Sinceramente, non so spiegarmi perché un pluviometro installato a 2 m dal suolo, se spostato a circa 9 metri di altezza, in un luogo ugualmente aperto e non riparato, tende a sottostimare in maniera piuttosto sensibile. Assurdo! Insomma: perché vicino al suolo cade (apparentemente) una quantità di pioggia superiore a quella che cade sopra un tetto, ad una certa distanza dal terreno? L'ho notato dopo aver effettuato diversi tentativi ed ora, visto che mai lo avrei pensato, mi chiedo: c'è una spiegazione a questo fatto o si tratta semplicemente di un errore nell'impostazione dell'esperimento? e, quindi, di una circostanza non reale?
:confuso: :confuso: :confuso:
Io alzo bandiera bianca...
:giveup:
A voi la palla...
:bye:
L'enigma Del Pluviometro?
Titolo: Re: L'enigma Del Pluviometro?
forse la maggiore ventilazione tende a sottostimare maggiormente...no? :wink: :bye:
Titolo: Re: L'enigma Del Pluviometro?
Il vento crea delle turbolenze quando scorre lungo le pareti del pluviometro che tendono a far saltar fuori dall'imbuto le precipitazioni:
Tanto più è in alto il pluviometro e tanto più il vento è forte con sottostima maggiore.
Le regole per una buona installazione meteo riguardando non solo l'altezza del termometri ma anche quella dei pluviometri proprio per questo motivo.
Qui trovi una vecchia ricerca che avevo guardato qualche tempo fa.
Se fai una ricerca impostando delle parole chiave simili al titolo dell'articolo dovresti trovare molto materiale recente.
Tanto più è in alto il pluviometro e tanto più il vento è forte con sottostima maggiore.
Le regole per una buona installazione meteo riguardando non solo l'altezza del termometri ma anche quella dei pluviometri proprio per questo motivo.
Qui trovi una vecchia ricerca che avevo guardato qualche tempo fa.
Se fai una ricerca impostando delle parole chiave simili al titolo dell'articolo dovresti trovare molto materiale recente.
Titolo: Re: L'enigma Del Pluviometro?
Hai capito perchè teniamo gli ingegneri qua dentro si???????
:inchino: :inchino: :inchino: :inchino: :inchino:
:inchino: :inchino: :inchino: :inchino: :inchino:
Titolo: Re: L'enigma Del Pluviometro?
Sì, grazie: è un articolo estremamente interessante. Avevo sospettato che fosse per il vento, a dire il vero, ma che incidesse così tanto non lo pensavo. Rimane però un dilemma: nel grafico si mostra come un pluviometro a 9 metri di altezza dovrebbe prendere circa l'88% della pioggia, contro il 94% di un altro a 2 metri: la differenza è circa il 6%. Io, però, ho notato una media di sottostima di circa il 30%: dovrò, quindi, andare a cercare la ragione del tutto e credo che, a questo punto, potrei tirare in ballo un tetto, lì vicino, di forma particolare, che mi crea sempre strane turbolenze e che, probabilmente, mi creerà una zona d'ombra.
Ho la soluzione. Ho un cortile, che è completamente chiuso da due lati da alti edifici, da un altro da tre grandi cedri e dall'altro da vari abeti, piuttosto ampio, con una ventilazione praticamente assente ed un'ampia zona centrale completamente libera (si vede una bella zona di cielo): in occasione di forti nevicate, lì si accumulano sempre grandi quantità di neve, per cui sarà una garanzia per una stima verosimile anche della pioggia.
Grazie a tutti della "consulenza"
:bye: :bye:
A buon rendere...
:bye:
Marco376 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Sì, grazie: è un articolo estremamente interessante. Avevo sospettato che fosse per il vento, a dire il vero, ma che incidesse così tanto non lo pensavo. Rimane però un dilemma: nel grafico si mostra come un pluviometro a 9 metri di altezza dovrebbe prendere circa l'88% della pioggia, contro il 94% di un altro a 2 metri: la differenza è circa il 6%. Io, però, ho notato una media di sottostima di circa il 30%: dovrò, quindi, andare a cercare la ragione del tutto e credo che, a questo punto, potrei tirare in ballo un tetto, lì vicino, di forma particolare, che mi crea sempre strane turbolenze e che, probabilmente, mi creerà una zona d'ombra.
Ho la soluzione. Ho un cortile, che è completamente chiuso da due lati da alti edifici, da un altro da tre grandi cedri e dall'altro da vari abeti, piuttosto ampio, con una ventilazione praticamente assente ed un'ampia zona centrale completamente libera (si vede una bella zona di cielo): in occasione di forti nevicate, lì si accumulano sempre grandi quantità di neve, per cui sarà una garanzia per una stima verosimile anche della pioggia.
Grazie a tutti della "consulenza"
:bye: :bye:
A buon rendere...
:bye:
Titolo: Re: L'enigma Del Pluviometro?
Si, ben detto!
In caso di pioggia a vento e di forti precitazioni il cilindro del pluviometro funge da "spoiler" o deviatore di flusso, la pioggia tende a seguire il flusso d'aria e a non fermarsi all'interno (mai capitato di vedere asciutto il lunotto posteriore di un'auto in corsa anche se piove?).
Ed é lo stesso motivo per cui pluviometri di diametro più grande sono più precisi. Ancora meglio quelli a piastra ad impatto, li non sfugge una goccia.
Ritengo che l'esposizione al vento, anche a pochi metri, possa giustificare la differenza rilevata. Considera che all'esame sugli impianti di depurazione dei fumi industriali, mi capitò un problema in cui si doveva calcolare il diametro minimo perchè ad un determinato flusso di gas in uscita da una ciminiera non dovesse entrare pioggia, con vento o senza. Mi ci divertii (si fa per dire... capirai, sai che divertimento con le equazioni differenziali di Navier Stokes) e scoprii che con vento moderato e flusso di fumo freddo bassissimo, quasi nullo, la turbolenza del vento poteva ridurre l'ingresso di pioggia del 30% per diametri < di 50 cm!!
Ma come riferimento usi un pluvio manuale?
Ciao
Marco376 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Si, ben detto!
In caso di pioggia a vento e di forti precitazioni il cilindro del pluviometro funge da "spoiler" o deviatore di flusso, la pioggia tende a seguire il flusso d'aria e a non fermarsi all'interno (mai capitato di vedere asciutto il lunotto posteriore di un'auto in corsa anche se piove?).
Ed é lo stesso motivo per cui pluviometri di diametro più grande sono più precisi. Ancora meglio quelli a piastra ad impatto, li non sfugge una goccia.
Ritengo che l'esposizione al vento, anche a pochi metri, possa giustificare la differenza rilevata. Considera che all'esame sugli impianti di depurazione dei fumi industriali, mi capitò un problema in cui si doveva calcolare il diametro minimo perchè ad un determinato flusso di gas in uscita da una ciminiera non dovesse entrare pioggia, con vento o senza. Mi ci divertii (si fa per dire... capirai, sai che divertimento con le equazioni differenziali di Navier Stokes) e scoprii che con vento moderato e flusso di fumo freddo bassissimo, quasi nullo, la turbolenza del vento poteva ridurre l'ingresso di pioggia del 30% per diametri < di 50 cm!!
Ma come riferimento usi un pluvio manuale?
Ciao
Titolo: Re: L'enigma Del Pluviometro?
Come riferimento? Sì, un pluviometro manuale. Di quelli a bicchiere. Il pluviometro spostato è, invece, il Salmoiraghi, che è migrato dal cortile al terrazzo ed ora migrerà ancora in un altro cortile, alla ricerca della posizione migliore.
Devo ammetere che il pluvio Davis, nonostante sottostimi di circa il 30% quando piove a vento (se ti ricordi, è installato in un campo aperto, senza ripari dal vento...), è molto preciso per altre situazioni. Ora che l'ho tarato con il Salmoiraghi (quando entrambi si trovavano a terra), vanno d'amore e d'accordo.
Le mie misurazioni sono più vicine, ora, a quelle di Fosso, che però ha sempre un 5-10% in più a livello globale. Non so che pluvio abbia di preciso.
E dei plviometri ad impatto? che mi dici? Vale la pena farci un pensierino o non si toccano per il prezzo?
:bye:
P.S. Da umanista, che però conosce la matematica (ho fatto lo scientifico), ti dico che applicarle è invece un divertimento assoluto: ricordo, poi, come conoscere altre formule parametrizzate tipo le formule di prostaferesi mi salvò il posteriore alla maturità...
Se prenderò un'altra laurea - avendone il tempo - sarà sicuramente in fisica. Godi tu, che puoi farlo! :mrgreen:
Devo ammetere che il pluvio Davis, nonostante sottostimi di circa il 30% quando piove a vento (se ti ricordi, è installato in un campo aperto, senza ripari dal vento...), è molto preciso per altre situazioni. Ora che l'ho tarato con il Salmoiraghi (quando entrambi si trovavano a terra), vanno d'amore e d'accordo.
Le mie misurazioni sono più vicine, ora, a quelle di Fosso, che però ha sempre un 5-10% in più a livello globale. Non so che pluvio abbia di preciso.
E dei plviometri ad impatto? che mi dici? Vale la pena farci un pensierino o non si toccano per il prezzo?
:bye:
P.S. Da umanista, che però conosce la matematica (ho fatto lo scientifico), ti dico che applicarle è invece un divertimento assoluto: ricordo, poi, come conoscere altre formule parametrizzate tipo le formule di prostaferesi mi salvò il posteriore alla maturità...
Se prenderò un'altra laurea - avendone il tempo - sarà sicuramente in fisica. Godi tu, che puoi farlo! :mrgreen:
Titolo: Re: L'enigma Del Pluviometro?
A conferma di quanto detto da Marvel sull'effetto spoiler nelle auto ricordo una puntata di Top Gear in cui i protagonisti si lanciavano con una decappottabile sotto una pioggia artificiale proprio per dimostrare come, superata una certa velocità che ora non ricordo, l'interno dell'auto rimaneva quasi perfettamente asciutto grazie allo scudo causato dal parabrezza.
Per quanto riguarda i pluviometri a contatto... mi sembra che solo l'insieme dei sensori Vaisala (senza consolle) costi tipo 10mila euro..... i ragazzi di UM sapranno essere più precisi ma non dovrei ricordare male :bye: :bye:
Per quanto riguarda i pluviometri a contatto... mi sembra che solo l'insieme dei sensori Vaisala (senza consolle) costi tipo 10mila euro..... i ragazzi di UM sapranno essere più precisi ma non dovrei ricordare male :bye: :bye:
Titolo: Re: L'enigma Del Pluviometro?
Effettivamente non sono giocattolini economici.
Diciamo pure che sono pure troppo precisi. Durante una conversazione con il prof Mazzarella mi confermò che non potevano essere considerati a norma WMO (come la maggiore parte delle stazioni meteo) perché la tecnologia li rendeva troppo precisi, tanto da discostarli dallo standard più arretrato, ma storico, WMO, come detto già in precedenza.
Se queste tecnologie sostituissero i classici pluviometri a cilindro WMO, o anche quelli manuali, scopriremmo che piove di più di quanto non crediamo, ma andrebbero a farsi benedire i confronti con i dati storici.
La cosa interessante, e che deve far riflettere, è che tanto più il fenomeno é intenso/violento, accompagnato da raffiche di vento, e turbolenze, tanto più aumenta l'errore dovuto alla geometria del pluviometro. Quindi se fosse confermato che i fenomeni violenti e concentrati in un lasso temporale, sono in aumento, c'é da considerare una probabile crescita dell'errore medio, di sottostima, della rete WMO e, più in generale, delle stazioni meteo "tradizionali".
saluti ;)
Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Effettivamente non sono giocattolini economici.
Diciamo pure che sono pure troppo precisi. Durante una conversazione con il prof Mazzarella mi confermò che non potevano essere considerati a norma WMO (come la maggiore parte delle stazioni meteo) perché la tecnologia li rendeva troppo precisi, tanto da discostarli dallo standard più arretrato, ma storico, WMO, come detto già in precedenza.
Se queste tecnologie sostituissero i classici pluviometri a cilindro WMO, o anche quelli manuali, scopriremmo che piove di più di quanto non crediamo, ma andrebbero a farsi benedire i confronti con i dati storici.
La cosa interessante, e che deve far riflettere, è che tanto più il fenomeno é intenso/violento, accompagnato da raffiche di vento, e turbolenze, tanto più aumenta l'errore dovuto alla geometria del pluviometro. Quindi se fosse confermato che i fenomeni violenti e concentrati in un lasso temporale, sono in aumento, c'é da considerare una probabile crescita dell'errore medio, di sottostima, della rete WMO e, più in generale, delle stazioni meteo "tradizionali".
saluti ;)
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