dando un occhiata alle mappe nei prossimi giorni non avremo grosse novità, tuttavia si tratterà solo di normali oscillazioni termiche che oltretutto non intereserranno il comparto nord euorpeo, e groelandese, quest'ultime zone che dobbiamo tenere sott'occhio per sperare in qualcosa di davvero grosso.
Qualsiasi discesa di aria fredda rienterà nella piena normalità classiche della stagione invernale.
Freddo si, possibilità di nuove nevicate, ma non c'è nessun motivo di gridare al lupo.
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Non sono affatto d'accordo.
Purtroppo la tua analisi pecca di precisione, infatti hai mostrato mappe che poco avranno a che fare con il prossimo riscaldamento stratosferico.
Il riscaldamento stratosferico, che è già in atto, non ha origine nello strato a 2 HPa, ma tra i 5 e i 10 HPa... ed è rapidissimo, portando un incremento in una vasta zona della media stratosfera, sopra all'Artico Pacifico, di oltre 35 gradi in meno di 72 ore!
Inoltre tale riscaldamento dovrebbe avvenire con una rapidissima diffusione agli strati inferiori, fino, addirittura, a raggiungere il limite della tropopausa!
Se tale riscaldamento dovesse proseguire secondo le previsioni sarà vero StratWarming e causerà una crescita "esagerata" dell'
HP aleutinico, con il doppio risultato di causare una discesa artica su Canada e USA, con reazione repentina dell'
HP atalntico, e invasione della troposfera per mezzo di un accoppiamento troposferico, in area polare, con possibile ed auspicabile agganciamento dell'
HP atlantico!
Tale azione potrebbe rinforzare un nuovo blocco atlantico, alimentando una saccatura artica direttamente verso l'Europa (orientale o centrale), e contemporaneamente innescare un moto antizonale che farebbe traslare il tutto più ad ovest (i modelli, notoriamente ostici ai flussi antizonali, sono in grado di vedere gli east-shifts, prodotti da questi, solo all'ultimo momento).
Inoltre la tua tesi, che descrive la necessità di un riscaldamento stratosferico Groenlandese o europeo, per avere colate fredde su di noi, non ha riscontri, ed è, anzi, immediatamente smentita dalla dinamica della colata dell'85, che avvenne, anzi, grazie ad una dinamica stratosferica quasi sovrapponibilea quella prevista (bisognerà vedere se lo SW avrà la giusta potenza). Proprio quello che accadde nell'85 dimostra, inoltre, quanto siano imprevedibili, rapidi e sorprendenti i movimenti degli
HP da stratwarming.
Con questo non voglio certo asserire che vivremo un altro 1985... anzi, con gli SW la fregtura è sempre dietro l'angolo.
Oggi si ha questo:
Di qui un probabilissimo "coupling" strato-troposfera (che spesso si genera direttamente tra troposfera e stradi intermedi stratosferici, anche senza espansioni basso-stratosferiche), con formazione ed espansione, in area polare, di un
HP dinamico e split del
VP.
Questo è quello che si può dedurre dalle carte attuali.
Ciao :bye: