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Off-Topic - Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!



Fili [ Mar 22 Feb, 2011 18:32 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
mica per niente eh... ma tutto il Corano si fonda sulla parola di Maometto, profeta di Allah, che altri non era che un cammelliere del 600 a.C.... :evil:


Frasnow [ Mar 22 Feb, 2011 18:32 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
E l'abbiamo ospitato in Italia con tanto di cerimonia. Comunque la situazione sta diventando davvero pericolosa....


Poranese457 [ Mar 22 Feb, 2011 18:38 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
Fili ha scritto: [Visualizza Messaggio]
ahhh ma infatti concordo con Marx almeno su questo... la religione è l'oppio dei popoli... quanto la abolirei... vabè, lasciamo stare :wink:



Come fai ad eliminare la religione? E, soprattutto, cosa intendi per religione??

Togli ad un popolo quello in cui crede e quel popolo finirà di esistere. C'è chi crede nel Dio dell'albero, chi in Dio, chi in Allah, chi in Ra o chi crede nella religione della scienza o chi in mille altre cose ancora. La religione non è, secondo me, un qualcosa di definito ma piuttosto la necessità insita nell'uomo di non essere l'elemento supremo esistente. E, tutto sommato, credo proprio che questa sia una cosa più che giusta indipendentemente dal tipo di fede professata ;)

Poi che c'entra la cosa del cammelliere?? Secondo te quello, all'epoca e tutt'ora, era un mestiere povero e da stolti?? Ma povero te direi! :mrgreen: :mrgreen:


Fili [ Mar 22 Feb, 2011 18:41 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Poi che c'entra la cosa del cammelliere?? Secondo te quello, all'epoca e tutt'ora, era un mestiere povero e da stolti?? Ma povero te direi! :mrgreen: :mrgreen:


guardati "religious", il film-documentario sulle religioni, e capirai di cosa parlo... ;)

Il discorso sulle religioni sarebbe infinito: non so se è nemmeno permesso dal regolamento...

Due dati di fatto emergono però evidenti:

1. Più la gente è povera, più è credente: evidentemente si cerca nel Dio quello che non si riesce ad avere nella vita, rifugiandosi così nell'ultimo appiglio e nell'ultima speranza.

2. Le nuove generazioni sono sempre più atee, mi stava dicendo la guida indiana che più del 95% dei ragazzi della nostra generazione non è credente.

Per fortuna, forse, il vento sta cambiando... ;)


riccardodoc80 [ Mar 22 Feb, 2011 19:06 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
Fili ha scritto: [Visualizza Messaggio]
mica per niente eh... ma tutto il Corano si fonda sulla parola di Maometto, profeta di Allah, che altri non era che un cammelliere del 600 a.C.... :evil:


Facciamo attenzione però a quello che si scrive ragazzi!
La religione è un argomento abbastanza complicato e va preso con le molle perchè qualcuno si potrebbe offendere! ;)
....non sto dicendo che lo avete fatto è! e quoto il messaggio di fili solo perchè qualcuno potrebbe dire la stessa cosa sulla "nostra"religione!

.....occhio! 8))


Fili [ Mar 22 Feb, 2011 19:09 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
Io non sono cattolico... però, da "esterno", mi rimane impossibile non notare la differenza tra le religioni occidentali, anche quelle cosiddette protestanti, e l'islamismo.

Le crociate mi stan bene, ma parliamo del 1200... se mai avrete occasione di visitare nazioni islamiche, vi renderete conto che oggi, nel 2000, si vive e si ragiona come noi facevamo mille anni fa...

con questo non intendo certo dire che TUTTI gli islamici sono terroristi, per carità. Conosco gente marocchina, tunisina... persone perbenissimo. E' però vero che i diktat contenuti nel Corano fan presto a sfociare nella violenza, anche la più barbara. Pensiamo solo al martirio e ai kamikaze... :bye:


marvel [ Mar 22 Feb, 2011 19:53 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
Fili ha scritto: [Visualizza Messaggio]

guardati "religious", il film-documentario sulle religioni, e capirai di cosa parlo... ;)

Il discorso sulle religioni sarebbe infinito: non so se è nemmeno permesso dal regolamento...

Due dati di fatto emergono però evidenti:

1. Più la gente è povera, più è credente: evidentemente si cerca nel Dio quello che non si riesce ad avere nella vita, rifugiandosi così nell'ultimo appiglio e nell'ultima speranza.

2. Le nuove generazioni sono sempre più atee, mi stava dicendo la guida indiana che più del 95% dei ragazzi della nostra generazione non è credente.

Per fortuna, forse, il vento sta cambiando... ;)


Premesso che stiamo andando un po' off topic, mi sembra fin troppo semplicistico etichettare una religione, come quella islamica, come fondamentalista ed inneggiante alla guerra santa.
Non a caso il Corano, come tra l'altro anche la Bibbia, è stato spesso e volentieri interpretato a vantaggio di chi comandava... l'ha fatto oggi stesso, nel suo discorso, un dittatore laico come Gheddafi!

Come dice Leo, in passato l'hanno fatto anche gli occidentali, e non bisogna arrivare alle crociate... ce ne sono state molte altre di malefatte e di stermini in nome di Dio... di quello cristiano.

Non credo che le religioni esistano perché l'uomo, per dirla come Leo, ha una necessità innata di non essere l'elemento supremo esistente, ma piuttosto perché la coscienza, la consapevolezza di se e dell'io, ha reso l'animale "uomo" altamente vulnerabile di fronte alle innumerevoli incertezze della vita, all'inspiegabile e alla necessità di trovare una risposta alle ingiustizie terrene e alle 1000 domande senza risposta che tutti noi ci poniamo.
Invece un credente, di fronte ad un primo sacrificio della propria razionalità (spesso inculcato proprio in tenera età, quando di razionalità ce n'è ancora ben poca), facendo quello che viene chiamato un atto di fede, finisce poi per procrastinare tutto all'aldilà (o ad una nuova vita), affidandosi a qualcosa/qualcuno che sia al di sopra di tutto, e così il destino, il presente e perfino il passato trovano un minimo di coerenza e sopportabilità dandoci sollievo.
(io però questo atto di fede non sono mai riuscito a farlo)

E non credo che sia sempre salutare per un popolo il passaggio dalla religione alla ragione.
Infatti se un popolo laico non è sufficientemente maturo ed intriso di sapere, di conoscenza, se non sviluppa un senso civico e collaborativo basato sul benessere diffuso, ma si limita a disconoscere la religione e a procedere verso l'individualismo, il risultato finale è la semplice perdita di valori ed esso stesso si perderà nel nulla.

C'è chi lo chiama relativismo, c'è chi lo chiama perdita dei valori... ma fuori dalla conoscenza, senza un valore comune e condiviso che miri alla pace, alla giustizia e al rispetto dell'altro e della vita (compreso il rispetto delle usanze e dei credo altrui), come valore e quindi come "nuovo credo"... non si va molto avanti.
Ma a questo punto saremmo quasi da capo, vivendo comunque all'ombra di una nuova religione "laica".
Ma cambia poi così tanto?
L'unica differenza sarà che vivremmo nella coscienza di non poter mirare ad una vita eterna, saremmo tutti più ansiosi e i meno fortunati non avranno nessuna consolazione... pur essendo razionali, coscienti e colti.

Tra l'altro, come ha dimostrato la storia, già sono stati fatti tentativi di imposizioni di "nuovi credo", che sono stati utilizzati anche peggio di quelli religiosi... "l'uomo" alla fine è sempre un animale molto individualista ed egoista e soprattutto quando c'è una diffusa povertà ed ignoranza qualche losco individuo che sappia usare le parole con le folle tende sempre a prevalere e a strumentalizzare ideologie e religioni a proprio favore, plagiando le masse.

Ma nei paesi ricchi l'assenza di credo religiosi non ha portato a grandi miglioramenti, il credo prevalente diventa facilmente il potere, la fama, il Dio Denaro... che certo non è migliore di un Dio religioso e normalmente non conduce ad una giustizia sociale.
Si fa tutto per il denaro, ma tutto è fine a se stesso... e alla fine privo di senso.

Molti, troppi giovani affrontano una vita senza riferimenti e, seppur benestanti, alla fine, o si schiantano con una ferrari alla ricerca di nuovi stimoli, oppure sniffano e si drogano per noia, oppure fanno altre cose tutt'altro che costruttive.

Si dice che deve essere la famiglia a trasmettere dei valori... ma quali valori restano una volta che abbiamo fatto fuori la religione e che il principale obiettivo diventano i soldi?
Io stesso sono cresciuto in una famiglia vagamente cattolica, ma pur non essendo un cattolico praticante, mi riconosco nei valori del cristianesimo, quelli professati da Cristo, anche se tra me e il Vaticano ci sono distanze molto più grandi dei 100 km fisici che ci dividono... moolti ma molti di più.
Sono contrario all'eliminazione della religione perché nelle religioni sono raccolti saperi, valori e saggezze secolari se non millenarie che è giusto che vengano conosciute e forse perfino insegnate.
Io sono favorevole all'ora di religione come all'ora di filosofia, ma come all'ora di filosofia si parla di numerose filosofie, così all'ora di religione bisognerebbe affrontare più religioni, capirle e parlarne per poter carpire il meglio e conoscere anche le radici che sono alla base di culture diverse.

Per me le religioni sono un patrimonio intellettuale dell'umanità che, però, deve essere letto ed acquisito da un popolo capace di capire e riflettere, un popolo intriso di conoscenza che non possa essere indottrinato e sfruttato.
Io le religioni le vedo un po' come "correnti di filosofia di vita" con le quali poter colloquiare ed interagire per poter trovare un po' di pace e serenità durante il nostro percorso su questa Terra.
A volte te ne allontani, a volte senti il bisogno di riavvicinarti e sentire la voce ed i consigli di chi aveva molto da dire.

PS(alcune correnti o "filosofie politiche" hanno tentato di appropriarsi dei valori religiosi, come quelli cristiani, per riproporli sotto una nuova veste, spesso orientandoli e forzandoli, ma hanno miseramente fallito... la solidarietà, la giustizia, la tolleranza, la cooperazione, e l'amore verso gli altri non si possono semplicemente trasmettere con delle regole e con delle leggi, ma vanno apprese e trasmesse di padre in figlio con l'esempio e la coerenza... doti che spesso sono presenti maggiormente in chi crede fermamente in un credo o in chi è intellettualmente cresciuto e maturato all'interno della cultura, della conoscenza)


andrea75 [ Mar 22 Feb, 2011 19:57 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Argomentino delicato ragazzi... attenzione a quello che dite, mi raccomando. ;)


Fili [ Mar 22 Feb, 2011 20:04 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
non sto etichettando la religione come un qualcosa di sbagliato a priori. Sappiamo però fin troppo bene, purtroppo, che molto spesso ideali di questo tipo sfociano nella violenza. E' accaduto con i totalitarismi ideologici del '900, e sta continuando ad accadere, da millenni, con la religione.

Si combatte, si lotta, si uccide, in nome di cosa...? Ha un senso?

E se è vero che la religione è anche un "qualcosa" di positivo... il gioco vale la candela? Per me no :wink:


marvel [ Mar 22 Feb, 2011 20:07 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
Fili ha scritto: [Visualizza Messaggio]
non sto etichettando la religione come un qualcosa di sbagliato a priori. Sappiamo però fin troppo bene, purtroppo, che molto spesso ideali di questo tipo sfociano nella violenza. E' accaduto con i totalitarismi ideologici del '900, e sta continuando ad accadere, da millenni, con la religione.

Si combatte, si lotta, si uccide, in nome di cosa...? Ha un senso?

E se è vero che la religione è anche un "qualcosa" di positivo... il gioco vale la candela? Per me no :wink:


Ma perché dove non c'era religione è andata meglio? :mah:
Le ideologie e i credo spesso vengono sfruttati come mezzi per approfittarsi dell'ignoranza delle masse... ma è l'ignoranza la causa primaria.
Non credo che ci siano molte differenze da questo punto di vista.
Un "popolo ricco ma ignorante" può cadere facilmente nelle mani sbagliate e perpetuare gli stessi tragici errori del passato, di quando il Dio non era certo il denaro. :roll:

PS(vedi la mia risposta sopra)


Poranese457 [ Mar 22 Feb, 2011 21:27 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Io ragazzi mi tiro fuori da questa discussione sulla "religione" perchè tanto le mie idee le avete capite e, soprattutto, non condividendo nemmeno gli interspazi dei discorsi fatti ad esempio da Fili potrei risponder male e davvero non lo voglio.

Invito poi anche voi, come già fatto dal capo, a fare estrema attenzione se davvero vorrete continuare a trattare questo argomento :bye:

PS: se non volete continuarlo tanto meglio! :D :D :D


Poranese457 [ Mer 23 Feb, 2011 10:37 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Tornando in qualche modo sull'argomento vorrei far notare una cosa: ieri abbiamo notato un discreto incremento (che qui non quantifico) sulle vendite di tutti gli impianti. Roba notevole rispetto alla media di un martedì....

Aumenta anche negli italiani la consapevolezza che, molto probabilmente, tutto quel marasma che sta succedendo a pochi km dalle nostre coste avrà diversi effetti pure sulla italica economia :wink:


Fili [ Mer 23 Feb, 2011 10:50 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
leggetevi questa intervista di Oriana Fallaci a Gheddafi, nel lontano 1979... che spettacolo! :inchino: :inchino:

http://www.corriere.it/esteri/11_fe...f69a8e285.shtml


marvel [ Mer 23 Feb, 2011 11:29 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
Fili ha scritto: [Visualizza Messaggio]
leggetevi questa intervista di Oriana Fallaci a Gheddafi, nel lontano 1979... che spettacolo! :inchino: :inchino:

http://www.corriere.it/esteri/11_fe...f69a8e285.shtml


Mamma mia, che mente bacata, che para..lo che era e che è st'omo! :lol:

Alla domanda :
E l'opposizione dov'è?
Lui risponde:
«Che opposizione? Che c'entra l'opposizione? Quando tutti fanno parte del congresso del popolo, che bisogno c'è dell'opposizione? Opposizione a cosa? L'opposizione si fa al governo! Se il governo scompare e il popolo si governa da solo, a chi deve opporsi: a quello che non c'è?».

Un genio, non c'è che dire! :lol:


Fili [ Mer 23 Feb, 2011 11:29 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Fili ha scritto: [Visualizza Messaggio]
leggetevi questa intervista di Oriana Fallaci a Gheddafi, nel lontano 1979... che spettacolo! :inchino: :inchino:

http://www.corriere.it/esteri/11_fe...f69a8e285.shtml


Mamma mia, che mente bacata, che para..lo che era e che è st'omo! :lol:

Alla domanda :
E l'opposizione dov'è?
Lui risponde:
«Che opposizione? Che c'entra l'opposizione? Quando tutti fanno parte del congresso del popolo, che bisogno c'è dell'opposizione? Opposizione a cosa? L'opposizione si fa al governo! Se il governo scompare e il popolo si governa da solo, a chi deve opporsi: a quello che non c'è?».

Un genio, non c'è che dire! :lol:


non fa una piega! :ok:


and1966 [ Mer 23 Feb, 2011 11:34 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
Intanto vorrei far notare, sulla scia dell' aumento delle code ai distributori segnalato da Leo, e volando per un momento sopra i conflitti interreligiosi, che ad esempio, il 10 settembre 2001, il prezzo di un barile di petrolio era di 27 $.

http://it.oiloilprice.com/historicaloilprice/2001-09-10


Adesso, guarda un po', siamo a tre volte tanto dopo che tre anni fa eravamo arrivati a 5 (cinque). Oggi, allo stormir di fronde arabo, siamo già al 10% in più in una settimana.

Trovatemi voi un prodotto/servizio che abbia avuto un simile aumento .... :bye:


Poranese457 [ Mer 23 Feb, 2011 11:47 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
and1966 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Intanto vorrei far notare, sulla scia dell' aumento delle code ai distributori segnalato da Leo, e volando per un momento sopra i conflitti interreligiosi, che ad esempio, il 10 settembre 2001, il prezzo di un barile di petrolio era di 27 $.

http://it.oiloilprice.com/historicaloilprice/2001-09-10


Adesso, guarda un po', siamo a tre volte tanto dopo che tre anni fa eravamo arrivati a 5 (cinque). Oggi, allo stormir di fronde arabo, siamo già al 10% in più in una settimana.

Trovatemi voi un prodotto/servizio che abbia avuto un simile aumento .... :bye:



Che poi alla fine il prezzo del barile di petrolio con il vero prezzo che il prodotto avrà sui distributori c'entra abbastanza poco... e soprattutto la correlazione non è tempisticamente così immediata come vogliono farci credere.

Se volete farvi un'idea leggermente più precisa dell'andamento del prezzo all'ingrosso (quindi non al dettaglio) dei prodotti che poi arrivano ai distributori clikkate sul link che vi metto qui sotto, guardate il valore di GAS OIL ICE e nella colonna NET CHG potete dare un'occhiata all'andamento dei prezzi in tempo reale ;)

http://www.reuters.com/finance/commodities/energy#oil


Icestorm [ Mer 23 Feb, 2011 12:17 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Ci fanno pagare il gas a peso d'oro, che non è altro che il prodotto di una trasformazione di un kerogene di bassissima qualità, attività batterica, roba che fino a qualche decennio fa nemmeno estraevano visto che si andavano cercando i giant ad olio...

E' veramente un cappio al collo una cosa del genere! E non potrà che peggiorare nei prossimi decenni


and1966 [ Mer 23 Feb, 2011 12:32 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
Icestorm ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ci fanno pagare il gas a peso d'oro, che non è altro che il prodotto di una trasformazione di un kerogene di bassissima qualità, attività batterica, roba che fino a qualche decennio fa nemmeno estraevano visto che si andavano cercando i giant ad olio...

E' veramente un cappio al collo una cosa del genere! E non potrà che peggiorare nei prossimi decenni


Ottimo spunto: in realtà pare che il gas sia legato artatamente al prezzo del petrolio, sulla base di una sorta di accordo, quando la base, il succo è quello che dici tu. Percio' i paesi "gasieri" (Russia, Algeria, Kazakhstan, quest' ultimo non improbabile mia prossima meta di lavoro .... :( :( :( ) stanno a fa' soldi a palate .....

p.s.: A proposito di Al Khadafji (Gheddafi per gli amici), sapevate che il petrolio libico ha il non indifferente pregio di essere, di suo, a bassissimo tenore di zolfo, e percio' nei CPF (Central Processing Facilities, centri di primo trattamento) e nelle raffinerie manca completamente il treno di desolforazione, in pratica una (costosissima) sottosezione ? 8))

Cio' come potete ben immaginare, comporta grosse marginalità "gratuite" in più per il colonnello, il quale si ritova preziosi petrodollari come valore aggiunto ....... ce credo che dica: "Lascio la Libia solo da morto!" ;) :bye:


Icestorm [ Mer 23 Feb, 2011 13:00 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
and1966 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Icestorm ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ci fanno pagare il gas a peso d'oro, che non è altro che il prodotto di una trasformazione di un kerogene di bassissima qualità, attività batterica, roba che fino a qualche decennio fa nemmeno estraevano visto che si andavano cercando i giant ad olio...

E' veramente un cappio al collo una cosa del genere! E non potrà che peggiorare nei prossimi decenni


Ottimo spunto: in realtà pare che il gas sia legato artatamente al prezzo del petrolio, sulla base di una sorta di accordo, quando la base, il succo è quello che dici tu. Percio' i paesi "gasieri" (Russia, Algeria, Kazakhstan, quest' ultimo non improbabile mia prossima meta di lavoro .... :( :( :( ) stanno a fa' soldi a palate .....

p.s.: A proposito di Al Khadafji (Gheddafi per gli amici), sapevate che il petrolio libico ha il non indifferente pregio di essere, di suo, a bassissimo tenore di zolfo, e percio' nei CPF (Central Processing Facilities, centri di primo trattamento) e nelle raffinerie manca completamente il treno di desolforazione, in pratica una (costosissima) sottosezione ? 8))

Cio' come potete ben immaginare, comporta grosse marginalità "gratuite" in più per il colonnello, il quale si ritova preziosi petrodollari come valore aggiunto ....... ce credo che dica: "Lascio la Libia solo da morto!" ;) :bye:


Già...la desolforazione degli oli a volte può far decidere ad una compagnia petrolifera di abbandonare il progetto prematuramente, in caso di quantità troppo elevate.

Nel bacino del Caspio e del pre-caspio c'è si il gas....ma c'è anche tanto, ma tanto, ma tanto olio e l'eni ha fatto una scoperta di un campo gigantesco, si parla di miliardi di barili, l'esplorazione andrà avanti, ma solo quel campo potrebbe camparci di rendita per 25 anni


Boba Fett [ Mer 23 Feb, 2011 17:36 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
and1966 ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Ottimo spunto: in realtà pare che il gas sia legato artatamente al prezzo del petrolio, sulla base di una sorta di accordo, quando la base, il succo è quello che dici tu. Percio' i paesi "gasieri" (Russia, Algeria, Kazakhstan, quest' ultimo non improbabile mia prossima meta di lavoro .... :( :( :( ) stanno a fa' soldi a palate .....

p.s.: A proposito di Al Khadafji (Gheddafi per gli amici), sapevate che il petrolio libico ha il non indifferente pregio di essere, di suo, a bassissimo tenore di zolfo, e percio' nei CPF (Central Processing Facilities, centri di primo trattamento) e nelle raffinerie manca completamente il treno di desolforazione, in pratica una (costosissima) sottosezione ? 8))

Cio' come potete ben immaginare, comporta grosse marginalità "gratuite" in più per il colonnello, il quale si ritova preziosi petrodollari come valore aggiunto ....... ce credo che dica: "Lascio la Libia solo da morto!" ;) :bye:


Più o meno tutti i greggi medio-orientali hanno questo pregio (a parte quelli iraniani). :bye:


Icestorm [ Mer 23 Feb, 2011 19:02 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Ci sono tante varietà, la situazione del campo a olio trovato nel pre-caspio, vede ad esempio una zona con bassi solfuri, ed una ad alti valori..la qualità comunque è sui 40° API a tratti.. :shock:


marvel [ Mer 23 Feb, 2011 21:31 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Interessante questo articolo in cui è possible anche leggere un'analisi sul ruolo dei Social Network nella situazione odierna.

Secondo me, comunque, tutto è iniziato probabilmente alcuni anni fa, con la GLOBALIZZAZIONE, che si esprime con maggior contatti con le altre civiltà (immigrati che vengono in occidente, turisti che vanno in Medio Oriente), facilità di comunicazione e contatto tramite TV satellitare, cellulare, sms, Internet, email, Messanger, Skype, Facebook, Twitter, Youtube, i blog, ecc.
Tutte cose che hanno interessato la nuova generazione (20,30, 40enni) che hanno, in qualche modo, potuto assaporare il sapore della libertà, del benessere e della democrazia, al di fuori dai loro confini. Hanno potuto conoscere i propri coetanei occidentali, hanno potuto mantenere i contatti con loro.
Molti sono stati qui in Italia, o in altri paesi, per studiare, altri per lavorare...
Quindi la potenza di internet e delle nuove tecnologie di comunicazione ha lavorato per anni nell'ombra, alle spalle delle autorità, delle dittature e senza censura.
La stessa Al Jazeera e altri canali televisivi satellitari, tranquillamente visualizzabili all'interno delle mura di casa propria, (ricordo di aver visto migliaia di parabole sui tetti in Tunisia e in Marocco) ha permesso a molti di guardare là dove prima non era stato possibile.
La seconda potenzialità di Internet, dei Social Network, ecc, è stata quella già detta in precedenza, quella di trasmettere e condividere rapidamente delle idee, delle proteste, ed organizzare un movimento vero e proprio.

Le rivoluzioni nell’epoca dei social network
FEBBRAIO 23, 2011 AT 4:00 PM
di Maurizio Minnucci / rassegna.it

Quando tra qualche anno chiederà ai propri genitori i motivi di un nome così bizzarro, forse infastidita dalle prese in giro dei compagni di scuola, farà fatica ad afferarne il senso. La piccola Facebook Ibrahim è nata a febbraio 2011, nell’Egitto appena iberato dal regime del rais Hosni Mubarak. Suo padre, un ragazzo di 20 anni, l’ha voluta chiamare proprio così, Facebook, per rendere omaggio al social network che ha contribuito alla cacciata del tiranno. È una pratica comune, dopo eventi storici, quella di accomunare i festeggiamenti con la nascita di un figlio. Accadde così anche in Italia alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando molti bambini furono battezzati col nome di «Firmato», perché sui manifesti affissi ovunque per celebrare la vittoria sugli austriaci c’era scritto «Firmato Cadorna». Che però si chiamava Luigi. :lol: :lol:
Curioso equivoco, certo, nell’uno e nell’altro caso: come il generale non avrebbe mai vinto il conflitto mondiale senza mille altre risorse, così nel 2011 non è stato certo il web, da solo, a fare la rivoluzione. Anche se senza di esso la strada sarebbe stata sicuramente più tortuosa. Molti s’interrogano in questi giorni sul ruolo che sta giocando Internet nelle rivolte del mondo arabo. Forse, nella querelle tra «integrati» e «apocalittici», tra chi parla di twitter revolution e chi ne riduce la portata quasi allo zero, la risposta giusta è nel mezzo.
Tra i sostenitori della seconda teoria c’è Malcolm Gladwell, che in una dettagliata analisi apparsa sul New Yorker qualche mese fa, sottolinea come Twitter abbia avuto scarso peso nella recente sommossa della Moldova, paese dove esistono pochissimi account su quel social network. Così come nel caso iraniano dell’”Onda verde”, durante il quale i tweet, a ben guardare, arrivavano dai blogger dell’Occidente. La sua teoria è semplice: l’attivismo legato ai social media è fondato su legami deboli, che raramente arrivano a sostenere azioni ad alto rischio come una rivoluzione. Diverso, ad esempio, fu il movimento d’opposizione nella Germania dell’Est, composto di diverse centinaia di piccoli gruppi in contatto limitato gli uni con gli altri. «Tutto quello che sapevano era che nelle notti del lunedì, fuori dalla chiesa di San Nicola nel centro di Lipsia, ci si riuniva per esprimere rabbia verso lo Stato». A quel tempo solo il 13 per cento dei tedeschi dell’Est aveva un telefono, ma la loro motivazione era fortissima. E alla fine quel Muro è caduto.
L’altra fondamentale distinzione tra l’attivismo digitale e la sua variante tradizionale è questa: i social media non hanno un’organizzazione gerarchica. Facebook e simili sono strumenti per la creazione di reti, di fatto l’opposto delle gerarchie. A differenza di queste ultime, regolate da norme e procedure precise da rispettare, i network non sono controllati da un’autorità centrale, perdendo così forza d’azione.
Per i sostenitori dell’altra tesi, invece, i social media hanno reinventato l’attivismo sociale. Grazie a Facebook e Twitter il tradizionale rapporto tra l’autorità politica e la volontà popolare si è radicalmente capovolto: ora è più facile per i deboli collaborare, coordinarsi, dare voce al malcontento. Non è sicuramente un caso che durante le rivoluzioni del Nord Africa e del Medio Oriente i regimi hanno spento (o tentato di spegnere) le connessioni. Altra constatazione, anche questa difficile da smentire: i social media sono diventati una fonte (spesso primaria) d’informazione verso l’esterno, cosa fino a poco tempo fa impensabile, contribuendo così a smuovere l’opinione pubblica internazionale. Google ha addirittura messo a disposizione numeri di telefono internazionali con i quali arrivare a Twitter, per consentire a chiunque di comunicare in presenza di blocchi e censure del web. E altri siti hanno iniziato subito a tradurre quei messaggi dall’arabo all’inglese, per renderli comprensibili al resto del mondo.
Resta dunque la domanda: le rivolte del mondo arabo ci sarebbero state anche senza Internet? Wired ha proposto un sondaggio online. Per il 33 per cento il web è stato solamente «un mezzo», spesso usato dai governi anche per controllare i cittadini: alla fine, è solo la politica a determinare la caduta o meno di un dittatore. Secondo il 67 per cento, invece, senza Internet i dittatori sarebbero ancora lì sul trono: è la Rete a diffondere la protesta e a sfondare le censure.
Diffiicile dare maggiore credibilità all’una o all’altra tesi. Piuttosto, sembra ragionevole partire dalla convizione, diffusa nella sociologia della comunicazione, secondo cui il sistema dei media (tutti, comprese radio e tv) vive e si nutre in un rapporto di interdipendenza con la società in un meccanismo di influenza reciproca. L’uno usa l’altro e viceversa. Ma una certezza, almeno una, c’è: tra i sostenitori dei social network un giorno ci sarà anche la piccola Facebook Ibrahim, nata nel 2011. Se non altro per amore paterno.
Rassegna.it


marvel [ Mer 23 Feb, 2011 21:34 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
la pagina Facebook della protesta egiziana
http://www.facebook.com/elshaheeed.co.uk
però questa ha 90mila fan quella è in inglese...

Quella governativa ne ha 500mila
http://www.facebook.com/ElShaheeed

In realtà FB ha funzionato un po' da tamtam, ma i blog hanno avuto un ruolo molto più potente!

E adesso anche l’esercito egiziano si è fatto una pagina Facebook, avendo capito l’antifona… 8)) http://www.facebook.com/Egyptian.Armed.Forces


Poranese457 [ Gio 24 Feb, 2011 10:55 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Fate il pieno a qualsiasi cosa avete da riempire :(


marvel [ Gio 24 Feb, 2011 11:38 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Fate il pieno a qualsiasi cosa avete da riempire :(


Sarebbe ora di passare all'elettrica... ora anche Nissan l'ha prodotta.
L'unica domanda è:
perché un'auto elettrica deve essere per forza brutta? :D :D :D

nissanleafev_00001
http://www.nissan.it/?cid=pselectri...icvehicles/leaf
http://www.nissan.it/IT/it/inside-n...-programme.html

Solo la Tesla le fa belle?
:roll:


Poranese457 [ Gio 24 Feb, 2011 11:47 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Fate il pieno a qualsiasi cosa avete da riempire :(


Sarebbe ora di passare all'elettrica... ora anche Nissan l'ha prodotta.
L'unica domanda è:
perché un'auto elettrica deve essere per forza brutta? :D :D :D

nissanleafev_00001
http://www.nissan.it/?cid=pselectri...icvehicles/leaf
http://www.nissan.it/IT/it/inside-n...-programme.html

Solo la Tesla le fa belle?
:roll:



Sei tu che ti ostini con queste auto elettriche... basta, non hanno alcuna possibilità di un futuro! Il prezzo dell'energia elettrica poi andrebbe alle stelle e noi stessi non saremmo in grado di produrne abbastanza. Ci vorrebbe il nucleare in tutto il mondo ed allora si ripropone la domanda "a quale PRO" sviluppare e commercializzare auto elettriche?

Molto meglio, secondo me, le ibride che comunque riducono di molto i consumi, sono più efficienti e possono esser prodotte utilizzando gli stessi schemi costruttivi delle auto a propulsione convenzionale. Già ve ne sono tantissimi esempi in commercio ed io stesso credo che, al momento di una eventuale nuova auto, mi dirigerò verso l'ibrido.

A breve la Volvo con la V60 intrudurrà sul mercato pure un ibrido gasolio-elettrico :ok: :ok:


marvel [ Gio 24 Feb, 2011 11:54 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Ma che c'hai paura per il tuo posto di lavoro? :D :D :D

Io non sottovaluterei l'evoluzione dell'elettrico... ne riparleremo tra qualche anno.
8))


Poranese457 [ Gio 24 Feb, 2011 12:00 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ma che c'hai paura per il tuo posto di lavoro? :D :D :D

Io non sottovaluterei l'evoluzione dell'elettrico... ne riparleremo tra qualche anno.
8))



No non è paura per il posto di lavoro ma è semplice obiettività: la tecnologia per le auto elettriche è pronta da un decennio almeno (almeno!) ma in giro non se ne vede mezza. Evidentemente non funziona così bene no?? O, diversamente, non vogliono farla funzionare bene..... non esistono manco le colonnine per ricaricare e, soprattutto, la gente non si fida di andare in giro su un'auto a pile!

Secondo me l'unico utilizzo per l'elettrico è nelle auto ibride ed infatti ne stanno spuntando fuori come funghi: se ne vedono sempre di più e sono belle come non mai!



PS: e poi al limite vado a fotografà le signorine! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


and1966 [ Gio 24 Feb, 2011 12:59 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
A proposito di auto elettrica e a motore endotermico, riguardo a detto dualismo io sono sempre piu' convinto che le cose siano state indirizzate in un certo modo già dall' inizio ..... :roll:

A proposito di "tecnologia applicata", date un' occhiata qui

http://it.wikipedia.org/wiki/Record_di_velocit%C3%A0_terrestre

....e notate chi fu, e sopratutto con cosa, ai primordi, a sfondare il muro dei 100 kmh di velocità su autoveicolo terrestre!

8)) :bye:


Fili [ Gio 24 Feb, 2011 14:13 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
tornando on-topic, volevo fare una piccola riflessione sulle rivolte popolari in Libia.

Una rivoluzione, quasi per definizione, dovrebbe avere un capo. Ogni grande rivoluzione lo ha avuto, nel bene o nel male.

Qui si rischia l'anarchia. Gruppi numerosi di ribelli insorgono spontaneamente in tutto il paese, conquistando città intere. Manca però un leader.

Insomma... va via Gheddafi, ma poi? :? Il rischio è che al potere vada un gruppo ristretto di persone, che altro non farà che spartirsi la ricchezza del Raìs, lasciando la gente tale e quale a prima, se non peggio.

Il rischio poi è quello della guerriglia stile Somalia, dell'emigrazione incontrollata, e quindi dell'IMMIGRAZIONE incontrollata verso le nazioni del Mediterraneo.

Attenzione, perchè non è detto che non "si stava meglio quando si stava peggio..." :blink: :blink:


and1966 [ Gio 24 Feb, 2011 14:37 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
Fili ha scritto: [Visualizza Messaggio]
tornando on-topic, volevo fare una piccola riflessione sulle rivolte popolari in Libia.

Una rivoluzione, quasi per definizione, dovrebbe avere un capo. Ogni grande rivoluzione lo ha avuto, nel bene o nel male.

Qui si rischia l'anarchia. Gruppi numerosi di ribelli insorgono spontaneamente in tutto il paese, conquistando città intere. Manca però un leader.

Insomma... va via Gheddafi, ma poi? :? Il rischio è che al potere vada un gruppo ristretto di persone, che altro non farà che spartirsi la ricchezza del Raìs, lasciando la gente tale e quale a prima, se non peggio.

Il rischio poi è quello della guerriglia stile Somalia, dell'emigrazione incontrollata, e quindi dell'IMMIGRAZIONE incontrollata verso le nazioni del Mediterraneo.

Attenzione, perchè non è detto che non "si stava meglio quando si stava peggio..." :blink: :blink:


Se ti capitasse di discutere con un arabo (libico, algerino, tunisino, egiziano o mediorientale) che non sia pervicacemente attaccato ai principi della shaharia, ma abbia subito una certa influenza "laica" (nota bene il virgolettato) nel suo pensiero, troveresti moltissime affinità con il tuo discorso, apparentemente sorprendenti, ma in realtà non lo sono!

:bye:


tifernate [ Gio 24 Feb, 2011 21:27 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
......tutto è meglio di un macellaio di uomini, donne e bambini. Il discorso del "dopo" è solo una scusa di chi ha interessi.


marvel [ Gio 24 Feb, 2011 21:36 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
ATTENZIONE:

su Radio 1 (Rai), mentre tornavo a casa, hanno detto che, secondo il quotidiano "Le Monde", gli USA sarebbero pronti ad intervenire militarmente in Libia! :eek:

Il motivo sarebbe dovuto al rischio che in Libia, a differenza di Tunisia ed Egitto, frange di Al Qaida stiano cercando di prendere il potere. :eek:


Intanto Gheddafi, rifugiato in un bunker, è in pieno delirio... queste alcune delle sue frasi:

sulla Libia c'è un grande malocchio
sono invidiosi del nostro petrolio (e chi non lo sarebbe?)
aumenterò gli stipendi dei dipendenti pubblici (ma che ha imparato dai politici italiani a fare promesse da marinaio?
:roll: )
non ho mai promulgato leggi (ah no? Aveva tutti i poteri... non solo le promulgava, ma le violava pure! 8))


tifernate [ Gio 24 Feb, 2011 21:43 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
......tralasciando il baciamano di Berlusconi a Gheddafi, ricordo le belle parole spese dal nostro presidente del consiglio nella conferenza stampa insieme a Gheddafi durante la visita ufficiale del leader libico a Roma: «Riconosco nel leader libico una profonda saggezza», ha detto il premier, sottolineando di essere legato al colonnello da «vera e profonda amicizia» coltivata in questi ultimi quindici anni. «Questa visita - ha proseguito - sancisce il definitivo cambiamento dei rapporti tra Italia e Libia. In passato, infatti, questi rapporti sono stati molto difficili a causa dell'eredità coloniale che ha creato un sentimento di dolore nel popolo libico». Dal canto suo, Gheddafi ha ribadito che «l'Italia ha chiesto scusa». «Berlusconi - ha affermato - è un uomo di ferro, che con determinazione e coraggio» ha preso la «decisione storica di chiedere scusa» al popolo libico per i danni del colonialismo e quindi di «risarcirlo». «Un'era è chiusa - ha detto Gheddafi - non nego che i Governi precedenti non abbiano tentato, ma hanno fallito. Il trattato è stato firmato da Berlusconi». :?


burjan [ Gio 24 Feb, 2011 21:58 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
tifernate ha scritto: [Visualizza Messaggio]
......tutto è meglio di un macellaio di uomini, donne e bambini. Il discorso del "dopo" è solo una scusa di chi ha interessi.


Condivido in pieno.


marvel [ Gio 24 Feb, 2011 21:59 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
tifernate ha scritto: [Visualizza Messaggio]
......tralasciando il baciamano di Berlusconi a Gheddafi, ricordo le belle parole spese dal nostro presidente del consiglio nella conferenza stampa insieme a Gheddafi durante la visita ufficiale del leader libico a Roma: «Riconosco nel leader libico una profonda saggezza», ha detto il premier, sottolineando di essere legato al colonnello da «vera e profonda amicizia» coltivata in questi ultimi quindici anni. «Questa visita - ha proseguito - sancisce il definitivo cambiamento dei rapporti tra Italia e Libia. In passato, infatti, questi rapporti sono stati molto difficili a causa dell'eredità coloniale che ha creato un sentimento di dolore nel popolo libico». Dal canto suo, Gheddafi ha ribadito che «l'Italia ha chiesto scusa». «Berlusconi - ha affermato - è un uomo di ferro, che con determinazione e coraggio» ha preso la «decisione storica di chiedere scusa» al popolo libico per i danni del colonialismo e quindi di «risarcirlo». «Un'era è chiusa - ha detto Gheddafi - non nego che i Governi precedenti non abbiano tentato, ma hanno fallito. Il trattato è stato firmato da Berlusconi». :?


Non inizierei con la dietrologia dei politici italiani con i vari dittatori, prima o poi tutti hanno fatto la corte a qualche dittatore, per un motivo o per l'altro (anche i francesi, gli inglesi, ecc... hanno stretto mani a Gheddafi, dato pacche sulle spalle e condiviso lauti banchetti... e fatto accordi economici 8)) ) Per par condicio faccio solo 2 nomi di italiani, oltre al Berlusca: D'Alema e Prodi... chi più chi meno. :roll:


Altra frase del libico:
la regina Elisabetta è al potere da più tempo di me e non mi risulta che nessuno si sia lamentato, io come lei ho solo un'autorità morale, non ho mai promulgato leggi :mah: :frustata:

Ecco l'articolo sul possibile intervento USA, ma qui i motivi sembrerebbero diversi:
http://www.unita.it/mondo/libia-usa...litare-1.274026


Strivio [ Gio 24 Feb, 2011 22:23 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
ATTENZIONE:

su Radio 1 (Rai), mentre tornavo a casa, hanno detto che, secondo il quotidiano "Le Monde", gli USA sarebbero pronti ad intervenire militarmente in Libia! :eek:

Il motivo sarebbe dovuto al rischio che in Libia, a differenza di Tunisia ed Egitto, frange di Al Qaida stiano cercando di prendere il potere. :eek:


Intanto Gheddafi, rifugiato in un bunker, è in pieno delirio... queste alcune delle sue frasi:

sulla Libia c'è un grande malocchio
sono invidiosi del nostro petrolio (e chi non lo sarebbe?)
aumenterò gli stipendi dei dipendenti pubblici (ma che ha imparato dai politici italiani a fare promesse da marinaio?
:roll: )
non ho mai promulgato leggi (ah no? Aveva tutti i poteri... non solo le promulgava, ma le violava pure! 8))



Secondo me il motivo è un altro...il Libia c'è molto più petrolio e gas naturale che in egitto e tunisia e visto il basso grado di istruzione del paese a causa del regime decisamente più severo rispetto a quelli di egitto e tunisia è anche più facile intervenire


tifernate [ Gio 24 Feb, 2011 23:36 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
tifernate ha scritto: [Visualizza Messaggio]
......tralasciando il baciamano di Berlusconi a Gheddafi, ricordo le belle parole spese dal nostro presidente del consiglio nella conferenza stampa insieme a Gheddafi durante la visita ufficiale del leader libico a Roma: «Riconosco nel leader libico una profonda saggezza», ha detto il premier, sottolineando di essere legato al colonnello da «vera e profonda amicizia» coltivata in questi ultimi quindici anni. «Questa visita - ha proseguito - sancisce il definitivo cambiamento dei rapporti tra Italia e Libia. In passato, infatti, questi rapporti sono stati molto difficili a causa dell'eredità coloniale che ha creato un sentimento di dolore nel popolo libico». Dal canto suo, Gheddafi ha ribadito che «l'Italia ha chiesto scusa». «Berlusconi - ha affermato - è un uomo di ferro, che con determinazione e coraggio» ha preso la «decisione storica di chiedere scusa» al popolo libico per i danni del colonialismo e quindi di «risarcirlo». «Un'era è chiusa - ha detto Gheddafi - non nego che i Governi precedenti non abbiano tentato, ma hanno fallito. Il trattato è stato firmato da Berlusconi». :?


Non inizierei con la dietrologia dei politici italiani con i vari dittatori, prima o poi tutti hanno fatto la corte a qualche dittatore, per un motivo o per l'altro (anche i francesi, gli inglesi, ecc... hanno stretto mani a Gheddafi, dato pacche sulle spalle e condiviso lauti banchetti... e fatto accordi economici 8)) ) Per par condicio faccio solo 2 nomi di italiani, oltre al Berlusca: D'Alema e Prodi... chi più chi meno. :roll:


Altra frase del libico:
la regina Elisabetta è al potere da più tempo di me e non mi risulta che nessuno si sia lamentato, io come lei ho solo un'autorità morale, non ho mai promulgato leggi :mah: :frustata:

Ecco l'articolo sul possibile intervento USA, ma qui i motivi sembrerebbero diversi:
http://www.unita.it/mondo/libia-usa...litare-1.274026


Beh, non sono andato indietro finoa Prodi presidente dell'IRI, accordi ENI etc etc etc


Sono i stati i governi Prodi, D'Alema e Amato a intraprendere senza esitazioni la strada della trattativa con Gheddafi, isolato internazionalmente dopo l'attentato di Lockerbie, e negli anni gli esponenti di quei governi e delle forze politiche che ne facevano parte si sono vantati della bontà delle loro iniziative. Gheddafi in persona sembrò apprezzarle quando il 27 aprile del 2004, nella prima visita in Europa dopo la fine dell’embargo Onu contro la Libia - riabilitata anche grazie agli sforzi compiuti dall’ex premier italiano - dichiarò rivolgendosi a Prodi, divenuto nel frattempo presidente della Commissione Ue: «Voglio esprimere la mia gratitudine a mio fratello Romano». E di rimando quello commentò: «Oggi è un grande giorno per l’Europa».

«La stampa straniera», sottolineò Giulio Santagata, stretto collaboratore dell'ex presidente ulivista del Consiglio «aveva bollato l’apertura di Prodi a Gheddafi come una iniziativa sconsiderata e incomprensibile, un passo falso. Oggi credo che qualcuno dovrebbe rendere merito alla lungimiranza di Prodi». Scrive ilvelino.it che «i buoni rapporti tra Tripoli e i governi italiani, compresi quelli di centrosinistra, conobbero un altro apice con la vittoria di misura ottenuta da Prodi contro Silvio Berlusconi nel 2006: Gheddafi chiamò il Professore per congratularsi, il neopremier ricambiò la cortesia con una visita in Libia datata 8 settembre. Quella sera Gheddafi offrì a Prodi una cena a base di montone e altre specialità locali, innaffiate con the alla menta, coca cola e birra analcolica. Nel 2008, quando Berlusconi siglò a fine agosto con Gheddafi il trattato di amicizia italo-libica frutto di un lungo lavoro diplomatico, un ex fedelissimo di D’Alema come Marco Minniti avocò buona parte dei meriti alla sua parte politica: “Fu il governo Prodi il primo a dialogare con Gheddafi. E il primo ministro europeo a fargli visita ufficiale nel 1999 fu D’Alema”».

Il trattato di amicizia tra Italia e Libia, per chi lo avesse dimenticato, ha ottenuto anche il voto a favore del Pd, compreso il protocollo che regola il pattugliamento congiunto delle acque fra la Libia e la Sicilia per prevenire gli sbarchi di emigranti clandestini. E non a caso: l’intesa sulla materia era già stata firmata a Tripoli il 29 dicembre del 2007 da Massimo D'Alema, ministro degli Esteri dell'allora governo Prodi.

Contro il "trattato di amicizia" votarono contro solo l'IDV, l'UDC ed i radicali. :bye:


marvel [ Gio 17 Mar, 2011 23:15 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Già stanotte o domani la musica potrebbe cambiare... anzi, credo che Francesi ed Inglesi (e americani?) attaccheranno dall'alto...

Stanno per votare una risoluzione ONU per la no fly zone, il che significa che la contraerea sparerà sui caccia europei e che loro reagiranno pesantemente.

Ormai ci siamo.


Poranese457 [ Gio 17 Mar, 2011 23:27 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Le contraerei libiche pare che abbiano iniziato a sparare.

Ci siamo, l'ONU finalmente si è deciso a muovere le chiappe!


moetia [ Gio 17 Mar, 2011 23:46 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
ALERTE
23h42 Le Conseil de sécurité approuve le recours à la force en Libye
Le Conseil de sécurité adopte à dix voix sur quinze la résolution autorisant l'instauration d'une zone d'exclusion aérienne en Lybie et les mesures nécessaires à la protection des civils.

Approvato il ricorso alla forza in Libia dal Consiglio di sicurezza alle 23.42


marvel [ Ven 25 Mar, 2011 08:21 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
C'eravamo dimenticati della Siria... dove la famiglia presidenziale governa da 50 anni con poteri dittatoriali, visto che sono 48 anni che è mantenuto "lo stato di emergenza" con limitazioni alla libertà dei cittadini e maggiori poteri per il presidente.
E se scoppiasse una vera e propria rivolta che facciamo?
L'ONU interviene anche contro la Siria???
:|

Scontri in Siria: "Più di 100 morti" Il presidente: "Presto le riforme"

Gruppi di difesa dei diritti umani e testimoni denunciano arresti di massa. La tv di Stato: "Tutti rilasciati". La condanna degli Usa: "I responsabili di queste violenze devono rispondere delle loro azioni"

Damasco, 24 marzo 2011 - Sarebbero almeno 100 i morti negli scontri a Daraa, nel sud della Siria, dove mercoledì le forze di sicurezza hanno attaccato a più riprese i manifestanti. Lo hanno riferito gruppi di difesa dei diritti umani e testimoni oculari che denunciano arresti di massa in tutto il Paese da parte delle forze di sicurezza.

Un funzionario dell’ospedale della città ha riferito alla stampa che mercoledì pomeriggio sono stati portati i corpi di almeno 25 persone, tutti con ferite di arma da fuoco, decedute negli scontri con le forze di sicurezza. Fonti locali descrivono una città fantasma, con traffico quasi inesistente e scuole e banche chiuse.

GLI ARRESTI - I gruppi di difesa dei diritti umani riferiscono di arresti massicci soprattutto nelle regioni orientali del Paese. Amnesty international ha preparato una lista con 93 nomi di persone arrestate questo mese a Damasco, Aleppo, Banias, Daraa, Ham, Homs, per le loro attivata su internet. "Ma il numero dei fermati - si legge in una nota di Amnesty - potrebbe essere molto più alto". Si tratterebbe di persone di età compresa tra le 15 e le 45 anni, compresi, studenti, intellettuali, giornalisti e attivisti.

L’osservatorio siriano per i diritti umani con base a Londra ha denunciato l’arresto di Ahmad Hadifa, blogger 27enne colpevole di aver appoggiato su Facebook le proteste di Daraa. Il giovane era già stato fermato più volte nel mese scorso per la sua attività sulla rete. Nonostante in Siria dal 1963 e in vigore lo stato di emergenza da giorni in centinaia provano a protestare per chiedere la fine del regime di Assad. La moschea Omari di Daraa, è diventata il luogo simbolo delle manifestazioni ma anche di una violenta repressione delle forze di sicurezza.

Le autorità siriane avrebbro arrestato anche l’attivista Mazen Darwish, capo del Centro siriano per le libertà di espressione. Lo ha reso noto un gruppo per la difesa dei diritti umani. Darwish, che ha partecipato a una manifestazione di protesta in cui si chiedeva la liberazione di prigionieri politici la settimana scorsa, è stato arrestato dopo essere stato convocato, ieri, dalla polizia per interrogarlo.

Questa sera però la televisione di Stato ha sostenuto che tutti i militanti arrestati in occasione dei "recenti avvenimenti" sono stati rilasciati.

AL ASSAD: "PRESTO DECISIONI IMPORTANTISSIME" - La Siria "prenderà decisioni importanti". È quanto ha dichiarato alla stampa Buthaina Shaaban, la portavoce del presidente Bashar al-Assad. "La Siria - ha affermato la Shaaban - prenderà decisioni importantissime per rispondere alle aspirazioni del suo popolo". E poi: "Non apriremo più il fuoco sui cittadini e toglieremo in tempi brevissimi lo stato di emergenza". La portavoce ha detto comunque che il presidente "non ha mai dato l’ordine di sparare contro i manifestanti" di Daraa.

A quanto sembra, la piazza avrebbe vinto. Almeno, in parte. Il portavoce di Bashar al Assad, durante una imponente conferenza stampa in un sala gremita di giornalisti arabi e stranieri ha annunciato riforme a tutto campo per la società siriana. Innanzi tutto la promessa che no si sparerà più sulla folla che manifesta.

Ora bisognerà attendere la reazione della piazza, dopo gli appelli dell’opposizione in rete di una grande manifestazione per chiedere la fine del regime da oltre 40 anni in carica. Fonti di una Ong riferiscono intanto del fermo di Mazen Ddarwish, capo del gruppo di centro destra per la Linertà di Espressione.

CONDANNA USA - Gli Stati Uniti hanno espresso oggi "ferma condanna"’ nei confronti del governo siriano per la "brutale repressione" delle manifestazioni in cui sono stati uccisi civili "per mano delle forze dell’ordine". In una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca, il portavoce dell’amministrazione Obama, Jay Carney, ha sottolineato che gli Usa "rifiutano l’uso della violenza sotto ogni circostanza". "Siamo molto preoccupati per gli arresti arbitrari di attivisti per i diritti umani e altre persone - ha aggiunto Carney -. I responsabili di queste violenze devono rispondere delle loro azioni". Gli Usa hanno chiesto al governo siriano di "astenersi dall’uso della forza" e di rispettare il diretti dei cittadini a manifestare in modo pacifico.

FARNESINA: "FORTE PREOCCUPAZIONE" - L’Italia segue attentamente la situazione in Siria insieme ad altri partner europei e auspica forme di dialogo tra istituzioni e societa’ civile per aiutare la stabilita’ del Paese. Lo rendono noto fonti della Farnesina, che sottolineano che la notizia che giunge da Deraa, dove diverse fonti denunciano l’uccisione di numerosi manifestanti, se verificata, suscita “forte preoccupazione”.



Continua a leggere su: http://qn.quotidiano.net/esteri/201...l#ixzz1HasNw2K4


moetia [ Sab 26 Mar, 2011 12:06 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... La Rivoluzione Popolare Dilaga Nei Paesi Arabi!
Mio fratello: qesto genio!!! dovrei iniziare cosi il mio post :cry: perche bisogna essere geniale per decidere di andare in Giordania con "avventure nel mondo" oggi!!! difatti parte questa sera con due gruppi di 15 persone :eek: per carità... avevano prenotato in tempi non sospetti ma mi chiedo che senso ha oggi come oggi ala luce dei fatti andare in posti dove regna la tensione, la preoccupazione e ti arrivano i turisti con zainetto e scarpe da trekking ai piedi la dove certo gli abitanti non hanno questo senso di rilassamento del pronto accoglierti.....dice mio fratello che "avventure nel mondo" ha sentito l'organizzatore la il quale avrebbe rsiposto "don' worry".....bah.......... :roll: ...non vi racconto mia madre quanto è serena e quanto lo sara tutta la settimana......heuuuu!! una favola!!! e cosi io ...............tranquillissima!!! ma....... :mah:


marvel [ Sab 23 Apr, 2011 10:32 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
"Siria, ieri 112 morti nelle proteste"
Obama: "Fermare violenza atroce"


No, dico, e adesso l'ONU, la Francia e tutti gli altri "VOLENTEROSI" dove sono?
Che faranno?
La Siria ha dietro la forza dell'Iran... se veramente si dovesse intervenire ogni volta che accade qualcosa di simile alla ribellione libica... staremmo conciati bene!
Anche se un po' di coerenza, per un organo come l'ONU, non guasterebbe...
non si agisce solo per opportunismo? Ah no?
Mi fanno ridere... ! :?

http://www.repubblica.it/esteri/201...paese-15250066/


marvel [ Dom 24 Apr, 2011 19:14 ]
Oggetto: Re: Tunisia, Egitto... la rivoluzione popolare dilaga nei paesi arabi!
Ed anche oggi nuovi scontri e vittime in siria... ma intanto si muove qualcosa anche in Marocco...


Terza giornata di proteste in Marocco

La protesta popolare si estende anche alle regioni occidentali del nord Africa. Migliaia di persone sono scese in strada stamani in Marocco in manifestazioni pacifiche per domandare riforme radicali e la fine della carcerazione per motivi politici. Si tratta della terza giornata di dimostrazioni di massa da quando sono cominciate le proteste a febbraio.

Circa 10.000 persone hanno aderito alle proteste a Casablanca. I manifestanti nella capitale Rabat hanno anche denunciato corruzione e tortura così come hanno protestato per la disoccupazione, molto alta fra i giovani. Per evitare i disordini che hanno rovesciato i leader politici in Tunisia e in Egitto, le autorità hanno già annunciato alcune riforme. I manifestanti chiedono che re Mohamed VI ceda parte dei suoi poteri e limiti l'estesa influenza della monarchia sull'economia.




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