http://www.lineameteo.it/viewtopic.php?f=1&t=16412&p=487381#p487381 ----------------------------------- il fosso Mer 03 Apr, 2019 14:07 Re: Global Warming ----------------------------------- Sul consenso alle teorie di un AGW dipendente dalla Co2 che sarebbero addirittura del 97% degli scienziati che si occupano dell'argomento, sapete quale è il criterio che è stato usato per determinare l'attendibilità delle varie voci sul tema e quindi inserirle in questa statistica? Il fatto di poter pubblicare regolarmente ricerche in questo campo su determinate riviste o blog o siti ritenuti attendibili dagli stessi che hanno pubblicato la ricerca... Simpatico no? Siamo di fronte forse ad un piccolo conflitto di interesse? :lol: Sarebbe come se un ente statale pubblicasse una statistica sul consenso pubblico all'incremento del reddito degli impiegati statali e ritenesse che hanno voce in capito e possono essere inseriti nella statistica solo i dipendenti statali e i loro familiari :lol: fate vobis... Questa un'intervista a Franco Prodi, ex membro del CNR: Bologna, 13 marzo 2019 - Franco Prodi, 77 anni, fisico e meteorologo della dynasty bolognese, è un esperto di fama mondiale. Voce fuori dal coro sugli allarmi climatici. "Un Paese serio come il nostro dovrebbe avere la documentazione radar degli eventi, vale anche per la tempesta di ottobre al nord. Ma io quella documentazione non l’ho vista. E il cambiamento climatico non c’entra". "Insisto: non c’è una conoscenza sufficiente per fare previsioni sul clima. Non si può distinguere l’apporto antropico da quello che è naturale e dipende dall’astronomia, dall’astrofisica, dalla struttura e dalla composizione dell’atmosfera... Faccia una prova. Chieda a chi dice queste cose di scrivere l’equazione del trasferimento radiativo in atmosfera". Difficile. Anche no è un equazione differenziale. Ma se lo sai vuol dire che sei del mestiere. Pochissimi hanno almeno le basi della climatologia". E in conclusione all'intervista: Professore, dopo l’addio traumatico al Cnr oggi cosa fa? "Continuo a lavorare, mi sono fatto un piccolo laboratorio personale a San Polo d’Enza, nel Reggiano. Amarezza? No guardi, più che altro provo uno stupore immenso per come stanno andando le cose". Diciamo che è una voce di una certa autorevolezza. Forse sfugge ai più che le voci contrastanti sono più numerose e autorevoli di quanto pensano e comprendono un certo Rubbia e un certo Zichichi... tanto per fare due nomi che penso siano piuttosto conosciuti. Ma forse a qualcuno è sfuggito il punto della questione che ho cercato, credo e spero piuttosto chiaramente, di illustrare con questo post. Il clima è un sistema estremamente complesso e molti dei fattori che lo determinano, endogeni ed esogeni, sfugge ancora alla nostra conoscenza. Senza le basi necessarie è impossibile generare modelli in grado di descrivere il clima futuro, e infatti i tentativi fatti sono miseramente falliti. Ma è proprio su questi modelli che si basa tutto il castello del climate change antropico da Co2. Non ho innanzitutto negato che negli ultimi 40 anni ci sia stato un graduale, non molto costante, riscaldamento globale, ma veniamo dal periodo più freddo dell'olocene, ed è assolutamente normale (anche auspicabile) che ci sia; pensando oltretutto che, come ho già illustrato, ci sono state fluttuazioni termiche naturali verso l'alto ben più nette in passato. Questi sono fatti, non opinioni personali. Non c'è stata nessuna estremizzazione del clima, non ci sono siccità in aumento, non c'è desertificazione in atto; bensì un clima più mite e favorevole alla vita, un estensione delle superfici coltivabili, un aumento delle superfici coperte da vegetazione, un incremento dei regimi pluviometrici. Questi sono fatti, non opinioni personali, ma nessuno informa la gente di tutto ciò. L'opinione pubblica si forma in larga parte attraverso i mass media, e non può avere la coscienza critica necessaria per discernere il vero dal falso, avendo di fronte una materia così delicata e complessa, e risulta molto semplice generare consenso attraverso notizie false e teorie strampalate. Così come è un fatto che siano stati fondati degli imperi sulle energie rinnovabili, ma senza un'efficacia sensibile e un miglioramento delle condizioni ambientali. Tutto a discapito dei contribuenti, che vede finire i propri soldi in tasca di chi si erge a paladino dell'ambiente, ma senza che l'ambiente ne abbia alcun beneficio. Non si parla ne di Lobby, ne di complotti, ma di evidenze chiare e innegabili, che hanno generato ulteriore profitto per pochi e impoverito molti. L'allarme ambientale è una emergenza seria e va affrontata, ma non è questo il modo, questo significa solo prendere in giro le persone e continuare a fare il proprio comodo.