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Meteocafè - Outlook Inverno 2015-2016



gubbiomet [ Lun 26 Ott, 2015 15:41 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
STAGIONALI: la nuova emissione del modello CFS prevede un dicembre e un gennaio freddi al nord con temperature leggermente sotto la media, nella norma al centro con freddo moderato, più elevati al sud con temperature leggermente sopra la media in Sicilia. Al nord potrebbero verificarsi ad intervalli nevicate sino in pianura.


andrea75 [ Lun 26 Ott, 2015 16:00 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
gubbiomet ha scritto: [Visualizza Messaggio]
STAGIONALI: la nuova emissione del modello CFS prevede un dicembre e un gennaio freddi al nord con temperature leggermente sotto la media, nella norma al centro con freddo moderato, più elevati al sud con temperature leggermente sopra la media in Sicilia. Al nord potrebbero verificarsi ad intervalli nevicate sino in pianura.


Più o meno quello che accade tutti gli inverni... :D :D


gubbiomet [ Mar 03 Nov, 2015 14:37 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Come sarà l'inverno? Freddo e nevoso oppure mite e asciutto? Ce lo svela il nostro colonnello Giuliacci in questo video:
http://www.meteogiuliacci.it/meteo/...verno-2015-2016


marvel [ Mar 03 Nov, 2015 22:55 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Salve a tutti!
Il Col. Giuliacci (e non solo lui) sta spingendo molto sui possibili effetti "meridianizzanti" che el Nino potrebbe indurre sulla circolazione atmosferica dell'Atlantico-Nord Atlantico.
Una certa correlazione la si potrebbe trovare, anche se, come affermato dallo stesso MetOffice, ci si aspetterebbero correnti più nordorientali che nordoccidentali, che contrasta con quanto ipotizzato nella seconda informazione trasmessa da Giuliacci, ovvero sulle acque fresche nordatlantiche.
In realtà l'AMO ha una valenza statistica e non certo deterministica o termicamente influente sulle correnti occidentali.
Se proprio dobbiamo attribuire una potenziale influenza dell'AMO negativa sul prossimo inverno, non è nel "raffreddamento" delle perturbazioni atlantiche che dobbiamo andare a guardare, ma casomai nelle condizioni superficiali favorevoli (relativamente) alla persistenza degli anticicloni atlantici (e non tanto alla loro genesi).
:bye:


gubbiomet [ Lun 09 Nov, 2015 12:03 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
MeteoGiuliacci

Inverno tiepido nella prima parte e freddo nella seconda parte? Aggiornamento del 6 novembre
Ormai non passa giorno che non vi sia un articolo sulla possibile influenza del Niño sull'inverno prossimo in Europa.

Chi si basa sugli output dei modelli climatici prevede un inverno tiepido.

Chi, come Meteogiuliacci, dà più importanza alle accertate correlazioni tra Niño e irruzioni di aria molto gelida fino al Regno Unito e alla Scandinavia - con possibilità quindi che le correnti fredde, seppure attenuate, possano spingersi fino all'Italia - è stato fin ora del parere che il prossimo inverno ha i requisiti per essere più freddo e più nevoso degli ultimi 2 precedenti inverni.

Ma è rimasta fin ora inesplorata una terza possibilità, quasi salomonica: ovvero che la prima parte dell'inverno sia tiepida e che il freddo e la neve siano più presenti nella seconda parte dell'inverno, ancor più in febbraio con qualche sconfinamento in marzo.

Ci sono "pezze di appoggio" ad una tale ipostesi?

Ebbene sì.

Osservate la tabella allegata. la quale riporta i valori invernali di alcuni indici (QBO, DOP o PDO. NAO) in corrispondenza degli venti di Niño più intensi dal 1950 ad oggi, con l'aggiunta del Niño 2006-2007.

E' interessante notare che:

1. la NAO (North Atlantic Oscillation) in dicembre è stata quasi sempre positiva nei 6 eventi di Niño considerati e quindi poco favorevole a irruzioni di aria polare verso più basse latitudini.

2. La NAO in gennaio è stata ancora per lo più positiva (4 eventi con NAO positiva e 2 con NAO negativa)

3. La NAO in febbraio è stata quasi sempre negativa ( 4 eventi con NAO negativa e 1 solo con NAO positiva) e quindi favorevole ad irruzioni di aria polare fino alle nostre latitudini


gubbiomet [ Lun 09 Nov, 2015 16:57 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Il Meteo

IL DIBATTITO. E' sempre più acceso il dibattito tra gli scienziati tanto che in tutti i siti meteo non si parla d'altro, ma cerchiamo oggi di fare chiarezza esponendovi con estrema sincerità e semplicità, togliendo dunque ogni dubbio.

LE DUE TESI OPPOSTE. Da una parte ci sono i sostenitori della teoria del Niño, che prevederebbe un inverno gelido con NEVE eccezionale e con almeno 2 sferzate di Burian in Europa, stile 2001 o anche 2012 (ricordiamo la nevicata di Roma del 3 Febbraio 2012), dall'altra chi appoggia i modelli matematici, soprattutto l'Ecmwf con sede a Reading (UK), che indica ancora una volta una evoluzione estremamente mite, addirittura di alcuni gradi sopra la media.

Inverno 2015 e Febbraio 2016 possibile neve eccezionale con burian
Inverno 2015 e Febbraio 2016 possibile neve eccezionale con burian
LA TESI FREDDA di NEVE e BURIAN due VOLTE. In particolare negli ultimi giorni la tesi che sostiene la teoria del Niño è sempre più forte e sempre più valida, poiché corroborata, ovvero rinforzata, da alcuni parametri meteorologici, atmosferici ed oceanici sempre più importanti ed evidenti. Sono addirittura ben 3 gli elementi che sostengono la tesi dell'Inverno gelido: 1) Niño eccezionale: il Niño in atto è ancora in intensificazione sull'Oceano Pacifico ed è certo che sarà il Niño più forte mai verificatosi negli ultimi 80 anni e quindi in grado di influenzare pesantemente il clima su tutto l'Emisfero Settentrionale. In particolare gli eventi di Niño sono stati sempre accompagnati da inverni rigidi sulla Scandinavia e Regno Unito, ma anche sul Mediterraneo come il più recente nel 2012 che ha causato nevicate eccezionali sull'Appennino emiliano e la "grande" nevicata di Roma con i disagi per i romani e le polemiche con l'allora sindaco Alemanno. 2) Corrente del Golfo debole: la Corrente del Golfo si è affievolita e quindi le sue tiepide acque non potranno quest'anno mitigare l'inverno nell'Inghilterra e in Normandia. 3) Oceano Atlantico più freddo intorno a 45 gradi di latitudine: in mare aperto è presente da 2 mesi una vasta area di 4000 km quadrati in cui le acque sono più fredde della norma di 2,8 gradi. Le perturbazioni atlantiche attraversando tale superficie marina raggiungeranno l'Europa più fredde della norma.
I MODELLI MATEMATICI dicono che sarà un inverno CALDO anomalo. Vediamo ora cosa ne pensano i sostenitori dei modelli matematici come ECMWF. La previsione per l'Italia per quanto riguarda le temperature e le precipitazioni per i due bimestri invernali ( Dicembre/Gennaio e Febbraio/Marzo ) è cosi riassunta:
Per i quattro mesi presi in considerazione si conferma l'anomalia termica positiva con temperature sopra la media di circa 1,5/2 gradi e quindi con pochi episodi nevosi a quote basse.
PRECIPITAZIONI - Ancora una volta, le precipitazioni sull'Italia per i quattro mesi presi in considerazione, sono previste nella norma sulle regioni settentrionali, diffusamente sotto la media al Centro-Sud, con grave anomalia sulla Sicilia, dove si prevede una riduzione anche del 60/80%.
Seconda parte dell'Inverno: L'Italia andrebbe incontro a temperature sopra la media di circa 1/2 gradi e a precipitazioni che al Centro-Sud risulterebbero inferiori alla norma, e con grave anomalia negativa in Sicilia. Per quanto riguarda la neve, avremo pochi episodi nevosi in Pianura Padana, mentre le Alpi dovrebbero fare il pieno sopra i 1000/1200 metri e probabilmente con un nuovo record. I

CONCLUSIONI - Poiché entrambe le teorie sono valide e ampiamente argomentate, possiamo dedurre che all'interno di un periodo invernale mediamente più caldo della norma, saranno probabili, non solo a Dicembre, ma soprattutto intorno a Febbraio un paio di episodi nevosi e gelidi dapprima al Nord e poi anche al Centro fino a Roma, causati dal repentino riscaldamento stratosferico polare, con conseguenti colate artiche verso il Mediterraneo, dapprima dal Mar della Groenlandia, e successivamente a Febbraio dagli Urali e dalla Siberia sottoforma di BURIAN, il freddissimo vento siberiano della steppa che, passando attraverso la regione carpatico-danubiano e sfociando sul bacino dell'Adriatico, porta poi a nevicate in Italia.
Antonio ****


gubbiomet [ Mer 11 Nov, 2015 11:28 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Meteolive

STAGIONALI meteo INVERNO 2015-2016: come trascorrerà? Cosa ne pensano i vari centri di calcolo?
Le previsioni secondo i principali centri di calcolo europei.
In primo piano - Oggi, ore 11.23
Tutti prevedono che un Nino così forte possa in qualche modo influenzare anche il tempo del trimestre invernale sul Continente europeo, anche se in modo piuttosto marginale.

Nessuno prevede una stagione fredda, anzi per il terzo anno consecutivo l'inverno risulterà complessivamente mite, pur con qualche momento freddo e con precipitazioni a tratti generose, specie tra gennaio e febbraio.

L'area in cui l'inverno risulterà probabilmente più freddo del normale potrebbe essere quella compresa tra l'Oceano Atlantico e le Isole Britanniche, mentre è altrettanto probabile che l'area mediterranea e quella nord-africana vivano una stagione più calda del normale.

Del resto una previsione di inverno mite non sembra essere una gran novità, anche se mancava la conferma ufficiale, arrivata dalla sintesi degli scenari previsti dai centri di calcolo più importanti d'Europa.

Ci sono però anche delle incertezze: ad esempio non si capisce quanto possa risultare effettivamente sopra media il tempo su centro Europa e nord Italia e qualcuno arriva persino ad ipotizzare un gennaio leggermente più freddo del normale proprio sul nord Italia con precipitazioni anche di tipo nevoso.

Vi mostriamo qui tutte le mappe più importanti che si riferiscono sia ad un'analisi trimestrale che mensile. I più "ottimisti" sono i colleghi francesi che ritengono davvero che in fondo almeno una parte della stagione possa essere caratterizzata da temperature non troppo distanti dalla media e con precipitazioni sufficienti o anche più che sufficienti per assicurare una certa regolarità stagionale.

Naturalmente NINO e PDO (oscillazione multidecadale delle acque del Pacifico settentrionale) hanno giocato un ruolo importante nel forzare questa proiezione verso il caldo, ma questo mese di novembre così eccezionalmente caldo e stabile certamente sembra andare proprio nella direzione indicata dai centri di calcolo.

Naturalmente non mancheranno anche i nostri aggiornamenti, che vi mostreremo nei prossimi giorni.


gubbiomet [ Mer 11 Nov, 2015 11:55 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Repubblica

Mettiamola così: se il prossimo inverno sarà perfido, glaciale, addirittura percorso dai venti delle steppe, o se somiglierà più ad una primavera freddina, lo scopriremo solo vivendo, per dirla con Mogol e Battisti. Nel frattempo, è certamente utile assistere alla vivace e raffinata discussione che s'è accesa fra le due sponde dell'Atlantico, schematizzando geograficamente la contrapposizione degli "schieramenti".

Temperato o siberiano? Il dibattito è tra chi, qui in Europa, si fida di più dei modelli matematici dell'Ecmwf - European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, organismo intergovernativo indipendente composto da 34 Stati, Italia compresa - più incline a immaginare un inverno temperato e chi, al contrario, nei centri di ricerca statunitensi (la Nasa compresa) vede all'orizzonte un inverno a dir poco siberiano con propaggini estreme anche qui in Europa. Tutto questo per via del gran risalto che nel continente americano viene assegnato alla presenza de El Niño, fenomeno a loro più vicino, molto temuto e tenuto sempre sott'occhio, che ha sempre mostrato forti legami con l'andamento meteo-climatico al di là dell'Atlantico.

IL METEO DI REPUBBLICA

I numeri del "mostro". A Reading, mezz'ora di treno da Londra, la vedono invece diversamente. In sostanza, sostengono che l'andamento climatico generale continua a mostrare un graduale aumento delle temperature e una progressiva tendenza alla "tropicalizzazione" nelle latitudini temperate, senza alcun segnale in controtendenza. All'Ecmwf , operativo 24 ore e 365 giorni all'anno, lavorano circa 300 persone. E' qui che producono e diffondono previsioni a breve, medio e lungo termine per gli Stati membri. Il cervello attorno al quale tutto ruota è dentro un supercomputer-mostro, tra i più grandi del suo genere. E' a lui che, di fatto, è affidato l'incarico di tenere duro sulla linea dell'inverno mite e temperato. I numeri che sforna non fanno che ribadirlo. E di lui, a quanto pare, ci si fida ciecamente qui in Europa.

Quando El Niño colpì duro tra il 1997-98. El Niño invece, non sembra promettere nulla di buono ai meteo-climatologi australiani e delle due Americhe. Indimenticabile l'inverno 1997-1998, quando il fenomeno climatico ebbe conseguense così potenti ed estese da essere annoverato fra quelli che nella storia recente ha avuto ripercussioni di dimensione planetaria. Ma più in particolare, il periodo dal dicembre 1997 al febbraio 1998, è archiviato come uno degli scorci di stagione più piovosi nello stato della California, dal 1895.

Fenomeni eccezionali. I fenomeni meteo furono severissimi, con inondazioni e tornado in Florida e in tutto il sud-est degli Stati Uniti; una tempesta di ghiaccio con il termometro che sprofondò fino a 40° sotto zero nello stato di New York, nel Massachusetts e in tutto il nord-est degli Stati Uniti. Ma in quelle settimane ad essere colpite, oltre che le regioni orientali del Canada, furono anche le città di New Orleans, Mobile (in Alabama), Baton Rouge, Asheville, vaste zone della Carolina del Nord, Blacksburg (Virginia). Nei giorni intorno a capodanno del 1998 una violenta tempesta lungo la costa orientale provocò l'erosione delle spiagge e nevicate record sulla Virginia occidentale con circa 90 centimetri di neve in 24.

L'allarme di Unicef. Adesso l'allarme sta mobilitanto anche alcune organizzazioni umanitarie, come l'Unicef, che diffonde una nota secondo la quale 11 milioni di bambini rischierebbero fame, malattie e mancanza di acqua in Africa Orientale e Meridionale per gli effetti meteo-climatici de 'El Nino', che sta già causando siccità e inondazioni in diverse aree dell'Asia, del Pacifico e dell'America Latina. Le conseguenze - secondo l'Unicef - "rischiano di ripercuotersi su diverse generazioni se e le comunità colpite non riceveranno supporto per contrastare la scarsità dei raccolti e la mancanza di accesso all'acqua potabile".

Il "modello El Niño". Insomma, un inverno che i climatologi statunitensi hanno catalogato come tra i più influenzati dal "modello meteorologico" de El Niño che, al momento dei bilanci, finì per riguardare due terzi del Paese. Quest'anno, fin dal marzo scorso, sui monitor dei centri d'osservazione meteo-climatica delle due Americhe il fenomeno è apparso sempre più intenzionato a voler tornare in scena da protagonista. E' apparso chiaro che stava succedendo qualcosa di assai simile (se non più grave) del 1997. S'è così subito diffusa l'attenzione delle diverse agenzie - compreso il prestigioso Bureau of Meteorology australiano - e comunque di tutte le nazioni che si affacciano sul Pacifico. Già, perché è proprio qui che El Niño comincia a formarsi: a largo nelle coste orientali dell'Ecuador e del Perù.

Quando gli Alisei smettono di "lavorare". In sintesi succede questo: aumentano le temperature dell'acqua sulla superficie dell'oceano. Contemporaneamente, gli alisei cominciano ad indebolirsi e a soffiare con minore intensità. Come non bastasse, i modelli matematici che analizzano El Niño da otto mesi a questa parte, non fanno che ribadire che il riscaldamento delle acque del Pacifico continuerà, dando così agli alisei una ragione in più per smettere di "lavorare" in quella fascia fra il tropico e l'equatore.

Se i venti non fanno il loro dovere. Con gli alisei "semi-spenti" non avviene il mescolamento necessario delle acque oceaniche, permettendo a quelle fredde dei fondali di arrivare in superficie e garantire così il naturale equilibrio termico fra mare e terra. Gli alisei, vale la pena ricordare, sono venti di direzione regolare e costanti d'intensità, capaci di condizionare la meteorologia su enormi porzioni del Pianeta. Soffiano da nord-est a sud-ovest, nell'emisfero boreale e da sud-est verso nord-ovest in quello australe. Sono decisivi nella navigazione, soprattutto a vela e lo dimostra il fatto che i giri del mondo senza motore (ma non solo) avvengono facendo rotta verso Occidente. Cristoforo Colombo insegna.

"Apprezzabile ogni sforzo nella ricerca". Alla fine, dice giustamente Francesco Laurenzi, meteorologo noto per le sue previsioni in Radio e in Tv oltre che per aver collaborato molti anni con Repubblica: "Questo dibattito sull'inverno che s'avvicina, fra chi lo annuncia glaciale e chi invece mite, mi fa pensare che sia comunque apprezzabile ogni sforzo sincero di chiunque cerchi
di interpretare come può i sistemi complessi che gestiscono l'attuale assetto climatico della Terra. Vorrei escludere solo quelli che, per finire sui giornali o in televisione, sparano fesserie allarmistiche o minimizzanti sul clima a medio o lungo termine".


gubbiomet [ Mer 11 Nov, 2015 15:57 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Analisi scientifica da "Il Meteo"

Meteo: INVERNO 2015/2016, l'analisi scientifica. Dicembre con gelo, neve e Burian
Secondo uno studio esclusivo il freddo e la neve, ma anche i venti di Burian potrebbero puntare l'Italia a Dicembre, per poi lasciare spazio ad una stagione invernale più mite
Previsioni meteo: Inverno 2015/2016
Previsioni meteo: Inverno 2015/2016
Dopo aver riportato, in diversi editoriali, le proiezioni sulla prossima stagione fredda da parte di diversi centri di calcolo internazionali e anche l'opinione di eminenti scienziati, eccoci al nostro punto di vista circa la stagione invernale che sta per approssimarsi. Ebbene, diciamo subito: partenza invernale col botto, ma poi freddo in letargo a fine dicembre, Gennaio e inizio Febbraio.
I parametri invernali esaminati, non sono favorevoli all’Inverno, almeno nella sua parte più attiva, cioè fine Dicembre, Gennaio e fino all'inizio Febbraio, per poi riprendersi intorno a metà Febbraio.
C'è tuttavia una fase che non dovrebbe risentire ancora dei parametri per così dire, di “non inverno”, poiché essi sarebbero, durante la stessa, ancora in via di sviluppo. Si tratta della fase che va dall'ultima settimana (o decade) di Novembre fino a circa il 20 Dicembre. In questo periodo, tutti i fattori avversi ad un Inverno freddo, ancora non saranno attivi. Per cui, grazie anche all’influenza dello Snow Cover euro-asiatico, cioè alla copertura nevosa in ottima progressione in questo periodo alle medio-alte latitudini euro-asiatiche, unico fattore, al momento, in grado di creare disturbi al Vortice Polare, ci possiamo attendere 2/3 irruzioni fredde che potranno riguardare anche l’Italia.
In sintesi, vediamo la previsione mensile per la prossima stagione invernale.
Inverno 2015/2016: la previsione per Dicembre
Inverno 2015/2016: la previsione per Dicembre
DICEMBRE - Primi 15/20 giorni del mese (ma qualche accenno possibile già dall’ultima decade o settimana di Novembre) cui si riferisce la carta qui sopra, con maggiori occasioni per blocchi atlantici e irruzioni di aria fredda da Nord/Nordest verso l’Italia. In linea di massima più interessate le aree adriatiche e meridionali o localmente quelle centrali tirreniche ma, ad una distanza temporale abbastanza lunga, non si possono escludere coinvolgimenti anche di altre regioni. Questa la fase in cui, a nostro avviso, l’Italia avrà le migliori occasioni per freddo e neve.
Natale. Ultima decade di Dicembre, fase natalizia, con progressivo affievolimento della fase fredda a vantaggio di inserimenti atlantici più miti. In questa periodo, tuttavia, il Nord potrebbe beneficiare di qualche occasione per nevicate da cuscinetto freddo anche a quote basse, se la tempistica di avvicendamento delle due circolazioni sarà favorevole.
Inverno 2015/2016: la previsione per Gennaio/Febbraio/Marzo
Inverno 2015/2016: la previsione per Gennaio/Febbraio/Marzo
GENNAIO/10 FEBBRAIO - Come si evince dalla carta di riferimento qui sopra, prenderebbe il sopravvento la circolazione umida oceanica che andrebbe a tagliare il pur vigoroso promontorio dell’alta pressione atlantica in azione nella fase precedente. Si andrebbe a isolare una cellula di alta pressione abbastanza resistente sui reparti scandinavi ma che non dialogherebbe con quella atlantica, proprio per via dell’imponente flusso occidentale in uscita da Terranova. La circolazione mite atlantica prenderebbe il sopravvento sul Centro-Ovest Europa e Nord Mediterraneo. Sull’Italia, si avrebbero fasi di alta pressione e tempo stabile e altre, certamente non meno frequenti, all’insegna di passaggi frontali e anche temporaneo maltempo, soprattutto al Nord e medio-alto Tirreno. Fase in cui le Alpi potrebbero fare il pieno di neve, anche se oltre i 1000/1200 metri per aria instabile ma più mite da Ovest. Il freddo, difatti, proprio per la mancanza di dialogo tra alta atlantica e CUT-Off scandinavo, rimarrebbe confinato sul Nordest Europa e, via via, nel corso della stagione, anche verso i settori centro-settentrionali, Germania, regioni danubiane settentrionali e verso Paesi Bassi, Regno Unito. Non esclusa qualche azione temporanea di vortici freddi verso la Francia e influenti anche sul Nord Italia con occasioni per neve più a bassa quota, ma la loro frequentazione potrebbe essere abbastanza ridotta. Sull'Italia meridionale e sul medio/basso Adriatico potrebbe prevalere l’alta pressione con lunghe fasi di tempo asciutto e anche mite; altre fasi, minoritarie, con instabilità atlantica. Neve in Appennino, specie centro-settentrionale, anche sostanziosa in questa fase sul Nord Appennino ma comunque più spesso sopra i 1500 metri. Possibili fasi siccitose prolungate, specie per Sicilia ed estreme aree meridionali.
ULTIMA PARTE DI FEBBRAIO/MARZO con BURIAN - Possibile progressivo rallentamento dell’azione atlantica con qualche maggiore occasione per sbuffi freddi meridiani, più probabili a fine stagione, tra le metà di Febbraio e inizio Marzo. Su quest’ultimo periodo, la distanza temporale è enorme e necessitano aggiornamenti che faremo nel corso dei prossimi mesi.


marvel [ Mar 17 Nov, 2015 09:52 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Ed ecco l'attesissima e completissima analisi-proiezione di Colarieti, a mio parere la più affidabile di quelle finora viste (pur restando in un campo di incertezza molto elevata, come tutte le proiezioni stagionali) in particolare per l'approccio scientifico che non si abbandona mai ad impressioni ma che si basa su elementi osservativi e calcoli razionali. Mi trova d'accordo in particolare sulla critica all'approccio che taluni siti e personaggi, anche autorevoli, hanno utilizzato nel commentare il fenomeno di El Nino e nell'elaborazione di proiezioni su basi interpretative dello stesso, con similitudini azzardate con inverni associati a fenomeni passati ritenuti erroneamente, o troppo semplicisticamente, simili. Tra l'altro, come ripeto da sempre, le stesse anomalie oceaniche non possono essere prese come riferimento per le dinamiche atmosferiche future, o per lo meno non come viene comunemente fatto (sarebbe fin troppo semplice fare proiezioni su tale base, conosceremmo anticipatamente il tempo di stagioni ed annate future... ma così non è), per il semplice motivo che pur essendoci un feedback oceanico forzante sull'atmosfera, il principale motore delle dinamiche oceaniche è la stessa circolazione atmosferica. Sono le SST ad essere conseguenza della circolazione atmosferica e non il contrario. Questo vale per El Nino ma ancor di più per l'AMO che evidenzia una circolazione atmosferica trascorsa ma che su quella futura ha ben poca influenza.

Ho evidenziato le parti che potrebbero interessarvi maggiormente. ;) :ok:

Prime riflessioni sulla prossima stagione invernale

Di Carlo Colarieti Tosti su Climatemonitor

Dalla seconda parte dell’estate fino a novembre si registrano i dati necessari per studiare il comportamento del nascente vortice polare prima e della dinamica del suo sviluppo poi. Il fine è quello di stilare un possibile scenario caratterizzante la stagione invernale. Quanto segue riassume una prima analisi della situazione rispetto al neonato vortice polare che risente dei vari forcing, purtroppo solo in parte evidenziati dai vari indici oceano-atmosferici. Pur ovviamente con tutti i distinguo e cautele del caso, in base ai dati già in possesso è possibile iniziare a tracciare il probabile identikit del neo vortice polare a partire dalla sua struttura e posizione prevalente, che poi si presume finirà per condizionare l’assetto medio-climatico del prossimo inverno.
Il vortice polare è una struttura molto sensibile alle variazioni di energia disponibile che modifica sia il numero e la lunghezza delle onde che la sua complessiva espansione o contrazione latitudinale. E’ quindi di fondamentale importanza cominciare la nostra riflessione con l’esame dello stato dell’attività solare. Prima però, una breve digressione.
Innanzitutto è bene sottolineare il recente aggiornamento del data base inerente il numero di macchie solari appartenente al SIDC WDC-SILSO che ha di fatto scombussolato la dinamica e la tecnica di interpretazione dei dati. La causa è nel diverso aggiustamento (ufficialmente ricalcolo) del numero di macchie lungo l’intero data base del quale il prof. Franco Zavatti ha qualche tempo fa ampiamente discusso qui su Climate Monitor. In questo lavoro sono stati evidenziati egregiamente i vari dubbi e punti di incertezza (ai quali mi associo) sulla metodica usata per la “correzione” dei dati. Il nuovo archivio in realtà obbliga a modificare tutta la statistica e gestione della serie. Visto il problema non proprio irrilevante è stata presa la decisione di percorrere la strada inversa compiuta dal SIDC WDC-SILSO cercando di riportare i nuovi dati della versione 2 il più possibile conformi alla versione 1 costruendo allo scopo un ulteriore nuovo dataset. Non descrivo qui la metodica usata ma ritengo importante evidenziare come la variazione fatta dal SIDC WDC-SILSO non sia stata uniforme lungo l’intero campionario di dati evidenziando un diverso trattamento degli stessi sia suddividendo il dataset in tronconi, amplificando alcuni massimi solari, che incrementando generosamente il numero di macchie nei periodi di massima attività. In figura 1 è rappresentata l’attività solare inerente il numero di macchie nelle versioni 1 e 2 del SIDC WDC-SILSO e nella tabella 1a il raffronto tra il tentativo di downgrade del nuovo dataset il più vicino possibile alla versione 1, ottenuto mediante opportuno calcolo. Si nota l’ottimo allineamento dei due archivi di dati.

figura1
figura1a

Ora dobbiamo stabilire quale sia l’attuale livello dell’attività solare in riferimento al numero medio di macchie al di sopra del quale possiamo definire un’attività alta o al di sotto un’attività bassa. Il grafico in figura 2 spiega quanto descritto. Possiamo notare che l’attività solare è recentemente entrata in un periodo di relativa bassa attività e vista la sua collocazione in una più ampia fase discendente del ciclo è piuttosto plausibile ritenere che durerà, accentuandosi, per diversi anni a venire.

figura2

Vi sono studi che offrono delle sintetiche correlazioni tra le vicende del Vortice Polare e l’intensità dell’attività solare in abbinamento al segno della QBO. Non sto qui ad elencare la varia casistica ma la fotografia dello schema in atto con QBO positiva e bassa attività solare statisticamente faciliterebbe un rinforzo della circolazione zonale alle alte latitudini con basso disturbo riconducibile all’attività d’onda subtropicale verso l’area polare; in parole povere un vortice polare forte e piuttosto chiuso. Se tutto potesse essere spiegato con questo semplice schema probabilmente le previsioni stagionali avrebbero meno margini di incertezza rispetto alle previsioni meteorologiche a media scadenza, la verità è ovviamente tutt’altra cosa. Infatti l’interpretazione tecnica dei dati, alle volte anche contrastanti tra loro, rappresenta la variabile più complessa e spesso decisiva.
Il verso di flusso dei vettori del vento a quote stratosferiche più basse, sempre riferiti alla fascia equatoriale, porta ad interpretazioni più contrastanti rispetto a quella sopra enunciata e più favorevole ad una evoluzione della stagione invernale a due volti. L’indice oceanico del Pacifico equatoriale ENSO indica un El Niño piuttosto intenso, ma questo non è sufficiente per giungere ad azzardate e frettolose conclusioni. In realtà ciò che conta è la posizione delle masse calde oceaniche lungo la fascia equatoriale. Sul tema El Nino ho letto in rete più di qualche commento, anche autorevole, che tende ad armonizzare l’evento attuale con quello del 1997, personalmente non posso che esprimere il mio personale disaccordo. Le attuali anomalie sono maggiori in zona 3 rispetto a quanto avvenuto nella zona 1+2 nel 1997 ed inoltre i massimi assoluti di temperatura si registrano sul Pacifico equatoriale tra i 150°W e i 140°E con un punto di massima convezione attorno ai 180°.
Considerato l’indice ENSO fissiamo ora la nostra attenzione all’indice PDO che come l’ENSO è l’espressione della modifica della circolazione atmosferica con un certo ritardo temporale. L’indice è ancora in territorio positivo ma è nel suo trend di decrescita. In realtà la circolazione atmosferica media da febbraio scorso non rispecchia più la classifica configurazione da innescare o alimentare una circolazione oceanica PDO+ ma va prevalentemente instaurando una circolazione che porta ad una condizione opposta. In rete si trovano a mio parere delle linee di pensiero con gravi inesattezze circa le anomalie oceaniche e le conseguenze sulla circolazione atmosferica. Queste linee di pensiero teorizzano che anomalie negative o positive di porzioni di masse oceaniche favoriscono sopra di esse la formazione di cavi o promontori d’onda atmosferici. In verità le anomalie oceaniche sono frutto di precedenti e prolungate anomalie atmosferiche che attraverso la modifica del wind stress alterano i fenomeni di upwelling e downwelling. La circolazione oceanica, oltre ad essere termoalina, è influenzata dalla sovrastante circolazione atmosferica che ne altera la circolazione in senso verticale soprattutto in prossimità delle linee di costa, non viceversa.
Infatti guardando alla distribuzione della circolazione atmosferica, quindi della massa, questa presenta dei sensibili cambiamenti rispetto a qualche mese fa. Il posizionamento dei centri di moto principali nel Pacifico settentrionale sta strutturandosi verso un circolazione con wind stress tale da imporre nei prossimi mesi il ritorno ad una circolazione marina a PDO negativa (vedi figure 3 e 4).

figura3

figura4

Ora controlliamo la posizione del centro di massa, l’eccentricità e l’oscillazione dell’asse del vortice polare nella media stratosfera. Dalla figura 5 è possibile evidenziare come il centro di massa del VPS sia posizionato quasi sul polo geografico leggermente decentrato verso l’emisfero est. Presenta una discreta eccentricità media pari a 0,58. L’oscillazione massima registrata è di circa ±30° rispetto la posizione media dell’asse lungo l’intero periodo di riferimento (1 ottobre – 09 novembre).

figura5_new

La posizione geografica assunta dal centro di massa associata all’ampia oscillazione dell’asse ci suggerisce che le onde planetarie 1 e 2 non sono molto invadenti in direzione del polo tanto da “bloccare”, come ganasce di una morsa, il vortice stesso. Nonostante quanto appena descritto, il buon valore dell’eccentricità ci informa che comunque le onde planetarie presentano una discreta attività schiacciando moderatamente il vortice che si presenta con una chiara forma ellittica. Tale configurazione espone comunque la struttura a disturbi anche importanti a carico delle onde planetarie. Per definire la capacità di intrusione delle onde planetarie troposferiche principali lungo la via delle storm track (azioni di blocco persistenti) e con asse dei promontori diretti verso il polo con capacità di infilarsi sotto la sempre più rapida circolazione stratosferica, dobbiamo fotografare l’asse prevalente del vortice alla quota isobarica di 250hPa, nel periodo che va dal primo ottobre fino alla prima decade di novembre.
La figura 6 meglio sintetizza quanto sopra indicato suggerendo che la posizione dell’asse è favorevole ad azioni di disturbo con una buona attività e azione intrusiva della seconda onda in zona polare, ma con un’azione della prima onda meno marcata e meno efficiente dovuta alla sua posizione più defilata verso il continente nord americano. Infatti la complessiva struttura assunta nel periodo esaminato non presenta evidenti disturbi collegati a tentativi di primordiale bilobazione.

figura6

Una struttura che comunque rimane favorevole ad innescare successive azioni destabilizzanti con azioni di blocco facenti capo alla seconda onda, da cui possono scaturire configurazioni favorevoli alla genesi di forti riscaldamenti stratosferici con incipit in zona asiatica.
Infine passiamo all’analisi dell’indice IZE (Indice di Zonalità Emisferico) ottenuto mediante calcolo dei dati di analisi giornalieri del mese di ottobre. Questo indice dovrebbe sintetizzare tutto quanto sopra descritto esprimendo la previsione sia dell’attività d’onda che dell’indice AO. Premetto brevemente che a seguito dei problemi riscontrati nella scorsa stagione dalla versione 1 di calcolo, è stata elaborata la successiva versione 2 che è stata sperimentata già nel corso della scorsa stagione invernale fornendo risultati molto più aderenti a quanto osservato.
Proprio perché la fase sperimentale non può ritenersi conclusa non pubblicherò qui il grafico della previsione dell’andamento dell’indice AO, giacchè è stato oggetto dei più vistosi cambiamenti rispetto all’elaborazione della versione 1, limitandomi a fornire il solo grafico dell’attività d’onda che invece è rimasta analoga alla versione 1 proprio perché non ha subito variazioni di calcolo in quanto aveva già consolidato buoni risultati. Altresì fornirò ai gentili lettori il solo dato numerico atteso dell’indice AO sia complessivamente nel trimestre che per singolo mese da dicembre a febbraio.
Il grafico in figura 7 mostra l’attività d’onda prevista dalla fine del corrente mese di novembre fino alla fine di febbraio 2016. Si nota come l’attività d’onda fino a circa la fine della prima decade di gennaio 2016 sia scarsamente presente in zona polare. Esaminando, però, i dati scorporati per basse e alte latitudini si evince che il segnale zonale non appare confinato alle alte latitudini ma più variabile in latitudine aprendo la strada, per la zona del Mediterraneo centrale, ad una maggiore variabilità rispetto all’attuale mese di novembre con fasi di stabilità alternati a passaggi di sistemi frontali.

figura7

Il mese di novembre in corso è considerato propedeutico per quanto l’indice IZE pronostica per l’evoluzione del trimestre invernale. L’attuale approfondimento del vortice polare (sia troposferico che stratosferico) con bassi valori di ep-flux autunnali potrebbero indicare un precodizionamento con un’evoluzione successiva verso un ESE (Extreme Stratospheric Event) di tipo warm. Una conferma a quanto qui indicato potrebbe scaturire dal raggiungimento del valore massimo positivo del NAM alla quota isobarica di 10hPa tra la fine di novembre o al massimo i primi di dicembre sfiorando ma senza però raggiungere e superare il valore di soglia di +1,5. La previsione dell’IZE di un’importante attività d’onda verso le festività natalizie, inserita subito dopo un’intensa attività zonale prevista alle alte latitudini, evidenzia l’instaurarsi di un probabile impulso forzante troposferico collocabile tra la fine della seconda decade e la prima metà della terza decade di dicembre in grado di sviluppare un importante flusso di calore meridionale sotto la bassa circolazione zonale stratosferica e propagarsi così verso gli strati stratosferici superiori generando un TST (Tropospheric-Stratospheric-Tropospheric) event capace di apportare una seria crisi del vortice polare stratosferico forzando lo sviluppo di un Sudden Stratospheric Warming.
Tale evento, collocabile nel corso della prima decade di gennaio 2016, potrà avere conseguenze sulla circolazione troposferica emisferica a seguito di un probabile superamento del valore massimo negativo di soglia dell’indice NAM alla quota isobarica di 10hPa. Infatti la circolazione troposferica successiva, evidenziata dall’attività d’onda dell’IZE, mostra a partire dalla fine della prima decade di gennaio una prevalente configurazione sinottica con alto valore di geopotenziale in zona polare.
La previsione dell’indice AO scaturita dal calcolo derivante dall’IZE, non è da considerarsi definitiva in quanto i calcoli sono frutto della sola elaborazione dei dati di analisi del mese di ottobre. Un primo affinamento avverrà nel corso della prima metà di dicembre quando la previsione dell’indice AO verrà calibrata secondo i dati reali provenienti dall’osservazione dell’indice AO stesso, determinando la qualità della previsione originale. Comunque come promesso indico qui di seguito i dati numerici della previsione dell’indice AO su base IZE:
Valore medio indice AO trimestrale compreso tra -0,2 e -0,6
Valore medio indice AO nel mese di dicembre compreso tra +0,6 e +0,9
Valore medio indice AO nel mese di gennaio compreso tra -0,5 e -1,1
Valore medio indice AO nel mese di febbraio compreso tra -0,7 e -1,6
Da quanto scritto si evidenzia una stagione invernale dai due volti con una zonalità già in atto che dovrebbe mediamente insistere e caratterizzare le condizioni meteorologiche fino alla metà di dicembre. Nel particolare è atteso un calo dell’AO nella parte finale di novembre che potrebbe coincidere un episodico affondo del vortice nordatlantico verso il Mediterraneo. In seguito è atteso un nuovo rinforzo della circolazione zonale alle alte latitudini e quindi una risalita dell’indice AO per la prima decade di dicembre. Nella seconda decade è atteso un rallentamento del flusso zonale con un calo dell’AO verso valori attorno alla neutralità. Come precedentemente scritto la fase successiva potrà risultare determinante per le sorti del restante periodo invernale con un cambio, anche radicale, che si dovrebbe manifestare nei successivi mesi di gennaio e febbraio.
Queste previsioni sono frutto di studi sperimentali e quindi sensibili ad errori anche rilevanti, è bene ricordarlo per non incorrere ad inutili delusioni o eccessivi entusiasmi.

Saluti a tutti!
:bye:


Frasnow [ Mar 17 Nov, 2015 10:40 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Fantastico! :inchino: :inchino:


Carletto89 [ Mar 17 Nov, 2015 11:12 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Avrò capito si e no un 60%, ma mi sembra l'analisi più interessante e sensata che abbia letto fino ad oggi. ;)


Frasnow [ Mar 17 Nov, 2015 11:25 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Carletto89 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Avrò capito si e no un 60%, ma mi sembra l'analisi più interessante e sensata che abbia letto fino ad oggi. ;)

Beh diciamo che, appunto per me che non nè capisco molto, è stato sufficiente porre maggior attenzione al testo in grassetto alla fine :ok:


Carletto89 [ Mar 17 Nov, 2015 11:29 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Frasnow ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Carletto89 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Avrò capito si e no un 60%, ma mi sembra l'analisi più interessante e sensata che abbia letto fino ad oggi. ;)

Beh diciamo che, appunto per me che non nè capisco molto, è stato sufficiente porre maggior attenzione al testo in grassetto alla fine :ok:


Si infatti, il mio 60% è concentrato proprio nella parte in grassetto. :D


Frasnow [ Mar 17 Nov, 2015 11:31 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Carletto89 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Frasnow ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Carletto89 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Avrò capito si e no un 60%, ma mi sembra l'analisi più interessante e sensata che abbia letto fino ad oggi. ;)

Beh diciamo che, appunto per me che non nè capisco molto, è stato sufficiente porre maggior attenzione al testo in grassetto alla fine :ok:


Si infatti, il mio 60% è concentrato proprio nella parte in grassetto. :D

Qualcuno che mi fa compagnia c'è allora :D :D :D


Carletto89 [ Mar 17 Nov, 2015 11:55 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Frasnow ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Carletto89 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Frasnow ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Carletto89 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Avrò capito si e no un 60%, ma mi sembra l'analisi più interessante e sensata che abbia letto fino ad oggi. ;)

Beh diciamo che, appunto per me che non nè capisco molto, è stato sufficiente porre maggior attenzione al testo in grassetto alla fine :ok:


Si infatti, il mio 60% è concentrato proprio nella parte in grassetto. :D

Qualcuno che mi fa compagnia c'è allora :D :D :D


Ma alla grande! Con me non sentirti mai solo! :lol: :friends:


gubbiomet [ Mer 18 Nov, 2015 15:17 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Stefano Bartozzi

Buongiorno a tutti i nostri cari utenti, ci ritroviamo ad affrontare un tema molto spinoso, ovvero, capire le mosse della prossima stagione invernale, almeno nella sua prima parte, sottolineando come sempre l'estrema difficoltà nel cercare di capire le intenzioni future della libera atmosfera.

Noi ci basiamo su alcuni principali indici teleconnettivi, sia leggibili a breve termine sia nel lungo e mai come quest'anno la previsione si presenta irta di difficoltà. Partiamo dal grande anticiclone che ha invaso l'Europa e il bacino del Mediterraneo nelle ultime tre settimane, si è rivelato molto longevo grazie al Vortice Polare (V.P.) che compattandosi trattiene l'aria fredda a latitudini polari impedendo gli scambi lungo i meridiani, tenete presente una trottola posizionata sul Polo Nord che gira su se stessa come una ballerina impazzita, dentro questo turbine l'aria si raffredda giorno dopo giorno restando però ancorata dentro il perimetro polare.

Notizia di questi giorni è di una ripresa dei ghiacci artici oltre i valori degli ultimi anni e questa non è una cattiva notizia in tempi di "global warming". Fino ad ora il V.P. ha girato con questa forza ed il tempo difficilmente ha potuto prendere una piega in linea con la stagione; ora l'Oscillazione Artica (indice AO) sta subendo un rallentamento, l'alta pressione cede sotto la spinta di un vortice freddo in discesa dal Nord-Europa, è prevista la formazione di una forte depressione sull'Italia con maltempo di stampo invernale. Ma dopo?




Oscillazione Artica attuale


Qui ci addentriamo veramente in un territorio minato, proveremo a fare delle ipotesi da prendere con il beneficio di inventario; cominciamo con un indice molto importante, "El Nino", forte quest'anno con precedenti che risalgono al 1998, mettendo a confronto l'episodio strong del 98': il V.P. nella prima parte invernale è stato sempre molto compatto, quindi l'indice AO assume valore positivo (AO+), con scarsa possibilità quindi di avvezioni fredde di rilievo in dicembre e gran parte di gennaio.

Dopo l'episodio che sta per spezzare l'egemonia anticiclonica, il V.P. si ricompatterà con possibile "stratcooling"(forte raffreddamento in stratosfera) per la fine del mese di novembre, non significa che torneremo sotto il dominio di un forte anticiclone come quello che ha interessato l'Italia e gran parte dell'Europa, anzi, un V.P. molto profondo metterà in moto perturbazioni atlantiche in serie nel letto del jet-stream (corrente a getto) che interesseranno l'Europa settentrionale, ma di tanto in tanto anche il bacino del Mediterraneo.


Temperatura superficiale del Nord Atlantico
Una nota di attenzione sulle acque fredde del Nord-Atlantico (indice NATL) di 4°-5°C inferiori alla norma, che potrebbe essere un tassello fondamentale contro la teoria di Baldwin e Dunkerton, la quale spiega che al raggiungimento di una soglia critica di raffreddamento in stratosfera del V.P. per circa 40-60 gg prevale una tensione zonale sull'Europa; le perturbazioni potrebbero quindi trasportare aria più fredda della norma e si spingerebbero più a sud portando maltempo anche sul Bacino del Mediterraneo; non ci sentiamo quindi di escludere tale ipotesi.


Estensione attuale dei ghiacci artici
Sempre mettendo a confronto l'episodio di "El nino" del 1998 con quello che si sta manifestando ora, la seconda parte invernale spesso è stata caratterizzata da indice AO negativo (AO-) ed episodi invernali in febbraio e marzo. Menzione particolare meritano anche i ghiacci artici che quest'anno sembrano godere di una discreta salute rispetto agli anni precedenti e l'attività solare che resta molto bassa; infatti gradualmente la nostra stella va verso la fine del suo ciclo undecennale delle macchie solari.




Situazione attuale della nostra stella in cui si nota la scarsità di macchie solari
Tornando a parlare della vistosa anomalia in zona NATL menzioniamo anche la Corrente del Golfo (C.D.G.) che sembra raggiungere le Isole Britanniche molto a fatica; tutto sembra remare controcorrente al pattern "El NINO". Come reagirà la libera atmosfera con queste teleconnessioni in gioco? Proprio per questo fare una previsione a lunga gittata oggi è molto difficile e da prendere con le molle, noi di Meteoreport abbiamo tutti sempre sottolineato come le previsioni a lungo termine fatte con l'ausilio delle teleconnessioni siano in fase sperimentale, la scienza ancora è lontana dal formulare tendenze stagionali; noi con le ipotesi più plausibili ad oggi, cerchiamo di avvicinarci nei limiti del possibile.

Torneremo con una seconda parte di questo articolo prima di Natale con un ulteriore approfondimento. Restate con noi!


gubbiomet [ Mer 18 Nov, 2015 16:30 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Centro Meteo Lombardo e gli studi sull'OPI

In questi ultimi giorni, come avrete potuto leggere e vedere nelle varie emissioni delle carte dei modelli di calcolo, si sta assistendo ad un moderato approfondimento del vortice polare (si fa spesso riferimento ad una fase del NAM positiva: una fase positiva del NAM - North Anular Mode sta ad indicare un vortice polare con geopotenziali più profondi della norma ed una velocità del getto polare superiore alla norma che di fatto impedisce l’attività delle onde planetarie relegando le medio-basse latitudini a lunghe fasi anticicloniche come quella che stiamo vivendo). Tuttavia paventare la possibilità, sulla base di questo unico fattore, che l’inverno o quantomeno una buona parte di esso, possa essere caratterizzata da scarsi scambi meridiani (rare occasioni di essere investiti da ondate fredde) sarebbe, oltre che molto prematuro, anche sbagliato. Noi riteniamo infatti che per poter inquadrare meglio l’evoluzione futura è molto più importante comprendere le reali dinamiche che hanno portato a questo approfondimento del vortice polare che, sopratutto se avviene in questa fase prematura della stagione (siamo solo ad inizio novembre), può portare a risvolti anche diametralmente opposti nel mese/mesi successivi.

Tuttavia a intravedere un inverno europeo più caldo e secco della norma ci sono anche le proiezioni del prestigioso modello europeo ECMWF che vede un inverno contraddistinto da lunghe fasi anticicloniche dove la corrente a getto polare scorrerebbe principalmente a latitudini elevate relegando gran parte del continente europeo a temperature più elevate della norma e precipitazioni più scarse della norma.

Non va però dimenticato che anche le previsioni stagionali fornite dagli enti ufficiali hanno dimostrato di avere una scarsa percentuale di realizzazione a dimostrazione che siamo ancora ben lontani da una piena comprensione delle dinamiche atmosferiche che possano permetterci di delineare una vera e propria previsione con mesi di distanza (manca oltre un mese solo dall’inizio dell’inverno astronomico). Pertanto in questa sede, senza cercare di fornire certezze, ci limiteremo ad affrontare ed analizzare la situazione attuale, cercando inoltre di capire ed inquadrare l’evoluzione futura descrivendo gli scenari meteorologici a livello europeo più probabili che secondo noi potremo attenderci da qui a fine anno.


Analisi del mese di Ottobre 2015

Per analizzare ed inquadrare la situazione attuale, e cercare di indagare la situazione futura, non possiamo pertanto che partire dall’analisi del mese di Ottobre appena trascorso e dall’analisi di recenti studi, come l’OPI ed il SAI di Cohen, a carattere euristico-statistico, che hanno evidenziato delle importanti similarità tra alcuni fenomeni legati alla circolazione atmosferica del mese di ottobre e l’evoluzione della stessa nel corso del trimestre invernale con particolare riferimento al valore dell’Oscillazione Artica AO.

Facendo riferimento ai concetti introdotti dall’OPI possiamo vedere come il mese di Ottobre sia stato caratterizzato da un vortice polare disposto con un asse molto inclinato (sud Groenladia-Giappone) e con un centro di massa (principali nuclei di vorticità) posto sul settore nord-canadese (Fig.1), nonchè da un moderato grado di ellitticizzazione (anomalia polare positiva e anomalia negativa alle medie latitudini Fig.2) dovuto all’azione delle due principali onde planetarie (indicate con la curva in rosso) che hanno mostrato un discreto grado di intrusività fino alla latitudini più settentrionali. Inoltre, dalla Fig.3, si può notare come le onde planetarie troposferiche si siano propagate facilmente anche nella media stratosfera (50mb) evidenziando un buon “coupling” tra le varie quote del vortice polare (ovvero una buona malleabilità dell’intera colonna d’aria del vortice polare da parte delle onde planetarie).



Fig.1 Media dei geopotenziali del mese di Ottobre 2015 alla quota di 500 mb con indicato l’asse del V.P. (linea nera) e centro di massa del vortice (stella)



Fig.2 Anomalia geopotenziale del mese di Ottobre 2015 alla quota di 500mb con indicato l’asse del V.P. ed evidenziato il moderato grado di ellitticizzazione (anomalia positiva polare e anomalie negative alle medie latitudini) dovuto all’azione delle due principali onde planetarie (indicate con la curva in rosso) che hanno mostrato un discreto grado di intrusività fino alla latitudini più settentrionali.




Fig.3 Anomalia geopotenziale del mese di Ottobre 2015 alla quota di 50mb con indicate con la curva in rosso la posizione/propagazione delle onde planetarie troposferiche fino alla media stratosfera (si noti l’esatta corrispondenza con la posizione delle medesime alla quota del vortice più bassa, 500mb, ad indicare oltre ad una facile trasmissione d’onda anche la loro stazionarietà)


A questo punto, nell’ ottica di abbozzare una prima linea di tendenza stagionale invernale, possiamo già fare già alcune considerazioni. Gli inverni caratterizzati da un vortice polare debole hanno presentato mediamente (ogni anno è caratterizzato oltre che da uno specifico asse del vortice anche da anomalie diverse) tutte e tre queste caratteristiche ovvero:

1) moderato grado di elliticizzazione (Fig4.);

2) centro di massa (zone con maggiori vorticità) distante dal settore artico nord siberiano (Fig.5);

3) una discreta propagazione e stazionarietà delle onde fin alla media stratosfera (Fig.6).




Fig.4 Anomalia geopotenziale a 500 mb dei mesi di ottobre che hanno preceduti inverni in AO negativa con indicato l’asse medio del vortice e la posizione media (curva in rosso) delle principali onde troposferiche.




Fig.5 Media geopotenziale a 500 mb con indicato l’asse medio ed il centro di massa dei mesi di ottobre che hanno preceduti inverni in AO negativa




Fig.6 Anomalia geopotenziale a 50 mb dei mesi di ottobre che hanno preceduti inverni in AO negativa con indicato, con le curve in rosso, la posizione/propagazione media delle onde planetarie troposferiche.


Le caratteristiche di questo mese di Ottobre evidenziano la possibilità di avere un vortice polare mediamente disturbato per la prossima stagione invernale e quindi un inverno caratterizzato da una moderata attività d’onda planetaria che a più riprese potrebbe coinvolgere le medie latitudini con irruzioni di aria fredda. A supporto di questa analisi c’è anche il predictor di Cohen ( Il SAI - Snow advanced Index) che ha mostrato una correlazione molto elevata tra la velocità di avanzamento della copertura nevosa sulle zone euroasiatiche nel mese di ottobre al di sotto del 60 parallelo e l’Oscillazione Artica media che si registra nel successivo trimestre invernale (DJF AO). Quest’anno si è avuto un discreto tasso di avanzamento che lascerebbe presupporre una AO negativa in accordo all’analisi precedente.

Riguardo il valore dell’indice OPI, che come detto precedentemente si assesterebbe su un valore moderatamente negativo, quest’anno non ci è stato possibile pubblicarlo in quanto stiamo sviluppando e mettendo a punto un nuovo modello di calcolo molto più sofisticato che tuttavia è ancora in fase di studio.


Analisi del mese di Novembre 2015

Terminate le analisi e le considerazioni sul mese di ottobre, in ottica invernale, ora passiamo all’analisi di questo scorcio di Novembre. Esso è il mese di transizione tra la stagione autunnale e quella invernale, il mese nel quale il vortice si approfondisce maggiormente per cause radiative (mancanza di radiazione solare sulla zona polare), nonché il mese dove l’impronta circolatoria del mese di ottobre può essere trasmessa o meno alla successiva stagione invernale. A differenza di ottobre il mese di novembre non presenta, o ancora non sono state trovate, particolari correlazioni con la successiva stagione invernale, soprattutto a livello troposferico, nell’anomalia geopotenziale o nello schema che assume il vortice in questo mese. Infatti, come detto all’inizio, approfondimenti dello stesso o anche forti anomalie geopotenziali possono portare ad effetti anche diametralmente opposti a livello circolatorio nel mese/mesi successivi. Tuttavia esistono a nostro avviso dei segnali che, indipendentemente dal valore di alcuni indici, come il NAM (che misura solo il grado di approfondimento del vortice ma non ci da informazioni sulle caratteristiche del vortice e disposizione delle onde planetarie), possono indirizzarci nell’ipotizzare scenari invernali caratterizzati da un vortice polare forte o meno.

Lo strumento principale che abbiamo nel corso del mese di novembre, per comprendere le potenzialità del prossimo inverno, è sia quello di andare ad analizzare quei fattori che favoriscono o meno la propagazione dell’onda planetaria più importante, ovvero dell’onda asiatico-pacifica, che andare a verificare, già in questa prima fase stagionale, le caratteristiche di lunghezza d’onda e stazionarietà della stessa alle quote stratosferiche. Infatti, come ben noto, gli inverni caratterizzati da un vortice polare disturbato hanno presentato, già a fine novembre, una anomala wave 1 (considerato il periodo) particolarmente energetica e discretamente stazionaria che ha prodotto una spiccata ellitticizzazione del VP.

In questa prima metà di novembre, come possiamo vedere dalla Fig. 7 e 8, abbiamo avuto un vortice troposferico caratterizzato da un asse e centro di massa praticamente identico a quello di ottobre. Una simile configurazione del vortice in questa primissima fase, con un asse particolarmente inclinato, conformemente a quanto sta accadendo, porta ad un raffreddamento ed approfondimento del vortice soprattutto alle quote più alte in quanto il getto polare non va ad impattare veementemente sul continente eurasiatico sfavorendo quindi la formazione di un’onda pacifica particolarmente energetica che possa allentare il rinforzo delle velocità zonali: in troposfera è normale assistere, come si è assistito, ad una AO particolarmente positiva con l’onda atlantica addossata al continente europeo.

Allo stesso tempo però una simile configurazione, ovvero una scarsa penetrazione del getto sul continente euroasiatico, favorisce la formazione precoce di una delle più importanti figure di disturbo al vortice polare, ovvero l’anticiclone termico russo-siberiano. Come mostrano i modelli di previsione nei prossimi giorni si assisterà infatti alla formazione di un possente anticiclone termico. L’elevata azione di disturbo provocata da tale figura termodinamica porterebbe alla genesi di una onda pacifica, già a fine novembre, particolarmente energetica e discretamente stazionaria per il periodo apportando un primo serio disturbo al vortice polare (Fig 9).

Come è ben noto inoltre la posizione in cui l’onda pacifica riesce ad stazionaria è fortemente legata ai centri di convenzione sull’oceano Pacifico. Le proiezioni del prestigioso modello cfs2 a questo proposito vedono per di dicembre uno spostamento e sostanziale rafforzamento dei centri di convenzione verso l’ovest pacifico (settori 7-8-1 della MJO) ovvero in una posizione molto favorevole alla stazionarietà dell’onda pacifica (Fig. 10).




Fig.7 Media geopotenziale a 500 mb della prima decade del mese di Novembre 2015 con indicato il l’asse del vortice, il centro di massa (posizione maggiore vorticità) e la posizione dell’onda atlantica (curva in rosso)




Fig.8 Anomalia geopotenziale a 500 mb della prima decade del mese di Novembre 2015 con indicato il l’asse del vortice e la posizione dell’onda atlantica (curva in rosso)




Fig.9 Previsione di temperatura e geopotenziale del vortice polare alla quota di 10 hpa: Si nota una wave 1 che per la stagione presenta una elevata lunghezza d’onda e discreta stazionarietà con vortice ellitticizzato tipico delle prime fasi stagionali che hanno phanno preceduti inverni in AO negativa




Fig.10 La proiezione del prestigioso modello cfs2 per dicembre che vede uno spostamento e sostanziale rafforzamento dei centri di convenzione verso l’ovest pacifico (zone 7-8-1 della MJO)


L’energia a disposizione per la prevista forte attività convettiva centro pacifica, e quindi a favore di una wave 1 molto energetica e stazionaria, sarebbe fornita dalle forti anomalie positive delle acque del pacifico equatoriale: stiamo infatti vivendo un episodio di Nino tra i più forti degli ultimi 30 anni.

Per quanto fin qui analizzato sembrerebbero esserci tutte le premesse per assistere ad un vortice polare invernale moderatamente disturbato.
Segnali in controtendenza per questa ipotesi risiedono soprattutto dall’analisi dell’interazione tra attività solare e QBO. In un regime di moderata attività solare ed di venti occidentali nella stratosfera equatoriale (QBO+), come quello che si sta progressivamente concretizzando con l’inizio di questa stagione invernale, per ragioni legate alla fotochimica dell’alta atmosfera, risulta essere ostacolata l’attività della BDC (Brewer-Dobson-Circulation) che ricordiamo essere quella cella circolazione in cui l’aria tropicale muove verso i poli per sostituire l'aria discendente ai poli in seguito alle dinamiche di infrangimento d’onda planetaria (Fig.11). Pertanto, essendo la capacità delle onde planetarie di indebolire fortemente il vortice polare strettamente legata alla facilità con cui l’aria tropicale riesce a muoversi verso la zona polare, si può ipotizzare, in un siffatto contesto, che la principale onda planetaria (wave 1) quest’anno potrebbe trovare una maggiore difficoltà nel risultare intrusiva e stazionaria. Inoltre una BDC debole, ovvero una maggiore difficoltà dell’aria ad attraversare la tropopausa equatoriale comporta un indebolimento degli alisei con la migrazione dei principali centri di attività convettiva sul pacifico orientale, ovvero in una posizione molto sfavorevole alla stazionarietà dell’onda pacifica.

Tuttavia, in questa fase iniziale della stagione, a livello teleconnettivo viviamo ancora il lascito, soprattutto alle quote medio basse stratosferiche equatoriali, della precedente situazione teleconnettiva (QBO- : che chiaramente incide nel modo esattamente opposto della sua fase positiva sulla BDC) favorendo una maggiore facilità delle onda pacifica di risultare stazionaria e recare disturbi al vortice polare. Questo aspetto inoltre è evidenziato da una disposizione delle anomalie delle acque del pacifico equatoriale che vedrebbe un ulteriore spostamento, come detto in precedenza, delle anomalie e centri di convezione verso il pacifico occidentale. Queste considerazioni depongono per un inizio della stagione invernale, con particolare riferimento al mese di dicembre, che possa essere caratterizzata da un vortice polare disturbato (AO-) con una discreta attività d’onda planetaria capace di apportare irruzioni di aria fredda fin sulle medio-basse latitudini del continente europeo.

Il progressivo concretizzarsi del nuovo quadro teleconnettivo (con particolare riferimento all’affermarsi di una fase pienamente occidentale della QBO fino alle quote più basse della stratosfera equatoriale), e come supportato dalle proiezioni dei principali centri di calcolo, potrebbe tradursi, per gennaio e febbraio, con una ridotta capacità dell’onda planetaria pacifica di risultare stazionaria dovuta sia allo spostamento delle anomalie positive (diminuzione dell’intensità degli alisei) che dei principali centri di convezione sul pacifico orientale. Tale riduzione delle capacità intrusiva delle onde planetarie si tradurrebbe in un rinforzo del vortice polare e una minore dinamicità del tempo soprattutto alle medio-basse latitudini (AO+).

Tuttavia, in virtù della capacità di feedback che la BDC esercita (soprattutto nell’inverno boreale) sulla convezione pacifica, dalle quale essa stessa viene inizialmente influenzata (vedi articoli pubblicati circa due anni fa: “Facciamo un po di chiarezza" http://forum.meteonetwork.it/meteor...chiarezza.html; “Facciamo un po di chiarezza 2" http://daltonsminima.altervista.org...e-atmosferiche/), è possibile che, in presenza di una evoluzione stratosferica particolare (come un forte warming a fine dicembre-inizio gennaio), la BDC riesca ad alterare l’evoluzione pacifica attualmente prevista dai centri di calcolo, rallentando lo spostamento verso est dei principali centri di convenzione equatoriale e favorendo cosi il prolungamento delle attuali condizioni favorevoli ad un vortice polare invernale disturbato (AO-).

Per quanto detto, dunque, la possibilità di assistere ad un periodo più prolungato delle condizioni di AO- è legata all'evoluzione stratosferica del mese di dicembre, ovvero al concretizzarsi o meno di un forte warming precoce, ad oggi possibile ma tutt'altro che scontato. In questo caso il segnale dei modelli SAI/OPI risulterebbe più veritiero rispetto alla visione dei principali modelli globali. In definitiva sarà quanto mai importante monitorare insieme lo sviluppo dell'attività d'onda nelle battute iniziali della stagione invernale. Per questo aspetto vi diamo appuntamento ai prossimi aggiornamenti.



Fig.11 Schema della BDC (Brewer-Dobson-Circulation) che ricordiamo essere quella cella circolazione in cui l’aria tropicale muove verso i poli per sostituire l'aria discendente ai poli in seguito alle dinamiche di infrangimento d’onda planetaria.


Conclusione

Pertanto, visto il quadro teleconnettivo composto da molti fattori anche in controtendenza tra loro, e soprattutto considerando che siamo ancora distanti anche solo dall’inizio della stagione invernale non ci getteremo certo in una previsione stagionale ma cercheremo di volta in volta di aggiornarvi sugli scenari più plausibili che in base alle nostre analisi riterremo più probabili. Allo stesso tempo però, l’ipotesi previsionale che formuleremo di seguito e che riteniamo più plausibile per l’inizio della stagione invernale, non solo è basata sull’analisi delle condizioni attuali e del quadro teleconnettivo attuale, ma anche sulla base del nostro studio (l’OPI) perché crediamo fermamente non solo nella bontà del nuovo modello che stiamo sviluppando, ma soprattutto nell’idea che l’analisi del mese di ottobre possa fornirci importanti informazioni sulla successiva stagione invernale.

Per tutto quanto detto fin’ora ci aspettiamo nelle prossime settimane una progressiva dinamicizzazione della circolazione atmosferica con sempre più frequenti tentativi, soprattutto da parte dell’onda atlantica, di ergersi progressivamente alle latitudini più settentrionali. Inizialmente, a causa ancora delle elevate velocità zonali si potrebbe assistere ad un quadro circolatorio europeo caratterizzato da fasi nord-atlantiche seguite da rimonte anticicloniche. Nel corso del mese di dicembre, contestualmente alla riduzione delle velocità zonali, grazie come detto alla presenza di una wave 1 discretamente energetica e stazionaria, si potrebbe assistere ad una sempre più spiccata ed energica attività dell’onda atlantica con la possibilità di vedere in più occasioni il continente europeo alle prese con irruzioni di aria artica/artica-continentale. L’asse del vortice e la posizione delle onde, come mostrato in Fig.12, suggerisce inoltre la possibilità di interazione tra l’aria artica e flussi umidi occidentali. Come detto precedentemente, inoltre l’analisi e la possibilità che la prevista attività d’onda prevista per di dicembre possa portare alla genesi di un importante evento stratosferico che potrebbe avere ripercussioni anche sulla seconda parte invernale la rimandiamo al prossimo aggiornamento.




Fig.12 Previsione, sulla base del pattern di ottobre (OPI), della posizione delle onde planetarie nella fase di massima attività e l’asse medio del vortice per questa prima fase invernale con particolare riferimento al mese di dicembre.


gubbiomet [ Gio 19 Nov, 2015 08:46 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Donna come te :mrgreen:

In arrivo l’inverno più freddo della storia. Ecco quando comincerà

Non sono belle notizie quelle che arrivano dal fronte meteorologico. Da dicembre in poi assisteremo in Europa, soprattutto nei Paesi toccati dall’oceano Atlantico ma poi anche in quelli più centrali, a piogge violentissime e temperature così basse che in alcuni casi faranno scendere la colonnina del termometro fino a meno 15 gradi centigradi.
E tutto questo per ‘colpa’ delle tempeste che sta scatenando il “Super El Nino”, che risultano essere le peggiori degli ultimi 144 anni e che, aumentando in maniera esponenziale, danno la stura a sempre più frequenti depressioni atlantiche che poi si riverbereranno anche in tutto il continente europeo. Certi meteorologi hanno stabilito che il picco di freddo avverrà verso la fine dell’anno, dove sarà molto usuale assistere ad un definitivo e repentino calo delle temperature.


Poranese457 [ Gio 19 Nov, 2015 08:56 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
gubbiomet ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Donna come te :mrgreen:

In arrivo l’inverno più freddo della storia. Ecco quando comincerà

Non sono belle notizie quelle che arrivano dal fronte meteorologico. Da dicembre in poi assisteremo in Europa, soprattutto nei Paesi toccati dall’oceano Atlantico ma poi anche in quelli più centrali, a piogge violentissime e temperature così basse che in alcuni casi faranno scendere la colonnina del termometro fino a meno 15 gradi centigradi.
E tutto questo per ‘colpa’ delle tempeste che sta scatenando il “Super El Nino”, che risultano essere le peggiori degli ultimi 144 anni e che, aumentando in maniera esponenziale, danno la stura a sempre più frequenti depressioni atlantiche che poi si riverbereranno anche in tutto il continente europeo. Certi meteorologi hanno stabilito che il picco di freddo avverrà verso la fine dell’anno, dove sarà molto usuale assistere ad un definitivo e repentino calo delle temperature.



Mago Pancione ne abbiamo??? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


Carletto89 [ Gio 19 Nov, 2015 09:02 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
gubbiomet ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Donna come te :mrgreen:

In arrivo l’inverno più freddo della storia. Ecco quando comincerà

Non sono belle notizie quelle che arrivano dal fronte meteorologico. Da dicembre in poi assisteremo in Europa, soprattutto nei Paesi toccati dall’oceano Atlantico ma poi anche in quelli più centrali, a piogge violentissime e temperature così basse che in alcuni casi faranno scendere la colonnina del termometro fino a meno 15 gradi centigradi.
E tutto questo per ‘colpa’ delle tempeste che sta scatenando il “Super El Nino”, che risultano essere le peggiori degli ultimi 144 anni e che, aumentando in maniera esponenziale, danno la stura a sempre più frequenti depressioni atlantiche che poi si riverbereranno anche in tutto il continente europeo. Certi meteorologi hanno stabilito che il picco di freddo avverrà verso la fine dell’anno, dove sarà molto usuale assistere ad un definitivo e repentino calo delle temperature.



Mago Pancione ne abbiamo??? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


Vogliamo i veri outlook, quelli di Barbanera o Frate indovino, loro si che li fanno con largo anticipo! :D


Adriatic92 [ Ven 20 Nov, 2015 09:49 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
in sostanza mi sà che la prima parte invernale ce la giochiamo, vedo un approfondimento del VP abbastanza compatto che si ripresenta in grande spolvero già per dicembre, questo non è un segnale positivo a mio avviso :roll:


enniometeo [ Ven 20 Nov, 2015 14:12 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Da Meteolive ;)

Un vortice polare condizionato da raffreddamenti in sede stratosferica molto intensi, pur non eccezionali, la presenza di un forte Nino, la quasi biennale oscillazione dei venti nella stratosfera subtropicale, meglio conosciuti come QBO in fase positiva, cioè favorevole ai flussi zonali.

Tutti elementi che remerebbero contro l'affermazione dell'inverno in sede europea, che però non dipendono solo da questo, altrimenti potremmo tranquillamente già ascriverlo come il terzo inverno consecutivo a comportarsi così.

Invece c'è di più: c'è la possibilità che le temperature superficiali dell'Atlantico influenzino l'andamento della stagione, che proprio la presenza di un Nino praticamente da record spingano l'anticiclone a migrare ripetutamente verso il nord Atlantico, innescando risposte almeno perturbate se non fredde in direzione del centro Europa dell'Italia.

C'è la possibilità che proprio queste iniezioni di aria calda dalle basse latitudini si propaghino sulla regione polare, attivando discese di aria fredda verso sud con obiettivo parziale anche l'Europa.

E' vero che in tempi simili di Nino le stagioni sono risultate disastrose, come ad esempio nel 1988-89 o nel 97-98 ma ci sono stati episodi di Nino che hanno avuto risvolti invernali dinamici sull'Europa come ad esempio la stagione 1983.
Oltretutto guardando adesso la compattezza rara del vortice polare a novembre nemmeno terminato e il fronte polare previsto già complessivamente più basso di latitudine, viene da pensare che se anche questa stagione assomigliasse a quella del 2013-2014, non solo si ripeterebbero da metà dicembre, cioè quando il vortice polare si abbasserà fisiologicamente di latitudine, le nevicate copiose sull'arco alpino, ma interverrebbero delle ondulazioni tali da consentire precipitazioni di tutti i tipi anche sul resto del Paese: anche disturbi moderati all'andamento del flusso zonale sono sufficienti per garantire un minimo di normalità stagionale.

Inoltre non si esclude che possa anche capitare almeno una brusca frenata del getto nel cuore della stagione, con freddo che a quel punto diverrebbe più serio.

Insomma una stagione stile 88-89 con nebbioni congelantesi e settimane intere di anticiclone non sembra possa essere così automatica.


marvel [ Ven 20 Nov, 2015 22:56 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Ed è il turno dell'OPI... sempre da Climatemonitor.

Il grassetto è opera mia... in fondo ci sono le conclusioni. ;) :ok:

Prossimo inverno, le valutazioni del gruppo di ricerca sull’OPI

Analisi del quadro teleconnettivo di partenza
In questi ultimi giorni, come avrete potuto leggere e vedere nelle varie emissioni delle carte dei modelli di calcolo, si sta assistendo ad un moderato approfondimento del vortice polare (si fa spesso riferimento ad una fase del NAM positiva: una fase positiva del NAM – Northern Annular Mode sta ad indicare un vortice polare con geopotenziali più profondi della norma ed una velocità del getto polare superiore alla norma che di fatto impedisce l’attività delle onde planetarie relegando le medio-basse latitudini a lunghe fasi anticicloniche come quella che stiamo vivendo). Tuttavia paventare la possibilità, sulla base di questo unico fattore, che l’inverno o quantomeno una buona parte di esso, possa essere caratterizzata da scarsi scambi meridiani (rare occasioni di essere investiti da ondate fredde) sarebbe, oltre che molto prematuro, anche sbagliato. Noi riteniamo infatti che per poter inquadrare meglio l’evoluzione futura è molto più importante comprendere le reali dinamiche che hanno portato a questo approfondimento del vortice polare che, sopratutto se avviene in questa fase prematura della stagione (siamo solo ad inizio novembre), può portare a risvolti anche diametralmente opposti nel mese/mesi successivi.
Tuttavia a intravedere un inverno europeo più caldo e secco della norma ci sono anche le proiezioni del prestigioso modello europeo ECMWF che vede un inverno contraddistinto da lunghe fasi anticicloniche dove la corrente a getto polare scorrerebbe principalmente a latitudini elevate relegando gran parte del continente europeo a temperature più elevate della norma e precipitazioni più scarse della norma.
Non va però dimenticato che anche le previsioni stagionali fornite dagli enti ufficiali hanno dimostrato di avere una scarsa percentuale di realizzazione, a dimostrazione che siamo ancora ben lontani da una piena comprensione delle dinamiche atmosferiche che possa permetterci di delineare una vera e propria previsione con mesi di distanza (manca oltre un mese solo all’inizio dell’inverno astronomico). Pertanto, in questa sede, senza cercare di fornire certezze ci limiteremo ad affrontare ed analizzare la situazione attuale, cercando inoltre di capire ed inquadrare l’evoluzione futura descrivendo gli scenari meteorologici a livello europeo più probabili che secondo noi potremo attenderci da qui a fine anno.

Analisi del mese di Ottobre 2015
Per analizzare ed inquadrare la situazione attuale e cercare di indagare la situazione futura, non possiamo pertanto che partire dall’analisi del mese di Ottobre appena trascorso e dall’analisi di recenti studi, come l’OPI ed il SAI di Cohen, a carattere euristico-statistico, che hanno evidenziato delle importanti similarità tra alcuni fenomeni legati alla circolazione atmosferica del mese di ottobre e l’evoluzione della stessa nel corso del trimestre invernale, con particolare riferimento al valore dell’Oscillazione Artica AO.
Facendo riferimento ai concetti introdotti dall’OPI possiamo vedere come il mese di Ottobre sia stato caratterizzato da un vortice polare disposto con un asse molto inclinato (sud Groenlandia-Giappone) e con un centro di massa (principali nuclei di vorticità) posto sul settore nord-canadese (Fig.1), nonché da un moderato grado di ellitticizzazione (anomalia polare positiva e anomalia negativa alle medie latitudini Fig.2) dovuto all’azione delle due principali onde planetarie (indicate con la curva in rosso) che hanno mostrato un discreto grado di intrusività fino alla latitudini più settentrionali. Inoltre, dalla Fig.3, si può notare come le onde planetarie troposferiche si siano propagate facilmente anche nella media stratosfera (50mb) evidenziando un buon “coupling” tra le varie quote del vortice polare (ovvero una buona malleabilità dell’intera colonna d’aria del vortice polare da parte delle onde planetarie).

1
2

A questo punto, nell’ottica di abbozzare una prima linea di tendenza stagionale invernale, possiamo già fare già alcune considerazioni. Gli inverni caratterizzati da un vortice polare debole hanno presentato mediamente (ogni anno è caratterizzato oltre che da uno specifico asse del vortice anche da anomalie diverse) tutte e tre queste caratteristiche ovvero:
moderato grado di elliticizzazione (Fig4.);
centro di massa (zone con maggiori vorticità) distante dal settore artico nord siberiano (Fig.5);
una discreta propagazione e stazionarietà delle onde fin alla media stratosfera (Fig.6).


4

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6-ok

Le caratteristiche di questo mese di Ottobre evidenziano la possibilità di avere un vortice polare mediamente disturbato per la prossima stagione invernale e quindi un inverno caratterizzato da una moderata attività d’onda planetaria che a più riprese potrebbe coinvolgere le medie latitudini con irruzioni di aria fredda. A supporto di questa analisi c’è anche il predictor di Cohen ( Il SAI – Snow advanced Index), che ha mostrato una correlazione molto elevata tra la velocità di avanzamento della copertura nevosa sulle zone euroasiatiche nel mese di ottobre al di sotto del 60° parallelo e l’Oscillazione Artica media che si registra nel successivo trimestre invernale (DJF AO). Quest’anno si è avuto un discreto tasso di avanzamento che lascerebbe presupporre una AO negativa in accordo all’analisi precedente.
Riguardo il valore dell’indice OPI, che come detto precedentemente si assesterebbe su un valore moderatamente negativo, quest’anno non ci è stato possibile pubblicarlo in quanto stiamo sviluppando e mettendo a punto un nuovo modello di calcolo molto più sofisticato che tuttavia è ancora in fase di studio.

Analisi del mese di Novembre 2015
Terminate le analisi e le considerazioni sul mese di ottobre, in ottica invernale, ora passiamo all’analisi di questo scorcio di Novembre. Esso è il mese di transizione tra la stagione autunnale e quella invernale, il mese nel quale il vortice si approfondisce maggiormente per cause radiative (mancanza di radiazione solare sulla zona polare), nonché il mese dove l’impronta circolatoria del mese di ottobre può essere trasmessa o meno alla successiva stagione invernale. A differenza di ottobre il mese di novembre non presenta, o ancora non sono state trovate particolari correlazioni con la successiva stagione invernale, soprattutto a livello troposferico, nell’anomalia geopotenziale o nello schema che assume il vortice in questo mese. Infatti, come detto all’inizio, approfondimenti dello stesso o anche forti anomalie geopotenziali possono portare ad effetti anche diametralmente opposti a livello circolatorio nel mese/mesi successivi. Tuttavia esistono a nostro avviso dei segnali che, indipendentemente dal valore di alcuni indici, come il NAM (che misura solo il grado di approfondimento del vortice ma non ci da’ informazioni sulle caratteristiche del vortice e disposizione delle onde planetarie), possono indirizzarci nell’ipotizzare scenari invernali caratterizzati da un vortice polare forte o meno.
Lo strumento principale che abbiamo nel corso del mese di novembre per comprendere le potenzialità del prossimo inverno, è sia quello di andare ad analizzare quei fattori che favoriscono o meno la propagazione dell’onda planetaria più importante, ovvero dell’onda asiatico-pacifica, che andare a verificare, già in questa prima fase stagionale, le caratteristiche di lunghezza d’onda e stazionarietà della stessa alle quote stratosferiche. Infatti, come ben noto, gli inverni caratterizzati da un vortice polare disturbato hanno presentato, già a fine novembre, una anomala wave 1 (considerato il periodo), ossia particolarmente energetica e discretamente stazionaria che ha prodotto una spiccata ellitticizzazione del VP.
In questa prima metà di novembre, come possiamo vedere dalla Fig. 7 e 8, abbiamo avuto un vortice troposferico caratterizzato da un asse e centro di massa praticamente identici a quelli di ottobre. Una simile configurazione del vortice in questa primissima fase, con un asse particolarmente inclinato, conformemente a quanto sta accadendo, porta ad un raffreddamento ed approfondimento del vortice soprattutto alle quote più alte in quanto il getto polare non va ad impattare veementemente sul continente eurasiatico, sfavorendo quindi la formazione di un’onda pacifica particolarmente energetica che possa allentare il rinforzo delle velocità zonali: in troposfera è normale assistere, come si è assistito, ad una AO particolarmente positiva con l’onda atlantica addossata al continente europeo.
Allo stesso tempo però una simile configurazione, ovvero una scarsa penetrazione del getto sul continente euroasiatico, favorisce la formazione precoce di una delle più importanti figure di disturbo al vortice polare, ovvero l’anticiclone termico russo-siberiano. Come mostrano i modelli di previsione, nei prossimi giorni si assisterà infatti alla formazione di un possente anticiclone termico. L’elevata azione di disturbo provocata da tale figura termodinamica porterebbe alla genesi di una onda pacifica, già a fine novembre, particolarmente energetica e discretamente stazionaria per il periodo, figura che potrebbe apportare un primo serio disturbo al vortice polare (Fig 9).
Come è ben noto inoltre, la posizione in cui l’onda pacifica riesce ad essere stazionaria è fortemente legata ai centri di convenzione sull’oceano Pacifico. Le proiezioni del prestigioso modello cfs2 a questo proposito, vedono per di dicembre uno spostamento e sostanziale rafforzamento dei centri di convenzione verso l’ovest pacifico (settori 7-8-1 della MJO) ovvero in una posizione molto favorevole alla stazionarietà dell’onda pacifica (Fig. 10).

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L’energia a disposizione per la prevista forte attività convettiva centro pacifica, e quindi a favore di una wave 1 molto energetica e stazionaria, sarebbe fornita dalle forti anomalie positive delle acque del pacifico equatoriale: stiamo infatti vivendo un episodio di El Niño tra i più forti degli ultimi 30 anni.
Per quanto fin qui analizzato sembrerebbero esserci tutte le premesse per assistere ad un vortice polare invernale moderatamente disturbato.
Segnali in controtendenza per questa ipotesi emergono soprattutto dall’analisi dell’interazione tra attività solare e QBO. In un regime di moderata attività solare e di venti occidentali nella stratosfera equatoriale (QBO+), come quello che si sta progressivamente concretizzando con l’inizio di questa stagione invernale, per ragioni legate alla fotochimica dell’alta atmosfera, risulta essere ostacolata l’attività della BDC (Brewer-Dobson-Circulation) che ricordiamo essere quella cella di circolazione in cui l’aria tropicale muove verso i poli per sostituire l’aria discendente ai poli in seguito alle dinamiche di infrangimento d’onda planetaria (Fig.11). Pertanto, essendo la capacità delle onde planetarie di indebolire fortemente il vortice polare strettamente legata alla facilità con cui l’aria tropicale riesce a muoversi verso la zona polare, si può ipotizzare, in un siffatto contesto, che la principale onda planetaria (wave 1) quest’anno potrebbe trovare una maggiore difficoltà nel risultare intrusiva e stazionaria. Inoltre una BDC debole, ovvero una maggiore difficoltà dell’aria ad attraversare la tropopausa equatoriale, comporta un indebolimento degli alisei con la migrazione dei principali centri di attività convettiva sul pacifico orientale, cioè in una posizione molto sfavorevole alla stazionarietà dell’onda pacifica.
Tuttavia, in questa fase iniziale della stagione, a livello teleconnettivo viviamo ancora il lascito, soprattutto alle quote medio basse stratosferiche equatoriali, della precedente situazione teleconnettiva (QBO-, che chiaramente incide nel modo esattamente opposto della sua fase positiva sulla BDC) favorendo una maggiore facilità delle onda pacifica di risultare stazionaria e recare disturbi al vortice polare. Questo aspetto inoltre è evidenziato da una disposizione delle anomalie delle acque del pacifico equatoriale che vedrebbe un ulteriore spostamento, come detto in precedenza, delle anomalie e centri di convezione verso il pacifico occidentale. Queste considerazioni depongono per un inizio della stagione invernale, con particolare riferimento al mese di dicembre, che possa essere caratterizzata da un vortice polare disturbato (AO-) con una discreta attività d’onda planetaria capace di apportare irruzioni di aria fredda fin sulle medio-basse latitudini del continente europeo.
Il progressivo concretizzarsi del nuovo quadro teleconnettivo (con particolare riferimento all’affermarsi di una fase pienamente occidentale della QBO fino alle quote più basse della stratosfera equatoriale), e come supportato dalle proiezioni dei principali centri di calcolo, potrebbe tradursi, per gennaio e febbraio, con una ridotta capacità dell’onda planetaria pacifica di risultare stazionaria dovuta sia allo spostamento delle anomalie positive (diminuzione dell’intensità degli alisei) che dei principali centri di convezione sul pacifico orientale. Tale riduzione delle capacità intrusiva delle onde planetarie si tradurrebbe in un rinforzo del vortice polare e una minore dinamicità del tempo soprattutto alle medio-basse latitudini (AO+).
Tuttavia, in virtù della capacità di feedback che la BDC esercita (soprattutto nell’inverno boreale) sulla convezione pacifica, dalle quale essa stessa viene inizialmente influenzata (vedi articoli pubblicati circa due anni fa: “Facciamo un po di chiarezza“, “Facciamo un po di chiarezza 2“), è possibile che, in presenza di una evoluzione stratosferica particolare (come un forte warming a fine dicembre-inizio gennaio), la BDC riesca ad alterare l’evoluzione pacifica attualmente prevista dai centri di calcolo, rallentando lo spostamento verso est dei principali centri di convenzione equatoriale e favorendo cosi il prolungamento delle attuali condizioni favorevoli ad un vortice polare invernale disturbato (AO-).
Per quanto detto, dunque, la possibilità di assistere ad un periodo più prolungato delle condizioni di AO- è legata all’evoluzione stratosferica del mese di dicembre, ovvero al concretizzarsi o meno di un forte warming precoce, ad oggi possibile ma tutt’altro che scontato. In questo caso il segnale dei modelli SAI/OPI risulterebbe più veritiero rispetto alla visione dei principali modelli globali. In definitiva sarà quanto mai importante monitorare insieme lo sviluppo dell’attività d’onda nelle battute iniziali della stagione invernale. Per questo aspetto vi diamo appuntamento ai prossimi aggiornamenti.

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Conclusione
Pertanto, visto il quadro teleconnettivo composto da molti fattori anche in controtendenza tra loro, e soprattutto considerando che siamo ancora distanti anche solo dall’inizio della stagione invernale, non ci getteremo certo in una previsione stagionale ma cercheremo di volta in volta di aggiornarvi sugli scenari più plausibili che in base alle nostre analisi riterremo più probabili. Allo stesso tempo però, l’ipotesi previsionale che formuleremo di seguito e che riteniamo più plausibile per l’inizio della stagione invernale, non solo è basata sull’analisi delle condizioni e sul quadro teleconnettivo attuali, ma anche sulla base del nostro studio (l’OPI) perché crediamo fermamente non solo nella bontà del nuovo modello che stiamo sviluppando, ma soprattutto nell’idea che l’analisi del mese di ottobre possa fornirci importanti informazioni sulla successiva stagione invernale.
Per tutto quanto detto fin’ora ci aspettiamo nelle prossime settimane un progressivo aumento della dinamicità della circolazione atmosferica con sempre più frequenti tentativi, soprattutto da parte dell’onda atlantica, di ergersi progressivamente alle latitudini più settentrionali. Inizialmente, a causa ancora delle elevate velocità zonali si potrebbe assistere ad un quadro circolatorio europeo caratterizzato da fasi nord-atlantiche seguite da rimonte anticicloniche. Nel corso del mese di dicembre, contestualmente alla riduzione delle velocità zonali, grazie come detto alla presenza di una wave 1 discretamente energetica e stazionaria, si potrebbe assistere ad una sempre più spiccata ed energica attività dell’onda atlantica con la possibilità di vedere in più occasioni il continente europeo alle prese con irruzioni di aria artica/artica-continentale.
L’asse del vortice e la posizione delle onde, come mostrato in Fig.12, suggeriscono inoltre la possibilità di interazione tra l’aria artica e flussi umidi occidentali. Come detto precedentemente, inoltre, l’analisi e la possibilità che la prevista attività d’onda per la fine di dicembre possa portare alla genesi di un importante evento stratosferico che potrebbe avere ripercussioni anche sulla seconda parte invernale, la rimandiamo al prossimo aggiornamento.

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gubbiomet [ Sab 21 Nov, 2015 07:44 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Letto tutto riga per riga e devo tirarmi giù il cappello. Sono riuscito a capire quasi tutto. Anche la tesi finale la firmerei con il sangue. Neve in montagna e in collina per dicembre in attesa del botto.. (se ci sarà e se ci colpirà). Grazie Massi. :bye:


andrea75 [ Sab 21 Nov, 2015 10:38 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Bell'articolo Massi. Di materiale ogni anno ce n'è sempre di più. Ora sarà interessante tra 3 mesi fare le dovute considerazioni.... :)


Fili [ Sab 21 Nov, 2015 12:34 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
tanto lavoro meriterebbe davvero di azzeccarci per una volta! :lol: complimenti! :ok:


gubbiomet [ Mar 24 Nov, 2015 10:06 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Obiettivo inverno, quanta neve è caduta finora sui Paesi del grande nord?

Autori: Luca Angelini | Lunedì 23 Novembre 2015 | Sezione: Cronaca Meteo



Quando si parte per un viaggio è imprescindibile accertarci se abbiamo carburante sufficiente per giungere a destinazione. Anche l'inverno sta per iniziare il suo lungo tragitto, un percorso che ci accompagnerà dal prossimo 1° dicembre per i successivi tre mesi. Di questi tempi, con la macchina climatica non certo favorevole, la stagione fredda dovrà certamente superare diversi ostacoli e deve perciò poter contare fin da subito su di un serbatoio di gelo ben rifornito.

Grazie alle rilevazioni satellitari questo importante particolare, utile anche in chiave predittiva, è accessibile sulla rete in tempo quasi reale e permette dunque di calarci nella realtà prima ancora di volare con la fantasia. Certo, perchè di gelo e neve negli ultimi giorni è stato scritto e detto molto, troppo, il più delle volte a sproposito. Urge allora andare a metter mano alla questione e andare a cercare il gelo là dove è di casa, non solo sulla calotta polare, ma anche sui territori continentali già innevati.

copertura1

La prima figura, elaborata dalla NOAA, ci mostra l'attuale copertura glaciale (colore giallo) e quella nevosa (colore bianco). La seconda, elaborata dalla Rutgers University, completa questo quadro suggerendoci quello che a noi più interessa, ovvero, quali anomalie si riscontrano a livello della copertura nevosa continentale. Eh si, perchè il serbatoio del gelo che potrebbe venire a noi destinato alla circolazione atmosferica, nasce proprio là, sugli sterminati campi innevati della pianura russo-siberiana.

Ebbene, nonostante la persistenza di un campo di alta pressione anomalo, l'Europa ne esce tutto sommato dignitosamente, con solo una lieve anomalia a cavallo della Russia europea. Di buon auspicio invece appare l'evidente cintura di ottimo innevamento sulla fascia asiatica centrale e la vasta porzione siberiana nella norma, quindi sufficientemente innevata.

copertura2

Bene, accertato che il serbatoio è potenzialmente rifornito, rimane ora da capire se il motore atmosferico sarà in grado di far partire questo freddo alla volta del Mediterraneo e dell'Italia. La "chiave di avviamento" delegata dall'indice NAM (ovvero dai flussi di ozono che regolano l'attività della circolazione circumpolare) pare non essere quella giusta. D'altra parte non di solo NAM vive l'inverno, dunque rimane ancora lecito sperare in una stagione che superi l'impasse deludente degli ultimi anni e ritrovi il suo candido fulgore.

Luca Angelini


Poranese457 [ Mar 24 Nov, 2015 10:29 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
gubbiomet ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Obiettivo inverno, quanta neve è caduta finora sui Paesi del grande nord?

Autori: Luca Angelini | Lunedì 23 Novembre 2015 | Sezione: Cronaca Meteo



Quando si parte per un viaggio è imprescindibile accertarci se abbiamo carburante sufficiente per giungere a destinazione. Anche l'inverno sta per iniziare il suo lungo tragitto, un percorso che ci accompagnerà dal prossimo 1° dicembre per i successivi tre mesi. Di questi tempi, con la macchina climatica non certo favorevole, la stagione fredda dovrà certamente superare diversi ostacoli e deve perciò poter contare fin da subito su di un serbatoio di gelo ben rifornito.



Shhhhhhhhh però, sta cosa non la dite a Fili sennò poi deve buttare tutti i suoi testi di meteorologia! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


Fili [ Mar 24 Nov, 2015 10:34 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Shhhhhhhhh però, sta cosa non la dite a Fili sennò poi deve buttare tutti i suoi testi di meteorologia! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


salame :P guarda che in realtà sostiene ESATTAMENTE quello che dico io, ovvero:

è importante quanto freddo si accumula, assolutamente, ma AL POLO, da dove provengono le masse d'aria :ok: è questo il concetto che ho sempre sostenuto

per me è invece assolutamente ininfluente quanto freddo si accumula che so, in Danimarca, Scandinavia, Polonia, Russia, Ucraina, Balcani ecc. ecc., quello che tu chiami "serbatoio freddo" su est europa o nord europa...

Le masse d'aria fredde vengono da molto più lontano, è lassu che deve esserci il gelo... non ad Oslo o Sarajevo :lol: :lol:


Poranese457 [ Mar 24 Nov, 2015 10:46 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Eh si, dice esattamente quello che pensi tu :P :P :P


gubbiomet ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Autori: Luca Angelini | Lunedì 23 Novembre 2015 | Sezione: Cronaca Meteo



Grazie alle rilevazioni satellitari questo importante particolare, utile anche in chiave predittiva, è accessibile sulla rete in tempo quasi reale e permette dunque di calarci nella realtà prima ancora di volare con la fantasia. Certo, perchè di gelo e neve negli ultimi giorni è stato scritto e detto molto, troppo, il più delle volte a sproposito. Urge allora andare a metter mano alla questione e andare a cercare il gelo là dove è di casa, non solo sulla calotta polare, ma anche sui territori continentali già innevati.


La prima figura, elaborata dalla NOAA, ci mostra l'attuale copertura glaciale (colore giallo) e quella nevosa (colore bianco). La seconda, elaborata dalla Rutgers University, completa questo quadro suggerendoci quello che a noi più interessa, ovvero, quali anomalie si riscontrano a livello della copertura nevosa continentale. Eh si, perchè il serbatoio del gelo che potrebbe venire a noi destinato alla circolazione atmosferica, nasce proprio là, sugli sterminati campi innevati della pianura russo-siberiana.

Ebbene, nonostante la persistenza di un campo di alta pressione anomalo, l'Europa ne esce tutto sommato dignitosamente, con solo una lieve anomalia a cavallo della Russia europea. Di buon auspicio invece appare l'evidente cintura di ottimo innevamento sulla fascia asiatica centrale e la vasta porzione siberiana nella norma, quindi sufficientemente innevata.

Luca Angelini



Salame! :mrgreen:


Fili [ Mar 24 Nov, 2015 10:54 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Eh si, dice esattamente quello che pensi tu :P :P :P


gubbiomet ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Autori: Luca Angelini | Lunedì 23 Novembre 2015 | Sezione: Cronaca Meteo



Grazie alle rilevazioni satellitari questo importante particolare, utile anche in chiave predittiva, è accessibile sulla rete in tempo quasi reale e permette dunque di calarci nella realtà prima ancora di volare con la fantasia. Certo, perchè di gelo e neve negli ultimi giorni è stato scritto e detto molto, troppo, il più delle volte a sproposito. Urge allora andare a metter mano alla questione e andare a cercare il gelo là dove è di casa, non solo sulla calotta polare, ma anche sui territori continentali già innevati.


La prima figura, elaborata dalla NOAA, ci mostra l'attuale copertura glaciale (colore giallo) e quella nevosa (colore bianco). La seconda, elaborata dalla Rutgers University, completa questo quadro suggerendoci quello che a noi più interessa, ovvero, quali anomalie si riscontrano a livello della copertura nevosa continentale. Eh si, perchè il serbatoio del gelo che potrebbe venire a noi destinato alla circolazione atmosferica, nasce proprio là, sugli sterminati campi innevati della pianura russo-siberiana.

Ebbene, nonostante la persistenza di un campo di alta pressione anomalo, l'Europa ne esce tutto sommato dignitosamente, con solo una lieve anomalia a cavallo della Russia europea. Di buon auspicio invece appare l'evidente cintura di ottimo innevamento sulla fascia asiatica centrale e la vasta porzione siberiana nella norma, quindi sufficientemente innevata.

Luca Angelini





Salame! :mrgreen:



daje... ma quante volte ho letto che "non c'è freddo sull'Est europa, non c'è freddo sulla Scandinavia"... est europa non sono gli "sterminati campi innevati della pianura russo-siberiana", che stanno MOOOOOOLTO più lontani dei confini europei e soprattutto molto più a nord, verso il Polo, verso la Nuova Zemljia.

E' da lassù che viene il freddo, l'aria artico-marittima e l'aria continentale. Comunque ti faccio anche il disegnino to'!

schermata_2015_11_24_alle_10_50_41

ecco, credo sia chiaro!

E credo che Angelini la pensi esattamente così! :bye:


andrea75 [ Mar 24 Nov, 2015 12:48 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Disegnino di duuuubbio gusto! :eek: :vomito:


Fili [ Mar 24 Nov, 2015 13:09 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
andrea75 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Disegnino di duuuubbio gusto! :eek: :vomito:


:ohno: maniaco! Era per fa capì...


gubbiomet [ Mar 24 Nov, 2015 13:33 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Il Meteo

METEO ITALIA: arriva l' ANTICICLONE (alta pressione) di Natale ? Torneranno NEBBIA e lo SMOG per 15, 20 o più di 30 giorni?
Un'imponente struttura di ALTA PRESSIONRE invaderà l'Italia a partire da domenica 29 novembre e potrebbe rimanerci per 1 mese se non venisse scalfita dal missile polare dell'8 Dicembre


Il ciclone F3 che tra giovedì e venerdì colpirà duramente il Centro-Sud, nel corso del weekend lascerà l'Italia dirigendosi verso la Grecia. Cosa succederà quindi dal 29 novembre in poi nel corso del mese di Dicembre?
SITUAZIONE
Un potente anticiclone, addirittura di 1030 hp ( hecto pascal, unità di misura dell'alta pressione, ndr ), dal Marocco e Spagna si muoverà verso il bacino del Mediterraneo, alimentato da aria decisamente mite, proveniente dal Sahara settentrionale. Entro il 2 dicembre l'anticiclone dominerà l'intero Paese e gran parte d'Europa, lasciando ai margini di esso l'aria fredda.
POSSENTE ALTA PRESSIONE COME A NOVEMBRE?
La struttura di alta pressione che il centro di calcolo europeo, ECMWF, con sede a Reading ( cittadina ad Ovest di Londra, ndr ) ci ha mostrato nell'aggiornamento di martedì 24 novembre, è veramente imponente, e come detto prima con la misura di 1030 hp, una misura di tutto rispetto e importante per capire la potenza dell'alta pressione. I presupposti per una durata di almeno 10-15 gg ci sono tutti, ma vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti per capire effettivamente quanto durerà l'alta pressione. Le alte pressioni invernali a volte hanno durate lunghissime, tutti voi ricorderanno il 1990 con 3 mesi di alta pressione.
CONSEGUENZE
La presenza di una grandiosa struttura di alta pressione sulla nostra Penisola, oltre a portare il bel tempo con ampio soleggiamento su molte regioni, oltre a favorire un generale aumento delle temperature, sia notturne che diurne, e addirittura con valori superiori alla media del periodo anche di 5/7°, è anche portatrice di aspetti non del tutto positivi. Aspetti che molti di noi, abbiamo vissuto nei primi venti giorni di novembre. In primis, tornerà a farci visita la nebbia, già da lunedì 30 novembre, ma poi anche martedì 1 dicembre ( vedasi mappa tecnica allegata ), sarà presente sulla pianura toscana, sarda e veneta con riduzioni della visibilità importanti. Con la presenza della nebbia poi, qualora questa non si sollevasse durante il giorno, avremo un accumulo di gas inquinanti e nocivi per la salute; gas incapaci di salire verso l'alto poiché trattenuti/intrappolati, dalla nebbia appunto. La nebbia si farà via via più presente man mano che l'alta pressione sosterà sul nostro Paese. Un altro aspetto da considerare inoltre è la temperatura. Se ove soleggiato, sarà mite con valori sopra la norma, ove nebbioso invece si manterrà bassa con clima umido e freddo.


gubbiomet [ Gio 26 Nov, 2015 08:34 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
da Il Meteo

METEO NATALE: alta pressione e mite o GELO e NEVE dalla Siberia?
Il periodo anticiclonico in attivo nei prossimi giorni potrebbe non durare a lungo. Possibili scenari gelidi dopo l'Immacolata e verso Natale
Possibile evoluzione barica tra l'Immacolata, o fine prima decade di dicembre, e metà Dicembre
Possibile evoluzione barica tra l'Immacolata, o fine prima decade di dicembre, e metà Dicembre
Coda d'autunno all'insegna del tempo relativamente freddo e perturbato. Possibile, quindi, come del resto i modelli prospettano, un avvio di dicembre (e anche ufficiale della stagione invernale) all'insegna di una temporanea rimonta anticiclonica sul Mediterraneo centrale, se non altro perché andrà temporaneamente assopita l'energia in gioco sul nostro Bacino.
Molto probabile dunque la vittoria dell'anticiclone all'inizio del mese di Dicembre, ma ha sembianze di una vittoria di Pirro. Di carne al fuoco ve ne è tanta, e lo si legge bene negli spunti di evoluzione sul più lungo termine. In base a essi riteniamo, infatti, che l'anticiclone non possa durare più di qualche giorno, al massimo una settimana, la prima del mese di dicembre. In un'evoluzione a lungo termine non è possibile essere precisi sul giorno esatto in cui può avvenire un cambio di scenario, tuttavia dalle nostre indagini confermiamo che un primo possibile cambio, di nuovo verso azioni più fredde meridiane, potrebbe avere inizio dall'Immacolata, o verso fine della prima decade di dicembre, e andando verso metà mese. In questa fase riteniamo che possano tornare perturbazioni relativamente fredde sull'Italia, in arrivo dal Mare del Nord o dai settori scandinavi. Proiettandoci ancora oltre, potrebbe arrivare la fase più interessante, a nostro giudizio. Ci sono elementi al vaglio che ci inducono a ipotizzare un blocco serio alla circolazione atlantica nella fase che va dal 15/17 dicembre e fino a Natale.

Possibile scenario tra il 15/17 dicembre e Natale
Possibile scenario tra il 15/17 dicembre e Natale
NATALE CON FREDDO ARTICO? - Come prospettato nell'immagine qui sopra, è in questo periodo pre-natalizio che potrebbe concretizzarsi una robusta alta pressione atlantica, con possibile orientamento verso la Scandinavia, ma ancora più a Nordest, verso la Russia. Salta fuori l'ipotesi di ponte di Voejkov, ossia un congiungimento tra alta atlantica e alta pressione artica del comparto russo, il quale veicolerebbe imponenti masse d'aria fredda dall'artico russo verso l'est Europa e il Mediterraneo centrale. Prospettive di crudo inverno in vista per il prossimo mese, specie seconda decade e verso Natale. Vi terremo aggiornati. Seguite costantemente le nostre rubriche.


Fili [ Gio 26 Nov, 2015 09:36 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Ma che articoli so questi?? Dai io ste cose non le posso leggere...da "il meteo" poi?? Cioè ****?

Mah... :blink:


nicola74 [ Gio 26 Nov, 2015 09:51 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
ahahhahaha....mi pare di leggere le previsioni di frate indovino!!! :roftl1: :roftl1:


Fili [ Gio 26 Nov, 2015 10:01 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
nicola74 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
ahahhahaha....mi pare di leggere le previsioni di frate indovino!!! :roftl1: :roftl1:


sì infatti...io eviterei di postarli certi articoli ;)


gubbiomet [ Gio 26 Nov, 2015 10:11 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Fili ha scritto: [Visualizza Messaggio]
nicola74 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
ahahhahaha....mi pare di leggere le previsioni di frate indovino!!! :roftl1: :roftl1:


sì infatti...io eviterei di postarli certi articoli ;)


Se vai a riguardare l'inizio del post, si evidenziava che si sarebbe trattato di una discussione tra il serio e il faceto... io posto tutto quello che parla di lungo meteo.. non applico nessuna censura :mrgreen:
Se avete qualche pillola di Frate indovino o delle cipolle di cannara le mettiamo.. :mrgreen: :mrgreen:


Fili [ Gio 26 Nov, 2015 10:14 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
gubbiomet ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Fili ha scritto: [Visualizza Messaggio]
nicola74 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
ahahhahaha....mi pare di leggere le previsioni di frate indovino!!! :roftl1: :roftl1:


sì infatti...io eviterei di postarli certi articoli ;)


Se vai a riguardare l'inizio del post, si evidenziava che si sarebbe trattato di una discussione tra il serio e il faceto... io posto tutto quello che parla di lungo meteo.. non applico nessuna censura :mrgreen:
Se avete qualche pillola di Frate indovino o delle cipolle di cannara le mettiamo.. :mrgreen: :mrgreen:


beh, essendo un topic dal carattere serio (almeno credo viste le analisi di Marvel) direi di evitare di pubblicare frati indovini o cipolle di Cannara... questo almeno è il mio parere. Non cancello nulla, però facciamo tanto per non fare pubblicità a certi siti, evitiamo di "spiattellarli" almeno qui. :zzz:


gubbiomet [ Gio 26 Nov, 2015 10:20 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Fili ha scritto: [Visualizza Messaggio]
gubbiomet ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Fili ha scritto: [Visualizza Messaggio]
nicola74 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
ahahhahaha....mi pare di leggere le previsioni di frate indovino!!! :roftl1: :roftl1:


sì infatti...io eviterei di postarli certi articoli ;)


Se vai a riguardare l'inizio del post, si evidenziava che si sarebbe trattato di una discussione tra il serio e il faceto... io posto tutto quello che parla di lungo meteo.. non applico nessuna censura :mrgreen:
Se avete qualche pillola di Frate indovino o delle cipolle di cannara le mettiamo.. :mrgreen: :mrgreen:


beh, essendo un topic dal carattere serio (almeno credo viste le analisi di Marvel) direi di evitare di pubblicare frati indovini o cipolle di Cannara... questo almeno è il mio parere. Non cancello nulla, però facciamo tanto per non fare pubblicità a certi siti, evitiamo di "spiattellarli" almeno qui. :zzz:


Nessuno vuole mischiare le analisi serie che fa Massimiliano (e con lui molti altri articoli che ho postato) con altre che hanno poca serietà.......
Ripeto che il post è nato con uno spirito diverso. Se poi Massi o qualcuno di voi vuole aprirne un altro rigorosamente scientifico ne sono ben lieto.
P.S.: ma poi proprio te parli di articoli seri, quando sei il primo a non credere assolutamente alle previsioni stagionali? :confuso:


Fili [ Gio 26 Nov, 2015 10:22 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
gubbiomet ha scritto: [Visualizza Messaggio]

P.S.: ma poi proprio te parli di articoli seri, quando sei il primo a non credere assolutamente alle previsioni stagionali? :confuso:


io non ci credo infatti, però un conto sono delle ricerche quantomeno serie sull'argomento, un conto ipotesi buttate la alla caxxo solo per attirare qualche milione di followers... :| :|

e poi davvero, cerchiamo di non fare ulteriore pubblicità a quei ciarlatani da strapazzo!! :ok:


gubbiomet [ Gio 26 Nov, 2015 14:54 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Meteolive

Previsioni stagionali inverno 2015-2016: caldo e secco o freddo e nevoso?
Il centro europeo di Reading ha aggiornato le previsioni stagionali per l'inverno in arrivo.
Prima pagina - Oggi, ore 11.05
Il modello europeo non fa alcun passo indietro nell'aggiornamento sulle previsioni per questa stagione invernale, che dunque dovrebbe trascorrere in linea con le ultime due annate, cioè in prevalenza mite o molto mite ma con il nord e parte delle regioni centrali spesso battuti da precipitazioni.

Tutto il Continente sperimenterà una stagione invernale particolarmente mite, anche la Scandinavia, così come il centro Europa.

Per il trimestre invernale in pratica le temperature risulterebbero anche di 1.5° o 2°C superiori alla media stagionale su gran parte del Continente.

Le irruzioni di aria fredda si limiterebbero ad episodi effimeri e con scarso impatto sul territorio. Questo non esclude qualche sporadico momento nevoso su alcune zone di pianure italiane, che del resto non è quasi mai mancato anche nelle annate precedenti.

Da notare le pesanti anomalie precipitative negative previste per il sud e soprattutto per le isole maggiori per tutto il trimestre con accumuli di pioggia anche inferiori al 60-70% rispetto alla media stagionale.

Invece la stagione mite potrebbe essere accompagnata da una prevalenza di correnti occidentali che, di tanto in tanto, andrebbero a scaricare precipitazioni nevose anche consistenti sull'arco alpino a partire dalle quote medie (oltre 800-1.000m).

Rispettiamo ovviamente le tesi del modello europeo ma ci sembra appena il caso di aggiungere che negli ultimi anni e lo testimonia proprio cosa è accaduto e accade ancora oggi, proprio il nostro meridione ha spesso fatto il pieno di pioggia in autunno e in inverno e che pensare che dalle saccature non si isoli spesso qualche goccia fredda in grado di scavare una depressione anche al suolo che porti piogge su isole e meridione, ci sembra francamente poco probabile.

Rispetto invece a quanto si osserva in stratosfera, alla presenza di un Nino forte e di un anticiclone ingombrante, oltre alla positività della quasi biennale oscillazione dei venti nella stratosfera subtropicale, tutto potrebbe tranquillamente quadrare con quanto espone il modello, del resto al ciclo degli inverni miti ci siamo più o meno abituati.

Certo, abbiamo chiamato in causa altri fattori che potrebbero predisporre a vivere una stagione a tratti diversa, tra cui le anomalie superficiali delle acque oceaniche atlantiche, la possibilità che gli anticicloni stessi prendano la via del nord Europa e favoriscano discese fredde verso il Mediterraneo, ma tutto si scontra con la vivacità di un vortice polare che, influenzato dalla stratosfera, potrebbe girare a mille per settimane tenendosi tutto il freddo per sé...


gubbiomet [ Ven 27 Nov, 2015 14:51 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Da Meteogiornale

Clima confuso. Dopo Immacolata GELO? Si intensificherà il meteo estremo

Si parla questi giorni diffusamente del ritorno in pompa magna dell'Alta Pressione africana. Questa novità è per il momento avvertita specie da chi vive nel Nord Italia, dove si è avuto un Autunno avaro di piogge, e con l'ultimo peggioramento anche pochissima neve.
Per carità, oggi al Nord Italia fa freddo, i valori termici sono persino sotto la media di fine Novembre, infatti la temperatura in Val Padana è diffusamente sotto la soglia di 0°C.


Stavolta, la sensazione di Inverno alle porte la si sente anche al Centro e Sud Italia, dove ieri si è consumata una giornata di forte burrasca, con pioggia, neve, grandine, temporali, vento, ed un calo deciso della temperatura. Ed anche oggi c'è maltempo.
Per dovere di cronaca, anche in Italia Centrale e varie zone del Sud ltalia l'Autunno è stato poco piovoso, ma di ciò ne riparleremo, perché nel suo insieme, le scarse piogge hanno delle correlazioni da approndire.

In Italia questi giorni la temperatura non è più sopra la media del periodo, e anche se sta per venire l'anticiclone africano, non avremo una fase di caldo così tragico come avvenuto qualche settimana fa.

Una grande bolla d'aria calda in quota sta per interessarci, permarrà almeno una settimana in mezza Europa, incontrastata per la debolezza dei venti oceanici e dal forte gelo russo che staziona lontano in Siberia, oltre gli Urali. Nel frattempo la radiazione solare è scesa molto in queste settimane per l'avvicinarsi del Solstizio d'Inverno.

In Europa c'è stata un'ondata di freddo, e con i cieli sereni della notte, le terre emerse continentali si raffredderanno. Il totale dell'energia che verrà dal Sole e dell'anticiclone caldo, produrrà un bilancio termico negativo, e non avremo un'ondata di calore, nelle grandi pianure europee avremo le inversioni termiche, fenomeno da sempre visto in Dicembre durante gli anticicloni.

Anche nel passato abbiamo avuto una prima parte di Dicembre come quella che avremo, ma poi l'Inverno è stato rigido. Si veda il 2004, con Febbraio 2005 e la successiva prima decade di Marzo molto nevosi e freddi.

L'espansione del gelo siberiano quest'anno è dominante rispetto alle Correnti che vengono dall'Oceano Atlantico. Or ora è precoce avvertirne gli affetti in Europa, ma nelle prossime settimane la situazione potrebbe cambiare molto.

Vi abbiamo parlato di un'anomalia oceanica che è in atto nel Pacifico, si chiama El Niño. Questa genera un severo riscaldamento delle acque superficiali del Pacifico tropicale orientale e influenza, quando raggiunge un'intensità molto forte come quella attuale, il Clima del Pianeta.

El Niño ha raggiunto un vigore tale che probabilmente dovremo aspettare 10 mila anni per averne uno simile. Ma El Niño sta iniziando la fase di declino.

Nel frattempo, l'innevamento della Siberia continua ad essere superiore alla media. Il freddo invernale è giunto precoce in Cina settentrionale.

In Oceano Atlantico da mesi c'è un'immensa area dove la superficie marina è più fredda della media. Vi abbiamo parlato più volte di questo, perché potrebbe avere un'influenza sul Clima europeo dell'Inverno.

E' come se l'Europa si trovasse tra due Poli freddi: a est la Siberia e ben presto la Russia europea, a Ovest l'Atlantico che è più freddo della media.
Queste sono le avvisaglie per un Inverno freddo, ma le elaborazioni in tal senso sono contrastanti, in specie quelle di alcuni calcolatori, forse influenzate in modo esagerato dai numeri fuori scala di El Niño.

Ampi studi scientifici dimostrano che durante l'Inverno, la Corrente del Golfo, massa d'acqua marina calda che si spinge dal Golfo del Messico sino alle coste centro settentrionali europee, incrementa la potenza delle Basse Pressioni Atlantiche.
Considerata l'attuale situazione di Atlantico freddo, è desumibile che avremo poche perturbazioni Atlantiche invernali, d'altronde sono state già decimate quelle autunnali, e ciò è prova tangibile.

Quest'anno l'Oceano Atlantico è più freddo della media, e anche se ci sono alcune voci che sottovalutano l'attività mitigatrice invernale della Corrente del Golfo, la teoria che prevale afferma che la Corrente del Golfo mitiga il clima delle coste centro settentrionali europee, togliendo i ghiacci da Norvegia e Islanda, facendo arretrare di alcune migliaia di chilometri verso nord la Banchisa Polare.

In generale molti scienziati sono restii a parlare del clima del prossimo Inverno, vista la forza di El Niño, ma si vocifera sempre più che in Europa ci saranno le condizioni ideali per pesanti ondate di gelo siberiano o polare.
Questa condizione avverrebbe, come eventualità, a Inverno avviato, e perdurerebbe sino a inizio Primavera.

Insomma, l'Alta Pressione africana che potrebbe toglierci l'Inverno è solo una parentesi che fa parte delle pedine di una guerriglia climatica tra masse d'aria e acque superficiali degli Oceani che sono molto differenti tra loro.

La prossima fase anticiclonica sarà attivata da una sorta di linea climatica immaginaria che si trova nel Centro Africa (ITCZ), che per via del Clima pazzo si sposterà eccessivamente verso Nord, per poi tornare sui suoi passi tra una decina di giorni.

Per concludere, nessuno può affermare con certezza cosa succederà, ma vi sono condizioni ideali per avere un lungo periodo molto freddo in Italia ed in Europa. Più ampio e severo di quello visto nel vicino Febbraio 2012, quando fummo investiti da una colata gelida che portò frequenti nevicate e ghiaccio in tutto il Paese. E se ben lo ricordate, i mesi precedenti furono più miti rispetto alla norma.

Nel frattempo, i modelli numerici di previsione, vanno in tilt nello stimare la durata dell'Alta Pressione africana, oggi vista molto breve. Che ciò sia un segno da non trascurare per chi traccia i trend climatici mensili o stagionali?
Insomma, nel periodo successivo l'Immacolata saremo nell'Inverno meteorologico, e i poli del freddo incrementeranno la loro forza esponenzialmente, ed è allora che avremo una maggiore variabilità climatica, con il rischio, specie in una prima fase, di acuti sbalzi termici e burrasche intervallate da bel tempo. D'altronde, i rigidi inverni sono stati sempre un mix di fasi molto rigide alternate a più miti.

Pubblicato da Andrea Meloni


gubbiomet [ Lun 30 Nov, 2015 16:06 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Clover da Metedue la vede all'opposto... prima parte dell'inverno interessante, seconda poco..

PROIEZIONI INVERNO 2015-'16

Quest'oggi andiamo ad analizzare le possibili configurazioni dell'ormai imminente

stagione invernale.



-In questa prima parte è visibile un'analisi immediata dell'evoluzione circolatoria

da Dicembre fino a Febbraio, nella seconda parte per chi vuole è presente

un'analisi più dettagliata circa i punti salienti dell'Outlook.

Buona lettura!



Proiezioni Inverno 2015-'16

La stagione Invernale 2015-'16 pare poter essere contraddistinta da un improvviso

cedimento del Vortice Polare, con un mese di Dicembre che avrà inizio in sordina,

con venti a forte componente zonale ed Anticiclone delle Azzorre ben saldo

sull'Europa, con clima mite e secco:



Successivamente, tra la 1^ e la 2^ decade, possibile ondulazione con discesa di

aria fredda sull'est Europa che potrebbe marginalmente colpire anche la nostra

Penisola, con effetti più tangibili al Sud e lungo il versante Adriatico.

Nel corso del mese, traslazione dei nuclei di vorticità sull'Eurasia, con discesa di

aria fredda Artica sull'Europa e Mediterraneo, con occasione per temporali e nevicate

anche a bassa quota, grazie alla notevole presenza di aria fredda in quota:



Tra fine Dicembre ed inizio Gennaio possibile tentativo di ripresa della zonalità , ma

noi pensiamo che l'equilibrio termodinamico sia in tal caso compromesso, con l'Anticiclone

Azzorriano che andrebbe a puntare la Penisola Scandinava, favorendo la retrogressione di

aria fredda verso il Mediterraneo e centro-Europa:



Questo movimento dovrebbe favorire un forte Heat-flux event (trasposto di calore

sino in stratosfera), andando ad innescare un improvviso ed intenso riscaldamento

stratosferico (MMW):



Con nevicate diffuse specie al Centro-Nord, anche a quote basse.

Tra Gennaio e Febbraio il reversal pattern è definito, con tempo più umido e meno

freddo, anche se potrebbero non mancare ulteriori spunti in tal senso grazie alla

debolezza del flusso atlantico:


Fili [ Lun 30 Nov, 2015 16:50 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
credo che come il Natale, anche l'inverno trascorrerà in gran parte soleggiato e nevoso...temperature sia calde che fredde! :ok:


burian [ Lun 30 Nov, 2015 20:59 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
interessante il run di ECMWF


gubbiomet [ Mer 02 Dic, 2015 09:09 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Da Meteogiornale

Indici climatici: Natale con gelo e NEVE sino a Capodanno

Pubblicato da:
Andrea Meloni

02-12-2015 ore 08:15

Nelle ultime settimane abbiamo subito un bombardamento mediatico secondo cui ci sarebbe stata un'ondata di gelo nei primi giorni di Dicembre (e non c'è stata), e che a Natale ci sarà molto freddo. Ma cosa dice la scienza in merito?

La scienza di riferimento è solo quella diffusa dei Centri Meteo Mondiali che diramano proiezioni climatiche, in questo caso a 30 giorni.
Queste elaborazioni propongono una serie di anomalie con risoluzione giornaliera di pressione, precipitazioni e temperatura, ed è possibile stimare il trend climatico sino a 30 giorni.

Per la libera analisi useremo i dati ECMWF (Reading, ovvero del modello matematico europeo) run 00Z del 30/12/2015, di cui è fatto divieto della pubblicazione delle mappe.

Ci teniamo a sottolineare che in Italia questi prodotti sono da taluni criticati, ma al contrario sono diffusamente commentati in tutto il Mondo, e mestamente anche da taluni Enti Ufficiali in Italia.

L'affidabilità di queste previsioni è apprezzabile. Al lettore distratto precisiamo che queste non sono previsioni meteo, bensì trend climatici, e che la nostra analisi si basa su fondamenti scientifici e di climatologia.

ELEMENTI SALIENTI DEL MESE DI DICEMBRE
Una prima fase del mese sarà caratterizzata dalla presenza invasiva di un anticiclone di matrice nord africana, che a differenza di quanto succede d'Estate, si mostrerà con pressioni atmosferiche molto elevate anche al suolo, favorendo il fenomeno delle inversioni termiche.
Per intenderci, avremo una situazione di semi immobilità d'aria nelle pianure e nelle ampie valli dove si formeranno foschie e nebbie, ed il clima potrà rimanere freddo anche durante il giorno. In montagna avremo bel tempo con temperature eccezionalmente elevate. Laddove è nevicato, anche in montagna, ci sarà il disgelo.


Nella seconda decade di Dicembre dovremmo avere un nuovo sensibile abbassamento della temperatura, con novità piuttosto importanti su scala europea: si dovrebbero instaurare correnti da oriente, quindi fredde.

In questa fase avremo il progressivo e rapido degrado dell'Anticiclone Africano, e il ritorno a condizioni climatiche che saranno diffusamente invernali.

L'altra novità vedrà l'Italia libera dall'Alta Pressione e quindi ideale territorio per la formazione di instabilità, con il ritorno delle precipitazioni. Va sottolineato che per buona parte del periodo, il modello matematico ECMWF/EPS indica valori termici sotto la media in quota e al suolo sull'Italia, l'Europa centrale e occidentale.

In sintesi, in questa fase, stante alle proiezioni, dovremmo avere una fase climatica nei limiti della norma, con il ritorno di neve alle basse quote. Quindi tempo variabile e generalmente freddo.

Nel periodo di Natale viene prospettato un clima ancora senza l'Anticiclone Africano. Ciò, vista oggi sembrerebbe una linea di tendenza che si fatica a credere. Fantascientifica, ma è una linea tracciata da alcuni giorni dal modello matematico che abbiamo consultato nella sua interezza di parametri.


In questa fase la Russia europea sarà interessata dall'Anticiclone siberiano, in Italia avremo un regime di diffuse Basse Pressioni con temperature sotto la media di vari gradi.

E' una proiezione che auspicherebbe la possibilità di precipitazioni prevalentemente nevose al Nord Italia e la bassa collina nella Penisola. Si potrebbe avere un bianco Natale.

Per fine Dicembre 2015 è previsto il ritorno di un lieve anticiclone in un contesto termico inferiore alla media. Vi sono stime di avere 5-6°C sotto la media a quota di libera atmosfera di 850 hPa. Ciò favorirebbe diffuse gelate nelle zone interne del Nord e del Centro, dove si avrebbero inversioni termiche, con elevato albedo (riflessione della radiazione incidente, in termini semplici minore potere riscaldante del sole) per l'eventuale presenza di neve. In Val Padana potrebbero tornare le nebbie ed il clima essere decisamente più rigido rispetto alla media.

Per concludere, secondo la scienza, tra il 15 ed il fine mese di Dicembre la situazione climatica dovrebbe capovolgersi, si passerebbe da anomalie termiche positive e bel tempo, ad un clima freddo, con temperature sotto la norma.

Quanto è stato commentato è deducibile da chiunque abbia dimestichezza con i modelli matematici, conosca il clima italiano e disponga di un accesso alla consultazione di ECMWF/EPS.

Siamo consapevoli dell'affidabilità non eccelsa di una proiezione mensile, ma questa è scienza. La nostra è un'iniziativa in linea e secondo gli standard altre realtà mondiali, in Paesi del Mondo dove la meteorologia ha una dignità scientifica ragguardevole.

Pubblicato da Andrea Meloni


Fili [ Mer 02 Dic, 2015 09:29 ]
Oggetto: Re: Outlook Inverno 2015-2016
mamma mia quante cazzate :ohno: anche da testate serie come Meteogiornale :blink:




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