Outlook Inverno 2015-2016


Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Frasnow ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Pubblico qua per non aprire un altro 3d.

Direi di porre attenzione all'evento El Nino che sembra destinato a diventare uno dei più intensi mai registrati. A vedere questa immagine con tutto quel rosso, mi fa impressione, e ancora non abbiamo raggiunto l'apice che dovrebbe arrivare tra Ottobre e Gennaio!!!
Interessante capire gli effetti che esso avrà, in primis sulla circolazione Mondiale, ma anche quella più strettamente casalinga. Seguiranno aggiornamenti.




Sbaglio o l'apice doveva essere a Settembre-Ottobre?

Ultima modifica di enniometeo il Mer 16 Set, 2015 21:00, modificato 1 volta in totale
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Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Aggiornamento MeteoGiuliacci

Una cosa è accertata: con il Niño più frequenti outbreak del vortice polare verso più basse latitudini


In un primo articolo dell'11 settembre u.s. ( http://www.meteogiuliacci.it/meteo/...%C3%B1o-2015...) avevamo creato le premesse per una riposta, almeno di tipo qualitativo, alla domanda se il Niño potesse modificare la circolazione generale dell'atmosfera e quindi anche la posizione dei suoi strumenti privilegiati di azione come la corrente a getto polare e il vortice polare.

In un secondo articolo del 12 settembre (http://www.meteogiuliacci.it/meteo/articoli/editoriali/inverno-2015-2016... ) abbiamo invece scomodato la statistica per esaminare gli effetti invernali sull'Italia dei 7 più intensi eventi di Nino dal 1950 ad oggi.

E in effetti è risultato che in tutti gli eventi di Niño i nostri inverni sono stati un po' più freddi della media.

Oggi affrontiamo il problema da un punto di vista dinamico. Ovvero la domanda è:

Gli eventi di Nino favoriscono o no più frequenti incursioni del gelido vortice polare verso più basse latitudini, Italia compresa?

E' accertato che le vicende dell'ENSO possano influenzare in inverno anche le vicende del vortice polare.

In effetti le profonde alterazioni degli Alisei, collegati agli venti del Niño e della Niña, si ripercuotono anche sulle adiacenti correnti occidentali, le cui ondulazioni poi in senso meridiano si spingono fino alle latitudini polari.

In questo ambito comunque fino a pochi anni fa si riteneva che solo la Niña e non il Niño, per motivazioni che qui sarebbe troppo lungo esporre, potesse favorire nella stagione invernale l'innesco di eventi di SSW (SSW = Sudden Stratospheric Warming), condizione necessaria e sufficiente per robuste irruzioni di aria artica verso basse latitudini. Tali conclusioni si possono trovare nei due seguenti articoli

1. The Association between ENSO and Winter Atmospheric Circulation and Temperature

in the North Atlantic Region - J O U R N A L O F C L I M A T E VOLUME 14 2001

2. European Climate and the El Niño -Southern Oscillation - Adam Scaife - ECMWF Annual Seminar, 2010

Ma uno studio più recente e più documentato giunge a conclusioni molto diverse circa l'influenza dell'ENSO sul vortice polare.

Ecco lo studio in questione:

"El Niño, La Niña, and stratospheric sudden warmings: A reevaluation in light of the observational record". Autori: Amy H. Butler1 and Lorenzo M. Polvani - GEOPHYSICAL RESEARCH LETTERS, 2011

In tale studio sono stati esaminati tutti gli eventi di SSW (53 casi) dal 1958 al 2010.

Ebbene da tale ricerca emerge una conclusione sorprendente:

Sugli eventi di SSW hanno avuto uguale incidenza sia i casi di Niño che di Niña: 13 eventi in presenza di Niño, 14 eventi in presenza di Niña (vedi tab.1)

Invece nelle annate neutre (nè Niño nè Niña), in effetti gli eventi di SSW si dimezzano (7 casi).

Se poi si limita la casistica al periodo 1979-2010 (32 casi - tab.2), allora vi è una prevalenza dei casi di Niño, nel favorire gli SSW, mentre in condizioni neutre si verificano ancora minori casi.

Nella fig.1 sono riportati, per il periodo 1958-2101, le annate in cui gli eventi si sono verificati in presenza di Niño, o di Niña o condizioni neutre.

Siccome è in atto un forte evento di Niño, che si presume che raggiunga la massima intensità ("very strong") proprio tra novembre 2015 e gennaio 2016, allora è molto credibile che nel prossimo inverno assisteremo a frequenti eventi di SSW e quindi anche di irruzioni di aria artica anche verso il continente europeo, Italia compresa.

Insomma avremmo un inverno freddo e nevoso? Più probabile "sì" che "no"!

Ritorneremo sull'argomento con un altro prossimo articolo che illustra un altro recente studio che giunge alla medesima conclusione.

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Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Meteoappennino

Lo scenario meteorologico euro mediterraneo, nell’estate/autunno 2015, è stato e continuerà ad essere fortemente condizionato dalla presenza del fenomeno climatico El Nino. Quest’ultimo infatti, presente sull’oceano Pacifico, modifica l’assetto termico e barico del binomio oceano/atmosfera, producendo una serie di effetti a catena a livello globale che, sull’area euro mediterranea di nostro interesse, tendono a favorire una circolazione atmosferica mite e non particolarmente piovosa, se non per brevi periodi. Se poi si tiene conto che, probabilmente, durante le prossime settimane, l'intensità del fenomeno raggiungerà valori record, o comunque molto elevati, con tempi di rientro dell’anomalia che inevitabilmente si allungano, non è escluso che questa fase sostanzialmente calda per l'Italia si protragga anche alla seconda parte dell'autunno ed addirittura fino ad inizio inverno.
Premesso questo però, non è detto che l’inverno 2015/2015 sia in generale caldo, anzi, come riportato in alcuni recenti articoli, nei più intensi eventi di El Nino dal dopoguerra ad oggi abbiamo risultati per certi versi sorprendenti, ossia inverni per l’Italia più freddi e nevosi della norma, specie per la dorsale appenninica. Probabilmente ciò è dovuto non solo al fenomeno El Nino dato che i riflessi condizionanti nell’area euro atlantica sono si significativi ma non determinanti in senso assoluto come invece avviene in area pacifica, però se questa variabile climatica trova corrispondenza con altre variabili climatiche favorevoli ad un inverno abbastanza freddo e nevoso in ambito euro mediterraneo, le sorprese durante la prossima stagione invernale saranno assicurate. Per ora, come ripetuto più volte, è ancora presto per valutare tutta una serie di variabili che concorrono all’andamento dell’inverno, ma quelle attualmente disponibile, riguardanti soprattutto le temperature superficiali degli oceani sono orientate a favorire uno schema climatico che confermerebbe una maggiore probabilità d’incursioni del fronte freddo verso latitudini meridionali, mediterranee.
Lo schema di cui stiamo parlando vedrebbe l’alternanza tra un’area anticiclonica posizionata a latitudini medio alte sull’Europa ed un’area anticiclonica atlantica in espansione, di tanto in tanto, verso il mar Mediterraneo centrale. Ciò significa, in pratica, non una notevole frequenza, come numero, di perturbazioni sull’Italia, ma l’arrivo a periodi scanditi abbastanza lungi di impulsi perturbati nord atlantici, sostanzialmente freschi, ed impulsi di aria fredda provenienti invece dall’Europa nord orientale. In entrambi i casi si favorirebbero ciclogenesi mediterranee che insisterebbero per più giorni sull’Italia fin quasi al loro esaurimento ed al sopraggiungere di un miglioramento anticiclonico. Più in specifico le perturbazioni nord atlantiche raggiungerebbero il bacino centrale del mar Mediterraneo nelle fasi in cui l’anticiclone nord Europeo tendesse ad arretrare e l’anticiclone atlantico, almeno inizialmente, non tendesse a spingersi troppo verso oriente. Mentre GL’impulsi di aria fredda provenienti dall’Europa nord orientale sarebbero favoriti nella loro discesa sul mar Mediterraneo centrale nel caso in cui l’anticiclone nord europeo tendesse a rafforzarsi tra Scandinavia e Germania.
Dovessero essere confermati questi scenari, con ciclogenesi mediterranee prodotte da impulsi di aria fredda provenienti da nord ovest e/o da nord est, come scritto in precedenza, sarebbe la dorsale appenninica più delle Alpi a beneficiare di nevicate consistenti. Nelle fasi con ciclogenesi da impulso freddo nord atlantico, spesso con centro depressionario sul medio alto mar tirreno, l’Appennino centro settentrionale sarebbe quello più interessato da nevicate fino a quote medio basse mentre l’Appennino meridionale risentirebbe comunque, almeno inizialmente, del flusso di correnti più miti ed umide sud occidentali prefrontali. Nelle fasi in cui la ciclogenesi fosse causata dall’arrivo di un impulso di aria fredda proveniente dall’Europa orientale, quindi con probabile centro depressionario sul medio mar Adriatico o sui mari meridionali, sarebbero i versanti adriatici dell’Appennino centrale soprattutto l’Appennino meridionale a beneficiare delle più abbondanti nevicate mentre sull’Appennino settentrionale prevarrebbero le correnti fredde ma ben più asciutte nord orientali.
Non resta quindi che attendere qualche settimana per avere più dati in merito e quindi idee più chiare, per ora godiamoci questo mite autunno, con giornate splendide per le passeggiate tra i caldi colori della vegetazione e, nelle zone dove avremo sufficienti piogge, ideali per qualche giro in cerca di funghi.

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Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Guido Guidi

Tra circa tre mesi, più o meno verso la fine dell’anno o poco dopo l’inizio di quello nuovo, il segno dell’ENSO (El Niño Southern Oscillation), dovrebbe raggiungere il picco di intensità. Attualmente gli esperti della NOAA, ma la loro opinione è largamente condivisa anche dai Servizi meteo-climatici degli altri paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico, hanno fissato al 95% le probabilità che le condizioni di El Niño continuino a sussistere nella prossima stagione invernale. In più, in modo diverso da quanto accaduto lo scorso anno, quando l’evento di ENSO positivo è partito subito molto forte ma è stato poi rapidamente assorbito nella prima estate, continuano a sussistere un potente trasferimento di calore dal Pacifico occidentale a quello orientale, fattore che sta conferendo valori di intensità a questo El Niño forse secondi solo a quelli registrati negli anni 1997-1998.

Sentiremo parlare parecchio di questi avvenimenti di qui a Natale, ma saranno commenti derivati, più che altro focalizzati sugli effetti che questo evento avrà probabilmente sulle temperature medie superficiali globali portandole alla pari se non oltre gli anni più caldi delle serie storiche disponibili. Ma, paradossalmente, se il pianeta sarà genericamente caldo, sebbene con il contributo di un evento dalle caratteristiche cicliche ma molto casuali e, soprattutto, anche molto naturali, una porzione importante dell’emisfero nord potrebbe invece vivere un inverno freddo. O, quantomeno, segnato da significativi eventi di incursioni verso sud di aria proveniente dalle latitudini polari e artiche.

Questa, badate bene, non è una previsione. Per quelle c’è tempo, almeno un altro mese. E’ una valutazione fatta grazie a quanto pubblicato recentemente su Climate Dynamics da due ricercatori, Jian Rao1 & Rongcai Ren:

A decomposition of ENSO’s impacts on the northern winter stratosphere: competing effect of SST forcing in the tropical Indian Ocean

Si parla dell’impatto delle oscillazioni dell’ENSO sul Vortice Polare Stratosferico, ossia sulla circolazione depressionaria invernale che occupa l’alta atmosfera dell’emisfero Boreale per il tramite prima e con conseguenze poi sulla circolazione troposferica extratropicale. La relazione tra El Niño e una generica debolezza del vortice polare, che si traducono in una più elevata probabilità di eventi di repentino riscaldamento della stratosfera polare (Stratospheric Sudden Warming) e quindi in ripercussioni in troposfera con rallentamento e/o inversione della circolazione in area polare, è cosa nota in termini statistici. Tuttavia, non tutti gli eventi di ENSO positivo portano a situazioni come quella descritta, così come l’opposto, ENSO negativo o La Niña, non necessariamente si traducono in annate con vortice polare molto solido e probabilità di SSW scongiurate.

Questo, scrivono gli autori ma non vedo come si possa dubitarne, accade certamente per una endemica caoticità del sistema. Tuttavia, in questo interessante articolo, che ci prepara a guardare i prossimi mesi con molta attenzione, si trova anche una spiegazione riconducibile a qualcosa di molto meno caotico, anzi, del tutto conseguenziale. Gli eventi di ENSO positivo, che consistono in un forte riscaldamento delle acque di superficie del settore orientale del Pacifico per trasferimento/distribuzione del calore accumulato nelle fasi neutre o negative sulla sponda occidentale (continente marittimo), oltre ad avere impatto sul Vortice Polare, producono anche un successivo riscaldamento delle acque dell’Oceano Indiano tropicale. Questo riscaldamento, a sua volta, agisce nel mitigare e contrastare la tipologia di circolazione atmosferica che si instaura nelle stesse fasi di ENSO positivo; insomma, si tratta di un feedback che mitiga il ruolo di El Niño, non elidendolo, ma rendendo molto meno certa la teleconnessione e, con essa, anche la valutazione delle possibili dinamiche invernali.

Tuttavia, nel confermare la complessità e la vastità di questi meccanismi, una cosa la possiamo dire: El Niño c’è ed è pure intenso, il Vortice Polare Stratosferico si sta formando ed appare piuttosto debole, le alte latitudini atlantiche continuano ad essere occupate a più riprese da alta pressione; chissà che, con riferimento a questo articolo, non si stia preparando una stagione invernale da caso di studio!

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Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
MeteoGiuliacci

Segni di stanchezza della corrente del Golfo. Quali conseguenze nell'immediato per il clima dell'Europa?
Le acque settentrionali del Nord Atlantico sono molto più fredde nella media climatica pluriennale. In particolare sono le acque a Nord di 40 ° di latitudine ad essere circa 3 °C gradi più della norma (fig.1).

La causa più probabile potrebbe essere ricercata in un minore apporto di calore da parte della Corrente del Golfo. Non va del resto dimenticato che alla alte latitudini atlantiche il 20% circa del calore immagazzinato nell'oceano proviene appunto dalla corrente del Golfo e il restante 80% dalla radiazione solare (vedi fig.2).

Altri attribuiscono l'anomalia all'AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation) ovvero il periodico ciclo di 60 anni nella temperature delle acque superficiali del Nord atlantico e che appunto è in fase di declino in questo decennio (fig.3). Ma se fosse così allora il raffreddamento avrebbe dovuto interessare tutto Il Nord Atlantico e non soltanto l'oceano oltre 40 gradi di latitudine.

Cause a parte, comunque anche negli anni passati l'Atlantico del Nord era sempre più freddo rispetto alla media, ma l'anomalia termica non era mai stata così forte come quest'anno.

Quali le conseguenze per il clima dell'Europa?

Ebbene non va dimenticato che le masse d'aria in arrivo in Europa in inverno provengono dalla Groenlandia e dal Nord del Canada e quindi nel sorvolare un mare più freddo della norma si riscaldano molto di meno che nel passato e pertanto giungono sul Continente con temperature più basse di quanto non avvenisse nei passati decenni.

Questo dovrebbe comportare un inverno più freddo della norma sull'Europa Centro-occidentale e sul Mediterraneo occidentale, Italia compresa.

Questa "fredda" influenza dell'Atlantico sul clima invernale europeo potrebbe esaltare i già temuti effetti termici di uguale segno dovuti alla presenza di un Niño "very strong"

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Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Il Meteo...

Secondo le recenti analisi del Centro Europeo con sede a Reading (ECMWF), il prossimo inverno, vedrà temperature abbondantemente sopra la media di circa 1,5/2°. La piovosità, quindi le eventuali nevicate, è prevista nella norma, leggermente al di sopra sulle Alpi e localmente al Nord. La neve quindi potrebbe cadere più copiosa sulle aree alpine, tuttavia a quote medio/alte. Risulteranno invece molto secche la Sicilia e la Sardegna.Ma cosa potrebbe accadere?Sulla base di queste previsioni stagionali, potremmo avere addirittura temperature molto miti, in particolare per quanto riguarda le regioni centro-meridionali.Al mare a Natale? Questa per il momento è soltanto un'ipotesi, per quanto molto suggestiva. Nella mappa, tuttavia, vogliamo mostrarvi le aree costiere dove le temperature potrebbero essere più elevate durante i prossimi mesi invernali.Temperature sopra la media potrebbero interessare le coste tirreniche centro-meridionali, dal basso Lazio alla Calabria, quelle della Sardegna, specie meridionali e quelle siciliane; valori termici addirittura ben oltre la media sono ipotizzabili sulla Sicilia meridionale.Si tratta per il momento di ipotesi, ma da tenere ben in considerazione.Seguite gli aggiornamenti delle nostre previsioni stagionali.

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Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Ognuna di tendenza ne dice una diversa...forse alla fine qualcuno ce prende :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
FORSE...
Cmq bel topic gubbiomet, alla fine avremo un resoconto :ok:

Ultima modifica di giantod il Lun 05 Ott, 2015 10:09, modificato 1 volta in totale
Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Mat ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ognuna di tendenza ne dice una diversa...forse alla fine qualcuno ce prende :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
FORSE...
Cmq bel topic gubbiomet, alla fine avremo un resoconto :ok:


Grazie Mat.... infatti l'ho scritto proprio per un bel resoconto finale.... :bye:

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Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
gubbiomet ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Il Meteo...

Secondo le recenti analisi del Centro Europeo con sede a Reading (ECMWF), il prossimo inverno, vedrà temperature abbondantemente sopra la media di circa 1,5/2°. La piovosità, quindi le eventuali nevicate, è prevista nella norma, leggermente al di sopra sulle Alpi e localmente al Nord. La neve quindi potrebbe cadere più copiosa sulle aree alpine, tuttavia a quote medio/alte. Risulteranno invece molto secche la Sicilia e la Sardegna.Ma cosa potrebbe accadere?Sulla base di queste previsioni stagionali, potremmo avere addirittura temperature molto miti, in particolare per quanto riguarda le regioni centro-meridionali.Al mare a Natale? Questa per il momento è soltanto un'ipotesi, per quanto molto suggestiva. Nella mappa, tuttavia, vogliamo mostrarvi le aree costiere dove le temperature potrebbero essere più elevate durante i prossimi mesi invernali.Temperature sopra la media potrebbero interessare le coste tirreniche centro-meridionali, dal basso Lazio alla Calabria, quelle della Sardegna, specie meridionali e quelle siciliane; valori termici addirittura ben oltre la media sono ipotizzabili sulla Sicilia meridionale.Si tratta per il momento di ipotesi, ma da tenere ben in considerazione.Seguite gli aggiornamenti delle nostre previsioni stagionali.



...tutto ciò mi rassicura.

Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
.....io mi aggrappo all'accoppiata Nino strong e tripolo atlantico ottimo nonostante l'AMO+. QBO+ e PDOx contano relativamente. Quel che normalmente si raccoglie da un inverno oramai dato per spacciato prima ancora d'iniziare. :bye:

Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
tifernate ha scritto: [Visualizza Messaggio]
gubbiomet ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Il Meteo...

Secondo le recenti analisi del Centro Europeo con sede a Reading (ECMWF), il prossimo inverno, vedrà temperature abbondantemente sopra la media di circa 1,5/2°. La piovosità, quindi le eventuali nevicate, è prevista nella norma, leggermente al di sopra sulle Alpi e localmente al Nord. La neve quindi potrebbe cadere più copiosa sulle aree alpine, tuttavia a quote medio/alte. Risulteranno invece molto secche la Sicilia e la Sardegna.Ma cosa potrebbe accadere?Sulla base di queste previsioni stagionali, potremmo avere addirittura temperature molto miti, in particolare per quanto riguarda le regioni centro-meridionali.Al mare a Natale? Questa per il momento è soltanto un'ipotesi, per quanto molto suggestiva. Nella mappa, tuttavia, vogliamo mostrarvi le aree costiere dove le temperature potrebbero essere più elevate durante i prossimi mesi invernali.Temperature sopra la media potrebbero interessare le coste tirreniche centro-meridionali, dal basso Lazio alla Calabria, quelle della Sardegna, specie meridionali e quelle siciliane; valori termici addirittura ben oltre la media sono ipotizzabili sulla Sicilia meridionale.Si tratta per il momento di ipotesi, ma da tenere ben in considerazione.Seguite gli aggiornamenti delle nostre previsioni stagionali.


Non sai quanto sono stato felice nel leggerlo..... :friends:


...tutto ciò mi rassicura.

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Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Meteolive

Previsioni meteo inverno 2015-2016: le prime ipotesi
Giungono ipotesi contrastanti circa l'andamento della prossima stagione invernale; le linee di tendenza su base teleconnettiva preannunciano un assetto poco favorevole alla dinamicità invernale ma la statistica sembra andarsene un po' per conto suo, mettendo in evidenza come un considerevole numero di inverni europei caratterizzati da un Nino Strong, siano risultati freddi e con temperature inferiori alla norma anche in Europa.
In primo piano - 6 Ottobre 2015, ore 18.00
I grandi movimenti atmosferici che stanno caratterizzando questo scorcio d'autunno, riportano alla mente le dinamiche tipiche di una stagione invernale che ancora non c'è. La mente viaggia e già ci si interroga su come potrebbe comportarsi il prossimo inverno, la cui data di inizio ufficiale sul calendario si fa giorno dopo giorno più vicina. La risposta come spesso accade, lascia spazio a varie interpretazioni, nessuna delle quali pretende di avere la verità in tasca.

Da un lato dobbiamo infatti mettere in relazione quelli che sono alcuni dei più importanti indici teleconnettivi che quest'anno metterebbero in evidenza una situazione poco confortante circa l'inverno alle medie latitudini d'Europa. L'accoppiata Niño strong e la QBO (Quasi Biennal Oscillation) passata recentemente in segno positivo, secondo alcuni sarebbe sintomatica di un trimestre invernale caratterizzato dalla forte attività ciclonica di stampo oceanico, pronta a sferzare l'Europa settentrionale proprio nel cuore del periodo invernale. Una soluzione che, se dovesse trovare riscontro nella realtà dei fatti, condurrebbe l'Europa centrale ed il bacino del Mediterraneo a sperimentare un periodo di stasi portata da frequenti anticicloni e quindi a lunghi periodi di bel tempo e mitezza principalmente in montagna e lungo le coste, con nebbie e molto freddo nelle pianure.

Senza considerare le interazioni su base teleconnettiva, l'ipotesi di un inverno tiepido e mite può avere a tutti gli effetti una sua logica: attualmente il nostro Vortice Polare versa in una condizione di grande debolezza, gli scambi meridiani sono molto intensi e sovente riescono a trascinare masse d'aria calda fino alle latitudini polari, impedendo un corretto raffreddamento di tutte quelle zone che vanno poi a costituire "il serbatoio primario" del freddo su tutto l'emisfero.

Una situazione che potrebbe sembrare positiva, quale ad esempio l'intenso raffreddamento della temperatura previsto nei prossimi giorni sui settori nord-orientali europei, cela in realtà delle dinamiche antizonali esasperate che nelle prossime settimane o mesi, lasceranno spazio ad un fisiologico quanto inevitabile rinforzo del Vortice Polare. Il rischio è quello di sperimentare un autunno dinamico, avvicente ed anche freddo, con nevicate in montagna a bassa quota specie al nord seguito da un inverno caratterizzato dal ricompattamento tardivo del Vortice Polare.

Tuttavia la soluzione del rebus non è così scontata; recenti studi hanno infatti dimostrato una correlazione molto forte tra gli eventi Niño Strong come quello attuale, e l'avvento di stagioni invernali caratterizzate da temperature sotto la media sul continente europeo. Viene così in parte sfatato il mito secondo cui la correlazione con gli inverni freddi europei esistesse solo negli episodi di Niña, dimostrando come in realtà ambo i fenomeni, soprattutto quando si manifestano nella loro forma "strong", amplifichino le ondulazioni della corrente a getto, rendendo mediamente più probabili le incursioni delle masse d'aria fredda di origine polare alle medie latitudini.
Sarà quindi un inverno caratterizzato da un quadro termico più freddo del normale?
Attenendosi strettamente alla statistica, la risposta sembrerebbe affermativa. Attenzione però, ogni stagione è un capitolo a parte, nessuna risposta è ancora definitiva e bisognerà valutare con attenzione gli sviluppi futuri e le forzanti che andranno a crearsi nei prossimi mesi.

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Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
kg9lviv

Ultima modifica di Adriatic92 il Mar 13 Ott, 2015 08:58, modificato 1 volta in totale
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Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Da Meteogiornale

METEO INVERNO: scenario secondo vari Centri sul Clima sarebbe di caldo e siccità. In passato il caldo portò ondate di gelo dalla Russia
Leggi anche: METEO INVERNO: vari scienziati avvertono, avremo gelo e neve in regioni a clima mite vai I gelidi scenari di inizio Febbraio vai



Pubblicato da:
Andrea Meloni


26-10-2015 ore 07:47

Lo scrivevamo ieri: ogni Autunno vengono emesse le ricerche dei vari Centri di Ricerca, con proiezioni sul clima della successiva stagione che sono sovente discordi tra loro.

Mentre l'anno scorso le prime proiezioni avevano visto un gelido Inverno per l'Europa (poi il freddo fu ridimensionato), conclusosi poi con temperature molto superiori alla media, quest'anno, a dire il vero non pochi Centri di Ricerca avvertono che avremo un clima molto mite su tutto l'Emisfero Nord, e quindi anche in Europa.

immagine 1 articolo 40644
Chi avrà ragione o torto? Quest'oggi diamo voce a quei Centri che indicano un Inverno molto più mite rispetto alla media, con precipitazioni superiori alla norma nel centro nord Europa, mentre per le regioni del Centro e Sud Italia avremo un Inverno con piogge scarse, e lunghi periodi di siccità. Scarse precipitazioni sono atte sul Nord Italia.

Il Centro Meteo europeo ECMWF prospetta un Inverno molto più mite della media per l'Europa e persino il Nord America. E per l'Italia si avrebbe appena un cenno di precipitazioni verso la media a Novembre, ma nel trimestre invernale, ci sarebbe siccità in tutta Italia, in specie al Centro e Sud Italia, dove in questo periodo dovrebbero esserci le maggiori piogge dell'anno.

In Italia si avrebbe una stagione scombussolata da anomalie climatiche a catena, con periodi di caldo anomalo, con temperature probabilmente primaverili, e fasi di freddo con temperature nella media. E soprattutto Alta Pressione mediterranea. Ma c'è un ma.

Per gli amanti dello sci invernali sarebbe una stagione durissima, la peggiore degli ultimi anni, con assenza di neve nelle località sciistiche.

Eppure quando un Inverno è più caldo della media, quando le anomalie sono così accentuate, esiste la possibilità che si inserisca un periodo di freddo, e persino di gelo.

Nell'Inverno 2011/2012 il clima medio europeo era decisamente più mite della media. Il freddo stentava a farsi vedere su buona parte del Continente. Si ebbero brevi e repentine invasioni di aria fredda, ma a prevalere era il caldo. Elemento climatico sempre più ricorrente questi anni.

A fine Gennaio 2012 si ebbe una novità che nei mesi precedenti nessuno si attendeva con quella intensità. La Russia congelò ed in Febbraio, nuclei di aria gelida si spinsero verso il cuore del Mar Mediterraneo.

In Italia si ebbe un'ondata di gelo con nevicate di eccezionale intensità dall'Emilia Romagna verso Sud. Nevicò varie volte su Roma e Firenze, la neve coprì le coste della Sardegna. Nevicò fin quasi in pianura nelle coste algerine e tunisine. Il gelo portò la temperatura di molti gradi sotto zero anche nel Nord Ovest italiano. Gelarono vari corsi d'acqua minori ed anche nel Po, in Laguna Veneta iniziò a formarsi una patina di ghiaccio.

Ma una volta terminato l'evento di freddo, la temperatura salì incipientemente su valori primaverili, ed i primissimi giorni di Marzo fecero registrate temperature più tipiche di Aprile, mentre ad Aprile si ebbe la prima onda di calore anomalo del semestre caldo. Nel Nord Italia si raggiunsero i 35 gradi.

DEDUZIONI E CONCLUSIONI.
Nel nostro Paese, in una stagione invernale calda, si possono insinuare fasi fredde. Abbiamo parlato del recente inverno 2011/2012. Ma anche l'Inverno 1955/1956 fu inizialmente mite, mentre a Febbraio 1956 si ebbe una furiosa ondata di gelo su tutta Italia.

Quello che emerge comunque è che se si avrà un Inverno mite, potrà esserlo dall'inizio alla sua fine, come è avvenuto per l'Estate 2015.

In Italia le fasi di freddo sono generalmente di breve durata, e hanno il potere di influenzare più le menti che i termometri, perché nel loro complesso, diversi di quegli Inverni marchiati come gelidi sono in realtà stati caldi.

La rappresentazione grafica mostra la visione del clima medio dell'Inverno 2015/16 e quello che avvenne nel 2012.

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Titolo: Re: Outlook Inverno 2015-2016
Per quanto solo "similitudini" rimangano queste osservazioni, le preferisco a tutte le ipotesi di inverno date dai molteplici indici dei quali poi è chiaramente difficile trovarne un riscontro sui nostri territori. :wink:

Ultima modifica di Carletto89 il Lun 26 Ott, 2015 12:15, modificato 1 volta in totale
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