unica cosa che la tratteneva dallo scivolare nell'oceano era proprio 'Larsen B'. Secondo le mie fonti, nella Placca di Ross si stanno producendo varie crepe.
Se anche lei scivolerà nell'oceano, si prevede che il livello degli oceani di tutto il mondo crescerà dai 5 ai 7 metri. Questo, amici miei, cambierebbe il mondo: quasi tutte le città costiere del mondo, molte isole e tutta l'Olanda sarebbero sommerse. Forse ci vuole un evento di questo tipo per risvegliare il mondo e prendere sul serio il Riscaldamento Globale.
NEL PASSATO
Anno 1300
Il Pentagono, nel suo studio su quello che sta accadendo nel nord dell'Oceano Atlantico, ha condotto una ricerca sul passato, per vedere quando si è verificato in precedenza questo rallentamento o arresto della Corrente del Golfo, e cosa è successo nei cambiamenti climatici del mondo a quei tempi.
In realtà un tale rallentamento o arresto della corrente nel Nord Atlantico è già successo centinaia di volte in passato, milioni d'anni fa; ma nel passato recente, gli ultimi 10.000 anni, è successo soltanto due volte.
L'ultima volta è stato nell'anno 1300 d.C, e allora si trattò di un semplice rallentamento, non si fermò. Gli scienziati dibattono sul perché di quel rallentamento - non sanno veramente perché è successo.
I repentini cambiamenti climatici globali che seguirono non tornarono alla normalità prima di 550 anni. Questo periodo di tempo della nostra storia è denominato 'Piccola Era Glaciale' per via dello sconvolgimento che determinò nel nostro clima e per il freddo intenso che ne risultò.
Al Pentagono si sono resi conto che all'epoca della 'Piccola Era Glaciale' la costa est del Nord America divenne estremamente fredda, e le aree centrali ed occidentali degli Stati Uniti divennero talmente secche e aride da trasformare il 'Midwest' americano in un'enorme piana polverosa, mentre le foreste montane bruciavano - esattamente come sta accadendo oggi… Poiché ai nostri giorni il rallentamento della Corrente del Golfo è già in atto da più di 10 anni. Il clima cambiò radicalmente anche in Europa durante questa 'Piccola Era Glaciale'.
Lo studio degli Indiani Anasazi del 14° secolo d.C. è illuminante. A Chaco Canyon, nel Nuovo Messico, gli Indiani Anasazi scomparvero completamente - e nessuno sa con precisione dove andarono. Ma dallo studio sulle cause che indussero gli Anasazi ad abbandonare l'area del Nuovo Messico è emerso qualcosa di interessante: nel corso del 14° sec. d.C. l'area di Chaco Canyon fu colpita da una siccità talmente terribile, da non ricevere una sola goccia d'acqua per ben 47 anni! E una siccità di tale durata indurrebbe certo chiunque ad abbandonare l'area in questione: niente acqua, niente vita.
Gli archeologi che presentarono questo studio non sapevano quale fu la causa della siccità, ma se consideriamo che, nel periodo immediatamente precedente, la Corrente del Golfo subiva un sensibile rallentamento, tutto diventa chiaro. Questo è esattamente ciò che il Pentagono pensa che succederà all'America, al Canada e all'Europa.
Noi oggi crediamo che l'attuale siccità dell'occidente degli USA avrà termine presto, ma la storia della Terra e della Corrente del Golfo suggerisce invece che potrebbe durare altri 40 anni prima che si possa tornare ad un certo equilibrio.
8.200 Anni Fa
In realtà il rapporto del Pentagono induce a credere che la Corrente del Golfo - per quello che ne sanno loro - stavolta non avrà un semplice rallentamento, ma piuttosto si arresterà. L'ultima volta che questo è successo è stato 8.200 anni fa.
Sempre stando ai risultati della ricerca del Pentagono, questo sarebbe uno scenario ben più drammatico. Quando, 8.200 anni fa, la Corrente del Golfo si fermò, in breve tempo l'Europa fu ricoperta da circa 750 m di ghiaccio, mentre l'Inghilterra e New York si ritrovarono con un clima simile a quello della Siberia oggi.
Ne seguì una vera e propria 'Era Glaciale' che durò circa 100 anni - vedete perché il Pentagono è preoccupato… Sia Andrew Marshall che Sir David King sostengono che questo problema della Corrente del Golfo è, per la sicurezza nazionale degli USA (e di altri Paesi), una minaccia più grave di quella rappresentata da tutto il terrorismo mondiale messo insieme. Davvero, se ci pensiamo, il terrorismo non è nulla, in confronto all'arresto della Corrente del Golfo. Non si può neanche pensare di fare un paragone.
E' evidente che, senza condizioni climatiche stabili, agricoltura e allevamento diventano quasi impossibili; secondo il Pentagono, nel prossimo futuro questo problema potrebbe divenire talmente serio che potranno aver luogo guerre non per il petrolio o l'energia,
ma per il cibo e l'acqua.
La minaccia maggiore per la sicurezza nazionale sarebbe rappresentata - sempre secondo il rapporto del Pentagono - dall'enorme flusso di immigrazione proveniente da quei Paesi come Finlandia, Svezia, Danimarca, che finirebbero ricoperti dai ghiacci, ed andrebbero evacuati, nonché da altre nazioni, che si spopolerebbero per altre ragioni.
E' per questo che Andrew Marshall e Sir David King volevano che il mondo sapesse la verità su quanto sta per succedere, in modo da potersi preparare per l'inevitabile.
IL SENATO USA
Nel marzo 2004 il Senato USA, messo al corrente dello studio del Pentagono, ha destinato fondi per 60 milioni di dollari alla ricerca sui CAMBIAMENTI IMPROVVISI DEL CLIMA GLOBALE. Questo ci lascia un po' di speranza - che presto il Senato USA incomincerà a dire a tutto il mondo quali cambiamenti climatici stanno per accadere.
LE NAZIONI UNITE
Il 29 Giugno 2004 si è concluso un incontro dell'ONU per discutere cosa fare a riguardo del Riscaldamento Globale e della Corrente del Golfo, cui hanno partecipato 154 nazioni. Il risultato è stato che l'unica cosa su cui sono riusciti a raggiungere un accordo è che bisogna eliminare l'uso di petrolio e benzina al più presto possibile. C'è gente che crede che, se continuiamo ad abbassare il livello delle emissioni di CO2, i problemi potranno diminuire, ed è certamente importante fare tutto ciò che possiamo. E' altrettanto importante comprendere che vi sono correnti oceaniche - diverse da quella nord atlantica - in ogni oceano; se tutte quante subissero un rallentamento o un arresto, la Terra entrerebbe senza alcun dubbio in una nuova Era Glaciale, e la Storia ci mostra che, se questo accadrà, la nostra civiltà non tornerà ad un clima temperato prima di circa 90.000 anni.
In realtà, indurre dei cambiamenti nelle correnti di tutto l'Oceano Atlantico (cambiarle, o aumentarle) per riportarle alla 'normalità' è al di là delle possibilità della razza umana e delle sue tecnologie. E' troppo tardi - secondo le previsioni della maggioranza degli scienziati mondiali - per cambiare il corso di ciò che ha già incominciato a succedere. Tutto ciò che possiamo fare ora è prepararci allo shock - ed il messaggio principale di Andrew Marshall e Sir David King è che la preparazione è essenziale.
LA NASA SI PREPARA
Il 13 Luglio 2004 la NASA ha lanciato in orbita un satellite - il primo di una serie di tre - il cui unico scopo è lo studio del Riscaldamento Globale. Oltre a studiare lo strato di ozono - altro enorme problema associato al Riscaldamento Globale - questo satellite effettuerà il monitoraggio della temperatura e della densità salina degli oceani. Forse riusciremo almeno a monitorare i rapidi cambiamenti e a predire ciò che potrà succedere a breve termine.
ALCUNI CAMBIAMENTI CLIMATICI INUSUALI VERIFICATISI DA QUANDO LA CORRENTE DEL GOLFO HA INIZIATO A RALLENTARE
Nel Marzo 2004 il mondo ha visto un grande uragano abbattersi sulla costa del Brasile. In tutta la storia, a memoria d'uomo, non era mai accaduto prima che un uragano si abbattesse sul Sud America continentale.
Nel Maggio 2004 gli USA hanno polverizzato ogni record di tornado in un solo mese: se ne contarono 562. Di questi, alcuni a Seattle - dove non se n'erano mai visti prima.
L'inverno 2003/04 è stato uno dei più rigidi della storia nel Canada orientale.
Da parecchi anni gli incendi distruggono le foreste di tutto il mondo - l'elenco sarebbe troppo lungo. L'Australia settentrionale sta bruciando, come l'Alaska - cose senza precedenti!
Tutto l'ovest degli USA è in prede alle fiamme, che si propagano di regione in regione, e il governo ha annunciato che questa è la peggiore siccità degli ultimi 500 anni.
In realtà tutto il mondo è in fiamme.
L'Europa - in particolare la Francia - ha avuto nel 2004 un'ondata di caldo che è costata la vita a 15.000 persone nella sola Francia, e 30.000 in tutta Europa;
e tutto questo è dovuto semplicemente all'intenso calore generato dal Riscaldamento Globale e dalla Corrente del Golfo.
Nel Luglio 2004 l'Argentina è stata travolta dalla peggiore tempesta della sua storia.
Il clima in Messico è talmente strano che in alcune zone si sono formati funghi e muffe sui raccolti - mentre in altre aree c'è siccità. Nella misura in cui i cambiamenti climatici inizieranno a succedersi rapidamente e radicalmente, la produzione di cibo diventerà il nostro più grande problema.
Le barriere coralline del mondo stanno morendo a causa del Riscaldamento Globale, e questo costituisce una seria minaccia per la maggior parte delle isole negli oceani, tra cui quelle del Pacifico. Probabilmente tutti coloro che vivono su un'isola dovranno presto abbandonarla, a causa dell'acqua marina salata che inquinerà le riserve d'acqua dolce. Di sicuro dovranno abbandonarle se il livello degli oceani salirà sensibilmente.
Oggi, 16 Luglio 2004, NPR dichiara che il 50% delle emissioni di CO2 immesse nell'atmosfera dalla nostra società tecnologica finisce negli oceani, e questo determina una diminuzione del PH fino a valori acidi. Ciò a sua volta concorre alla distruzione delle barriere coralline e alla scomparsa di un gran numero di altre forme di vita negli oceani.
E questa è solo la punta dell'iceberg. Se volessimo fare veramente sul serio e metterci a studiare tutte le bizzarrie del clima degli ultimi dieci anni (a partire dal rallentamento della Corrente del Golfo) incominceremmo a renderci conto per davvero dei radicali cambiamenti climatici globali a cui dovremo adattarci - se vogliamo che l'umanità continui a vivere sulla Terra.
IL MURO DI 13 METRI
Nel rapporto del Pentagono si raccomanda che gli Stati Uniti costruiscano un muro dell'altezza di circa 13 metri intorno a tutto il Paese, per tenere fuori coloro che vorrebbero immigrare, nel tentativo di sfuggire ai problemi climatici mondiali. Il Pentagono ritiene che i problemi più grossi saranno il cibo e l'acqua, e poiché gli USA hanno il denaro per acquistare cibo, pensano che riusciremo a far fronte a questo specifico problema più a lungo della maggior parte delle altre nazioni. La gente vorrà venire qui semplicemente per avere qualcosa da mangiare.
Se questo vi sembra qualcosa che andrebbe bene per un film apocalittico, sappiate che, di fatto, il governo degli USA ha già dato inizio alla costruzione di un tale muro al confine con il Messico.
Nota: parlando di film, il recente 'The Day After Tomorrow' è basato sulle informazioni relative all'arresto della Corrente del Golfo. A Hollywood hanno talmente esagerato la portata distruttiva delle tempeste, che la gente ha creduto che si trattasse di pura fantasia. Non è fantasia, sta succedendo realmente, ma… succederà nel modo prefigurato dal film? Nel film si vedono milioni da americani che scappano in Messico per sfuggire al clima troppo freddo.
Due settimane fa ho parlato con un funzionario militare USA coinvolto nella costruzione di questo muro di 13 metri. Durante la nostra discussione sulla Corrente del Golfo, di cui lui non sapeva niente, ad un certo punto ha detto: "Oh, ora capisco. Vedi, il muro è liscio ed invalicabile dal lato messicano, ma dal lato statunitense presenta scale e gradini che consentono di salirci su e passare in Messico. Non riuscivo a capire perché il governo stesse facendo questo."
IL CAMBIAMENTO DI FORMA DELLA CORRENTE DEL GOLFO
Nel suo rapporto, il Pentagono afferma che l'arresto della Corrente del Golfo si verificherà probabilmente nell'arco di 3-5 anni a partire dall'Ottobre 2003. Questa almeno è la loro opinione, ed essi stessi ammettono che è solo una teoria.
Ciò che ancora non sapevano - poiché era qualcosa che stava succedendo all'epoca in cui pubblicavano il rapporto - è che la Corrente del Golfo sta iniziando a cambiare forma. Questo è il segnale dell'inizio del processo di arresto di questa corrente d'acqua calda - e della fine della nostra civiltà, così come la conosciamo.
Queste informazioni provengono da due fonti, due famosi scienziati di fama mondiale, che però in questa fase preferiscono mantenere l'anonimato.
Se questo è vero, allora tutti gli effetti ed i tempi di cui parla il Pentagono nel suo rapporto vanno anticipati nel tempo, diciamo da 3 a 5 anni.
Non so se questo è vero, ma poiché non bisogna nascondere nulla, l'informazione è stata inclusa in questo articolo. Se riceverò le prove, le pubblicherò.
DAL MIO CUORE AL VOSTRO
Nel venire a conoscenza di queste informazioni, non sapevo se avrei dovuto scrivere o meno quest'articolo. Ma poiché credo nell'amore e nell'umanità, alla fine ho compreso - come Sir David King ed Andrew Marshall - che dovevo parlare, perché la conoscenza è potere.
E quando arriva per tutti noi il momento di prendere decisioni di vitale importanza, la mia preghiera è che possiamo andare tutti in quel luogo interiore dove *** risiede ed ascolta il nostro Cuore. Se abbiamo fede in noi stessi e nella presenza di una Guida Divina, sapremo tutti esattamente cosa fare e dove essere.
Possa *** benedirci tutti per ciò che verrà.
editoriale di
Drunvalo Melchizedek
pablo [ Sab 21 Feb, 2009 17:24 ]
Oggetto: Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
beroitano.. varrà anche la pena leggerle....ma quante cavolate ci sono scritte su questi articoli...parecchie mesà...eh..... :bye:
Frasnow [ Sab 21 Feb, 2009 17:25 ]
Oggetto: Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
beroitano.. varrà anche la pena leggerle....ma quante cavolate ci sono scritte su questi articoli...parecchie mesà...eh..... :bye:
Delle cose sono false, ma altre sono veritiere! :wink:
sandro73 [ Sab 21 Feb, 2009 19:30 ]
Oggetto: Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
Beroitano scusa ma... sei "ilgrosso" di ML o avete semplicemente copiato dalla stessa fonte?
E basta co ste gufate, il mondo riuscirà a vivere nonostante noi.
P.S.: Su ML ci ho perso un po' di tempo a rispondere ma adesso mi secca riperderlo anche qua... magari faccio un copia e incolla più tardi, ora devo andare :bye:
marvel [ Mar 03 Mar, 2009 17:52 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Dalla Russia ecco le previsioni climatiche per i prossimi anni (decenni) basate sulle variazioni dell'attività solare
From the Russian-Ukrainian project ASTROMETRIA on the Russian segment of the International Space Station
Il progetto Astrometria, utilizza dei sensori posti sulla sezione russa della ISS (International Space Station) per analizzare le variazioni di forma e di diametro del Sole, la radiazione totale e la struttura granulare della superficie e le sue dinamiche (ivi comprese le macchie solari).
Variations of the total solar irradiance over the period from 1978 to 2008
Andamento dell'Attuale Ciclo solare (minimo solare)
L'attuale ciclo "anomalo", o meglio dire "imprevisto" con un minimo eccezzionale, fa scaturire delle previsioni quasi allarmanti per il futuro. Infatti la tendenza reiterata al ribasso del numero di macchie solari attese per il presente e per l'immediato futuro fa sempre più propendere per l'ipotesi che ci si possa trovare davanti all'inizio di un prolungata fase di debolezza dell'attività solare.
Proiezioni del prossimo ciclo solare (n24). Il minimo sta durando oltre qualsiasi previsione e le proiezioni sulla natura del prossimo ciclo vengono continuamente corrette al ribasso per quanto riguarda la sua intensità e dutata - (aprire l'immagine per vedere l'animazione delle correzzioni effettuate man mano che il minimo si prolunga)
consideriamo che al momento attuale non si è sicuri nemmeno che sia stato già raggiunto il minimo solare visto che le poche macchie apparse sono alternativamente appartenenti ora al vecchio ciclo 23, ora al nuovo ciclo 24... mentre normalmente le macchie del nuovo dovrebbero gradualmente prevalere su quelle del vecchio, e soprattutto apparire in altra posizione... ciò non si sta verificando.
Le previsioni degli scienziati russi prevedono che il ciclo di irradianza collegato alla variazione di diametro del sole duri 200 anni circa e che ci condurrà ad un minimo intorno all'anno 2042±11.
Tale minimo potrebbe essere molto simile a quello che si ipotizza sia avvenuto tra il 1645 e il 1715 (Minimo di Maunder) che produsse il periodo più rigido della PEG.
(Solid curves) solar activity variations over the period from 1700 to 2008 and (dashed curves) our predictions for the period from 2009 to 2042: (thin curve) 11-year variations, (thick curve) two secular variations
Come noi sappiamo (ma come i media non dicono) in questo ultimo decennio le T hanno smesso di crescere e in questi ultimi anni hanno invertito il trend. Dopo un picco tra il 1998 e il 2005 la T ha iniziato a scendere timidamente.
Previsione dell'andamento delle T globali in base alla teoria russa.
Il pianeta Terra, infatti, ha comunque una forte inerzia termica e il calore accumulato negli oceani tende a stabilizzare le variazioni climatiche dettate dall'attività solare.
Non a caso in questi ultimi anni le rilevazioni satellitari e delle sonde marine, ci comunicano che gli oceani stanno irradiando più calore di quanto ne ricevano, segno di una diminuzione nella sorgente solare.
Con la diminuzione della T dovrebbero diminuire anche le concentrazioni di vapore acqueo nella alta troposfera dove costituisce il principale "gas serra".
La CO2 continua a salire ma, secondo una teoria ora al vaglio delle commissioni scientifiche, la CO2 in atmosfera non si comporterebbe come nei modelli e negli esperimenti in laboratorio, infatti a differenza delle sperimentazioni su piccola scala (laboratotio), la CO2 sembrerebbe assorbire già da ora tutta la radiazione in uscita che sarebbe in grado di assorbire entro pochi metri dal suolo, ossia dalla sorgente.
Infatti una volta che la radiazione solare ha colpito la superficie terrestre (oceani e terreno) viene convertita e riemessa, in gran parte, sotto forma di radiazione infrarossa (ad onda lunga) che la CO2 è bravissima a catturare... talmente brava che già a pochi metri dal suolo completerebbe il suo lavoro assorbendo tutto quello che può assorbire (ossia in una ben determinata lunghezza d'onda)... con un meccanismo di vibrazione molecolare finora sottovalutato, in pratica gli strati superiori di CO2 sarebbero completamente inutili a tale scopo, e il vapore acqueo completerebbe il lavoro assorbendo la radiazione nello spettro a lui congeniale (diverso da quello della CO2)... la radiazione rimanente (oltre a quella trattenuta dagli altri gas serra minori) è quella ceduta allo spazio. In questo modo sarebbe quasi inutile stare a misurare un eventuale raddoppio della CO2 presente in atmosfera, perchè comunque la capacità di assorbimento della CO2 amenterebbe di poco.
Inoltre tale teoria spiegherebbe perchè l'aspettato aumento delle T in media troposfera non ci sia stato, o sia avvenuto in modo molto contenuto. Spiegherebbe pure il fatto che, come i carotaggi glaciali dimostrano, l'aumento di CO2 sia sempre succeduto all'aumento della T (rilascio di CO2 dagli oceani e dalle torbiere in seguito al riscaldamento, ecc).
Purtroppo però i modelli hanno finora quasi ignorato l'attività solare che invece sembrerebbe essere il principale fattore di influenza del riscaldamento o raffreddamento terrestre (come forse era anche logico aspettarsi).
Pensare che invece, di fronte all'attuale minimone imprevisto, la NASA (NOAA) abbia dichiarato che nei prossimi anni ci sarà da aspettarsi una diminuzione di qualche decimo di grado delle T globali (no, dico, qualche decimo di grado!!! E l'attuale GW consiste in qualche decimo di grado!!!), anche se il ciclo solare dovesse riprendersi...!!!
Ma non sono gli stessi che dicevano che il fattore solare era ininfluente sulla T del pianeta e che quindi veniva inserito nei modelli praticamente come una costante???? :lol:
Irradianza degli ultimi cicli solari
La ricerca russo-ucraina sta tenendo sotto osservazione anche il pianeta Marte, infatti gli effetti di riscaldamento subiti dalla Terra sono stati osservati, in maniera anche più incisiva, su Marte (dove l'inerzia termica è davvero ridotta vista l'assenza di oceani e l'atmosfera rarefatta). Questo comportamento viene considerato anche una riprova del fatto che il GW sia un fenomeno pilotato dal Sole e che ha interessato l'intero Sistema Solare.
Se è vero che stiamo andando verso un raffreddamento dipendente dal Sole allora c'è da aspettarsi che Marte ne risenta più rapidamente con un rapido raffreddamento e per questo che è e sarà sempre di più un sorvegliato speciale.
Secondo le previsioni dei russi la diminuzione della T sulla Terra sarà graduale ed inizialmente davvero lenta, proprio per l'inerzia dovuta al sistema terrestre, e per 5-8 anni gli oceani perderanno calore rendendo la diminuzione termica quasi impercettibile. Solo dal 2013-2015 la diminuzione potrà essere più chiara, anche se molto lenta e solo qualche decennio più avanti si inizierà ad avvertire una diminuzione più incisiva.
Anche il minimo del 2042 sarà influenzato dall'inerzia termica, quindi gli effetti del minimo saranno espressi completamente solo dopo altri 15-20 anni, intorno al 2055-2060.
Praticamente noi saremo la generazione del breve "Optimum Tecnologicus", dopo di che la T inizierà nuovamente a scendere.
Poco prima del 2040 dovremmo tornare in media (fate i calcoli su quanti anni avrete... e capirete che sarà il caso di dotarsi di una pala meccanica o di un robot tuttofare per spazzare il marciapiede dalla neve... poi sai che dolori i reumatismi con il freddo... e che dire poi del fatto che dovremo ancora andare a lavorare perchè la pensione non la daranno più nemmeno ai centenari... ) :lol: :blink:
Comunque i nostri figli e nipoti potrebbero vivere una nuova PEG... e a dirla tutta mi dispiace per loro, speriamo solo che, se dovesse avvenire, il progresso, la scienza e la tecnologia (e l'etica politica) siano in grado di garantire cibo, acqua ed energia a tutta l'umanità, perchè la storia dimostra che durante le fasi fredde l'umanità è sempre stata decimata da malattie, fame e guerre. :(
Scenario of the deep cooling of the climate
(Ribadisco che questo è quello che ipotizzano in questo studio)
Vedi anche
http://www.pmodwrc.ch/pmod.php?topic=tsi/composite/SolarConstant
Vedere anche nella discussione:
Dalla Russia ecco le previsioni climatiche per i prossimi anni (decenni) basate sulle variazioni dell'attività solare
marvel [ Mar 10 Mar, 2009 19:37 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Con oggi abbiamo raggiunto il ciclo nuemro 17 (1933-1944) che annoverava la bellezza di 568 giorni spotless totali.
Il prossimo traguardo, è un ciclo proprio del 1800, e precisamente il numero 10 con 654 giorni spotless totali.
Il 20° secolo è stato un secolo caratterizzato da attività magnetica solare molto intensa (come non mai nei 1000 anni precedenti) e cicli abbastanza prolifici in quanto a macchie solari (attività solare) sembra che questo ciclo, invece, si stia comportando in modo piuttosto ottocentesco... staremo a vedere...!
:bye:
il fosso [ Mer 11 Mar, 2009 07:52 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
Sempre più sorprendente il minimo in atto, continua ad essere molto basso anche il flusso solare, il sole sembra dornmire ancora sonni profondi.
Tra l'altro ho letto che c'è la possiilità che il conteggio delle macchie possa essere addirittura sovrastimato,
o meglio le modalità di conteggio che vengono utilizzate oggi, hanno ovvie differenze con quelle dei decenni scorsi,
e quindi ora si contano macchie che prima non venivano considerate, o non erano visibili alla strumentazione,
quindi i paragoni con i precedenti minimi, potrebbero non essere veritieri, e il minimo in atto ben più "intenso", sempre rispetto ai minimi precedenti, di quanto si evince dagli attuali studi :bye:
marvel [ Mer 11 Mar, 2009 13:19 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Sempre più sorprendente il minimo in atto, continua ad essere molto basso anche il flusso solare, il sole sembra dornmire ancora sonni profondi.
Tra l'altro ho letto che c'è la possiilità che il conteggio delle macchie possa essere addirittura sovrastimato,
o meglio le modalità di conteggio che vengono utilizzate oggi, hanno ovvie differenze con quelle dei decenni scorsi,
e quindi ora si contano macchie che prima non venivano considerate, o non erano visibili alla strumentazione,
quindi i paragoni con i precedenti minimi, potrebbero non essere veritieri, e il minimo in atto ben più "intenso", sempre rispetto ai minimi precedenti, di quanto si evince dagli attuali studi :bye:
Si, e la sovrastima è soprattutto dovuta al problema che tu hai ben descritto, ma ci sono anche divergenze di opinione nel conteggio delle macchie di un ciclo e dell'altro (il vecchio 23 e il nuovo 24)... insomma i 2 istituti più accreditati, uno belga ed uno americano (NOAA), non concordano su questo punto... fino a pochi giorni fa, infatti, le rilevazioni davano una prevalenza di macchie (comunque piccole e sempre poco frequenti) appartenenti al vecchio ciclo su quello nuovo per l'istituto belga, e il contrario per l'ente americano... ciò significava per il primo che il vecchio ciclo ancora non si era concluso e che il minimo ancora non era stato raggiunto, per il secondo il minimo era stato superato e il nuovo ciclo era "iniziato".
Le ultime macchie hanno dato ragione all'istituto belga senza alcun dubbio.
Anche in questo caso non si capisce come mai gli americani del NOAA (vicinissimi all'IPCC) quando devono sbagliare lo fanno sempre nella stessa direzione... :roll: :roll:
il fosso [ Mer 11 Mar, 2009 13:40 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
:lol: Forse perchè per loro il ciclo 24 doveva essere comincito da mesi e sempre secondo loro sarebbe stato tra i più intensi mai registrati :lol:
Hanno preso un piccolissimo abbaglio :lol:
marvel [ Ven 13 Mar, 2009 19:14 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
“
La NASA stanzierà 4.5 milioni di dollari in tre anni nel tentativo di capire cause e conseguenze di questo prolungato minimo solare.
A detta dei ricecatori coinvolti nella ricerca siamo di fronte ad un evento “straordinario” e in quanto tale dev’essere sfruttato per comprendere maggiormente i complicati meccanismi che regolano l’attività solare. Nel documento, datato 10 Marzo 2009, gli scienziati elencano i motivi che hanno spinto l’ente spaziale americano ad investire tante risorse in questo progetto:
1) Il flusso radio (F 10.7) è il più basso da quando vengono effettuate registrazioni sistematiche (1947).
2) Venti e pressione solare sono ai livelli minimi da quando è cominciata l’Età Spaziale (1957).
3) Lo campo magnetico del sole è del 36% più debole rispetto a quello osservato durante il precedente minimo.
4) Mancanza pressoché totale di sunspots.
5) Assenza della corrente equatoriale quiescente di plasma normalmente presente all’equatore.
6) Raggi cosmici vicini ai record assoluti di sempre.”
E ti credo, dopo che questo minimo ha minato completamente tutte le teorie sul funzionamento e ciclicità del Sole, dopo che le previsioni dei più grandi esperti mondiali sono andate rovinosamente e ripetutamente in fumo ... mi sembra proprio sia il caso di resettare il tutto, rimboccarsi le maniche e ricominciare da capo :roll:
http://wattsupwiththat.com/2009/03/...imum/#more-6178

Frasnow [ Ven 13 Mar, 2009 20:02 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
Bellisima la foto con la differenza negli anni!!! :eek: :eek: :eek:
marvel [ Gio 19 Mar, 2009 16:12 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Attività magnetica solare: mai così bassa da quando sono iniziate le misurazioni!
Vedi nuove previsioni ciclo anche
qui
burjan [ Gio 19 Mar, 2009 23:03 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
E ora si capisce perchè l'IPCC a Bali ha detto che abbiamo 20 anni di tempo per arrestare la corsa alle emissioni climalteranti. Tutto coincide, per una volta serristi e no potrebbero accordarsi e prendere di petto il problema.
Quando la nostra stella si riaccenderà, dovremo essere pronti, perchè non dobbiamo dimenticare che le basi scientifiche della teoria dell'effetto serra (ossia le proprietà riflettenti dei gas con molecole di certe caratteristiche) sono inoppugnabili. Ci si può dividere solo sul quantum, ma sul fatto che prima o poi si rischia l'irreparabile, non credo ci possano essere disaccordi.
marvel [ Ven 20 Mar, 2009 08:05 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
E ora si capisce perchè l'IPCC a Bali ha detto che abbiamo 20 anni di tempo per arrestare la corsa alle emissioni climalteranti. Tutto coincide....
Non direi, visto che l'IPCC ancora nega tutto per quanto riguarda il fattore di influenza della variazione solare. :blink:
burjan [ Ven 20 Mar, 2009 08:18 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
E ora si capisce perchè l'IPCC a Bali ha detto che abbiamo 20 anni di tempo per arrestare la corsa alle emissioni climalteranti. Tutto coincide....
Non direi, visto che l'IPCC ancora nega tutto per quanto riguarda il fattore di influenza della variazione solare. :blink:
Lo so che lo nega, ma di fatto si comporta come se lo affermasse. Oppure, più probabilmente, dopo 2-3 anni di osservazioni di un certo tipo anche i loro modelli tendono ad individuare quel range temporale come la "frontiera". :D
marvel [ Gio 26 Mar, 2009 16:40 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
I risultati di una ricerca pubblicata sull'autorevole rivista scientifica "Nature" corregge il tiro:
era da almeno 8000 anni (e non "solo" 1000 anni, come scaturito da precedenti ricerche) che il SOLE non era così attivo come negli ultimi 70 anni !!!
:sunny: :sunny: :sunny:
Questa notizia pone ulteriori interrogativi a riguardo della repentina fase di riscaldamento che ha interessato il nostro pianeta, in particolare a partire dallo scorso secolo, e ci fa intuire che "forse", prima di emettere verità e sentenze, andrebbe approfondita ulteriormente la relazione tra Sole e Clima.
“According to our reconstruction, the level of solar activity during the past 70 years is exceptional, and the previous period of equally high activity occurred more than 8,000 years ago.” [...] “Here we report a reconstruction of the sunspot number covering the past 11,400 years”
Evidentemente siamo ancora molto, troppo distanti dal parlare di certezze, sia per quanto riguarda il Sole che, e soprattutto, per ciò che riguarda il Clima, vista anche l'incapacità predittiva manifestata in occasione dell'attuale minimo solare (doveva essere breve e preludere ad un massimo record) e dell'arresto della crescita delle T globali negli ultimi 10 anni (dovevamo assistere ad un'accelerazione del riscaldamento, e non ad una diminuzione come quella degli ultimi anni).
Mi viene da pensare che gli scenari proposti dall’IPCC possano essere definitivamente catalogati come fantasie da futurologi piuttosto che, come spesso viene erronemente fatto credere, previsioni.
:bye:
marvel [ Mar 31 Mar, 2009 13:15 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Variabilità solare su scala millenaria
L’attività solare degli ultimi 400 anni è cosa nota. Può essere interessante fare un’analisi dell’attività solare in un periodo molto più ampio: l’olocene (dal 10.000 a. C. a oggi). La ricostruzione dell’attività solare per questo periodo millenario è stata fatta basandosi su misurazioni di C14 negli anelli degli alberi (vedi figura sotto) e di Be10 nei ghiacciai polari. Usoskin, uno scienziato dell’università di Oulu, ha individuato delle periodicità dell’attività solare e si è soffermato ad analizzare le caratteristiche dei grandi minimi e dei grandi massimi del passato.
Quasi periodicità
Se si procede con un’analisi della serie temporale del numero di macchie sull’intera epoca dell’Olocene si trovano alcune periodicità che il lettore avrà già in qualche modo trovato in altri articoli:
a) una di circa 80 anni corrispondente con il ciclo di Gleissberg
b) un’altra si riscontra intorno ai 150 anni e non è persistente sull’intero periodo analizzato, infatti è assente in alcuni periodi temporali (per la maggior parte tra il 6000 a.C e il 4000 a. C.).
c) Il ciclo di Vries-Suess, con una durata di circa 210 anni, è rilevato anch’esso in modo non persistente, ma tende a diventare evidente se si considerano raggruppamenti temporali di 2400 anni.
d) Un’altra variazione con un periodo di 350 anni può essere osservata dopo il 6000 a. C.
e) una periodicità millenaria (iperciclo) molto interessante compresa tra i 2000 e i 2400 anni che costituisce il ciclo di Hallstatt. Si presenta relativamente stabile sull’intero periodo e soprattutto si manifesta come modulazione dell’attività solare nel lungo termine, che porta a gruppi di grandi minimi.
I grandi minimi
Il minimo di Maunder (1645-1715) come il minimo di Dalton (1790-1830) sono abbastanza noti, tuttavia, Usoskin, ha individuato nell’Olocene ben 27 grandi minimi. Stuiver e Braziunas e poi Stuiver e altri li hanno suddivisi in due gruppi: i minimi di breve durata, dai 50 agli 80 anni, detti di tipo Maunder e quelli di lunga durata, superiore ai 100 anni, detti di Sporer (1415-1534). La media della loro durata è di 70 anni. Nella figura è riportato l’istogramma della loro durata, la cui media è 70 anni. Come potete osservare si dividono in due gruppi e si tratta per lo più di minimi di tipo Maunder.
Se si somma il tempo di durata di tutti questi minimi si trova un valore pari a circa 1900 anni, ovvero questo indica che il sole spende circa il 17% del suo tempo in una fase di bassa o meglio bassissima attività. Un’altra considerazione importante da fare è se questi si presentino con una certa regolarità, cosa alquanto importante per capire il comportamento della dinamo solare. Un’attenta analisi mostra che essi non appaiono periodicamente, ma in modo casuale in settori temporali della durata di 2000-2500 anni. Si presentano, inoltre, in gruppo e con tempi di divario abbastanza brevi.
I grandi massimi
Il massimo solare moderno (dal 1940 in poi), oggetto di osservazione diretta, è stato certamente uno dei più intensi degli ultimi secoli. Il numero di Wolf, nel periodo 1750-1900, è stato 35 ± 9 e dal 1950 in poi è passato a 75 ± 3, un valore più che doppio. Se andiamo indietro troviamo un aumento dell’attività solare nel periodo medievale, intorno al 1200 D. C., che per molti scienziati non può essere considerato un grande massimo, per nulla paragonabile a quello moderno (per tale motivo il massimo medievale non compare nella prima figura). Usoskin, analizzando i dati sul Be10 prelevati da campioni di ghiaccio della Groenlandia e dell’Antartide, è arrivato alla conclusione che
il massimo solare moderno sia stato il maggiore del millennio. Un’analisi simile sul C14 ha rilevato che un massimo così intenso sia un evento raro (vedi la prima figura).
Se si considera tutto il periodo dell’olocene sono stati trovati 19 grandi massimi, per una durata complessiva di 1030 anni, che lascia supporre che il sole passi circa il 10% del suo tempo in un periodo di forte attività. La loro durata ha una distribuzione più regolare rispetto ai grandi minimi.
La maggior parte dei grandi massimi (circa il 75%) non ha avuto una durata superiore ai 50 anni e solo quattro di questi, tra cui il massimo moderno, una superiore ai 70 anni. Anche questi, come i grandi minimi non si presentano con una frequenza regolare, ma in modo casuale.
L’analisi su scala millenaria dei grandi massimi ci porta ragionevolmente a supporre che l’attività futura del sole sarà bassa, sicuramente più bassa di quella dell’ultimo mezzo secolo. Non a caso attualmente ci troviamo in un minimo di attività e i futuri cicli sono previsti da molti scienziati più bassi del ciclo 23. La casualità con la quale si presentano sia i grandi massimi che i grandi minimi pone dei grossi problemi ai fisici solari che si occupano di capire il funzionamento del sole e in particolare della dinamo solare. In tal senso, forse, rimane ancora tanto da fare.
da:
http://solarphysics.livingreviews.o...page=title.html
http://daltonsminima.wordpress.com
marvel [ Lun 06 Apr, 2009 23:13 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Ora anche la NASA si interroga seriamente sull'eccezzionale minimo solare!
April 1, 2009: The sunspot cycle is behaving a little like the stock market. Just when you think it has hit bottom, it goes even lower.
2008 was a bear. There were no sunspots observed on 266 of the year's 366 days (73%). To find a year with more blank suns, you have to go all the way back to 1913, which had 311 spotless days: plot. Prompted by these numbers, some observers suggested that the solar cycle had hit bottom in 2008.
Maybe not. Sunspot counts for 2009 have dropped even lower. As of March 31st, there were no sunspots on 78 of the year's 90 days (87%).
It adds up to one inescapable conclusion: "We're experiencing a very deep solar minimum," says solar physicist Dean Pesnell of the Goddard Space Flight Center.
"This is the quietest sun we've seen in almost a century," agrees sunspot expert David Hathaway of the Marshall Space Flight Center.
Quiet suns come along every 11 years or so. It's a natural part of the sunspot cycle, discovered by German astronomer Heinrich Schwabe in the mid-1800s. Sunspots are planet-sized islands of magnetism on the surface of the sun; they are sources of solar flares, coronal mass ejections and intense UV radiation. Plotting sunspot counts, Schwabe saw that peaks of solar activity were always followed by valleys of relative calm—a clockwork pattern that has held true for more than 200 years: plot.
The current solar minimum is part of that pattern. In fact, it's right on time. "We're due for a bit of quiet—and here it is," says Pesnell.
But is it supposed to be this quiet? In 2008, the sun set the following records:
A 50-year low in solar wind pressure: Measurements by the Ulysses spacecraft reveal a 20% drop in solar wind pressure since the mid-1990s—the lowest point since such measurements began in the 1960s. The solar wind helps keep galactic cosmic rays out of the inner solar system. With the solar wind flagging, more cosmic rays are permitted to enter, resulting in increased health hazards for astronauts. Weaker solar wind also means fewer geomagnetic storms and auroras on Earth.
A 12-year low in solar "irradiance": Careful measurements by several NASA spacecraft show that the sun's brightness has dropped by 0.02% at visible wavelengths and 6% at extreme UV wavelengths since the solar minimum of 1996. The changes so far are not enough to reverse the course of global warming, but there are some other significant side-effects: Earth's upper atmosphere is heated less by the sun and it is therefore less "puffed up." Satellites in low Earth orbit experience less atmospheric drag, extending their operational lifetimes. Unfortunately, space junk also remains longer in Earth orbit, increasing hazards to spacecraft and satellites.
A 55-year low in solar radio emissions: After World War II, astronomers began keeping records of the sun's brightness at radio wavelengths. Records of 10.7 cm flux extend back all the way to the early 1950s. Radio telescopes are now recording the dimmest "radio sun" since 1955: plot. Some researchers believe that the lessening of radio emissions is an indication of weakness in the sun's global magnetic field. No one is certain, however, because the source of these long-monitored radio emissions is not fully understood.
All these lows have sparked a debate about whether the ongoing minimum is "weird", "extreme" or just an overdue "market correction" following a string of unusually intense solar maxima.
"Since the Space Age began in the 1950s, solar activity has been generally high," notes Hathaway. "Five of the ten most intense solar cycles on record have occurred in the last 50 years. We're just not used to this kind of deep calm."
Deep calm was fairly common a hundred years ago. The solar minima of 1901 and 1913, for instance, were even longer than the one we're experiencing now. To match those minima in terms of depth and longevity, the current minimum will have to last at least another year.
In a way, the calm is exciting, says Pesnell. "For the first time in history, we're getting to see what a deep solar minimum is really like." A fleet of spacecraft including the Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), the twin STEREO probes, the five THEMIS probes, Hinode, ACE, Wind, TRACE, AIM, TIMED, Geotail and others are studying the sun and its effects on Earth 24/7 using technology that didn't exist 100 years ago. Their measurements of solar wind, cosmic rays, irradiance and magnetic fields show that solar minimum is much more interesting and profound than anyone expected.
Modern technology cannot, however, predict what comes next. Competing models by dozens of top solar physicists disagree, sometimes sharply, on when this solar minimum will end and how big the next solar maximum will be. Pesnell has surveyed the scientific literature and prepared a "piano plot" showing the range of predictions. The great uncertainty stems from one simple fact: No one fully understands the underlying physics of the sunspot cycle.
Pesnell believes sunspot counts will pick up again soon, "possibly by the end of the year," to be followed by a solar maximum of below-average intensity in 2012 or 2013.
But like other forecasters, he knows he could be wrong. Bull or bear? Stay tuned for updates.
http://science.nasa.gov/headlines/y...m.htm?list71934
marvel [ Mer 08 Apr, 2009 18:31 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Il Gigante incompreso
Di Carlo Colarieti Tosti il 06 aprile, 2009
Raccogliendo le sollecitazioni di Guido Guidi ho deciso di raccogliere alcune considerazioni che rappresentano una breve anteprima di uno studio più ampio in fase di ultimazione. I problemi riguardanti i cambiamenti climatici hanno da sempre fatto discutere a causa delle grandi incertezze che accompagnano la conoscenza del problema. Recentemente, anche se a dire il vero non troppo, una delle questioni che anima di più il dibattito è sicuramente quella inerente l’attività solare ed il suo ruolo di forzante del sistema. Si tratta in verità di discussioni piuttosto datate, apertesi già parecchio tempo fa con la ricerca delle dinamiche di innesco delle grandi glaciazioni.
Le ipotesi iniziali erano molteplici, come al solito qualcuna forse anche stravagante ma, nel 1842 il matematico francese J. A. Adhémar formulò per primo l’ipotesi che il fattore determinante nell’innesco delle glaciazioni dovesse essere una variazione di intensità delle stagioni, introducendo così le motivazioni di natura astronomica. Qualche decennio più tardi il matematico ed astronomo serbo Milutin Milankovitch affinò questo teoria perfezionandola negli anni venti e trenta del XX secolo e fornendo la soluzione al problema della comprensione delle grandi oscillazioni climatiche. La teoria del Milankovitch poggia su tre componenti; due intervengono a modificare l’intensità delle stagioni mentre la terza influisce sulle interazioni fra le due precedenti. Le più importanti sono la variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre e, seppur più debole, l’oscillazione dell’eccentricità dell’orbita.
Senza dilungarmi sulla globalità dei moti astronomici millenari mi soffermerò solo sull’inclinazione dell’asse terrestre che varia, con un ciclo di circa 41000 anni, passando da un minimo di 22,1° circa ad un massimo di 24,5° circa. L’angolo è attualmente di 23,44° ovvero più o meno a metà strada dell’intera oscillazione e tende a diminuire. Più l’angolazione è pronunciata più sono intense le stagioni nei due emisferi. L’inclinazione dell’asse ha l’effetto di forzare la radiazione solare, per cui gli inverni saranno più rigidi come pure le estati più calde, in un regime che potremmo definire nel complesso di tipo continentale. Tale situazione è la più sfavorevole alle dinamiche di sviluppo delle grandi glaciazioni perché non consente alle nevi invernali di accumularsi superando più o meno agilmente le stagioni estive. Il risultato del lavoro di Milankovitch fu quello di stabilire che le grandi glaciazioni abbiano avuto inizio quando vi è stata una sufficiente variazione dell’insolazione attorno e al di sopra del 65° di latitudine. Questo avrebbe determinato dei forcing sufficienti ad orientare alternativamente il clima verso una fase calda o fredda.
In realtà anche le variazioni dell’attività del nostro Sole determinano numerose variazioni. Tra queste naturalmente l’intensità dell’irradiazione. Tuttavia, nonostante il Sole sia il motore del nostro sistema climatico, allo stato attuale permane come un gigante incompreso nella modellistica della rappresentazione climatica. Dopo quasi due decenni di studi sul clima ho certamente consolidato la convinzione per la quale il corretto approccio al problema deve essere di tipo olistico, cercando di esaminare la questione nel suo insieme. Ciò appare in netta contrapposizione all’approccio riduzionista purtroppo ben radicato nelle moderne tecniche d’indagine dei meccanismi che regolano i cambiamenti climatici.
Nei modelli di simulazione climatica (GCM) l’attività solare viene considerata come semplice irradiazione totale e nella sua variazione tra periodi assolutamente brevi. Inoltre si asserisce che quanto implementato nei modelli corrisponde alle conoscenze allo stato dell’arte; allora mi domando quale validità abbiano tali prognosi, spacciate per certezze climatiche, sapendo che le conoscenze sono ancora assai limitate? Questo discorso fa anche il paio con una domanda che feci ad un noto relatore di una conferenza sul clima il quale mi rispose che: “questo è quello che abbiamo e quindi a questo dobbiamo riferirci”. A me pare come il famoso proverbio: “O mangi questa minestra o ti butti dalla finestra”. Peccato però che la realtà scientifica sia un’altra cosa, non certo un proverbio. Concludendo sui modelli climatici ad oggi questi non possono altro che esprimere uno studio di sensibilità, ovvero, nel migliore dei casi fornire solo proiezioni su uno dei possibili climi futuri in un range di probabilità ristretto a quei casi in cui la forzante solare non sia soggetta a variazioni. Cosa che non è mai accaduta, né è probabile che avvenga in futuro.
Tornando al Sole e alla irradiazione solare ( TSI) questa non è esattamente costante, infatti è soggetta ad oscillazioni nel tempo ed è inoltre ben associata alla variabilità del numero delle macchie solari. Guardando il grafico riportante l’andamento dei dati si noterà la perfetta correlazione, con un indice pari a 0,98 tra l’attività delle macchie solari e la TSI. Ne consegue che la TSI è espressione diretta dell’attività solare la quale è riconducibile alla variabilità del numero delle macchie nella sommatoria dei vari cicli di Schwabe o più comunemente dei vari cicli undecennali determinandone, infine, la caratteristica portante. In verità se guardiamo con un po’ più di attenzione il grafico notiamo pure che il trend di crescita non è andato aumentando in maniera costante ma ha alternato periodi di flessione assimilabili ad una più scarsa attività.
La variazione di intensità dell’irradiazione tra periodi di alta e bassa attività nell’ambito di un singolo ciclo solare è attorno allo 0,1% ma nel lungo periodo le differenze diventano notevoli, nel caso analizzato infatti triplicano. Durante i primi anni del 1700 l’irradiazione solare era nettamente più bassa dell’attuale. Usando i dati assoluti si evidenzia una differenza di ben 4 W/mq tra gli inizi del 1700 e la fine degli anni ‘80 del XX secolo. Il contributo offerto dalla CO2 (come pure evidentemente quello dell’attività solare che risulta quindi ben comparabile) agli attuali livelli di circa 380 ppmv è quantificato al netto dei feedback in 1,3 W/mq. Calcolandone gli effetti in termini di temperatura si arriva a stento a 3 decimi di grado (0,3°C). Ad un suo raddoppio rispetto alla concentrazione del periodo pre-industriale (280 ppmv), che molto realisticamente non avverrà mai, il contributo potrà difficilmente superare 0,65°C e questo è ben spiegato dalla curva logaritmica che ne descrive la sua capacità di forzante radiativa netta in relazione alla sua concentrazione.
Ma allora cosa potrebbe scatenare una variazione di temperatura addirittura fino a 5°C come pronosticato dai GCM? La risposta è immediata, i feedback. Dietro questa parola si celano tutte quelle retroazioni che hanno la capacità di amplificare o attenuare la forzante principale. Tra queste ci sono le nubi, seppur sia ancora ancora da chiarire la fisica della loro formazione, della loro tipologia e contenuto in ghiaccio. Tuttavia si dà per certo che questi 0,3-0,6°C di aumento della temperatura siano in grado di avviare un processo a catena prodotto da retroazioni positive, che per qualcuno è già o lo sarà a breve se non si prenderanno immediati provvedimenti, di tipo irreversibile. Facendo una prima e forse anche banale riflessione possiamo certamente asserire che nella storia climatica di questo pianeta l’unica certezza risiede nella sua definizione di variabilità. Non vi sono mai state condizioni che abbiano prodotto situazioni irreversibili.
Questo consentirebbe di aprire un’altra discussione sul significato di irreversibilità climatica che, se è paragonata alla vita media di un uomo potrebbe avere un certo peso ma se comparata alle lunghe serie temporali che hanno contraddistinto le varie fasi climatiche, sia di grande ampiezza e bassa frequenza che di più piccola ampiezza e alta frequenza, assumerebbe certamente un’importanza nettamente diversa. Ad esempio le oscillazioni pur di medio-piccola ampiezza che hanno caratterizzato gli ultimi 1200 anni hanno innescato le variazioni conosciute come il Periodo Caldo Medievale e la Piccola Età Glaciale. In entrambi i casi vi sono state oscillazioni in positivo o in negativo rispetto agli attuali valori di temperatura media dell’ordine del grado centigrado e queste non hanno prodotto alcuna retroazione in grado di amplificare di 5 volte l’effetto scatenante facendolo diventare di tipo irreversibile.
Si converrà che le forzanti, siano esse di origine antropica o naturale, devono riprodurre gli stessi effetti producendo le stesse reazioni amplificanti che si evidenziano nei vari feedback alla base della contemporanea modellazione climatica. La realtà, però, ci ha raccontato un’altra storia. Queste due oscillazioni hanno riguardato una scala temporale climatica relativamente breve, dell’ordine di qualche secolo, ma molto più lunga dell’attuale fase climatica segnando lo scorrere della recente storia dell’umanità.
In conclusione, perché si disconoscono i ben 4 W/mq prodotti dalla variabilità solare lungo gli ultimi tre secoli mentre si concede grande importanza ed attenzione a quegli 1,3 W/mq di possibile origine antropica prodotti dal 1850 ad oggi e dei quali più della metà risalenti a circa l’ultimo cinquantennio? L’aumento di 4 W/mq è stato raggiunto negli ultimi 5 cicli solari, ad eccezione della breve parentesi del ciclo numero 20, contraddistinti dalla più elevata attività solare dell’intero periodo preso in esame nel quale la TSI nei periodi di minima attività del ciclo di Schwabe è stata comunque più alta di un qualsiasi massimo solare dei precedenti 250 anni. La mia opinione in merito è chiara ma lasciamo ai posteri l’ardua sentenza. Rimando poi, chi volesse approfondire il tema tra l’interazione dell’attività solare ed il clima ad una più completa lettura del mio lavoro ormai in via di conclusione.
Da
www.cimatemonitor.it
il fosso [ Mer 08 Apr, 2009 19:05 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
Grazie Massi, sei riuscito a riassumere il concetto inmaniera perfetta e esaustiva,
avevo già letto qualcosa in merito :inchino: :inchino: :inchino:
il fosso [ Mer 15 Apr, 2009 13:21 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
38° giorno senza macchie di fila, serie impressinante!!!! :eek:
con flusso solare sceso nuovamente a livelli molto bassi, 68, dopo che per alcuni giorni era tornato sopra i 70
e ciò sembrava poter preannunciare un almeno minima ripresa dell'attività solare, invece niente!
Minimo che si fà davvero notevole! :bye:
Icestorm [ Mer 15 Apr, 2009 13:44 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Stiamo a guardare...tutto molto interessante, in futuro sarà bello capirne di più, e capire verso che fase e di che entità si va!
marvel [ Mer 15 Apr, 2009 14:24 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Intanto gli scienziati che stanno scrutando la superficie solare ci fanno sapere che le anomalie di questo minimo solare non finiscono qui.
Il minimo solare continua contro ogni più "pessimistica" pervisione e dopo aver frantumato il record di spotless days (giorni senza macchie solari) oltrepassando i 600 giorni del minimo del 1913 punta ai 654 giorni del minimo del ciclo 10!
Ma le sorprese non finiscono qui.
Infatti una delle caratteristiche dei cicli solari è il movimento (migrazione) dei buchi coronali che sono zone della corona solare aventi una ridotta densità di plasma, appaiono come zone più scure nelle immagini. Questi fenomeni costituiscono la principale origine del vento solare e rappresentano un particolare indicatore dell’attività elettromagnetica del nostro astro.
Normalmente, durante le fasi di minimo solare, queste formazioni sono localizzate in prossimità dei poli del nostro astro, e man mano che ci si avvicina al massimo migrano verso la zona equatoriale del Sole.
Ma attualmente, in piena fase di minimo solare, la situazione dei "Coronal Holes" (buchi coronali) è fortemente contraddittoria, infatti sono posizionati in zona transequatoriale.
Detto questo ci vengono in mente alcune delle previsioni dei massimi esperti mondiali (Prof. Hathaway ) che, qualche anno fa, collocavano il raggiungimento del massimo solare del ciclo 24 (previsto all'epoca estremamente intenso) proprio nei primi mesi del 2009 (previsione successivamente e rripetutamente modificata fino a rimandare il nuovo massimo a data da destinarsi).
Ma l'assenza delle macchie solari indicherebbe che il ciclo 24 non è mai iniziato... anche se per un certo periodo si è avuto un'alternarsi di macchie del vecchio ciclo 23 e macchie del futuro ciclo 24 (piccole e scarse a dire la verità).
Seguendo gli studi sulle migrazioni intercicliche dei buchi coronali di Miralles e Nikolskaya, sembrerebbe che il nostro Sole stia per raggiungere una fase di massimo solare (forse tra 1 anno)... o addirittura è ipotizzabile che la fase di massimo sia già stata superata nei mesi di ottobre-novembre 2008 quando effettivamente si ebbero brevi sequenze di piccole macchie con polarità del ciclo 24, per poi tornare ad una bassissima attività!
Ebbene nel minimo di Mauder si ebbero cicli brevi con poche macchie (concentrate per lo più nella fase di massimo) per poi ridiscendere verso un nuovo minimo.
Di sicuro c'è molto, ancora molto, da capire!
:bye:
Icestorm [ Mer 15 Apr, 2009 14:39 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
E di sicuro inoltre, se fosse realmente passato il massimo del ciclo 24, andrebbe d'ufficio su chi l'ha visto..
marvel [ Mer 27 Mag, 2009 12:48 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
E il Sole continua a stupire...
A maggio riviste ulteriormente al ribasso le previsioni NASA (dal famoso scienziato Hathaway) per il prossimo massimo solare... tra l'altro il nuovo ciclo ancora non è partito. :shock:
(cliccare sull'immagine per vedere l'animazione)
Cominciano a proliferare siti che si occupano di questo tema, inoltre le previsioni dei Russi, di cui ho parlato ampiamente in precedenza, sembrano essere le uniche ad averci preso... e sono anche quelle che prevedono un minimo di attività solare per il 2040... con una PEG alle porte... :freddo:
http://www.larouchepac.com/node/9916
http://www.solarminimum.com/
pubblico [ Gio 28 Mag, 2009 20:03 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
Massì, hai visto il grafico del heat content ocean? diametralmente opposto alle proiezioni GISS :ok:
Frasnow [ Gio 28 Mag, 2009 20:32 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
E il Sole continua a stupire...
A maggio riviste ulteriormente al ribasso le previsioni NASA (dal famoso scienziato Hathaway) per il prossimo massimo solare... tra l'altro il nuovo ciclo ancora non è partito. :shock:
Cominciano a proliferare siti che si occupano di questo tema, inoltre le previsioni dei Russi, di cui ho parlato ampiamente in precedenza, sembrano essere le uniche ad averci preso... e sono anche quelle che prevedono un minimo di attività solare per il 2040... con una PEG alle porte... :freddo:
http://www.larouchepac.com/node/9916
http://www.solarminimum.com/
Te cosa ne pensi Marvel? :confuso:
marvel [ Ven 29 Mag, 2009 10:35 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
E il Sole continua a stupire...
A maggio riviste ulteriormente al ribasso le previsioni NASA (dal famoso scienziato Hathaway) per il prossimo massimo solare... tra l'altro il nuovo ciclo ancora non è partito. :shock:
Cominciano a proliferare siti che si occupano di questo tema, inoltre le previsioni dei Russi, di cui ho parlato ampiamente in precedenza, sembrano essere le uniche ad averci preso... e sono anche quelle che prevedono un minimo di attività solare per il 2040... con una PEG alle porte... :freddo:
http://www.larouchepac.com/node/9916
http://www.solarminimum.com/
Te cosa ne pensi Marvel? :confuso:
Penso che si credeva di conoscere e saper prevedere il comportamento del Sole, e ormai era una delle prime certezze sulle quali basare le teorie climatologiche... ora risulta imprevedibile anche questo fondamentale fattore... in sostanza, quindi, se le nostre conoscenze sul sistema clima erano stimate intorno ad un 20-40%, ora rasentiamo il 10%... ne consegue che non esistono modelli di previsione climatica minimamente affidabili.
:?
:bye:
marvel [ Mer 03 Giu, 2009 13:14 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Il 29 maggio è stata pubblicata dalla NASA una nuova previsione (l'ennesima al ribasso) sul prossimo ciclo solare n°24.
E' previsto un massimo di ciclo nel 2013 ed un ciclo con una densità/frequenza di macchie solari molto bassa, vicina a quella registrata nel 1928 che fu di 78 macchie di picco del ciclo.
Dal 1928 in poi si sono avuti cicli con picchi sensibilmente più prolifici in numero di macchie.
Inoltre l'attuale minimo è il più basso registrato anche rispetto a tutto lo scorso secolo.
E' la stessa NASA ad ammettere che i loro modelli di previsione hanno fallito:
"It turns out that none of our models were totally correct," says Dean Pesnell of the Goddard Space Flight Center, NASA's lead representative on the panel. "The sun is behaving in an unexpected and very interesting way."
Secondo gli specialisti il sole rimarrà calmo ancora per qualche mese, al massimo 1 anno, per poi cominciare a sfornare le prime vere macchie solari che lo porteranno nel maggio 2013 a raggiungere il (seppur debole) massimo.
Ma sono loro stessi, questa volta, a mettere le mani avanti visti i recenti precedenti che hanno messo in crisi decenni e decenni di studi sul Sole, e ammettono che potrebbero esserci ulteriori correzioni alle loro previsioni.
Quindi suggeriscono di segnarsi sul calendario la data del maggio 2013... ma di farlo con una matita e non con una penna! ;)
"Go ahead and mark your calendar for May 2013," says Pesnell. "But use a pencil."

Frasnow [ Ven 12 Giu, 2009 19:07 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......
Aggiornamento di Timo Niroma: “non sarei sorpreso di vedere il ciclo 24 abortire, portandoci direttamente verso un nuovo minimo di Maunder”
La bassa attività solare continuerà, i corti cicli solari del 20° secolo hanno creato un ebito che ora deve essere pagato. Questo significa che ci saranno cicli con attività molto bassa e se il passato è un buon predittore, anche tempi molto freddi per la Terra. L’ultima decente macchia solare appartenente al ciclo 23 è comparsa a luglio 2008. Da agosto a settembre 2008 il sole è stato come ibernato. In ottobre e novembre il ciclo 24 ha mostrato le sue prime macchie decenti. Ma a dicembre il sole si è ibernato nuovamente. C’è stato un piccolo aumento nel solar flux da gennaio ad aprile 2009, ma nello stesso tempo ancora attività del vecchio ciclo. Questo potrebbe essere a causa dell’effetto di Livingston-Penn che prevede un abbassamento dell’attività magnetica solare ormai dal 1990 e che potrebbe addirittura cancellare il nuovo ciclo.
Questo prolungato Minimo solare ed il ritardo del ciclo 24 significa che il nuovo ciclo sarà molto basso, nel rane di 30-50 SSN, che è allo stesso livello del minimo di Dalton od addirittura sotto. La mia teoria basata sul ciclo di Giove implica con molta probabilità che il minimo tra il ciclo 23 e 24 possa essere ad ottobre 2008 o luglio 2009 e il massimo nel 2014-2015. Il punto è che un ciclo che supera i 12 anni ha sempre preceduto un grande minimo (1798 minimo di Dalton, 1856 minimo di Damon). Non è chiaro esattamente quanto lunghi siano stati i cicli che precedettero il minimo di Maunder, ma sembra che ci sia stato un minimo nel 1620. Ciò indica che prima del Maunder ci furono 2 cicli che durarono 25 anni, quindi almeno uno dei 2 molto lungo. Questo ha portato un raffreddamento per decenni, anche se oggi non possiamo essere certi che vi sarà una nuova PEG.
Un basso Dalton è oggi probabile, ma nessuno può essere sicuro di questo, anche se ci sono molte indcazioni che testimoniano un campo magnetico solare molto debole. Se a questo aggiungiamo il fatto che tutti i minimi importanti sono stati preceduti da cicli molto lunghi, io non sarei sorpreso di vedere il ciclo 24 vacillare, terminando proprio vicino al suo massimo intorno al 2014-2015, portandoci direttamente ad un minimo di tipo Maunder!
Un piccolo inciso: l’aumento della CO2 in atmosfera dallo 0.03% allo 0.04% non ha avuto alcun significato in questo gioco dove è il vapor acqueo a far la parte del giocatore principale. Io sono solo uno studioso di statistica e questo è uno studio statistico, ma a tutti quelli che per anni mi hanno chiesto che cosa pensavo riguardo i collegamenti fisici io ho risposto: il campo magnetico terrestre è molto sensibile alle variazioni di quello solare; questo dovrebbe avere molti più effetti sulla Terra piuttosto che i gas ad effetto serra rodotti dall’uomo. Inoltre trovo la teoria di Svensmark sui raggi cosmici come molto promettente, più raggi cosmici durante i minimi solari portano ad un aumento della copertura nuvolosa nella bassa atmosfera, provocando un raffreddamento della Terra. E sono importanti anche i raggi UV e la TSI, una loro diminuzione associata ad una diminuzione della forza del campo magnetico solare, creani i presupposti giusti affinchè un minimo tipo Maunder possa accadere anora.
Fonte originale: http://personal.inet.fi/tiede/tilmari/sunspots.html
Tradotto da Simon
Lasciatemi dire solo una cosa: io stimo Timo Niroma, non a caso non è la prima volta che ne parlo qui sul blog.
A volte però ho come l’impressione che si butti un pò troppo nelle sue previsioni. Affermare oggi come oggi e non è la prima volta che glielo sento dire, che potremmo essere in procinto di un Maunder, mi lascia un pò perplesso. Mi sembra un pò esagerato. Resta comunque il fatto che lo studioso finlandese è stato uno dei primi ed in tempi non sospetti, ad affermare sulla base di studi statistici che questo sarebbe stato un signor minimo, e come stiamo vedendo ci ha preso benissimo.
Ora crede che potremmo addirittura essere in procinto di un qualcosa di ancora più importante; che dire, noi siamo qui…e ci tengo a precisare che anche se ne parliamo tanto, nè io nè nessuno dei miei collaboratori siamo convinti che ciò possa accadere veramente, anche se ci piace ritenere che allo stato attuale delle cose, tutte le strade sono percorribili…
Simon
http://daltonsminima.wordpress.com/...imo-di-maunder/
tifernate [ Lun 29 Giu, 2009 13:51 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Icestorm [ Lun 29 Giu, 2009 13:56 ]
Oggetto: Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......
Intanto il nuovo ciclo pare in apertura, con diverse macchie non più appartenenti al vecchio ciclo.
Permane comunque un numero bassissimo, ed un solar flux sotto i piedi che ancora lascia tutti col fiato sospeso..
Vediamo come va nei prossimi mesi :bye: