Ormai è una vera CATASTROFE!!!
Marea nera: la perdita è di 4-5 volte superiore alle stime del Governo
La perdita di petrolio originata dall'esplosione della piattaforma nel golfo del Messico potrebbe essere decisamente maggiore di quanto stimato dal Noaa (l'organismo federale americano che si occupa della tutela ambientale delle acque e delle coste marine), forse 4-5 volte di più. Lo affermano al New York Times alcuni esperti.
Il metodo contestato - La cifra fornita dal governo americano è stata ottenuta con un metodo chiamato “Bonn Convention” basato sui colori dell'acqua, che sono usati per stimare lo spessore della macchia di petrolio: "Ma questo protocollo è specificatamente non raccomandato per le macchie molto grandi - afferma al quotidiano Alun Lewis, un esperto britannico -, inoltre una sua applicazione corretta dovrebbe dare un intervallo di quantità".
Gli esperti scomodi - La stima iniziale fornita dalla Bp era di 1000 barili al giorno, alzata dal Noaa a 5000 solo una settimana dopo la tragedia. I dirigenti dell'azienda britannica hanno sempre affermato che una stima è impossibile. Secondo il quotidiano però, due ricercatori del Massachussets, esperti nelle misure del flusso dei geyser sottomarini, erano stati invitati dalla Bp per provare i loro strumenti sulla falla, ma sono stati all'improvviso rimandati a casa. "Il governo ha la responsabilità di chiedere i numeri esatti - afferma Ian McDonald, oceanografo della Florida State university - ho fatto una stima sulle immagini satellitari, e il risultato è 4-5 volte maggiore di quanto detto finora".
Le stime peggiori - Ma ci sono stime anche peggiori di quelle riportate dal New York Times. Come afferma il quotidiano britannico The Guardian, la quantità di greggio riversata nel Golfo del Messico potrebbe essere dodici volte superiore a quanto stimato dalla compagnia petrolifera britannica. Il limite massimo potrebbe essere di 70mila barili giornalieri, contro i 5mila stimati dalla Bp: equivalenti a un disastro come quello causato dal naufragio della Exxon Valdez ogni quattro giorni. La Bp dal canto suo non cambia sistema e si affida alle immagini satellitari e all'osservazione dell'acqua, ritenendo impossibile effettuare una stima affidabile in base alle immagini sottomarine.
I mezzi mobilitati per bloccare la falla - Intanto il Noaa ha reso noto un primo bilancio dei mezzi messi in campo per bloccare la falla. Secondo il sito dell'agenzia sono al lavoro 13 mila persone, che hanno disposto a difesa delle coste oltre 600 chilometri di barriere di contenimento e assorbenti, e sono stati spruzzati 712 mila litri di sostanze disperdenti.
Bp: spesi 450 milioni usd finora per la macchia - E salgono sempre più anche i costi per gli sforzi compiuti dalla British Petroleum per fermare la marea nera: la compagnia britannica gestore della piattaforma esplosa il 20 aprile ha fatto sapere di aver già speso 450 milioni di dollari dall'inizio del disastro. Si tratta di un aumento di ben 100 milioni di dollari dall'ultimo bollettino diffuso da Bp appena tre giorni fa. Le spese sostenute da Bp riguardano i tentativi per contenere la macchia di petrolio fuoriuscita dalla piattaforma Deepwater Horizon, le trivellazioni per un nuovo pozzo, il denaro dato agli Stati che si affacciano sulle coste minacciate e costi federali. Il direttore operativo Doug Suttles aveva detto due giorni fa che i costi aumentano di 10 milioni di dollari al giorno.
Difficoltà per nuova cupola - La mini cupola che in queste ore avrebbe dovuto “incappucciare” il pozzo arginando la marea è più difficile da posizionare del previsto: se ne parlerà soltanto la prossima settimana, o nella migliore delle ipotesi durante il week-end se ci sarà stato qualche progresso nel frattempo. Dopo la maxi-cupola della scorsa settimana, inutilizzabile perché a 1.500 metri di profondità si era formato del ghiaccio sulla sua superficie, anche la soluzione alternativa sta incontrando serie difficoltà e rischia di risultare vana. La multinazionale britannica, sempre più nel fuoco delle critiche, ammette che avrebbe dovuto fare di più per prepararsi all'eventualità di un incidente come l'esplosione del 20 aprile della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, con 11 morti e oltre cinquemila barili quotidiani che fuoriescono dal pozzo.