Senza tanto nasconderci, diciamo che il miglioramento sulle zone orientali della regione tra un passaggio e l'altro nemmeno verrà avvertito più di tanto, se non per una cessazione temporanea dei fenomeni.
La carta di 700 hPa mostra chiaramente ciò che un global model a grande scala non può andare a sviscerare.
Questo è un classico fronte occluso in discesa da nord, lo si nota dai venti che seguono il fronte provenire da settentrione appunto, che vanno a formare una deviazione di circa 90° con le correnti che invece precedono l'arrivo dello stesso.
Non si nota la solita circolazione antioraria che fa fede alle tradizionali depressioni con minimo barico centrato, questo è solo una parte di sistema depressionario con centro che appunto ormai sarà giunto lontano da noi (in transito odierno il minimo pressorio).
La zona di divergenza che corre tra le due aree a correnti con direzione nettamente diversa, quasi perpendicolare come detto, demarca propriamente la linea frontale, l'annesso calo barico che si nota al suo passaggio è dato dal fronte caldo che è seguito a ruota dal fronte freddo (nient'altro che la definizione di fronte occluso).
Il contemporaneo passaggio del ramo "caldo" incalzato da quello "freddo" crea una zona di divergenza con sollevamento forzato delle masse d'aria e quindi un temporaneo calo pressorio, con nuclei di condensazione a volte anche temporaleschi (in estate e quando giunge dal Tirreno in genere).
Domattina, se viene rinforzato come credo questo fronticello, potrebbero veder fiocchi in molti.
Da ravvisare che la fenomenologia più estesa interesserebbe l'umbria centro-meridionale con quota neve difficilmente sotto i 300-400 m, più bassa a nord quindi a livelli pianeggianti.