Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Il de profundis feniriano non è un'accusa o esternazione verso qualcuno. E' un modo per ricordarci, con toni forti e decisi, che non è l'uomo il regista dello spettacolo di tutta la natura che ci circonda, ma solo un attore e forse nemmeno quello principale....
Ci ricorda insomma di lasciare da parte un po' di onnipotenza e armarci invece di tanta umiltà, pazienza, obiettività e sacrificio.
Umiltà, perchè non si può pretendere di dare una spiegazione a tutto ed a tutti i costi senza conoscere a fondo le cose, evitando quindi di sputare sentenze che alla fine sono solo propagandistiche.
Pazienza, perchè non dobbiamo stare lì ad aspettare morbosamente chissà quale evento, magari meglio se poi si rileva come l'evento del secolo, ma accettare quello che passa il convento.
Obiettività, perchè in tutti gli ambiti, compreso quello meteorologico, spesso si tende a considerare come "normalità" il massimo livello raggiunto di volta in volta. Quindi, per esempio, se ci si abitua a tre mesi entusiasmanti di pioggia o neve, basta che poi passi una sola settimana di cielo sereno per gridare già all'anomalia...... Dobbiamo deliziarci di tutto ciò che la natura offre, non DROGARCI, per poi cadere nella terribile trappola dell'assuefazione....
Sacrificio perchè dobbiamo essere sempre pronti e disposti a rinunciare, anche solo parzialmente, a stili di vita a volte insostenibili (tipo fare la doccia tutti i giorni mattina e sera o altri comportamenti tipici del mondo esageratamente consumista), per sfruttare al meglio senza sprechi tutte le risorse disponibili.
E' insoma un richiamo alla saggezza.
Poi ognuno la prenda giustamente come gli pare.......
Sono forse stato troppo filosofico ?
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