L'anno scorso, nel mio peregrinare nel SudEst Asiatico, Indonesia-Thaylandia, per il viaggio di nozze, sono stato in Thaylandia nel nord, sul fiume Mekong (la zona dove hanno girato Rambo 2) che segna il confine tra Laos, Thaylandia e Birmania (rinominata Myammar dal regime, percui io continuerò a chiamarla Birmania!), bhè, quella popolazione è una popolazione ricca di cultura (millenaria) di una profonda spiritualità e, pur nella più estrema povertà (sempre dovuta alla scellerata dittatura), mantengono dei modi ed una dignità incredibili!
Il mio dispiacere è grande, soprattutto pensando che qui in occidente le stragi di quei popoli, sempre più tristemente all'ordine del giorno, sono prese un po' sotto gamba... forse perchè sono lontani, o perchè sono poveri e diversi da noi, o perchè se ne sa poco, quasi si trattasse di insignificanti formiche. :(
Da RaiNews:
Il ciclone Nargis, che ha devastato la Birmania sabato scorso, ha provocato oltre 22mila morti e 41 mila dispersi, secondo un bilancio ufficiale. Per ActionAid, una organizzazione umanitaria che opera sul posto, le vittime sarebbero 27mila. Le Nazioni Unite parlano di centinaia di migliaia di senzatetto, ma potrebbero ben presto risultare milioni, almeno tre, secondo un'altra organizzazione umanitaria, Save the Children, che fa una previsione ancora piu' disastrosa sul numero dei morti, potrebbero arrivare a 50 mila. :shock:
Il servizio metereologico indiano ha fatto sapere oggi di aver avvertito la Birmania quarantott'ore prima dell'arrivo del ciclone Nargis fornendo tutti i dati relativi al suo impatto devastante.
C'era sufficiente tempo per prendere misure di salvaguardia, a cominciare dallo sgombero della popolazione, sostiene il servizio metereologico indiano che monitora l'evoluzione delle tempeste cicloniche sopra l'oceano Indiano, nell'Asia del sud e del sud est.
Il portavoce della Lega, Soe Aung, ha accusato a Bangkok le autorità birmane di non aver allertato per tempo la popolazione sui rischi legati all'arrivo del ciclone, proprio perché "completamente dedite alla preparazione del referendum". "Il referendum è molto importante per loro, perché pretendono di servirsene per consolidare il loro potere per sempre. Semplicemente non hanno prestato alcuna attenzione al ciclone", ha aggiunto.La giunta militare al potere, responsabile di una sanguinosa repressione delle manifestazioni per la democrazia che si sono svolte l'anno scorso e che mantiene il Paese - uno dei piu' poveri del mondo - in uno stato di rigido isolamento, ha acconsentito a ricevere aiuti stranieri. Le squadre di soccorso dovranno pero' negoziare con il governo birmano per accordarsi sul loro ingresso nel Paese, ha detto oggi il ministro della protezione sociale Maung Maung Swe in una conferenza stampa.
La Cina, tradizionale alleato della giunta birmana, ha annunciato di aver già inviato aiuti per un milione di dollari. Squadre di esperti dell'Onu intanto hanno iniziato a fare sopralluoghi delle zone colpite, ma un portavoce delle Nazioni Unite a Bangkok, Richard Orsey, ha avvertito che far arrivare gli aiuti, soprattutto nella zona del delta dell'Irrawaddy, rappresenta una "grande sfida". Occorrono subito ripari di emergenza e soprattutto acqua potabile per diminuire il pericolo di epidemie, ha detto.
La World Vision, una Ong australiana già presente in Birmania con uno staff di circa 500 persone, ha detto che altri 25 suoi specialisti stanno per recarsi nel Paese. Un responsabile della Ong, Kiy Minn, ha detto che "le conseguenze della catastrofe potrebbero essere peggiori dello tsunami" che il 26 dicembre 2004 provocò 230.000 morti e oltre 40.000 dispersi in vari Paesi dell'Asia meridionale.