L'instabilità si è fatta vedere, tuttavia un grosso rischio temporalesco non c'è mai stato in quanto, poiché anche se in presenza di una notevole umidità non si è verificato il necessario sviluppo verticale cumuliforme, c'era qualche fattore che impediva questo tipo di evoluzione. Insomma, si è rimasti allo stato di grossi congestus mentre i veri e propri cumulonembi andavano sviluppandosi più a sud, dal Vettore verso l'Abruzzo, e da quella direzione effettivamente qualche brontolio lontano si sentiva.
Poi... mentre che eravamo sulle creste, ci è giunta la triste notizia dei 2 escursionisti perugini deceduti sul Gran Sasso... Un fatale errore di valutazione (il resto del gruppo cui facevano parte è tornato indietro viste le pessime condizioni meteo), unito all'incredibile circostanza che si è venuta a creare in quel momento e in quel preciso luogo, che ha causato l'improvvisa valanga di acqua, fango e detriti...
Una circostanza simile a quella che accadde su un trafficato sentiero del Brenta. Purtroppo è successo, forse si poteva evitare, siamo tutti colpiti dall'accaduto.

Ecco qualche immagine più significativa. Cominciamo dal paretone del M. Bove nord:
Un po' più in quota cominciano ad affacciarsi timide correnti ascensionali:
Alta Val di Panico:
Sosta presso Forcella Angagnola:
Spartiacque... spartinuvole! Un moderato vento occidentale "tiene a bada" le correnti umide risalenti dal versante della Valle dell'Ambro:
Stesso copione più in alto, verso la cime del Pizzo Berro (m. 2259). Effetto vulcano!
La mastodontica mole del Monte della Regina (o Priora), con la sua corona di nubi innocue ma minacciose:
In ripida discesa dal Berro:
Risalendo la cresta ovest della Regina:
Gioielli di neve:
In discesa dalla cresta est della Regina:
Ricompare persino il sole che illumina la Valle dell'Ambro:
Le schiarite regalano una seppur temporanea visione dell'antistante Sibilla:
