Prendo spunto da questo articolo di stamattina su "La Stampa"
https://www.lastampa.it/topnews/pri...iche-1.37724246
che illustra una promettente ricerca sulla previsione dei terremoti.
In sostanza, abbandonando ogni pretesa deterministica, ci si propone di precostituire un modello a partire dai dati storici statistici, coi metodi della statistica inferenziale. Se in passato, nel 95% dei casi, una certa successione di scosse ha dato luogo ad un esito X, abbiamo il 95% di probabilità di avere in futuro l'evento X. Questo chiaramente postula l'invarianza di condizioni di partenza; il che nel sottosuolo, animato dalle grandi circolazioni convettive del mantello e dalla tettonica a placche, potrebbe perfino starci.
Un sistema che mi risulta applicato anche a livello climatologico, soprattutto dalla scuola russa, pure se oggi ormai va per la maggiore il determinismo (vedi le cosiddete CFS, stagionali che altro non sono che l'estensione delle GFS).
Ma nel nostro sistema atmosferico, sicuramente ancor più caotico? Dopo tanto sforzo sulle dinamiche atmosferiche, torniamo a guardare alla statistica?
La statistica come metodologia previsionale
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