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http://www.meteogiuliacci.it/artico...-in-aprile.html
19 Marzo 2013 11:20164
ONDATE DI FREDDO ANCHE IN APRILE?
Oggigiorno la prevedibilità del tempo, pur con la raffinata tecnica delle “medie d’ensemble, non spinge oltre ì 15 giorni. Per periodi superiori ai 15 giorni però qualche indicazione sulla probabile evoluzione del tempo si può dedurre da quelle eventuali anomalie in atto nella atmosfera credibilmente persistenti più di 15 giorni.
Ebbene attualmente nell’emisfero Nord circolazione atmosferica sono in effetti presenti due anomalie che obbediscono a tali requisiti.
Da una parte il freddo vortice stratosferico polare – madre di tutte le irruzioni di freddo invernale.- il quale, dopo la frantumazione subita in gennaio, ancora stenta a ricompattarsi e a rinchiudersi all’interno del circolo polare, su naturale sede. Ne è una riprova il fatto che numerosi spezzoni freddi del suddetto vortice tuttora vagano alle medie latitudini, portando ondate di freddo ora qua ora là (fig.1- lo spezzone n.2 è quello che ha portato freddo e neve al Nord il 17-18 marzo).
L’ultima incursione polare è quella che nei giorni appena passati appena passati ha raggiunto l’Europa centro-occidentale e l’Italia. Un’altra ondata moderata ondata di freddo sull’Italia potrebbe verificarsi alla vigilia di Pasqua, dal 27 al 29 marzo, quando l’Italia verrà appunto raggiunta raggiunta ancora da un lobo del vortice polare (fig.2 – La linea rossa individua l’asse della saccatura ovvero l’aria di massima vorticità potenziale)
Fin quando il vortice polare stratosferico non avrà rimarginato le sue ferite fino a riunire tutti gli spezzoni entro il circolo polare (cosa che richiede qualche settimana) saremo dunque esposti al rischio a rapide ma breve incursioni di aria polare.
Per di più il vortice polare rimarrà ancora splittato verso l’Europa (vedi ancora fig.2) e quindi eventuali incursioni di aria polare sono più probabili sul nostro continente che sul resto dell’Emisfero Nord
La seconda anomalia che gioca a favore di ancora probabili ondate di freddo alle medie latitudini almeno entro la prima quindicina di aprile, è l’innevamento nell’emisfero Nord, ovvero la superficie ricoperta da neve alle medio-alte latitudini.
Ebbene quest’anno l’innevamento è tuttora notevole (addirittura nel Canada è l’innevamento è il più elevato degli ultimi 47 anni). Ciò significa che una buona fetta delle aree poste al di sopra di 45 gradi di latitudine (fig.3 ) è ricoperta da neve. E’ ovvio però che lungo la sottile fascia ove si passa da suolo innevato a suolo libero da neve, esistano forti differenze di temperatura in verso meridiano (isoterme fitte). Ma nella medio-alta atmosfera posta al di sopra delle regioni dove le isoterme sono molto fitte, per ragioni che non staremo qui a spiegare, si genere un fiume super veloce di aria (corrente a getto polare) la quale appunta è il margine estremo del vasto lago di aria fredda che ricopre l’emisfero Nord dalla medie latitudine fino al polo.
Siccome la posizione attuale della corrente a getto polare è più meridionale rispetto alla norma (vedi fig. 4 – Si notino gli affondi meridiani ove vi è innevamento fino alle medie latitudini), aumenta allora la probabilità che una o più delle sue numerose ondulazioni verso sud ( e relativa aria polare trascinata con sé) possano raggiungere anche l’Italia possano raggiunger anche l’Italia. E questo finché resterà elevato innevamento nell’emisfero Nord ovvero almeno fino alla prima quindicina di aprile circa.
Del resto nel corso degli ultimi 20 anni il mese di aprile è stato spesso gettonato da ondate di freddo, con nevicate anche in pianura:
17 aprile 1991 neve in Emilia, Romagna, Lombardia (neve addirittura a Milano);
15 aprile del 1995 neve fino a bassa quota sull’Italia centrale;
21-22 aprile del 1997 neve fino a bassa quota sull’Appennino centro-settentrionale;
7 aprile 2003 neve sulle regioni di nordest e del Medio Adriatico. In particolare nevicò a Venezia,
Vicenza, Brescia, Bologna, Ancona, Campobasso, Pescara (qualche fiocco anche a Milano)..
11 aprile 2012 neve a Cuneo.