Ebbene, sintetizzando in poche parole l'abstract dell'articolo, sembra che la correlazione che lega la fluttuazione del Campo Magnetico Solare, e quindi dell'intensità dei Raggi Cosmici che raggiungono il nostro pianeta, e variazione della copertura nuvolosa, sia stata trovata e che sia strettissima. Come è strettissima la correlazione tra le temperature superficiali oceaniche e la copertura nuvolosa alle medie latitudini!
Come sapete il Campo Magnetico Solare è in grado di respingere i raggi cosmici che dall'esterno del Sistema Solare tendono a fluire verso di esso, e quindi verso il nostro pianeta.
I raggi cosmici sarebbero un fattore importante per la nucleazione delle microgoccioline di condensazione che vanno a formare le nubi (ed in particolare quelle della media e bassa troposfera)... il CLOUD sta cercando di riprodurre in laboratorio questo meccanismo.
Le nubi della bassa e media atmosfera, a differenza del vapore acqueo e delle nubi sottili di alta quota, sarebbero un elemento molto importante nel meccanismo di termoregolazione del nostro pianeta tramite l'effetto albedo che esse possono opporre ai "raggi solari" in ingresso nella nostra atmosfera.
Attualmente l'intensità del campo magnetico solare è crollata come non mai, ma fino a pochi anni fa la sua intensità era talmente alta da essere considerata la più alta degli ultimi 1000 anni.
Il fenomeno spiegherebbe pure:
- il perché, nonostante la generale costanza dell'intensità solare (irraggiamento solare), nella storia della Terra, anche relativamente recente, si siano alternati periodi caldi e freddi difficilmente spiegabili altrimenti;
- spiegherebbe perché nello scorso secolo siano aumentate anche le Temperture di molti altri pianeti del nostro sistema solare dotati di atmosfera e di nubi (di acqua e non solo);
- ma soprattutto potrebbe spiegare gran parte del riscaldamento globale terrestre dell'ultimo secolo e l'attuale fase pressoché stazionaria.

Simplified diagram of the Solar-GCR to Earth clouds relationship. Image: Jo Nova

Fig. 1. (A) Short term GCR change (significance indicated by markers) and (B) anomalous cloud cover changes (significance indicated by solid contours) occurring over the composite period. GCR data sourced from multiple neutron monitors, variations normalised against changes experienced over a Schwabe cycle. Cloud changes are a tropospheric (30–1000 mb) average from the ISCCP D1 IR cloud values.
Saluti.
Marvel
