Raggi Cosmici E Correlazioni Con Le Temperature Stratosferiche


Titolo: Raggi Cosmici E Correlazioni Con Le Temperature Stratosferiche
Credo non ci siano obbiezioni sul fatto che il principale protagonista, il mastro burattinaio, che tiene nelle proprie mani tutti i fili che regolano le condizioni meteo-climatiche del nostro Pianeta, nonché quelle termiche dell’intero sistema solare sia il sole.
Ancora una volta facciamo un passo indietro, questa volta molto ampio, arrivando al 1640/50 circa, anni nei quali ebbe inizio un importantissimo minimo solare, quello di Maunder. (Il ragionamento che segue, è valido anche per tutti quei periodi caratterizzati da importanti minimi solari).

In tali condizioni, minimo solare che si protrasse per circa settant’anni, è ovvio che semplicisticamente si arrivi alle conclusioni che si ebbe un conseguente raffreddamento del clima Planetario, arrivò la piccola era glaciale (PEG). Le motivazioni potevano essere ipotizzate nell’esempio della stufa elettrica a più resistenze, che avendole tutte in funzione riscalda molto e bene, iniziando a spegnerne alcune riscalda lo stesso ma con il trascorrere del tempo si avverte un certo raffreddamento.

Giusta motivazione, ma da sola non basta.

Le configurazioni bariche che si verificarono durante la PEG videro il VP con continue pulsazioni fredde verso le medie latitudini e sviluppo di strutture anticicloniche in zone artiche, i risultati di tali configurazioni bariche sono ben noti a tutti, per cui andiamo oltre nell’ analisi.

Perché ci fu per più anni questa invadenza del VP verso le medie latitudini?
A questa domanda vi erano state risposte che lasciavano con molti dubbi, qualche sprovveduto, di recente, ha attribuito tali espansioni del VPT e relative nuove configurazioni della corrente a getto alla CABALA CONFIGURATIVA. Ma fidatevi di un napoletano, che di cabala se ne intende e vi può tranquillamente dire che trova la sua giusta applicazione nel popolare gioco della TOMBOLA e non certamente nelle dinamiche configurative ATMOSFERICHE.

Allora chi sarà mai il colpevole dello “sfratto esecutivo” del VP dalla sua casa d’origine ?
La risposta ci porta di colpo ai nostri giorni, nostri in senso lato, poiché con pubblicazione del 21 Gennaio, sono stati trovati, non più solo teoricamente parlando, ma finalmente all’atto pratico le correlazioni fra i raggi cosmici e le dinamiche e temperature stratosferiche.

FONTE : http://www.ncas.ac.uk/index.php?opt...=446&Itemid=249

(vi propongo la mia traduzione in italiano)

A joint press release issued by the UK's National Centre for Atmospheric Science (NCAS) and the Science and Technology Facilities Council (STFC)

Release date: 21st January 2009 (no embargo)

Title: Cosmic rays detected deep underground reveal secrets of the upper atmosphere
Un nuovo studio ha rivelato che i raggi cosmici osservati a mezzo miglio nel sottosuolo, in una miniera di ferro in disuso negli USA, possono essere usati per determinare I maggiori eventi meteo che avvengono venti miglia al di sopra della superficie terrestre nell’alta atmosfera.

Published in the journal Geophysical Research Letters and led by scientists from the UK’s National Centre for Atmospheric Science (NCAS) and the Science and Technology Facilities Council (STFC), questo importante studio ci mostra come l’elevata energia dei raggi cosmici ricercati e osservati nelle profondità del sottosuolo, sia strettamente correlata alle misurazioni delle temperature dell’alta atmosfera (nota come stratosfera). Per la prima volta gli scienziati hanno dimostrato come tale correlazione possa essere usata per identificare gli eventi meteo, quali i surriscaldamenti stratosferici, che si verificano al di sopra dell’emisfero settentrionale durante la stagione invernale. Sappiamo che questi eventi possono avere effetti importanti sulla stagione invernale e anche sulla quantità di ozono sopra le zone polari, identificarli bene e capendo meglio la loro frequenza di accadimento è fondamentale per fornire migliori informazioni d’inizializzazione ai nostri modelli di previsione sia climatici sia meteorologici, per migliorarne le predizioni.
Lavorando in collaborazione con l’U.S.-led particle physics experiment called MINOS (managed by the U.S. Department of Energy's Fermi National Accelerator Laboratory), gli scienziati hanno analizzato i dati, inerenti i raggi cosmici, registrati in quattro anni di osservazioni fatte nei meandri di una miniera di ferro ormai in disuso nel Minnesota (USA). La cosa che è stata osservata è una stretta correlazione fra i raggi cosmici e le temperature in stratosfera, sarebbe stato dimostrato che i raggi cosmici, noti come MUONI sono il prodotto di decadimento di altri raggi cosmici, noti come MESONI. All’aumentare delle temperature l’atmosfera si espande, in tal modo un numero minore di mesoni viene distrutto all’impatto con essa, lasciando, di conseguenza, decadere un numero maggiore di meoni. La conseguenza è che l’aumento di temperatura è direttamente proporzionale al numero di meoni. Quello che ha sorpreso gli scienziati è stata l’intermittenza e il repentino aumento del livello di meoni durante i mesi invernali. Questi “salti” nei dati osservati avvengono in appena pochi giorni. Approfondendo lo studio, gli scienziati hanno scoperto che questi improvvisi cambiamenti nei dati osservati, coincidono con repentini aumenti delle temperature della stratosfera (superiori a 40° C.). Cercando poi una più stretta correlazione supportata da dati meteorologici, hanno compreso che stavano osservando un importante evento meteo, noto, anche a noi ormai, come Sudden Stratospheric Warming (SSW), che mediamente avvengono ogni anno, nella stagione invernale e sono notoriamente non prevedibili. Questo studio ha dimostrato, per la prima volta, che i dati riguardanti i raggi cosmici possono essere usati effettivamente per identificare tali eventi.
Lead scientist for the National Centre for Atmospheric Science, Dr Scott Osprey dichiara : “Fino ad’ora per avere informazioni su tali eventi stratosferici abbiamo usato dati ottenuti da palloni sonda e dai satelliti, da ora in poi possiamo potenzialmente usare le serie dati dei raggi cosmici, degli ultimi cinquant’anni, per avere una più accurata chiave di lettura di ciò che accade alle temperature stratosferiche. In futuro, altri dati potrebbero essere collezionati da altri grandi osservatori sotterranei nel mondo, usandoli per studiare questo fenomeno.”.


(questa è la parte che a noi più interessa, dal link che vi ho segnalato solo le ultime quattordici righe non ho tradotto).

Lo studio appena propostovi ci “illumina” sull’importanza dei raggi cosmici, ma l’importante considerazione da farsi è che essi risultano essere più “invadenti” durante le fasi di minimo solare, le conseguenze potrebbero essere le seguenti:
1) Importante minimo solare
2) Maggiore incisività dei raggi cosmici
3) Maggiore incisività, nello specifico, di MESONI
4) Maggior numero di raggi cosmici, frutto della distruzione o decadimento dei MESONI, i MUONI.
5) Incremento, grazie al maggior numero di MUONI che interferiscono con la stratosfera, delle temperature della stessa.
6) Sviluppo d’imponenti Sudden Stratospheric Warming (SSW).
7) Conseguenti importanti ripercussioni in troposfera, con lo sviluppo di notevoli alte pressioni in sede polare.
8) Lobi del vortice polare costretti ad “emigrare” verso le medie latitudini.

Questo schema potrebbe trovare la giusta collocazione durante gli importanti minimi solari del passato, uno dei quali ho trattato ad inizio di questa discussione, quello di Mauder, dando una spiegazione scientifica agli eventi e alle configurazioni bariche che hanno contraddistinto la Piccola Era Glaciale (PEG), fermo restando che questo è il risultato di un mio modo di vedere le cose e considerando, allo stesso tempo, che sicuramente ha più valenza della CABALA configurativa.
Antonio Marino

Ultima modifica di Antonio Marino il Mar 03 Feb, 2009 20:08, modificato 1 volta in totale
Profilo PM  
Titolo: Re: Raggi Cosmici E Correlazioni Con Le Temperature Stratosferiche
Antò sei un maestro, come sempre :inchino: :inchino: :inchino:

Quest'anno stiamo spostando le nostre ambizioni dal cercar di capire la troposfera, per poi arrampicarci in stratosfera fino ad adesso dove andiamo a cercare le spiegazioni del GW attualmente in atto...

Tutto molto bello ed interessantissimo per carità... ma una question: come cavolo fanno a decifrare dove stava il VP e con quale forza aggiva all'epoca dell'ultima PEG?

Ciao capo :bye: :bye: :bye:

Titolo: Re: Raggi Cosmici E Correlazioni Con Le Temperature Stratosferiche
Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Antò sei un maestro, come sempre :inchino: :inchino: :inchino:

Quest'anno stiamo spostando le nostre ambizioni dal cercar di capire la troposfera, per poi arrampicarci in stratosfera fino ad adesso dove andiamo a cercare le spiegazioni del GW attualmente in atto...

Tutto molto bello ed interessantissimo per carità... ma una question: come cavolo fanno a decifrare dove stava il VP e con quale forza aggiva all'epoca dell'ultima PEG?

Ciao capo :bye: :bye: :bye:


L'avevo già letto e concordo... sapevo di ricerche in tal senso e anche ll'inizio di questa discussione ne avevo accennato, infatti con il minimo solare diminuiscono anche le difese che la terra, con il suo campo magnetico, oppone al vento solare, e allo stesso tempo la diminuzione di vento solare permette una maggiore permeabilità ai raggi cosmici.
;)
ciao

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Titolo: Re: Raggi Cosmici E Correlazioni Con Le Temperature Stratosferiche
Poranese457 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Antò sei un maestro, come sempre :inchino: :inchino: :inchino:

Quest'anno stiamo spostando le nostre ambizioni dal cercar di capire la troposfera, per poi arrampicarci in stratosfera fino ad adesso dove andiamo a cercare le spiegazioni del GW attualmente in atto...

Tutto molto bello ed interessantissimo per carità... ma una question: come cavolo fanno a decifrare dove stava il VP e con quale forza aggiva all'epoca dell'ultima PEG?

Ciao capo :bye: :bye: :bye:


Un cordiale saluto sia a Te che a Massimiliano, così come a tutti gli utenti.
Grazie per i complimenti, anche se spropositati....maestro....
In risposta alla tua "question", ti posso dire che la ricostruzione delle configurazione bariche per il nord atlantico e l' Europa per il periodo citato la puoi trovare al seguente link :

http://www.ncdc.noaa.gov/paleo/historical.html

Profilo PM  

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