Tarquinia 1987: quando la meteo estrema si alleò all'archeologia.


Titolo: Tarquinia 1987: quando la meteo estrema si alleò all'archeologia.
Tarquinia (in etrusco Tarchna) fu una delle città più importanti dell’Etruria. Tutti la conoscono per le sue straordinarie tombe dipinte: almeno 200 monumenti che costituiscono un patrimonio mondiale dell’umanità, tutelato dall’UNESCO.

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La città conobbe il suo massimo splendore fra il VII ed il IV secolo a.C., quando costituì una vera metropoli mediterranea, in grado di giocare un ruolo di primo piano sulla scena politica internazionale. Vuole la leggenda che il suo leggendario fondatore, Tarconte, abbia appreso i rudimenti dell’alfabeto e della scienza divinatoria dal genio Tagete, e che quindi la città li abbia trasmessi a tutta la nazione.

In rapporto con Roma fin da epoca molto antica, diede a questa città la dinastia dei re Etruschi (Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo) che svolse un ruolo di primaria importanza nella storia della città latina (fine del VII e VI secolo a.C.). L’aristocrazia tarquiniese traeva certamente la sua ricchezza dal commercio mediterraneo su larga scala, tramite il suo porto di Gravisca, ma soprattutto dalle grandi estensioni cerealicole dell’entroterra. Dopo ripetuti violenti scontri, fu sottomessa da Roma nel 308 a C. e decadde lentamente.

Nel Medioevo essa rinacque su un colle vicino. L’insediamento assunse il nome di Corgneto e divenne un magnifico borgo, cinto da una splendida cerchia muraria, che possiamo ammirare ancora oggi; le bellezze della città medievale reggono il confronto con quelle della città antica.

Tarquinia etrusca è famosa nel mondo per la bellezza delle sue tombe dipinte, e per gli straordinari corredi che gli archeologi vi hanno reperito, sin dal XIX secolo. Le necropoli si estendono per vastissime superfici sui rilievi intorno al colle della Civita, sede della città antica. La più famosa è senz’altro quella dei Monterozzi, di gran lunga la più visitata dai turisti, posta proprio lungo la strada che porta a Tuscania. Le pitture più belle possono essere viste però al Museo Archeologico Nazionale, dove sono state collocate dopo il distacco, effettuato per preservarle dai danni dell’umidità.

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Già: può sembrare strano, per chi visita la città in questi assolati giorni di Agosto, e mira sbigottito un paesaggio quasi lunare di terreni aridissimi e stoppie ingiallite. Ma qui, a due passi da un mare profondissimo, una vera fabbrica di perturbazioni, quando piove, piove di brutto. Alla fine di Ottobre del 1987, piovve così tanto da dilavare il terreno di una collina, scavando ampi calanchi e mettendo a nudo centinaia di nuove tombe, almeno una delle quali di eccezionale valore storico, artistico e documentario.

L’alluvione viene scatenata da una classica bomba d’acqua, fatta di aria caldo-umida di matrice subtropicale.
La confluenza con aria più fresca di provenienza nordoccidentale fece calare le temperature di circa 10 gradi in tre giorni.

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L'impulso perturbato viaggiò sull'onda delle correnti sud-occidentali e raccolse una enorme quantità di umidità, che scaricò appena giunto sull'entroterra. Veramente impressionanti i dati degli accumuli registrati il 30 ottobre 1987 sulle stazioni del Viterbese: 155 mm. Valentano, addirittura 238 Canino, 95 San Lorenzo Nuovo, 175 Marta, 156 Tuscania e, infine, 196 mm. Tarquinia.

Quale sconquasso potè determinare quell'immensa massa d'acqua su terreni già di per sè polverosi, instabili e denudati ce lo dicono, ancora oggi, a quasi trent'anni di distanza dall'evento, le foto satellitari. I pendii si calanchizzarono, decine di centimetri di suolo vennero semplicemente rimossi.

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L'alluvione riuscì a svolgere, in un solo giorno, il lavoro di una generazione di archeologi. Il poggio che sorge vicino al Cimitero di Tarquinia, a poche centinaia di metri dalle tombe dipinte della Necropoli dei Monterozzi, venne letteralmente scavato, per una superficie di oltre 20 ettari. Quando i proprietari si recarono sul fondo (detto Carraccio Rogani) per verificare i danni, rimasero stupefatti. Erano state riportate alla luce numerosissime, alcune centinaia di tombe etrusche, appartenenti alle più svariate tipologie: a fossa, a cassettoni, ma anche a camera, nel più tradizionale stile tarquiniese.

Per comprendere quante tombe e quanto materiale siano stati riportati alla luce, basti pensare che gli scavi d'emergenza, immediatamente intrapresi, durarono fino al 1990 ed attendono ancora un'organica pubblicazione.

Al Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia è però possibile visualizzare alcuni reperti. Fra questi, il più commovente è senz'altro la tomba di due adolescenti, due giovanissimi guerrieri, uniti insieme in vita probabilmente da una saldissima amicizia, o forse anche da uno di quei legami omosessuali all'epoca ampiamente tollerati. Erano stati colti insieme dalla morte e pietosamente sepolti insieme, in un'unica fossa, con un unico corredo. Ai piedi di entrambi, una sottile cavigliera di filo d'argento, ornamento di cui nel mondo etrusco si ignorava sino a quel momento l'utilizzo.

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Si ringrazia per la cortese collaborazione il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia.

Ultima modifica di burjan il Mar 06 Ago, 2013 07:48, modificato 4 volte in totale
Titolo: Re: Tarquinia 1987: quando la meteo estrema si alleò all'archeologia.
Una ricostruzione incredibile... perfetta... e come sempre precisa e ricca di dettagli. Che dire... spettacolare!!! Me la sono letta tutta di un fiato" :inchino:
Grazie per la condivisione Luis!

P.S.: invito gli amici che frequentano i forum della Tuscia a segnalare (come link, ovvio) questo topic di Luisito, perché immagino che apprezzeranno di sicuro il prezioso lavoro. ;)

Titolo: Re: Tarquinia 1987: quando la meteo estrema si alleò all'archeologia.
Un grandissimo applauso a Luisito per la bellissmima ricostruzione e un grazie per avermi fatto scoprire delle cose di Tarquinia che ancora non conoscevo. :inchino:

Ogni settimana nei mesi estivi percorro nei fine settimana quella piccola stradina che costeggia proprio le "nuove" tombe fino al cimitero per arrivare al lido dove ho casa; un po' perché é una scorciatoia per arrivare al paese evitando il traffico estivo ma soprattutto perché offre un bellissimo panorama con gli ingressi alle tombe immersi (nel vero senso della parola) tra campi e colline.

Che sia stato un evento meteorologico a far riapparire quelle tombe non lo sapevo, anche se proprio l'anno scorso ho approfittato di una domenica di pioggia per rivisitare il sito archeologico, e sicuramente farò caso alla morfologia del terreno la prossima settimana quando tornerò al mare.
Purtroppo non son stato di recente al museo etrusco all'interno delle mura cittadine (ero troppo piccolo per ricordare)....ma lo farò molto presto.

Tarquinia é un piccolo gioiello Italiano da visitare; solo da pochi anni dedico parte del mio tempo libero estivo per scoprire la sua storia e le sue meraviglie ed ogni volta mi sorprende.

Grazie Luisito del Topic! ;)

Titolo: Re: Tarquinia 1987: quando la meteo estrema si alleò all'archeologia.
Grandissimo Luisito!!!!

Prima o poi metto insieme tutti i tuoi racconti e ci faccio un meteo-history sito!!!

Mitico!!! :inchino:

Titolo: Re: Tarquinia 1987: Quando La Meteo Estrema Si Alleò All'archeologia.
Lusito é quel che si dice "una cima". Non fermatevi a LM, ma estendete la conoscenza anche alle chicche che piazza su FB, se non lo avete ancora fatto !!!!!

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Titolo: Re: Tarquinia 1987: Quando La Meteo Estrema Si Alleò All'archeologia.
Magnifico Burjan! :inchino:

Titolo: Re: Tarquinia 1987: Quando La Meteo Estrema Si Alleò All'archeologia.
Grandissimo :inchino: :inchino: :inchino:

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Titolo: Re: Tarquinia 1987: quando la meteo estrema si alleò all'archeologia.
Grazie Luisito per questo splendido topic! :inchino:

Tra l'altro l'evento alluvionale dell'87 ci fa capire anche come questi splendidi tesori archeologici del passato siano stati sepolti per secoli o millenni, a volte sotto metri e metri di terra.
Nel caso da te descritto è andata diversamente, le acque hanno dilavato la terra accumulatasi in precedenza su quella zona, ma probabilmente i sedimenti erano stati depositati proprio li da altri fenomeni simili, solo che, magari, i fiumi erano meno canalizzati e liberi di esondare su zone più estese, ricoprendole di sedimenti sabbiosi.
Pensate a quanti straripamenti, frane e altri fenomeni simili, possano accadere in due millenni e mezzo... metri e metri di sabbia, fango e detriti che vanno coprendo quello che l'uomo, all'epoca, non aveva certo voglia di dissotterrare, visto che poi le esigenze prioritarie erano ben altre, quelle per la sopravvivenza...
E così, generazione dopo generazione, quello che all'inizio era sotto la vista di chiunque, viene nascosto e dimenticato... finché, un bel giorno, un archeologo o, come in questo caso, un diluvio improvviso ti va a tirare fuori artefatti antichi ben conservati, dimenticati dal tempo. Una vera e propria seconda nascita per queste opere.
:bye:

Ultima modifica di marvel il Mar 06 Ago, 2013 14:12, modificato 2 volte in totale
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Titolo: Re: Tarquinia 1987: Quando La Meteo Estrema Si Alleò All'archeologia.
Grande LUISITO! :ok: :bye:

Titolo: Re: Tarquinia 1987: Quando La Meteo Estrema Si Alleò All'archeologia.
Articolo molto interessante penso che quel diluvio abbia fatto la fortuna e la ricchezza di molti abitanti del posto

Titolo: Re: Tarquinia 1987: quando la meteo estrema si alleò all'archeologia.
Grazie a tutti voi per i complimenti. Mi rallegra il fatto che abbiate apprezzato il mio lavoro. :oops:

Titolo: Re: Tarquinia 1987: Quando La Meteo Estrema Si Alleò All'archeologia.
Magnifico articolo! :inchino: E pensare che ho visitato sia Tuscania che Tarquinia in gita scolastica... Purtroppo però, quando hai nove anni, non puoi capire a fondo la straordinarietà di certe cose... :| Grazie Luisito!

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Titolo: Re: Tarquinia 1987: Quando La Meteo Estrema Si Alleò All'archeologia.
Gab78 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Magnifico articolo! :inchino: E pensare che ho visitato sia Tuscania che Tarquinia in gita scolastica... Purtroppo però, quando hai nove anni, non puoi capire a fondo la straordinarietà di certe cose... :| Grazie Luisito!



anche perchè, a conti fatti, ci sei andato proprio nel 1987 8))

Titolo: Re: Tarquinia 1987: Quando La Meteo Estrema Si Alleò All'archeologia.
Complimenti Luisito :ok:

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Titolo: Re: Tarquinia 1987: quando la meteo estrema si alleò all'archeologia.
http://www.corriere.it/cultura/13_s...91794bc4d.shtml


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